Monti taglia le Provincie: danni certi, risparmi dubbi

Quando e’ nata la proposta di abolizione delle Provincie, gli italiani, scossi dalla situazione finanziaria difficile, hanno pensato che fosse la via giusta per ridurre i costi della politica e per ridurre gli effetti della mala-amministrazione.
Nessuno pero’ ha approfondito il discorso e ci si e’ fermati alla facciata del provvedimento, molto propagandistico.

Ora scopriamo che questo governo di dilettanti, altro che professori, fa un decreto, stabilisce i criteri di selezione e poi, siccome qualche cosa non quadra al manovratore, disattende gli stessi criteri di base e cancella anche quelle provincie che di parametri ne avevano si troppi e riabilita alcune provincie destinate alla cancellazione.
Criterio iniquo, cervellotico, assolutamente discriminatorio. E’ cosi’ che qualcuno, come me, approfondisce il discorso e scopre che le provincie, tutte, sono enti abbastanza virtuosi, niente a che vedere con il cancro delle Regioni, che invece non viene toccato.
Si arriva all’assurdo che per risparmiare si elimina ciò che non costa e si mantiene il bubbone.
Gli Italiani , avendo assistito ad un tentativo di taglio… sono contenti.
Più avanti scopro anche che il governo non sa bene se questo decreto comporterà veramente dei risparmi e lo scrive chiaramente nel decreto stesso. Davvero bizzarro, no?
Ma la cosa più incredibile è che questo governo, come tanti italiani, scopre in corso d’opera che il sistema amministrativo dello Stato, ma anche tutto il sistema associativo, di controllo del territorio, di polizia, ecc ecc e’ fatto su base provinciale.
Se elimini le provincie rischi il collasso nazionale.
Allora , per salvare la faccia, e dimostrare che comunque qualche cosa si e’ fatto, questo governo ridicolo, ha provveduto ad un taglio estremamente ridotto di provincie. Quelle piccole, quelle che se le tagli risparmi un caffè, e non e’ detto!!
A fronte di un NON risparmio, di cui ovviamente nessuno beneficierà ci sara’ invece un massacro sociale ed economico nelle provincie che scompariranno e nei capoluoghi soppressi.
Una città come Frosinone subirà un esodo, calcolato per difetto, di circa 5’000 persone, scompariranno Questura, Prefettura, tutti i comandi di polizia, carabinieri, finanza, forestale, tutti gli uffici tributari, agenzia del territorio, INPS, INAIL, Camera di Commercio, Unione industriali, chiuderanno le sedi provinciali dei partiti, sindacati, ordini professionali, associazioni di ogni genere.
Tutto a Latina.
Costi si di trasloco, nuovi uffici da aprire nella nuova sede, pendolarismo…

Mi domando…
MA NE VALE VERAMENTE LA PENA?
NON SAREBBE MEGLIO AMMETTERE D’AVER PRESO UN GRANCHIO?
CHE NON CI SONO I TEMPI TECNICI PER PENSARE AD UNA RIFORMA ORGANICA PER IL RIASSETTO DELL’AMMINISTRAZIONE DELLO STATO CHE PORTI RISPARMI E SIA PIU’ EQUILIBRATA?

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