Ricerca storica e salute sul lavoro

Ho appena ricevuto un’ e-mail (che qui vi riporto) in cui si parla di questioni gravissime e molto urgenti che tutti saremmo tenuti a conoscere perchè tutti possiamo dare il nostro contributo prima che sia troppo tardi!!!!

Carissimi signori e signore
come sapete in questi giorni si sta decidendo la chiusura di numerosi centri di ricerca, in modo superficiale e a tappeto, senza approfondimenti e senza confrontarsi con gli obiettivi e i risultati che ogni ente di ricerca persegue e raggiunge
I ricercatori che difendono gli istituti di ricerca, non lo fanno per il loro stipendio, la maggior parte di loro infatti verrà semplicemente trasferita, lo fannonell’interesse per la qualità della ricerca, per la conoscenza, perchè smembrare un istituto di ricerca è un danno gravissimo per tuti i contribuenti che fino ad oggi hanno investito in quella ricerca!
 
Ad Atene esiste da più di cento anni una Scuola Arceologica Italiana
E’ l’unico centro di ricerca italiano all’estero!
ospita studiosi di storia, archeologia, architettura, filologia classica, letteratura, fotografi,
Vi ho trascorso due anni della mia ricerca di dottorato, ho seguito lezioni tenute dai maggiori nomi della archeologia internazionale
ho potuto parlare e confrontarmi con ricercatori e docenti italiani e stranieri
Ho accumulato sapere e ricchezza: ogni libro letto, ogni lezione, ogni confronto scientifico è fonte di ricchezza
Tutta questa ricchezza che si crea a costi modesti negli istituti e nelle persone che vi studiano e vi creano relazioni con i colleghi e con il territorio, corrisponde a  miliardi di euro perduti quando un centro di ricerca viene chiuso!
 
la ricerca ha bisogno del confronto continuo tra studiosi
la ricerca ha bisogno di luoghi in cui studiare, di biblioteche
La scuola archeologica italiana, non solo è la base per ricerca archeologica per tutti coloro che scavano in grecia e in turchia,
ma è la migliore biblioteca archeologica di proprietà dello stato italiano
La Scuola Archeologica Italiana ha rapporti con le scuole inglesi, americana, tedesca, francese, danese, norvegese, svizzera di Atene e con tutti gli istituti di ricerca internazionali, oltre che, ovviamente, con le università greche.
Grazie alla mediazione della scuola ogni studioso può accedere a tutte le biblioteche degli istituti di ricerca internazionali presenti in grecia, avere colloqui con i migliori docenti e ricercatori che si occupavano del suo argomento, soggiornare presso i centri di ricerca e i siti archeologici coinvolti nella ricerca.
 
La Scuola Archeologica Italiana di Atene pubblica attualmente libri e riviste e ospita decine e decine di rcercatori;
 è un fiore all’occhiello per il nostro Paese, ha conquistato credibilità in oltre un secolo di impegno e gode della fiducia scientifica internazionale.
Prego chiunque abbia mai avuto un interesse storico o creda che conoscere il passato sia indispensabile per capire il presente,
di voler firmare una petizione affinchè la chiusura di un ente come questo venga almeno rimessa in discussione!
 
http://www.petizionionline.it/petizione/cessazione-dei-finanziamenti-alla-saia-cronaca-di-una-morte-annunciata/1363
 
 
 
mi permetto inoltre di sottoporre la vostra attenzione anche ad un altr problema, che riguarda tutti in modo assoluto, a prescindere dagli interessi, dal lavoro e dalle convinzioni personali
 
 
Oggetto: Contro la soppressione dell’ISPESL
L’ISPESL è, semplificando, l’unico istituto di ricerca (autonomo dal mondo dell’industria) che si occupa della sicurezza sul lavoro, degli incidenti professionali, delle morti ‘bianche’, delle morti, malattie o disabilità derivate dal lavoro, dai macchinari e dalle sostanze con cui entriamo in contatto nel corso delle nostre attività professionali.
La soppressione dell’ISPESL è un gravissimo danno e un enorme passo indietro rispetto alle conquiste dei lavoratori a difesa della salute loro e più in generale di tutta la popolazione. Il passaggio all’ INAIL costituisce sostanzialmente una drastica interruzione della ricerca, uno smembramento dell’istituto e una gravissima e irrecuperabile dispersione dei saperi, in sostanza una perdita di conoscenze e diritti quantificabile in svariati miliardi di euro per ciascuno noi
Amianto, sostanze cancerogene utilizzate nei comparti produttivi, inquinamento, hanno ucciso e continuano ad uccidere migliaia di lavoratori e di persone su tutto il territorio nazionale
E’ nell’interess di tutti cercare di contrare questa decisione ed impedire la chiusura dell’ISPESL
Diffondete questo appello e sottoscrivete la petizione per la sopravvivenza dell’ISPESL e la sua autonomia.
 
un saluto
cristina
 
 
 


Cristina Miedico.
Dottore di Ricerca in Archeologia Classica

cristina.miedico@gmail.com
Via Lorenzo di Credi 31, 20149 Milano
Cell. 339.8582522

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