Categoria: Idee e Ipotesi Pagina 1 di 4

la politica italiana, il teatrino, la maionese e Topolino

La “politica” Italian style:
Topolino ama il cioccolato, è allergico (ma non mortalmente) alla maionese e morirebbe mangiasse caviale
Topolino è nemico di Gambadilegno
Gambadilegno odia (ma non mortalmente) la maionese, morirebbe mangiasse il cioccolato e ama il caviale
Quando Topolino organizza una festa, per fare dispetto a Gambadilegno, serve solo maionese
Quando Gambadilegno organizza una festa, per fare dispetto a Topolino, serve solo maionese
Ora
Ci sono 3 problemi GRAVI in tutto ciò:
1) nessuno s’incula nemmeno di striscio cosa piace/serve agli altri 59 milioni di invitati
2) nessuno ha i coglioni di servire la pietanza mortifera…d’altronde si sa…senza Gambadilegno le storie di Topolino sarebbero troppo noiose e perderebbero pubblico e viceversa, senza Topolino, Gambadilegno non avrebbe alcun senso d’esistere
3) i banchetti organizzati da Topolino e Gambadilegno sono finanziati integralmente dai 59 milioni di commensali che, nonostante paghino profumatamente, mangiano da 100 anni sempre e solo schifosissima maionese
…questa non è Politica (l’arte di gestire la cosa pubblica). Questa roba qua è uno squallido teatrino di borgata: senza coraggio, senza responsabilità, mostruosamente costoso ed inefficace, grottescamente autoreferenziale e patetico.
PER QUANTO MI RIGUARDA È DEFINITIVAMENTE INSOSTENIBILE
La “politica” Italian style:
Topolino ama il cioccolato, è allergico (ma non mortalmente) alla maionese e morirebbe mangiasse caviale
Topolino è nemico di Gambadilegno
Gambadilegno odia (ma non mortalmente) la maionese, morirebbe mangiasse il cioccolato e ama il caviale
Quando Topolino organizza una festa, per fare dispetto a Gambadilegno, serve solo maionese
Quando Gambadilegno organizza una festa, per fare dispetto a Topolino, serve solo maionese
Ora
Ci sono 3 problemi GRAVI in tutto ciò:
1) nessuno s’incula nemmeno di striscio cosa piace/serve agli altri 59 milioni di invitati
2) nessuno ha i coglioni di servire la pietanza mortifera…d’altronde si sa…senza Gambadilegno le storie di Topolino sarebbero troppo noiose e perderebbero pubblico e viceversa, senza Topolino, Gambadilegno non avrebbe alcun senso d’esistere
3) i banchetti organizzati da Topolino e Gambadilegno sono finanziati integralmente dai 59 milioni di commensali che, nonostante paghino profumatamente, mangiano da 100 anni sempre e solo schifosissima maionese
…questa non è Politica (l’arte di gestire la cosa pubblica). Questa roba qua è uno squallido teatrino di borgata: senza coraggio, senza responsabilità, mostruosamente costoso ed inefficace, grottescamente autoreferenziale e patetico.
PER QUANTO MI RIGUARDA È DEFINITIVAMENTE INSOSTENIBILE

trasporto pubblico gratuito…si può fare

free transport

TRASPORTO PUBBLICO GRATUITO? SI PUÒ FARE! VE LO DIMOSTRIAMO SCIENTIFICAMENTE

“Ormai da due anni in Italia sta nascendo un movimento di opinione che ha come obiettivo la realizzazione del trasporto pubblico gratuito.
Detta così sembra un’assurdità.
La prima obiezione che viene da fare è: chi paga? Perchè io, che non prendo mai il mezzo pubblico, debbo pagare per una persona che lo prende?
Domande giuste, obiezioni corrette.
Analizziamo scientificamente il problema.

Da un punto di vista finanziario abbiamo studiato alcuni conti economici di società che si occupano di trasporto pubblico.
Nello specifico abbiamo studiato la società che si occupa del trasporto pubblico in Trentino, la quale ha la sua attività sia nell’ambito urbano sia extraurbano.
Il conto economico di Trentino Trasporti Esercizio ha un valore della produzione pari a 93,7 milioni di Euro.
Questo dato è sostanzialmente il fatturato totale dell’azienda di trasporto, che si compone di:

77,3 milioni di €: contributi da enti pubblici (Contributi in Conto Economico);
1,3 milioni di €: ricavi vari non meglio specificati;
15,1 milioni di €: ricavi delle vendite e prestazioni.
Andando più nel profondo quest’ultima voce si compone di:
2,6 milioni di €: servizi urbani turistici e noleggi;
12,5 milioni di €: incassi dalle linee.
Possiamo quindi dire che i biglietti contribuiscono nel sistema gestito da TTE, che comprende i trasporti urbani, extraurbani del Trentino e la ferrovia Trento-Malè, per circa il 13,3% del totale del costo di esercizio.
Un calcolo fatto, che è sicuramente per difetto, indica che i costi per la produzione, distribuzione e controllo dei biglietti possa aggirarsi intorno ai 6 milioni di €.
I ricavi dalle linee risultano quindi intorno ai 6,5 milioni di €.
Un misero 6,9% del totale del costo operativo del trasporto pubblico deriva dall’emissione dei biglietti.
Possiamo quindi affermare che il trasporto pubblico in Trentino gravi sulle tasse dei cittadini per il 93,1 %.
Tale dato non deve stupire, è circa lo stesso dato che riscontriamo in tutte le società di trasporto pubblico locale. Siamo riusciti ad effettuarlo in Trentino in quanto la società pubblico sul proprio sito i dati da cui si evincono i calcoli effettuati.
Andando a vedere il costo sociale dei soli incidenti in provincia di Trento, approssimativamente raggiungiamo la ragguardevole cifra di 150 milioni annui. Solo per gli incidenti automobilistici.
Gli studi dimostrano che una diminuzione del traffico implica una diminuzione esponenziale degli incidenti, e quindi dei costi sanitari legati.
Le città che hanno implementato il trasporto pubblico gratuito hanno ottenuto un aumento fino a 3 volte dei passeggeri trasportati con una diminuzione del 30% del traffico urbano in pochi anni di esercizio.
Città come Hasselt e comunità come Aubagne hanno cambiato la propria immagine e l’urbanistica grazie all’utilizzo di tale procedura.
Minor traffico, minore inquinamento, possibilità di trasformare le strade in giardini e piste ciclabili. Maggior sicurezza per pedoni e ciclisti, aumentata consapevolezza di un uso sociale del trasporto.
Tutto questo ha trasformato le relazioni. Ha aumentato la sicurezza sugli autobus, in quanto più affollati, e ha permesso alle città di investire maggiormente sul trasporto pubblico rispetto ad asfaltare terreni e a creare parcheggi.
L’economia delle città ne è risultata rivitalizzata, in quanto le persone acquistano più volentieri in un contesto tranquillo e senza traffico, e il valore degli immobili è cresciuto.
Certo occorre sperimentare, ma vista l’esiguità dell’investimento, occorrerebbe più coraggio nelle amministrazioni affinchè il trasporto pubblico diventi il vero asse portante di una mobilità sostenibile del territorio.
Il trasporto pubblico deve diventare il trasporto primario dei cittadini, in quanto è il vero sistema per diminuire il consumo del territorio, dei combustibili fossili ed è l’unico metodo per abbattere immediatamente l’inquinamento da traffico permettendo la libertà di movimento ai cittadini.
Se anche un’impresa automobilistica come la Ford sta guardando al mercato del trasporto pubblico come ad un settore su cui investire e in crescita vuol dire che anche per le imprese automobilistiche inizia ad essere una realtà da seguire con attenzione”.

Paolo Vergnano

Mobilità sostenibile: Torino vince il bando europeo per il progetto Opticities

Con questa iniezione di liquidità, speriamo venga qualche buona idea e vantaggi per tutti i cittadini.

L’obiettivo è mettere a punto un navigatore multimodale che integri i dati sulla viabilità con quelli sul trasporto pubblico, carpooling e mobilità ciclistica.

Torino vince ancora: dopo i recenti premi per la sostenibilità del suo aeroporto o per le iniziative di mobilità sostenibile, il capoluogo piemontese questa volta ha superato le selezioni per far parte nel progetto europeo Opticities.

Opticities è un progetto che supporta le città europee nell’affrontare il percorso verso la mobilità sostenibile, sia per le persone che per le merci. Nasce dall’accordo fra 23 partner provenienti da otto paesi dell’Unione Europea e sviluppa forme di partenariato tra pubblico e privato per la sperimentazione di sistemi intelligenti di trasporto (ITS), per la mobilità alternativa e “intermodale”.

Il progetto di Torino avrà un budget di 1 milione e 147 euro, 835 mila circa dei quali finanziati dall’Ue. L’obiettivo è creare un sistema che integri i dati della viabilità come quelli sul traffico, sulle limitazioni alla circolazione, sugli accessi delle auto, con quelli del trasporto pubblico, dei servizi per la mobilità ciclistica e del carpooling. Il sistema sarà sperimentato grazie a 150 volontari che useranno il navigatore multimodale messo a punto. Gli utenti, grazie ad uno smartphone registreranno i dati sul buon funzionamento del navigatore e del sistema informativo generale.

Articolo copiaincollato da GreenEnergyJournal.it

i molti vantaggi dell’asfalto riciclato

Solitamente è derivato da pneumatici usati ed attualmente è usato per la pavimentazione di una strada della provincia di Bolzano.

Il segreto sta tutto nell’aggiunta di gomma da riciclo sotto forma di polverino, di dimensioni inferiori al millimetro, al conglomerato bituminoso normalmente utilizzato per l’asfalto.

Questa combinazione consente di ottenere una pavimentazione che ha prestazioni superiori rispetto a quelle degli asfalti tradizionali nella resistenza agli agenti atmosferici propecia 4 month shed (rendendo gli interventi manutentivi necessari meno frequenti) e nella rumorosità dei veicoli in transito. L’asfalto è stato sottoposto a test proprio in Alto Adige. Tutte le prove hanno dimostrato una riduzione del rumore causato dai veicoli in transito fino a 5 decibel [db].

Connect with reliable home buyers at https://www.webuyhouses-7.com/north-dakota/ for a straightforward sale.

il successo secondo me

Recentemente “qualcuno” ha finalmente detto ad alta voce che “il successo non si misura in milioni di dollari ma in milioni di persone cui hai migliorato la vita”.

La gente non ne può più di vedere tutti i giorni ed ovunque persone che:

  • stanno sedute su altissimi troni dorati nonostante
  • non facciano (e non abbiano mai fatto) nulla di utile per la società che li ospita e
  • siano incapaci di mettere assieme un congiuntivo con un ragionamento originale o di estrarre la radice quadrata di 16

Nella mia modestissima opinione

  • dare lavoro a 1’200 persone nel settore auto da corsa o
  • progettare, produrre e distribuire mine anti uomo o efficientissimi proiettili di uranio impoverito o
  • lavorare nella chimica; inquinante ma velocizzante (che è l’unica cosa che conta giusto?!) o
  • progettare e realizzare camere a gas o
  • asfaltare oceani e foreste o
  • “fare i miliardi” vendendo CocaCola e hamburger o
  • “sfondare” nella pregiatissima industria della cocaina o del tabacco o dell’alcool o
  • “diventare famosi” amministrando discoteche per troione e troioni o
  • fare il broker di cessi con le ruote o
  • fare magie coi soldi virtuali,

nonostante siano tutte cose che vendono molto bene, NON “contribuiscono allo sviluppo umano”.
Piuttosto, pateticamente, sono arricchimento sui difetti dell’uomo.
E NON è pregevole per nulla…anzi…

2053 esplosioni nucleari in 53 anni

troppe!

Non ci sono molte cose da dire a parte che una media di 1 esplosione nucleare ogni 10 giorni mi sembra una cosa veramente ma veramente…folle!
…come sarebbe oggi la vita sulla Terra se tutto questo impegno e ingegno e tempo e risorse e denaro e intelletto e ricerca e sviluppo fosse stato impiegato per cose diverse?!?…tipo la fame o la sete o la pace o nuovi mezzi si trasporto o cura al cancro o lotta all’inquinamento o sviluppo della cultura o esplorazione degli oceani o…insomma…ci siamo capiti…

NB: qui di seguito il video dell’opera…sì perchè questa riflessione nasce da un’opera d’arte dell’artista giapponese Isao Hashimoto…”godetevolo”…col volume acceso (dettaglio IMPORTANTE)

BlaBlaCar.it il sito dell’auto (privata ma) condivisa

Finalmente un servizio nuovo e utile e celebrante l’intelligenza umana!
Signori e signore ecco a voi il più grande (al momento) sito (di carpooling) per organizzare viaggi in modo web 2.0.
BlaBlaCar funziona benissimo in Francia, Spagna , Inghilterra e ora finalmente anche Italia.
Ecco qui il link al sito. Iscrivetevi subito e cercate/offrite un passaggio.

Iscrivendosi (30 secondi facendo alla svelta, 5 minuti facendo TUTTO) al sito potrete:
I – cercare un passaggio
II – offrire un passaggio

Il sistema è banalissimo e facilissimo e sul sito c’è scritto tutto chiaramente (se siete pigrissimi guardatevi il video qui sotto) comunque il riassunto è che attraverso questo sito potete cercare qualcuno che con la sua auto faccia lo stesso viaggio/trasferimento che state per fare voi…se lo trovate il sito vi mette in condizione di contattarvi per mettervi d’accordo sui dettagli.
Identicamente ma viceversa se voi state per fare un viaggio/trasferimento in auto, caricate le info sul sito (da dove a dove e quando etc) e qualcuno leggerà l’annuncio e vi contatterà per farvi compagnia durante il tragitto.
Si fa conoscenza, si scoprono cose e persone nuove, si fa una cosa buona per il pianeta, si celebra l’intelligenza sociale e, condividendo le spese, si risparmia qualche soldino.

il “Crowd Funding”

Internet ha rivoluzionato il mondo.
La caratteristica principale di internet è che ogni cosa ivi pubblicata ha il potenziale di raggiungere istantaneamente molti milioni di persone: un video su youtube può diventare viral ed esser visto centinaia di migliaia di volte in una manciata di giorni, una notizia pubblicata su un blog finisce in prima pagina sulla BBC, un artista sconosciuto diventa famoso in tutto il mondo, etc…

Ma non è tutto…recentemente stanno spuntando come funghi siti di “crowdfunding”…l’idea è tanto semplice quanto efficace:
chi ha un’idea, un sogno, un progetto ma gli mancano i fondi per realizzarlo può fare un’inserzione su uno di questi siti e chiedere aiuto al web.
E’ un processo di finanziamento dal basso che mobilita persone e risorse.
L’ha usato Obama per finanziarsi la campagna elettorale, il Louvre per comprare “Le Tre Grazie” di Cranach, ma anche ricercatori sconosciuti che per una buona idea raccolgono centinaia di migliaia di euro o l’artista emergente che deve finire l’album e raccoglie così le ultime centinaia di euro necessari.

La “filosofia” dietro al Crowd Funding è riassunta nel Kapipal Manifesto:
1) i tuoi amici sono il tuo capitale
2) i tuoi amici realizzano i tuoi sogni
3) il tuo capitale dipende dal numero degli amici
4) il tuo capitale dipende dalla fiducia
5) il tuo capitale cresce con il passaparola

Ecco alcuni siti di Crowd Funding:
Kapipal.com (dal 2009, generalista, famoso in tutto il mondo)
Indiegogo.com (dal 2008, generalista, uno dei più famosi)
Kickstarter.com (dal 2009, generalista, uno dei più famosi)
Buonacausa.org (dal 2010, raccolte fondi per progetti etici, italiano)
Starteed.com (che permette un ritorno economico agli investitori)
Pledgemusic.com (dal 2009, per i musicisti)
…e molti altri per ogni settore 😉

IL MONDO E’ CAMBIATO
NON VIVIAMO PIU’ IN UNA CASA O IN UN QUARTIERE O IN UNA CITTA’
VIVIAMO IN UNA COMUNITA’ INTERCONTINENTALE

raccolta firme per RIDURRE gli STIPENDI dei POLITICI

PER CHI VUOLE FIRMARE!!!!

Controllate se la vostra città/paese sono coperte..
Se non sono coperte, perchè non aiutarci? Siamo un gruppo di cittadini, comuni mortali, come voi che lavorano ogni giorno per la misera pagnotta che ci danno!

... Per questo abbiamo bisogno di voi.. si tratta anche solo di fare un viaggio nel proprio comune a depositare i moduli per la raccolta.. E’ SOLO UN VIAGGIO IN COMUNE!! Meglio ancora ci servirebbe gente che facesse banchetti (come già stiamo facendo).. non è così difficile come tutti pensano!! Volere è potere.. basta lamentarsi.. basta dare aria alla bocca!! E’ ora che concretizziamo!!

Chiamatemi al 3494530675 per qualsiasi informazione.. sono disponibilissima anche solo per spiegare alla gente come poter fare, poi decidete voi..

Vi dico solo che più siamo uniti, più diventiamo forti, e più abbiamo potere!!

Per conoscere le modalità di raccolta nella vostra città:

Passamano (Bz): il primo negozio dove non si paga

Un negozio senza casse.
Uno spazio in cui il denaro non vale nulla.
Un luogo dove gli oggetti non hanno prezzo.
E’ spuntato dal nulla lo scorso sabato a Bolzano, precisamente in Via Rovigo, 22/C e si chiama “Passamano”: é il primo “non-negozio” in Italia basato unicamente sulla filosofia del recupero e del riutilizzo, dove le “cose” valgono tanto quanto servono.

Si entra, si sceglie e si va via senza pagare: é questa l’ultima frontiera dello shopping equo sostenibile, un progetto partorito da un gruppo di volontari che non ricevono compenso e chiedono solo una libera offerta facoltativa per coprire le spese fisse del negozio o di lasciare – se si vuole – qualcosa in cambio del proprio “acquisto”.
Non si tratta di vero e proprio baratto, perché chi prende un oggetto da “Passamano” non è obbligato a cederne uno in cambio.
Certo, se tutti prendono e nessuno porta, il gioco finisce subito… Per questo il destino dell’iniziativa è in mano alle persone, ai clienti, ai partecipanti in qualsiasi modo li si voglia chiamare.
Ci sono cose che è più facile regalare che vendere – spiega Andrea Nesler, uno dei volontari – quando un oggetto ha un valore affettivo è difficile stabilirne il prezzo di vendita, si rischia di svalutarlo, e allora è meglio regalarlo. Così, un ex sciatore è venuto e ci ha consegnato tutta la sua attrezzatura sportiva, perché ha un problema alla schiena e non può più scendere in pista. È venuto e ci ha raccontato la sua storia.
Non solo shopping, quindi, ma anche luogo di socializzazione: “Passamano” è, infatti, anche un info-point dove condividere idee e conoscenze sul consumo consapevole, il riciclaggio e il riutilizzo , ma anche la cucina vegana e vegetariana, l’animalismo, l’eco-architettura, il turismo responsabile ecc.

I suoi locali ospitano anche una biblioteca, una sala riunioni con 30 posti a sedere e proiettore per serate e incontri a tema e un laboratorio condiviso, dove si puó apprendere a creare oggetti di abbigliamento o di design con ció che non ci serve piú o offrire il proprio tempo libero per lavorare come volontario o mettere a disposizione degli altri le proprie abilità e conoscenze (lingua, artigianato, cucito ecc).

L’idea – spiega Gaia palmisano, una delle volontarie – nasce nell’ambito del movimento “Transition Town” fondato dall’inglese Rob Hopkins.
L’obiettivo finale – aggiunge – é creare una dimensione partecipativa con metodi che lasciano spazio alla creatività individuale.
In parole povere: l’antitesi di un negozio!

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