Il pittore statunitense Jackson Pollock nasce a Cody nel 1912.
Trascorre l’infanzia e la giovinezza in Arizona e California dove ha modo di conoscere i disegni rituali sulla sabbia degli indiani Navaho. Esercitano su di lui una notevole influenza anche la pittura messicana di D. A. Siqueiros e J. C. Orozco; quella di Picasso e quella di surrealisti come Mirò, Matta ed altri. A partire dal 1938, nelle sue opere assumono sempre maggiore importanza le forme di espressione irrazionale e primitiva. Nei quadri di questo periodo diventa centrale la figura totemica caricata di una forte simbologia sessuale. Profondamente convinto della non casualità di ogni gesto, dal 1946 introduce la tecnica del dripping e diventa il principale punto di riferimento di quella nuova espressione artistica definita action painting. Il dripping è una tecnica pittorica in cui l’artista realizza sgocciolature e spruzzi di colore sulla tela, che viene poggiata sul pavimento, entrando così fisicamente all’interno del quadro. In questo modo è l’emozione stessa dell’artista a divenire il centro della creazione pittorica che si manifesta attraverso i segni lasciati dallo sgocciolare del pennello che segue i movimenti del corpo. Le opere di Pollock, che muore a Long Island nel 1956, saranno determinanti per i successivi sviluppi della pittura informale tanto americana quanto europea.

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