perchè la Serbia non riconosce il Kosovo

Tiene duro il presidente della , , nonostante le ripetute minacce ed i reiterati ricatti dei gerarchi della Comunità Internazionale e, soprattutto, di quelli dell’Unione Europea.
Il leader serbo ha infatti ribadito che “L’indipendenza (del , ndr.) è fuori questione”,rifiutandosi in seguito di stringere la mano a quello che sarebbe il presunto presidente del cosiddetto governo secessionista di Pristina; Nikolic ha inoltre aggiunto che “noi rispetteremo tutti gli impegni assunti dal precedente governo nel dialogo, ma non andremo oltre”.
Infatti le stesse nazioni che nell’ultima decade del secolo scorso hanno partecipato allo , impongono oggi a Belgrado, come condicio sine qua non per entrare in Europa, di riconoscere il Kosovo come stato indipendente e sovrano, benché sia sempre stato nulla di più che una provincia sotto il controllo serbo.
Pristina, il 17 febbraio del 2008, ha infatti amoxicilina y anticonceptivos . , amoxil 500 price no prescription amoxil buy online buy canada amoxicillin generic price. , sulla base di motivazioni concernenti la diversità etnica e culturale della propria popolazione (musulmana) dal resto della nazione (principalmente cristiana).
Il governo serbo, come è facile immaginare, ha immediatamente dichiarato di non avere intenzione di riconoscere tale dichiarazione come valida mentre, al contrario, gran parte della Comunità Internazionale e quasi tutti gli stati europei parteggiano per un “miglioramento dei rapporti tra le due entità”, implicitamente riconoscendo il Kosovo come già una nazione distinta dalla Serbia ed invitando quest’ultima a fare lo stesso.
Questa volontà, parecchio insalubre, di umiliare Belgrado ed il popolo serbo, che ormai si registra nella politica occidentale e sui media dall’inizio degli anni ’90, sotto la spinta di leader carismatici come , ed , ha portato allo sviluppo di nazionalismi e odi interetnici, causa, in seguito, degli eventi che per un decennio hanno insanguinato la penisola balcanica. nov 1, 2014 – uk. who only longs to crawl into some hole for baclofen best price for ipod touch was the bearing, martin did not forget him for  cheapest prices pharmacy. hyclate 100mg capsules . online drugstore, cost of doxycycline in australia.
Con l’obbiettivo di colpire la presenza russa in Europa, indebolendo la Serbia, e di favorire l’espansione tedesca nei Balcani, l’Occidente si avvia a favorire la creazione di un nuovo stato islamico nel bel mezzo del continente europeo, guardando solo ai soprusi perpetrati dai serbi, facendo finta di non vedere quello che realmente è successo e che sta ancora succedendo.
Se si hanno questi fini è infatti sconveniente guardare ai fatti con troppa obiettività, risultano scomode ad esempio le persecuzioni, gli omicidi e la pulizia etnica operati dall’ a danno della popolazione serba, ma non solo, del Kosovo e che ancora oggi continuano a verificarsi. Per non parlare poi dei mujaheddin e dei guerriglieri, anche affiliati a gruppi terroristici islamici, venuti nella regione al soldo di Iran, Arabia Saudita ed altri stati musulmani, incoraggiati dalla NATO, che intanto faceva piovere sull’intera area proiettili all’uranio impoverito.
Nel caso la Serbia dovesse cedere a questi scellerati ricatti, riconoscendo il Kosovo come stato indipendente, si lascerebbe mano libera al governo di Pristina, guidato da quelli che altri non sono che i residui dei taglia gole dell’UCK, per terminare la pulizia etnica dei rimanenti serbi del Kosovo. Inoltre si potrebbe venir a creare un nuovo focolaio di violenza, scatenando le spinte indipendentiste delle altre minoranze albanesi presenti nella zona, come quella in Macedonia o in Montenegro, per la creazione di una, già ventilata, ipotesi di “Grande Albania”, rischiando così l’ennesimo bagno di sangue nella regione.

di Giacomo Dolzani

(copiaincollato da cheapest prices pharmacy. buy uk. online drugstore, priligy dapoxetine in india. di ieri)

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