Heidemarie Schwermer: VIVERE SENZA SOLDI, incontri a Torino il 24 marzo 2010

Voglio segnalarvi un appuntamento URGENTE E IMMANCABILE-IRRINUNCIABILE !!! SPERANDO CHE CONDIVIDIATE LA MIA OPINIONE! copio e incollo qui il VOLANTINO DELL’ARRIVO A TORINO E DELLA CONFERENZA DELLA MITICA Heidemarie Schwermer autrice del libro “Vivere senza soldi” Chi non la conosce avendo letto questo libro si è perso qualcosa di molto importante!

Heidemarie Schwermer, ex pedagogista tedesca sessantasettenne, autrice del libro “Vivere senza soldi” (Terra Nuova Edizioni – 2007, www.aamterranuova.it/article1797.htm) da tredici anni ha eliminato del tutto l’uso del denaro dalla sua vita, decidendo di vivere di scambi e baratto all’interno di una fitta rete di relazioni umane e sociali.

Il Centro Armonia Valgomio (www.centroarmoniavalgomio.it) l’ha invitata a Torino per un incontro all’interno del Progetto Salute 2010 dal titolo “L’energia del denaro e la paura di sopravvivere” che si terrà mercoledì 24 marzo alle ore 20:45 presso l’Aula Magna dell’Ospedale Molinette in Corso Bramante 88 (Ingresso Libero).

Nella stessa giornata, dalle 15:00 alle 17:00, la Schwermer sarà protagonista di un incontro con gli studenti della Facoltà di Scienze Politiche organizzato dal Collettivo Bonobo – Studenti Indipendenti, presso la Palazzina Einaudi di Corso Regina Margherita 60.

Inoltre giovedì 25 marzo, alle ore 14:00, si confronterà con gli studenti della scuola internazionale europea “Altiero Spinelli”. Questa sarà anche l’occasione per approfondire con i più giovani la sua esperienza unica.

La casa di produzione torinese EiE film di Paolo Pallavidino sta lavorando alle riprese di un film documentario sulla storia di Heidemarie: una co-produzione internazionale che vede alla regia la norvegese Line Halvorsen. Il film è già stato acquistato da cinque televisioni europee e ha tra i diversi finanziatori anche il Piemonte Doc Film Fund; l’uscita è prevista per il mese di novembre 2010.

Ufficio Stampa & Comunicazione per EIE
Marta Franceschetti
Via Cavour, 9 – 10123 Torino
e-mail: press@eiefilm.com

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  1. …raccontaci qualcosa di più di questa signora Heidemarie…e di questo suo mitico libro…

  2. paolamcl

    copio qui e incollo recensioni e opinioni al riguardo:
    Vivere senza soldi04/09/2007 – F.G. (20926 letture)

    Vincitore del premio “Libro per la Pace” intitolato a Tiziano Terzani, “Vivere senza soldi” racconta la sorprendente esperienza di una donna che da undici anni ha eliminato del tutto il denaro dalla propria vita….

    Vivere senza soldi – L’esperienza sorprendente di una donna che da undici anni ha eliminato del tutto il denaro dalla propria vita
    di Heidemarie Schwermer
    Terra Nuova Edizioni
    pp. 184 – € 13,00
    (prezzo per gli abbonati € 11,70)

    Nel maggio 1996, Heidemarie Schwermer decide di cambiare radicalmente modo di vivere: regala i suoi mobili, abbandona l’abitazione e lo studio, e disdice l’assicurazione sanitaria.
    Ciò di cui ha bisogno per vivere lo ottiene tramite gli scambi della “Centrale dai e prendi” da lei fondata a Dortmund, in Germania.

    “Non avere niente ma essere molto”: con questo motto Heidemarie sottopone a un esame critico quelli che sono i valori correnti della società del consumo. Dopo tanti anni senza soldi, afferma di essere addirittura più ricca di prima. Concetti come lavoro, tempo libero e vacanze acquistano un significato completamente nuovo e la vita trova una nuova integrità.
    L’esperienza raccontata in questo libro non avanza pretese di essere universalmente vincolante ma, in una società profondamente mercificata, rappresenta un modello concreto di speranza.

    Di seguito riportiamo l’intervista fatta all’autrice del libro, Heidemarie Schwermer, e pubblicata sul numero di ottobre 2006 di Terra Nuova.

    Vivere senza soldi di Federica Seneghini

    Vivere senza soldi04/09/2007 – F.G. (20926 letture)

    Vincitore del premio “Libro per la Pace” intitolato a Tiziano Terzani, “Vivere senza soldi” racconta la sorprendente esperienza di una donna che da undici anni ha eliminato del tutto il denaro dalla propria vita….

    Vivere senza soldi – L’esperienza sorprendente di una donna che da undici anni ha eliminato del tutto il denaro dalla propria vita
    di Heidemarie Schwermer
    Terra Nuova Edizioni
    pp. 184 – € 13,00
    (prezzo per gli abbonati € 11,70)

    Nel maggio 1996, Heidemarie Schwermer decide di cambiare radicalmente modo di vivere: regala i suoi mobili, abbandona l’abitazione e lo studio, e disdice l’assicurazione sanitaria.
    Ciò di cui ha bisogno per vivere lo ottiene tramite gli scambi della “Centrale dai e prendi” da lei fondata a Dortmund, in Germania.

    “Non avere niente ma essere molto”: con questo motto Heidemarie sottopone a un esame critico quelli che sono i valori correnti della società del consumo. Dopo tanti anni senza soldi, afferma di essere addirittura più ricca di prima. Concetti come lavoro, tempo libero e vacanze acquistano un significato completamente nuovo e la vita trova una nuova integrità.
    L’esperienza raccontata in questo libro non avanza pretese di essere universalmente vincolante ma, in una società profondamente mercificata, rappresenta un modello concreto di speranza.

    Di seguito riportiamo l’intervista fatta all’autrice del libro, Heidemarie Schwermer, e pubblicata sul numero di ottobre 2006 di Terra Nuova.

    Vivere senza soldi di Federica Seneghini

    Intervista a Heidemarie Schwermer, un’affabile signora che dieci anni fa ha lasciato agi, lavoro e comodità per sperimentare una vita senza denaro, basata sull’ospitalità, lo scambio e la reciprocità.

    Alcune settimane fa, vagando tra gli stand della Fiera del Libro di Barcellona, mi sono imbattuta in maniera inaspettata, e per questo ancora più piacevole, nel libro Mi vida sin dinero; una sorta di manuale di sopravvivenza e una critica feroce al capitalismo neoliberale dei giorni nostri, ma soprattutto il libro è il racconto di un’esperienza davvero particolare.
    L’autrice Heidemarie Schwermer, è una signora tedesca di 64 anni, che oltre ad aver fondato nel 1994 Gib und Nimm (letteralmente “Dai e Prendi”, n.d.r.), la prima associazione di baratto in Germania, da dieci anni vive deliberatamente “senza soldi”, senza per questo rinunciare al benessere e alle comodità di tutti i giorni.

    La “nuova vita” è iniziata nel 1996, quando Heidemarie ha lasciato la sua casa di Dortmund, smesso di fare la psicoterapeuta, cancellato l’assicurazione privata sulla salute e regalato la propria macchina. Ormai sono dieci anni che vive senza soldi, cosa che afferma la fa sentire decisamente “molto più libera e felice” di prima. “Non ho rimorsi e non ho rimpianti”, afferma convinta. Vive in casa di persone, quando queste sono fuori in vacanza, prendendosi in cambio cura degli alloggi; tutto il resto di cui necessita per vivere se lo procura attraverso l’antica arte del baratto.
    Ovviamente tutto ciò è stato reso possibile grazie ai numerosi contatti intessuti nel tempo, essenziali per una vita “più libera e più ricca”, come la stessa Heidemarie afferma. Anzi, non essendo più “costretta” a lavorare per guadagnarsi da vivere, ha la possibilità di mettere le proprie attitudini personali al servizio degli altri e in questo modo ha arricchito enormemente la qualità e il numero di relazioni è la sua vita.

    Non ha niente contro il denaro: le dispiace semplicemente vedere il modo in cui al giorno d’oggi esso viene utilizzato e considerato. “Il denaro – afferma – è ormai qualcosa di più di un semplice valore di scambio, è diventato un modo per definire il valore di ognuno”. Insomma, chi ha tanti soldi viene considerata una persona di valore. E’ anche per contrastare questo modo di pensare che Heidemarie ha iniziato dieci anni “la sua nuova vita”.

    Abbiamo rivolto ad Heidemarie Schwermer alcune domande per spiegare meglio il senso della sua esperienza ai nostri lettori.

    D: Come funziona l’associazione “Dai e Prendi”?
    R: Tutto è fondato sull’idea del baratto e dello scambio, ognuno dichiara che tipo di servizio che è disposto a scambiare secondo le proprie attitudini e capacità : babysitting, informatica, conversazione in lingua straniera o semplicemente una torta fatta in casa. Coloro che aderiscono all’associazione, una volta che hanno fatto la propria offerta, ricevono la lista completa di tutte i servizi messi a disposizione dagli altri membri. Ognuno può telefonare agli altri soci ed effettuare lo scambio secondo la modalità concordata. Il valore dei servizi offerti e di quelli ricevuti non è valutato in denaro, ma semplicemente scambiato. L’idea che mi ha spinto a fondare l’associazione era proprio questa: dimostrare come fare a meno del denaro.

    D: Com’è nata questa idea?
    R: Avevo saputo che in Canada, dopo il fallimento di una grande industria, gran parte della popolazione di quel villaggio era rimasta senza lavoro, così cominciarono ad aiutarsi l’un l’altro mediante il baratto: “Io ti riparo il tetto, tu mi fai da babysitter per i bambini”. Non avevo mai visto reti simili in Germania, se non le cosiddette “banche del tempo”, e pensai di provare questa strada anche nel mio paese.

    D: Da qui dunque l’idea di vivere senza soldi?
    R: Sì, già allora pensavo a scambi tra persone non basate sul denaro ma sull’idea del baratto. Così, nel ‘96 decisi di fare l’esperimento di vivere per un anno intero senza soldi. L’esperimento ha funzionato e dopo l’anno di prova ho proseguito. Oggi posso affermare che vivere senza soldi è possibile e per certi versi è molto più “ricco”.

    D: Ma come affronta concretamente i mille bisogni quotidiani? Per esempio, dove dorme?
    R: Vivo un po’ in una casa, un po’ in un’altra. A volte le persone che vanno in vacanza mi chiedono di prendermi cura dei loro appartamenti. Alla base di questo mio comportamento c’è sempre l’idea di “Dai e Prendi”: l’idea del baratto. E tutto ciò è molto più importante e prezioso dell’avere un mio letto, una casa o un’auto propria. Quello che davvero conta per me è il contatto con la gente.

    D: Quindi, la sua è una sorta di filosofia?
    R: Alla base del mio comportamento ci sono riflessioni profonde e soprattutto la proposta di un modello per un mondo nuovo. Un mondo in cui non sia il denaro il valore principale e supremo della vita: un mondo senza competizione, in cui il semplice amore tra le persone e il supporto reciproco arrivino ad acquistare una posizione molto più elevata di quella attuale. Valori diversi da quelli di oggi, dove il denaro domina il mondo.

    D: Cos’è che dai e ricevi gratis ogni giorno?
    R: Ricevo un letto, cose da mangiare, vestiti. Tutto quello di cui ho bisogno per la mia vita quotidiana. In cambio offro il mio supporto e il mio aiuto: offro me stessa. Ogni tanto posso offrire un aiuto per la cura delle case, altre volte offro un aiuto per le loro anime. In generale offro il mio tempo e in questo modo sia io che le persone con le quali mi metto in contatto siamo contenti e soddisfatti di un rapporto simile.

    D: Ma non è un modo di vivere molto complicato? Come fa per esempio a viaggiare?
    R: Spesso viaggio in treno: le persone che mi invitano da qualche parte, in qualche città , pagano il mio biglietto. Altre volte viaggio in macchina con amici. Di solito vengo ospitata in casa di persone che mi chiamano perchè io vada ad aiutarli in qualche modo. Spesso viaggio anche per parlare a conferenze o per tenere delle lezioni e quindi c’è qualcuno che mi paga il biglietto.

    D: Ma non le capita mai di desiderare per esempio di andare al cinema? In questi casi come fa?
    R: Penso a chi potrebbe venire al cinema con me e gli offro qualcosa in cambio del prezzo del biglietto.

    D: Ma questo non vuol dire dipendere completamente dagli altri?
    R: A dire la verità ora mi sento molto più libera di prima. Il denaro spesso separa gli esseri umani invece che unirli. E’ piacevole pagare con il denaro, ma questo alla fine ti isola dal mondo, ti separa dalle altre persone. Quando si usa il denaro non c’è confronto, non c’è dialogo. La mia è una sorta di lotta contro l’anonimato della nostra società , tant’è vero che da quando vivo senza denaro i contatti e le relazioni si sono intensificati.

    D: Com’è nata l’idea di scrivere un libro? E che cosa ha fatto dei proventi percepiti con la sua pubblicazione?
    R: La casa editrice mi ha chiesto di scrivere un libro dopo una mia partecipazione a un programma televisivo. Alla fine ho devoluto tutto il ricavato delle vendite a persone che ne avevano bisogno.

    D: Conosci altre persone che vivono come te, senza soldi?
    R: Ci sono alcune persone che vivono senza soldi per scelta, ma in un modo abbastanza diverso dal mio.

    D: Sei in contatto con altre associazioni simili alla tua?
    R: Ho lasciato Dortmund un po’ di tempo fa, le organizzazioni che promuovono lo scambio e il baratto sono state un punto di partenza: la mia filosofia è ora un’altra. Vivo un’esistenza basata sulla fiducia, cercando di evitare l’odio e i cattivi sentimenti. Penso che un cambiamento in questo senso è molto più auspicabile del vivere senza soldi. In fin dei conti il denaro è solo un simbolo, anche se vivere senza soldi richiede moltissima conoscenza e molta attenzione.

    D: Qual è la motivazione profonda che ti ha portato alla scelta di vivere senza soldi?
    R: Non mi sento certo una “missionaria”. Cerco solamente di occuparmi di cose che penso siano utili anche per altre persone. Ma non sogno che tutti facciano come me: ognuno deve trovare la propria strada. Mi interessa sviluppare progetti, dove il dare e il ricevere siano in equilibrio, in modo che tutti ne possano trarre vantaggio. Il mio obiettivo è che le persone non si sentano più vittime, ma vincitrici e che possano agire in maniera ottimista, determinata e soprattutto che acquistino fiducia in se stesse.

    Indice

    PARTE PRIMA

    1. Anni di apprendistato e di viaggio
    La promessa – Il collegio: un passo verso la libertà – Lo studio universitario: un mondo nuovo – Teoria e pratica – Carnevale a Rio – Santiago del Cile: una porta aperta su un altro mondo – Ricordo di una promessa – La Casa dell’arte: una forma di vita ideale – Una porta si apre – La via dell’interiorità – Un passo avanti – I miei figli vanno fuori di testa – Toccare il fondo – Trasloco nella grande città – A scuola di spiritualità

    2. La “Centrale dai e prendi”
    Un’idea elettrizzante – L’inizio del “Dai e prendi” – La prima assemblea – La prima lista – “Dai e prendi” e i soldi – Compensazioni – Conflitti – Risoluzione dei conflitti – Le feste del “Dai e prendi” – Una casa per il “Dai e prendi”

    3. L’esperimento prosegue
    La mia vita senza soldi – Addio alla prosperità – Senza assicurazione sanitaria – La prima dimora “estranea” – Il mio pane quotidiano – Vestiario – Miracoli – Possta e telefono – Prima sortita – Viaggi – Problemi – L’interesse dei media

    PARTE SECONDA

    4. Tutti i giorni un’avventura

    Persone – Accolta in famiglia – Animali – Piante – Cercata e trovata – Solitudine – Conferenze – Progetti alternativi – Cultura – Pulire – Impazienza – Scassinatori

    5. Le fiabe diventano vere
    Talleri di stelle – Lasciar andare – Valori nuovi – Fiducia in Dio – Sul dare e prendere – Riflessi – La forza del pensiero – Il brutto anatroccolo – Punti di vista – Accettare – Il paradiso – Al mio posto

    6. Valori del futuro
    Estratti dalla mia homepage – La donna politica – Il disoccupato di lungo periodo – Invertire la polarità – Gratitudine – Pionieri – Modelli di vita – Lezioni – Preoccupazioni economiche – Sogni – Comunicazioni – E ora? – Altri programmi – La politica dei piccoli passi – Un paio di consigli per il cammino

    APPENDICI

    I. Dialoghi e discussioni
    “Una vita senza soldi” di Carsten Gunther – Scambio di e-mail con Rudi Eichenlaub

    II. Guardare al di là del proprio naso
    “Il nuovo denaro dei poveri” di Romeo Rey (Buenos Aires)

    III. Gli scambi non monetari
    “Le banche del tempo ed altre esperienze analoghe” di Annalisa De Luca

    Per contattare Heidemarie Schwermer e l’associazione Gib & Nimm:
    tel +49 0160 3060308 – ivory@free.de – projekte.free.de/gibundnimm/

  3. thalia

    Considero la sfida di questa donna lodevole e degna di grandissima considerazione. Un insegnamento importantissimo perchè ci dimostra che è possibile dare spazio ai propri progetti, all’esigenza di esprimerre se stessi, anche al di fuori di quei parametri che ormai ci appaiono come imprescindibili ma, di fatto, non lo sono. Un impulso enorme alla crescita della propria autostima! Già solo per questo le darei 10 stelline, se su Cubosphera ci fosse la possibilità di un punteggio più alto!
    Volendo allargare la riflessione però mi chiedo: cosa accadrebbe se tutti cominciassimo a fare come lei? crollerebbe l’intero sistema, che si appoggia su paramentri che vedono ancora il denaro protagonista, o finalmente vivremmo in un mondo migliore?
    Quando la Schwermer afferma che per andare al cinema cerca “amici” che le paghino il biglietto in cambio di qualcosa che lei offre loro, significa che anche lei è ancora partecipe di quel sistema da cui rifugge. Abolisce il denaro o arriva ad esso attraverso sistemi indiretti?! questa non è una grande rivoluzione!
    Spero di essere stata chiara e di aver stimolato riflessioni a riguardo, per un confronto costruttivo su un argomento su cui mi sembra davvero importante riflettere. 🙂

  4. paolamcl

    Ammiro questa donna che ha avuto il coraggio di mettere in pratica una esperienza/progetto che ha maturato pian pianino durante la sua vita perche sinceramente non so proprio se io sarei in grado di farcela! probabilmente no! Credo che bisogna trarre alcuni insegnamenti che si possono applicare subito alla ns vita immediatamente senza tanti problemi tipo l’attenzione alla persona,all’essere umano , la solidarietà ,la condivisione etc etc che la nostra società di stampo consumistico e competitivo ha perso ormai.Anche se sinceramente questi sono valori che ogni cristiano dovrebbe sempre avere a mente partendo comunque dalla base costante che è l’amore verso il prossimo ;concetto che comprende tutti questi aspetti Ma non voglio parlare di religioni ,siamo tanti e con tante idee in testa tutte da rispettare.lA mia era una esternazione di carattere personale o forse meglio un’autocritica (si parla tanto ma si fa poco…) Se tutti incominciassero solamente a fermarsi un attimo prima di buttarE Via 1 oggetto pensando se per caso può rinascere anuova vita con la riconversione ad un uso tutto da inventare oppure a seconda della natura dell’oggetto se si creassero già a livello micro di quartieri dei centri dove si può portare i propri oggetti inutili(x noi ma forse utili x altri!) in modo da creare un circuito virtuoso dove un oggetto che può essere ad esempio un capo di abbigliamento o un gioco o un libro o etc etc morirà e rinascerà molte volte in mano a tanti diversi proprietari.Io sono stata abituata in famiglia alla pratica del riciclo dei capi di abbigliamento e i miei figli hanno usato da piccoli l’eredità dei cugini + grandi ma una volta era un uso comune ora molto meno a meno che la crisi imperante non abbia come credo abbia fatto ampiamente influenzato la nostra propensione all’acquisto.
    Se questo tipo di comportamente di riutilizzo intelligente e di riciclo per ciò che è esausto diventasse pratica comune vedremmo come effetto un enorme diminuzione a livello rifiuti (argomento scottante per i connessi problemi ambientali e di interessi poco puliti!) E se comunque la rivalutazione dell’essere umano in ogni ambiente e situazione fosse attuata avrebbe come risultato una società migliore e il riflesso in termini di salute sarebbe immediato Sono d’accordo con Thalia effettivamente viene da domandarsi se abolisce il denaro o ci arriva tramite sistemi indiretnti ? diciamo che se sei solo a comportarti in quel modo è scontata la domanda ma se tutti fossimo così non scaturirebbe nemmeno la necessità di una tale domanda.Il problema è che secondo me dovrebbe essere rigenerata una visione in termini economici della società :gli attuali modelli economici basati sul pil e sul teorema della crescita infinita non sono + sostenibili e sono tanti nel mondo che se ne sono resi conto ma non c’è ancora secondo la mia personale modesta opinione ,ancora all’orizzonte una tesi o teoria economica e sociale da applicare per il futuro Se ne intravedono i contorni si abbozzano teorie e si accarezzano idee ma il problema è che si sta combattendo contro uno cento mille cartelli di interessi precostituiti e non sarà facile! la mia speranza èche se noi riusciamo con il ns piccolo comportamento quotidiano sul lavoro e nella propria vita a mettere in pratica questi principi forse gettiamo i semi che mi auguro saranno cresciuti dai nostri figli .Perdonatemi questa accozzaglia di parole che sembrano + uno sfogo che un apporto costruttivo alla discussione!…ciao paola

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