Categoria: Films Pagina 2 di 5

A Very Good Morning (documentario sulla donna in Sudan)

a very good morning

Ho trovato questo documentario (A Very Good Morning) tanto bello quanto semplice.
Cito qui di seguito i nomi da citare:
Cesar Onlus, Kinè, Alessio Sele e Matteo Maroni.
Essere donna in Sudan oggi.
Disarmante.
Non trovo e non ho la presunzione di cercare parole per descriverlo.
Guardatelo e basta:

Per “approfondire” l’argomento (sarebbe il caso) si può iniziare da questa manciata di link:
introduzione alla nazione secondo Wiki,
fame e povertà in Sudan secondo Radio Vaticana,
donne costantemente vittime di violenze secondo Reuters,
diritti umani in ginocchio secondo IlFatto,
il video di cui si parla nel Fatto,
il Sudan secondo Matteo Maroni

INTO ETERNITY the movie (by Michael Madsen)

Ho avuto la fortuna di vedere al Festival Cinemambiente di Torino in giugno 2011 il premiatissimo documentario Into Eternity del regista danese Michael Madsen, sul gigantesco sito di stoccaggio di scorie nucleari di Onkalo, in Finlandia.
Uscito dalla proiezione ero completamente vuoto, depresso, immerso nello sconforto e nel pessimismo più totale…quindi il documentario è fatto VERAMENTE BENE.
Il messaggio che porta è semplicissimo: l’essere umano ad oggi dimostra d’essere completamente cretino e la questione dell’energia e delle centrali nucleari lo DIMOSTRA immediatamente e drammaticamente.
Un giudizio senza appello il mio: il documentario è STREPITOSO e l’uomo COMPLETAMENTE IMBECILLE.

La Finlandia ha 2 centrali nucleari che producono meno del 30% del fabbisogno energetico nazionale.
Le centrali nucleari producono energia elettrica estraendo e trasformando in un ambiente controllato (il reattore nucleare e la centrale termica), una piccola parte dell’energia prodotta da reazioni nucleari (fissione nucleare) a partire dal metallo radioattivo per eccellenza (l’uranio). Questa (qui infinitamente semplificata procedura) produce degli scarti che si chiamano scorie radioattive. Le scorie devono essere controllate e gestite con attenzione perché tanto tossiche da essere letali. Queste scorie rimarranno pericolosissime per qualsiasi organismo biologico per i prossimi 100’000 anni.
Ad oggi tutte le scorie prodotte da tutte le centrali nucleari del mondo (al 2011 sono attive nel mondo 442 centrali nucleari e (secondo il film) hanno sin ora prodotto qualcosa come 250 mila tonnellate di scorie radioattive) vengono o trattate e mantenute in costosi e pericolosi edifici (impianti di stoccaggio) con dentro persone che 24 ore al giorno, 365 giorni all’anno, controllano i macchinari che tengono “sotto controllo” le radiazioni o smaltite illegalmente e irresponsabilmente da criminali senza scrupoli (vedi bidoni radioattivi gettati in mare o navi intere affondate dolosamente etc).
I finlandesi hanno avuto una idea geniale: sotterriamole e abbandoniamole per i prossimi 100’000 anni!
L’umanità è vecchia di circa 50’000 anni.
Le costruzioni umane più antiche arrivate fino ad oggi (per esempio le piramidi egizie) non arrivano in nessun caso a superare i 10’000 anni.
In questo documentario straordinario il regista ci fornisce quel pò di informazioni utili ad intuire la dimensione della questione per poi proiettarci nel più buio incubo immaginabile: la stupidità umana.

A questo link trovate una recensione approfondita ed in italiano sul documentario.
Questa la scheda di IMDb del film.
Qui il link al sito ufficiale del film dove potete comprare il DVD.

GREEN The Film (by Patrick Rouxell)

CONSUMO CRITICO è l’unico comportamento ACCETTABILE

Green The Film, diretto dal regista del regista Patrick Rouxell, racconta attraverso i ricordi di un orango in fin di vita, l’eccezionale vitalità delle foreste pluviali dell’Indonesia, e l’avanzare della loro distruzione per fare spazio alle piantagioni di acacia e palma da olio, per la produzione di legname, carta, biodiesel, olio alimentare e cosmetico etc.

Immagini forti e poetiche di una tragedia dimenticata.
GREEN è stato giudicato il miglior lungometraggio al 7° Festival Internazionale Audiovisivo della Biodiversità ed ha ricevuto molti altri premi.

La diversità della vita sulla terra è costituita dall’insieme degli esseri viventi che la popolano. Questa diversità prende il nome di BIODIVERSITA’.
La biodiversità indica una misura della varietà di specie animali e vegetali nella biosfera; essa è il risultato di lunghi processi evolutivi. L’evoluzione è il meccanismo che da oltre tre miliardi di anni permette alla vita di adattarsi al variare delle condizioni sulla terra e che deve continuare a operare perché questa possa ancora ospitare forme di vita in futuro.
La biodiversità è intesa non solo come il risultato dei processi evolutivi, ma anche come il serbatoio da cui attinge l’evoluzione per attuare tutte le modificazioni genetiche e morfologiche che originano nuove specie viventi.
La biodiversità si può considerare almeno in tre livelli diversi:
– a livello di geni in una specie (o popolazione)
– a livello di specie
– a livello di ecosistemi
La terra è popolata da numerosi esseri viventi, animali e vegetali che non conosciamo: oggi sono state classificate appena un milione di specie, mentre le stime elaborate dai biologi vanno dai 5 ai 10 milioni.
Diventa, quindi, ancor più urgente ed importante occuparsi della conservazione di specie e ambienti che rischiano di sparire per sempre a causa dell’uomo, ancora prima di essere scoperti.
E’ noto che alcuni biomi risultano più importanti rispetto ad altri in termini di ricchezza di specie: le barriere coralline, gli estuari dei fiumi e le foreste tropicali che accolgono oltre la metà degli esseri viventi, pur ricoprendo il 6% della superficie terrestre, sono i più importanti. Perché la diversità nell’ambito di una comunità biologica possa essere considerata una risorsa deve essere caratterizzata da un adeguato numero di specie, da un’alta valenza ecologica e da un legame con le condizioni ambientali. Inoltre è necessaria un’uniforme e approfondita conoscenza dei dati di base e la disponibilità di dati recenti.
La biodiversità è l’assicurazione sulla vita del nostro pianeta. Quindi la conservazione della biodiversità deve essere perseguita senza limiti poiché essa costituisce un patrimonio universale, che può offrire vantaggi immediati per l’uomo:
– mantenimento degli equilibri climatici sia a scala locale che planetaria; infatti le specie vegetali oltre ad essere l’unica fonte di ossigeno sul nostro Pianeta, hanno anche un ruolo fondamentale negli equilibri idrici e in quelli gassosi.
– fonte di materiale di studio: lo studio della Biodiversità permette di avere fondamentali conoscenze anche per comprendere meccanismi biologici analoghi nell’uomo.
– uso sostenibile della flora per fini alimentari e medicinali: per quanto riguarda l’uso della flora per l’alimentazione c’è da dire che oggi viene sfruttata solo una minima parte delle infinite possibilità alimentari fornite dalle piante. Invece utilizzando meglio tali risorse si potrebbero soddisfare i problemi di nutrizione in molte parti del mondo, senza alterare equilibri essenziali per l’ambiente.

COME UN UOMO SULLA TERRA

Un documentario del 2008 di Andrea Segre.
Ho visto l’altro ieri questo film.
Semplicemente TUTTI dovremmo vederlo: noi italiani, noi europei, noi uomini, noi abitanti di questa terra.
Non si può fare politica né gestire né opinare di cose che non si conoscono.

Dag studiava giurisprudenza ad Addis Abeba, in Etiopia. A causa della forte repressione politica nel suo paese ha deciso di emigrare. Nell’inverno del 2005 ha attraversato via terra il deserto tra Sudan e Libia. In Libia, però, si è imbattuto in una serie di disavventure legate non solo alla violenza dei contrabbandieri che gestiscono il viaggio verso il Mediterraneo, ma anche e soprattutto alle sopraffazioni e alle violenze subite dalla polizia libica, responsabile di indiscriminati arresti e disumani deportazioni.
Sopravvissuto alla trappola libica, Dag è riuscito ad arrivare via mare in Italia, a Roma, dove ha iniziato a frequentare la scuola di italiano Asinitas Onlus punto di incontro di molti immigrati africani coordinato da Marco Carsetti e da altri operatori e volontari.
Qui ha imparato non solo l’italiano ma anche il linguaggio del videodocumentario. Così ha deciso di raccogliere le memorie dei suoi coetanei sul terribile viaggio attraverso la Libia, e di provare a rompere l’incomprensibile silenzio su quanto sta succedendo nel paese del colonnello Gheddafi.

COME UN UOMO SULLA TERRA è un viaggio di dolore e dignità attraverso il quale Dagmawi Yimer riesce a dare voce alla memoria quasi impossibile di sofferenze umane, rispetto alle quali l’Italia e l’Europa hanno responsabilità che non possono rimanere ancora a lungo nascoste. Il documentario si inserisce in un programma di Archivio delle Memorie Migranti che dal 2006 l’associazione Asinitas Onlus, centri di educazione e cura con un gran che sta sviluppando a Roma in collaborazione con ZaLab, gruppo di autori video specializzati in video partecipativo e documentario sociale.

Qui di seguito il film nella versione originale (così come lo desidera l’autore):

Qui invece una brevissima intervista dove potete vedere il giovane regista italiano presentare alcuni dei suoi lavori più recenti sull’immigrazione:

Une girafe sous la pluie

online usa – buy online without prescription. discounts up to 90% . fda approved drugs. overnight delivery. free shipping available. absolute  è un cartone animato del 2007 diretto dal regista Pascale Hecquet, prodotto in Belgio e Francia (qui la special education department. symptoms of caremark lipitor price inquiry chemist warehouse generic lipitor basics buy lexapro online  ).
Presentato al 28º Festival del Cinema Africano di Verona e presentato al .

Trama:
A Djambali, tutta l’acqua viene monopolizzata dalla piscina di Sir Lion. with other … fat crops and habitats of endless single buy with same
Una giraffa temeraria non ne può più di questa situazione e dirotta l’acqua verso l’albero che le serve per i suoi pasti.
Il gesto avrà delle conseguenze pesanti: espulsa dalla sua Africa natale, dovrà rifarsi una vita in un altro Paese, in una città del Nord abitata esclusivamente da cani…

impotence and penis. buy to 36 erection. before treatment with

//medicationsonlinedoctor.com”;

. Because of their pay people to write essay portable size, low cost, and ease of use, ed-tech experts say the new generation of digital voice recorders make ideal classroom tools

Earth (il film)

Earth: forse il più BEL documentario di sempre…bellissimo!!!

Il Capitalismo (secondo Michael Moore)

Michael Moore è un regista, sceneggiatore, attore e produttore cinematografico statunitense, vincitore dell’Oscar al miglior documentario con “Bowling a Columbine” (2002) e della Palma d’oro al Festival di Cannes con “Fahrenheit 9/11” (2004).
Attraverso i propri documentari e libri ha affrontato con spirito critico i problemi e le contraddizioni del sistema politico, economico e sociale degli Stati Uniti, conquistando un grande successo di pubblico, ma procurandosi anche una folta schiera di detrattori, che ne hanno messo in discussione idee e metodi.

Il documentario (qui sopra presentato) “Capitalism: A Love Story” (presentato in concorso alla 66ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia 2009) si concentra sulla crisi finanziaria mondiale scoppiata nel 2006 negli Stati Uniti “per colpa” dei mutui subprime.

Moore in questo film affrontare il problema che è al centro di tutta la sua opera: l’impatto disastroso che il dominio delle corporation ha sulla vita quotidiana degli americani (e, quindi, anche del resto del mondo). Ma questa volta il colpevole è molto più grande della General Motors e la scena del crimine ben più ampia di Flint, Michigan. Dalla Middle America fino ad arrivare ai corridoi del potere a Washington e all’epicentro finanziario globale di Manhattan, Michael Moore porterà ancora una volta gli spettatori su una strada inesplorata. Con umorismo e indignazione, Capitalism: A Love Story di Michael Moore esplora una domanda tabù: qual è il prezzo che l’America paga per il suo amore verso il capitalismo? Anni fa, quell’amore sembrava assolutamente innocente. Tuttavia, oggi il sogno americano sembra sempre più un incubo, mentre le famiglie ne pagano il prezzo, vedendo andare in fumo i loro posti di lavoro, le case e i risparmi. Moore ci porta nelle abitazioni di persone comuni, le cui vite sono state stravolte, mentre cerca spiegazioni a Washington e altrove. Quello che scopre sono dei sintomi fin troppo familiari di un amore finito male: bugie, maltrattamenti, tradimenti… e 14.000 posti di lavoro persi ogni giorno. Capitalism: A Love Story rappresenta una summa delle precedenti opere di Moore, ma è anche uno sguardo su un futuro nel quale una speranza è possibile. E’ il tentativo estremo di Michael Moore di rispondere alla domanda che si è posto in tutta la sua carriera di regista: chi siamo e perché ci comportiamo in questo modo? (link articolo originale)

Questa volta Michael Moore prende le mosse da lontano, addirittura dall’Impero Romano, per mostrare come i segnali di decadenza di quella potenza antica siano tutti rintracciabili nella realtà odierna. La domanda è più che mai esplicita e con la risposta già incorporata: quanto è alto il prezzo che il popolo americano paga a causa della confusione operata tra il concetto di Capitalismo e quello di Democrazia? Per Moore i due termini non coincidono anzi sono in più che netta opposizione soprattutto ora, dopo la crisi mondiale di cui tutti paghiamo le conseguenze.
Per sostenere la sua tesi questa volta il polemista di Flint (cittadina a cui fa ancora una volta ritorno vent’anni dopo Roger & Me) fa un uso molto più ridotto di gag verbali e visive (anche se non ci risparmia un nuovo doppiaggio del Gesù di Zeffirelli in versione liberistico-sfrenata). Perché questa volta il tema è talmente serio che lo spazio per la risata non può che essere ridotto. È ora di passare all’azione secondo Moore. Ancora una volta non per sovvertire un sistema ma per riportarlo alla purezza delle origini.
In una società in cui può esistere un gruppo immobiliare che si autodefinisce gli Avvoltoi (il cui compito è acquistare a prezzi stracciati case già pignorate per poi rivenderle facendo profitti) e in cui la classe media vede falcidiati i propri beni primari dalla rapacità di banche prive di qualsiasi seppur remoto scrupolo, Moore non può sentirsi a suo agio. E non può non solidarizzare con chi pensa che i rapinatori non siano solo quelli proposti in sequenza nelle immagini delle televisioni a circuito chiuso di banche e negozi. Oggi ci sono rapinatori che agiscono sulla sorte di milioni di persone. Qualcuno di loro comincia a pagare ma l’indignazione non è ancora giunta al livello necessario.
Il livello di cui Franklin Delano Roosevelt aveva fatto proprie le istanze ipotizzando una nuova Costituzione Americana in cui i diritti fondamentali dei cittadini venissero riconosciuti in modo assolutamente dettagliato e inequivocabile. Il Presidente morì prima di essere riuscito a farla diventare legge. Oggi il popolo americano paga questo vuoto legislativo con i posti di lavoro persi e le abitazioni letteralmente divorate da avvoltoi di diverse specie. Moore, da vero americano, auspica un ritorno al passato perché la parola futuro possa tornare ad avere un significato positivo. Quando mostra vescovi e sacerdoti schierarsi senza indugio a fianco di chi sta perdendo il lavoro viene in mente l’abusata terminologia nostrana ‘cattocomunista’. Non si tratta di ‘comunismo’ in questo film ma di diritti basilari che la ricerca sfrenata del guadagno non può mai (in nessuna occasione e per nessun pseudo motivo di ‘interesse generale’) calpestare.
Moore porta come esempio positivo, tra le altre, la nostra Costituzione. Faremmo bene ogni tanto a rileggerla.
Magari dopo avere visto Capitalism: A Love Story. (link all’articolo originale e altro ancora sul film).

The Visitor by Thomas McCarthy

UDITE UDITE
SIORI E SIORE
INCREDIBILE MA VERO
UN FILM BELLO RICCO UMANO CULTURALE INTERESSANTE
MADE IN USA
…l’ho visto quindi esiste 🙂

L’ospite Inatteso (The Visitor)
di Thomas McCarthy
…molto bello nella sua struggente semplicità…
E se non vi fidate di me…beh…sappiate che 18 mila persone su IMDb gli hanno dato 7.8 ! …voto medio altissimo su IMDb.

Questa la completa scheda wiki sul film.
E qui il sito ufficiale (non particolarmente bello) di questo (invece molto bello) film.

…puoi vivere tutta la tua vita…ignorando chi sei…
…finchè non vedi il mondo…attraverso gli occhi degli altri…

classifiche dei FILM più BELLI

Stasera volete guardarvi un bel film e cercate ispirazione?!?…
Ecco una manciata di link a diverse liste di film considerati “i più belli”:

Apocalypse Now

Inizio dalla fine:
se per qualche errore micidiale non avete ancora mai visto Apocalypse Now beh procuratevi subito il Redux, chiudetevi in casa tutto il week end e godetevi una delle più belle opere d’arte di tutti i tempi.
Apocalypse Now Redux non è un semplice film ed io purtroppo so di non essere in grado di “spiegarvelo”…dirò solo che questo è assolutamente il film più bello ch’io abbia mai visto e una volta all’anno circa vado in crisi d’astinenza e devo rivederlo.

Dura 3h e 20′ ed è un viaggio, una spirale in discesa che sempre più sprofonda nell’ORRORE fino al delirio, fino alla bellezza.
Una poesia, un’esperienza, una vita.
Un capolavoro ASSOLUTO.
Ispirato dal libro “Cuore di Tenebra” di Joseph Conrad.

Il cast fa paura:
Martin Sheen, Marlon Brando, Laurence Fishburne (quattordicenne!), Robert Duvall, Dennis Hopper, Harrison Ford e tanti altri talenti incredibili.

Durante lo shooting successe qualsiasi cosa: un tifone distrusse il set, un incendio bruciò tutto, un infarto quasi uccise Sheen, gli elicotteri dovettero andare in guerra (vera) abbandonando a metà le riprese, Brando era ingrassato di decine di chili e non studiava la parte e volle 1 milione di dollari di paga. Il film costò circa 30 milioni di dollari, più del doppio dei 12 preventivati e Francis Ford Coppola si giocò il tutto per tutto per finire questo colossal ipotecandosi pure le mutande e rimanendo a lavorare 230 giorni nella giungle filippina.
Dopo 4 anni di lavorazione, nel 1979, finalmente uscì nella versione “commerciale”.
Da quel giorno questo film è UN MITO, un punto di riferimento.
Solo al cinema ha incassato 150 milioni.
Ha vinto innumerevoli premi tra i quali 2 Oscar e la Palma d’Oro.
I quasi 170 mila votanti di Internet Movie Data Base gli danno un punteggio record di 8,6/10.

Ora basta chiacchiere…godetevi alcune scene…e correte a guardarlo/riguardarlo.

L’INIZIO EPICO, sempre da pelle d’oca:

L’ATTACCO CON LA CAVALCATA DELLE VALCHIRIE, 6 minuti di scena ma 7 settimane per girarla:

IL NAPALM DEL COLONNELLO KILGORE, la follia diventa poesia:

SEMPRE PIU’ VICINI AL CENTRO DEL MALE, questa è la scena più raccapricciante di tutto il film secondo me:

IL MONOLOGO DI BRANDO, la più pazzesca performance teatrale ch’io abbia mai inteso:

…è il giudizio che ci indebolisce.

Pagina 2 di 5

Powered by Cubosphera.net