Una NUOVA Politica: la RETE ed il MOVIMENTO 5 stelle

PREMESSA

Maggio 1967, una cinquantina di anni fa.
In un paese delle colline fiorentine un insegnante viveva in un casolare con i ragazzi delle campagne, quelli destinati a restare chini, a non sapere, a non alzare la testa, a restare in silenzio. Con loro nel maggio 1967, una cinquantina di anni fa, scriveva questo.

Il curioso è che lo stipendio per buttarci fuori ve lo paghiamo noi, gli esclusi.
Povero è chi consuma tutte le sue entrate. Ricco chi ne consuma solo una parte. In Italia, per un caso inspiegabile, i consumi sono tassati fino all’ultima lira. Le entrate solo per burla.
Mi hanno raccontato che i trattati di scienze delle finanze chiamano questo sistema “indolore”. Indolore vuol dire che i ricchi riescono a far pagare le tasse soltanto ai poveri senza che se ne avvedano.

Spesso ci è venuto fatto di parlare del padrone.
Esiste? Sarà un gruppetto di uomini intorno a un tavolo con in mano le fila di tutto: banche, industrie, partiti, stampa, mode?
Noi non lo sappiamo. Sentiamo che a dirlo il nostro scritto prende un che di romanzesco. A non dirlo bisogna fare gli ingenui. È come sostenere che tante rotelle si son messe insieme per caso. N’è venuto fuori un carro armato che fa la guerra da sé senza manovratore.

Una classe che non ha esitato a scatenare il fascismo, il razzismo, la guerra, la disoccupazione. Se occorresse “cambiare tutto perché non cambi nulla” non esiterà ad abbracciare il comunismo.

Il meccanismo preciso non lo sa nessuno. Ma quando ogni legge sembra tagliata su misura perché giovi ai pochi e freghi noi non si può più credere nel caso.

Le segreterie dei partiti a tutti i livelli sono saldamente in mano ai figli di papà. I partiti dei lavoratori non si differenziano dagli altri su questo punto, non arricciano il naso davanti ai figli di papà. E i figli di papà non arricciano il naso davanti ai partiti dei lavoratori. Purchè si tratti di posti direttivi. Anzi è fine essere “coi poveri”. Cioè non proprio “coi poveri” volevo dire “a capo dei poveri”.
In conclusione vanno a far leggi nuove quelli cui vanno bene le leggi vecchie. Gli unici che non son mai vissuti dentro le cose da cambiare. Gli unici che non son competenti di Politica.

Oggi sappiamo molto più di quanto sapessero questi contadini incoraggiati a pensare. Il padrone, o meglio i padroni, sono sempre meno velati. Le logiche che li guidano sempre più evidenti anche agli occhi di chi non vuol vedere. Una casta che fa di tutto perché non cambi nulla.
E di fatto da cinquant’anni ad oggi non è cambiato nulla, il sistema è sempre lo stesso, funziona sempre a servizio degli interessi privati della casta e a discapito di noi 99 percento e di quanto ci sia di bello e da salvaguardare al mondo.

Stokely Carmichael è stato in prigione 27 volte. Durante l’ultimo processo dichiarò: “non c’è un solo bianco di cui mi fidi”.

Quando un giovane bianco che aveva speso la vita intera per la causa dei negri gli gridò: “veramente nemmeno uno, Stokely?” Carmichael si voltò verso il pubblico, guardò l’amico e disse: “No, nemmeno uno”.
Stokely Carmichael è stato leader del Student Nonviolent Coordinating Committee e del movimento Black Power negli Stati Uniti. Quelli di Black Power chiedevano il potere perché stanchi di chiedere l’eguaglianza e non ottenerla.

Un passaggio tutt’altro che banale. Che tuttavia si riconduce al comune sentire: nessuno farà per te quel che tu non fai per te.

COSA VUOL DIRE

Cosa vuol dire? Questo è il punto: il potere deve passare di mano. La casta – qualunque partito appartiene alla casta – non farà mai leggi che cambino radicalmente le regole del gioco. E nel passare di mano il potere si deve anche trasformare. Perché è come per la storia dell’anello, l’anello del potere, appunto: non puoi usarlo senza divenire il nemico. Lo scriveva De Andrè: certo bisogna farne di strada da una ginnastica d’obbedienza fino ad un gesto molto più umano che ti dia il senso della violenza, però bisogna farne altrettanta per diventare così coglioni da non riuscire più a capire che non ci sono poteri buoni. Passando di mano il potere si deve trasformare, spezzandosi, così da distruggerlo ai minimi termini. Non lo si può gettare nel Monte Fato, come lo si spezza? Semplice, introducendo regole di tutela che impediscano il concentramento di potere in pochi individui (eliminazione dei conflitti di interesse in ogni loro forma), facendo in modo che le persone referenti di responsabilità limitate lo siano per un numero di anni sufficiente per svolgere un ampio lavoro ma non oltre, e rendendo ogni processo politico trasparente.

FARE POLITICA

Parafrasando quell’insegnante, don Lorenzo Milani: Politica è darsi delle regole per uscire dai problemi tutti insieme, con una peculiarità: partire dagli ultimi.
Fare Politica è semplice. Si parte dal decidere come usare i soldi che raccogliamo tutti gli anni con le tasse. Si continua affidando alla conoscenza condivisa tra esperti dei diversi settori la riflessione e la decisione sulle linee di sviluppo: la legiferazione.

Fare Politica? Ecco un po’ di cose semplici da fare:

Parlamento pulito (nessun condannato può essere parlamentare). Massimo di due legislature (8-10 anni sono più che sufficienti per cambiare un paese). Abolizione di tutti i privilegi della Casta. Introduzione di regolamentazioni per l’eliminazione di ogni possibile conflitto di interesse (in Italia ci sono conflitti di interesse ovunque, un intreccio di ruoli a controllare tutto). Abolizione del monopolio mediatico televisivo. Abolizione dei finanziamenti ai quotidiani. Tassazione equa patrimoniale. Redistribuzione finanziaria: le nostre tasse non devono più andare ai partiti, ai giornali, all’industria militare, alle banche, alle grandi società, alle opere galattiche ed inutili quali il ponte sullo stretto o la TAV, ma alla sanità, all’università, alla ricerca, alla scuola, all’incentivazione dell’imprenditoria del locale e dell’innovazione ecologica in tutti i settori. Revisione delle regolamentazioni contrattuali: è tollerabile che un imprenditore guadagni più di un suo lavoratore nel rapporto di 1:10.000, e che anche quando la società crolla mentre le persone vengono buttate per la strada il loro incremento stipendiale prosegua? Vera liberalizzazione nel mercato del lavoro. Ricalibrazione del sistema finanziario bancario basato sul debito. Cambiamento delle politiche urbanistiche (stop cementazione, ma piuttosto ristrutturazione ed innovazione di quanto già costruito nonché ripensamento della viabilità soprattutto urbana). Lotta concreta all’evasione fiscale (mai più condoni). Demolizione di quelle leggi che favoriscono la criminalità organizzata (dalle intercettazioni all’utilizzo dei beni confiscati alla mafia). Penalizzazione di reati quali il falso in bilancio. Eccetera.

LA RETE E IL MOVIMENTO 5 STELLE

Sono cose difficili da pensare, da condividere? Sono talmente elementari da lasciare sconcertati. Ma possiamo anche solo lontanamente immaginare vengano messe in atto dall’attuale classe politica? Sappiamo benissimo quali cose devono essere fatte, ma manca una classe politica che possa realizzarle.

Possiamo farlo noi, coordinandoci con un Movimento che non ha nulla a che fare con i partiti e con tutte le loro logiche del potere, che sono solo da ignorare e rimuovere.

Oggi abbiamo una cosa che l’umanità non ha mai avuto prima: la rete! La conoscenza è sempre più alla portata di tutti, e ci raggiunge alla velocità della luce.
Ma conoscere NON È SUFFICIENTE. Si deve AGIRE. La rete deve arrivare in Parlamento. Il processo è già iniziato. Mosso da un buffone (Grillo), che come i buffoni di tutti i tempi ha dovuto e deve lottare per non farsi inchiodare la lingua. Sollevato dalla rete di informazioni prima e poi di azioni concrete.

Si tratta: 1) di coordinarsi in Rete per l’elaborazione delle idee di sviluppo, basata sulla condivisione delle conoscenze professionali e 2) di eleggere rappresentanti che decisionalmente parlando valgono 1 (come gli altri partecipanti al movimento) e che – divenuti cariche istituzionali – semplicemente siano portavoce di tali idee e al tempo stesso terminali interni per la messa in rete trasparente di tutti i processi che avvengono in quei luoghi che siamo abituati a sentir chiamare stanze del potere e a vedere come luoghi inaccessibili, e che invece sono per logica natura aperti alla conoscenza poiché proprio in essi si prendono le decisioni che influiscono sulla vita di tutti.

L’umanità non ha fatto un solo passo avanti, non uno solo, grazie a quelle persone che non sono capaci di sognare, vedere avanti, quelli che dicono “è sempre stato così e così sarà sempre”. Non uno. Quindi se sei uno di quelli, gira pagina oppure chiudi proprio il libro; gli altri lavoreranno anche per te, come al solito. Se invece appartieni agli altri, guarda qui.
Raccolgo una manciata di video del MOVIMENTO 5 STELLE che mi sembrano significativi. Ascoltali.
Ecco, io mi domando COSA si possa dire di più vero, sentito, sensato, COME si possa contrastare, se non in mala fede.
C’è tutto il nostro ragionare in questa rete.
È a questa rete che le associazioni di medici, di ingegneri, di insegnanti si agganciano già ora per portare conoscenza ai cittadini e fare Politica vera, AGIRE.
È l’entrare in questo MOVIMENTO DI RETE il modo di trasformare la conoscenza che dalla rete ci arriva in AZIONE politica vera, democratica, intelligente. Ho sempre meno dubbi.

Intervista (pessima come nello standard delle interviste televisive) ad alcuni ragazzi del Movimento 5 Stelle

Grillo insegna economia agli economisti, in presenza del premio Nobel per la Pace Muhammad Yunus

Grillo parla alle persone vicino casa mia (Vado Ligure)

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  1. Grazie “paz”,
    mi “permetto” di ribadire cosa deve fare la Politica (secondo me):
    • Gestire tecnicamente ed economicamente il paese
    • Formalizzare in leggi la differenza tra il bene ed il male
    Questi “lavori” vanno fatti con massima attenzione e responsabilità. Studiando approfonditamente il contesto e tenendosi aggiornati coi cambiamenti sempre più rapidi.
    Con “contestualizzare” intendo studiare e comprendere le situazioni
    • sociali
    • culturali
    • etiche
    • economiche
    • tecniche
    • ambientali
    • …
    e saperle proiettare tanto nello spazio quanto nel tempo perché, cerchiamo di CAPIRLO BENE:
    l’uomo occupa 1 metro quadro di spazio e 100 anni di tempo a testa ma le nostre azioni hanno ripercussioni che viaggiano molto molto lontano sia nello spazio che nel tempo ed il “sistema Terra” è tutt’altro che infinito.
    E’ ora di iniziare a comportarsi consapevolmente, responsabilmente ed attivamente come cittadini di un sistema globale.
    Come detto sopra da “paz”, la rete web costituisce una grande e fenomenale novità a partire dalla quale molte rivoluzioni sono ora VERAMENTE POSSIBILI.

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