Un documentario del 2008 di Andrea Segre.
Ho visto l’altro ieri questo film.
Semplicemente TUTTI dovremmo vederlo: noi italiani, noi europei, noi uomini, noi abitanti di questa terra.
Non si può fare politica né gestire né opinare di cose che non si conoscono.

Dag studiava giurisprudenza ad Addis Abeba, in Etiopia. A causa della forte repressione politica nel suo paese ha deciso di emigrare. Nell’inverno del 2005 ha attraversato via terra il deserto tra Sudan e Libia. In Libia, però, si è imbattuto in una serie di disavventure legate non solo alla violenza dei contrabbandieri che gestiscono il viaggio verso il Mediterraneo, ma anche e soprattutto alle sopraffazioni e alle violenze subite dalla polizia libica, responsabile di indiscriminati arresti e disumani deportazioni.
Sopravvissuto alla trappola libica, Dag è riuscito ad arrivare via mare in Italia, a Roma, dove ha iniziato a frequentare la scuola di italiano Asinitas Onlus punto di incontro di molti immigrati africani coordinato da Marco Carsetti e da altri operatori e volontari.
Qui ha imparato non solo l’italiano ma anche il linguaggio del videodocumentario. Così ha deciso di raccogliere le memorie dei suoi coetanei sul terribile viaggio attraverso la Libia, e di provare a rompere l’incomprensibile silenzio su quanto sta succedendo nel paese del colonnello Gheddafi.

COME UN UOMO SULLA TERRA è un viaggio di dolore e dignità attraverso il quale Dagmawi Yimer riesce a dare voce alla memoria quasi impossibile di sofferenze umane, rispetto alle quali l’Italia e l’Europa hanno responsabilità che non possono rimanere ancora a lungo nascoste. Il documentario si inserisce in un programma di Archivio delle Memorie Migranti che dal 2006 l’associazione Asinitas Onlus, centri di educazione e cura con un gran che sta sviluppando a Roma in collaborazione con ZaLab, gruppo di autori video specializzati in video partecipativo e documentario sociale.

Qui di seguito il film nella versione originale (così come lo desidera l’autore):

Qui invece una brevissima intervista dove potete vedere il giovane regista italiano presentare alcuni dei suoi lavori più recenti sull’immigrazione: