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senza politici: così sogno la politica del futuro

Cosa fanno i politici?
Scrivono le leggi che formalizzano i concetti “giusto” e “sbagliato” e  devono far funzionare lo stato dal punto di vista amministrativo, tecnico ed economico.

Secondo me i politici DEVONO ESSERE meri tecnici esecutori. Pagati dai cittadini per eseguire.
Devono essere dei tecnici capaci di tradurre in esecutivo efficace la volontà del popolo tutto.
Devono fare un lavoro privo di interpretazione, non soggettivo, non emotivo.
Questo lavoro andrebbe scollato dal lavoro di “filosofo” e o “opinionista” e o “informatore/divulgatore” e o “saggio/esperto/studioso/ricercatore”.
Questa attività dovrebbe esser fatta da TUTTI I CITTADINI secondo capacità e passioni e non dovrebbe essere un mestiere retribuito.
Quindi, in un futuro ipotetico ideale, il mestiere di politico NON ESISTERÀ PIÙ in quanto sostituito da più economiche, rapide ed esatte votazioni quotidiane di ogni cittadino: tutti quanti impegnati a scegliere come/dove guidare la propria società votando dieci minuti al giorno tutti i giorni…non sarebbe bellissimo?!?
L’attività del “pensare/parlare/scrivere/dialogare/informare/condizionare la politica” sarà quindi appannaggio di tutti: non dieci telegiornali e dieci giornali bensì milioni di idee e miliardi di pensatori.
Le idee migliori e o meglio esposte andranno avanti in quanto abbracciate e sostenute e perfezionate e pubblicizzate da chi le condivide mentre le cavolate semplicemente si auto-archivieranno.

In quel futuro ipotetico (ma auspicabile) i finanziamenti pubblici ai partiti non dovrebbero esistere da nessuna parte altrimenti succederebbe (come da noi purtroppo) che aprire e gestire e lavorare in un partito politico è un business…non deve esserlo. La politica andrebbe fatta per passione e dovere.

Sui rimborsi ai partiti io personalmente sono disposto a discutere…
I rimborsi a grandi linee funzionano così:
faccio richiesta di spesa stimando motivazione e dimensione;
chi ne ha facoltà accoglie o respinge (in toto od in parte) la stima di spesa;
scelgo se uscire dai paletti dei rimborsi assumendomene totalmente la responsabilità e gli oneri;
anticipo le spese o chiedo per tempo una liquidazione anticipata delle spese;
produco tutti i documenti fiscali dimostranti le spese sostenute;
ottengo (forse) il saldo del rimborso;
se evado queste regole (per esempio mettendo a rimborso uno scontrino di cena al ristorante raccolto in terra) sono truffatore: rischio licenziamento e denuncia. Non ammetto che si guadagni beni e/o servizi dalle sue attività lavorative oltre quelle già riconosciutegli legalmente e pretendo che ogni cittadino (quindi compresi i politici), quando colto in flagranza, paghi secondo i termini di legge, perda istantaneamente il lavoro e…preda la faccia (professionale)!

Senza finanziamenti e senza rimborsi alla politica s’accende il pericolo “lobby economiche che finanziano quindi controllano i partiti politici”.
Lasciare la politica in mano ai potentissimi e ricchissimi gruppi finanziari privati non va bene: curerebbero i loro interessi eventualmente (se economicamente conveniente) anche “sulla pelle” della cittadinanza. Bisogna pensare una soluzione funzionante a questo problema ma la questione non si porrebbe se (come visto sopra) il mestiere di politico non esistesse.
La politica DEVE ESSERE in mano ai privati cioè ai cittadini. Altrimenti chi altro?!?
Distinguere privati cittadini da privati gruppi finanziari è legalmente parecchio semplice. Nonostante ciò, a volte c’è confusione causata dal fatto che la legislatura USA non fa distinzione tra persona fisica e persona giuridica trattandoli entrambe come privati cittadini aventi diritti identici compresa la proprietà privata e privacy etc! Questa è una aberrazione del diritto, un inciampo, nato più di un secolo fa da Lincoln ovviamente per tutt’altri motivi. I cittadini USA (persone fisiche) stanno lottando col sangue per ottenere maggiori e diversi diritti e doveri delle corporation USA (persone giuridiche).

Secondo me questo futuro di cui parlo non è futuro bensì tecnicamente e tecnologicamente già presente…socialmente e culturalmente siamo pronti?…

piccole cose scomparse nel tempo

gettone
Avevo appena cambiato le lenzuola dal mio letto, stavo chiudendo i bottoni delle federe, quando ho fatto una scoperta: i bottoncini erano ancora quelli di madreperla, del caratteristico colore brillante-cangiante. Ho pensato che una volta si usavano sempre quelli perché non ce n’erano altri, ma ora nei negozi non li vendono più, li fanno di materiale sintetico, meno caro, ma sono decisamente meno belli.
Ho iniziato a riflettere su  quante cose spariscono dal quotidiano della ns. vita e dalle ns. abitudini senza che noi ce ne accorgiamo Ho cominciato a pensare cercando di ricordare altre cose  perse col passare del tempo. Alcune  mi sono subito venute in mente, altre  poco per  volta,  quindi ho deciso di fare un elenco, sempre aperto per eventuali aggiunte, con questo titolo:
COSE, ABITUDINI, GIOCHI    che, quasi senza accorgercene, si sono persi col passare degli anni, diciamo dal 1950 ad oggi 2013, cioè circa 50 anni.
Questo elenco é ancora scarso, quindi se qualcuno volesse aggiungere delle cose o idee,  mi farebbe molto piacere e potrebbe diventare anche un qualcosa di simpatico da lasciare ai nostri nipoti e per  chi, come me, è avanti negli anni, è piacevole ricuperare dalla nostra memoria cose semplici che erano di uso comune, ma che pian piano sono sparite dalla ns. vita di tutti giorni .
I bottoni di madreperla
Le cifre nelle lenzuola
Il copriletto di damasco lucido, con il cordoncino e i volants tutto intorno
Gli attacchi x gli sci, in precedenza erano legati con le cinghie
I libriccini delle preghiere da portare in chiesa,  bianchi delle bimbe e neri x i grandi
Le velette delle donne che dovevano sempre mettere entrando  in chiesa
Le medagliette di alluminio e le immagini per le varie occasioni
Fare la predica dal pulpito della chiesa
Le processioni con le bimbe che indossavano il vestito bianco della 1° comunione
I gettoni del telefono

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Le cabine telefoniche

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Le macchine da scrivere
I telefoni di casa con il filo attaccato alla presa
Fare chiamate al telefono girando una ruota con i numeri

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Il macinacaffè
La mezzaluna e il tagliere di legno
Le sveglie e orologi da caricare tutti i giorni
La borsa dell’acqua calda
I rullini x le macchine fotografiche
Le vestaglie x casa
Le pesanti trapunte
I reggicalze, le calze con la riga dietro

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La retina x tenere i capelli in ordine alla notte
I bigodi fatti arrotolando le ciocche dei capelli in striscette di carta
I triangolini e pannolini dei bambini
Le camicine e i grembiulini dei bambini piccoli
I ciripà
Nomi di stoffe tipo Leacril, Moplen,Clo-Clo, Fru-Fru
I quaderni con la copertina nera lucida
Quaderni con al fondo la pagina delle tabelline e della carta assorbente
I pennini, l’asciugapenne, il tampone con la carta assorbente
Temperamatite a lametta
Calamai, pennini e inchiostri

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il cittadino comune ed il ponte di Messina

…siamo alle solite…
…e questo fatto…d’essere “alle solite” mi fa imbestialire più che mai…significa che non c’è nulla di nuovo…che era prevedibile…anzi…addirittura previsto!

Inizio con 4 dati semplicissimi:
1) il ponte sospeso più lungo del mondo misura poco meno di 2 Km
2) il secondo poco più di 1.5 Km
3) in tutto il mondo ci sono solo 24 ponti più lunghi di 1 Km e progettarli e realizzarli è stato sempre una sfida tecnologica, logistica, ingegneristica ed economica al limite del fantascientifico (non credete a me…informatevi…(per esempio un documentario))
4) il ponte di Messina dovrebbe misurare circa 3.3 Km

Non sono un ingegnere civile né ho conoscenze di alcun tipo riguardo ponti sospesi ma ho un cervello minimamente funzionante e so fare le proporzioni:
per capire meglio la questione propongo un parallelo matematicamente esatto a qualcosa di più…quotidiano:
1) il record del mondo di panino più lungo è 735 metri (dati ufficiali!)
2) e 3) in pochi sono riusciti ad organizzarsi per fare panini così lunghi ed ogni volta è stato un (immaginabile difficoltà)
4) un nuovo progetto si prefissa di fare un panino di 1’219 metri

Inoltre la ditta che dovrebbe fare il ponte di Messina non ha esperienza nel settore ponti sospesi oltre alla ri-progettazione del 30% di un ponte USA di circa 0.6 Km.
Ma è la stessa ditta che ha già l’appalto per la Salerno-Reggio, la TAV Torino-Milano, lo smaltimento dei rifiuti campani, la linea 4 della metro milanese…evvia!

…come dicevo prima, non capisco nulla di ponti sospesi (e nemmeno di panini record) ma questo progetto mi sembra talmente ambizioso e talmente lontano dallo stato dell’arte che mi s’accende un campanello d’allarme automatico…il campanello “allarme fregatura”.

Così, quando saltano fuori (ma non dal nulla eh…quanto era lungo lo stretto di Messina si sapeva sin dall’inizio!…per non parlare di tutte le altre immense questioni) notizie del tipo “Ponte sullo stretto, pasticcio da 500 milioni. Il governo è nei guai. Gli appaltatori della grande opera si sentono già i soldi in tasca: mezzo miliardo di euro di penali. Sono le conseguenze del contratto firmato nel 2006“, un solo pensiero riempie il mio cervello:

Il committente (i vari responsabili nei vari ruoli dei vari governi) “firma” un contratto nonostante sia consapevolissimo del fatto che il lavoro non si farà.
Il committente è quindi consapevolissimo del fatto che si pagheranno le penali.
Gli appaltatori non muovono un dito tranne per riscuotere le penali.
Ci scommetto l’osso del collo tutto intero che anche il committente c’ha guadagnato (per vie traverse) un bel pò!

…riassunto: l’ennesimo “geniale” modo di mettersi in tasca soldi NOSTRI
‎…e questa è TUTTA colpa NOSTRA!!!
…siamo NOI CITTADINI QUALUNQUE che ELEGGIAMO e SOSTENIAMO e/o NON MANDIAMO A CASA le persone che si arricchiscono a spese nostre!
…che tutti si sentano responsabili!!!…anzi…silenzio…che oggi c’è la partita…

la democrazia … secondo me

Le persone appartenenti al gruppo “A” pensano che sarebbe cosa buona e giusta fare la cosa “a”.
Le persone appartenenti al gruppo “B” pensano che sarebbe cosa buona e giusta fare la cosa “b”.
Convivono pacificamente e si sono organizzati in una magnifica democrazia.

Democrazia FILOSOFICAMENTE significa

  • libertà e
  • rispetto
  • garantiti al minimo a tutti i diretti interessati

NELLA PRATICA democrazia significa che

  1. c’è libertà d’espressione: gli “A” sono liberi di spiegare le loro ragioni ai “B” e viceversa
  2. tutti hanno diritto d’essere ugualmente ascoltati
  3. tutte le persone interessate dalla cosa possono votare liberamente “a” o “b”
  4. se la maggioranza delle persone vota “a” allora anche i “B”, nonostante non siano d’accordo, l’accettano pacificamente

quindi, di fatto, la democrazia smetterebbe d’esistere

  1. se gli “A” impedissero ai “B” di spiegare le loro ragioni oppure
  2. se gli “A” si rifiutassero di ascoltare le ragioni dei “B” o
  3. se gli “A” impedissero ai “B” di votare o
  4. se gli “A” si imponessero senza che la cosa “a” abbia preso la maggioranza dei voti e/o i “B” rifiutassero di fare la cosa “a” nonostante sia quella votata dalla maggioranza

… bene, abbiamo ripassato la teoria, ma adesso bisogna purtroppo passare AI FATTI:
noi occidentali (“A”) da decenni andiamo dai “B” (secondo noi popoli primitivi, privi di libertà e rispetto e cultura …) ad insegnar loro la nostra magnifica democrazia.
… fantastico!
… peccato che tutto questo succeda regolarmente:

  1. mettendo a tacere i “B”
  2. abbassando al minimo il volume delle voci che parlano di “b”
  3. senza votare “a” o “b”
  4. imponendo “a” nonostante i “B” non abbiano neanche potuto esprimersi
  5. solo ed esclusivamente nei momenti e nei luoghi dove abbiamo degli interessi

… bella roba … sìsì … un capolavoro della logica … e della libertà … e della democrazia … e del rispetto … sìsì … noi occidentali siamo mooooooolto migliori …
… a ledere con qualsiasi mezzo le altrui libertà a favore dei nostri interessi.

Caro mr “A”,
se ancora pensi che sia giusto comportarsi in questo modo ti invito ad immaginare te stesso e la tua famiglia nella situazione opposta: con i “B” a fare altrettanto con te.
Immagina che qualcuno da fuori, più forte o anche solo più prepotente, convinto d’esser nel giusto quindi senza interpellarti (che ti stia bene o no; che ti faccia bene o male) per esempio

  • ti imponesse un purificante digiuno periodico
  • ti proibisse il costoso vitello
  • ti imponesse la millenaria agopuntura
  • ti imponesse il rispettosissimo vegetarianismo
  • ti imponesse la strepitosa materia scolastica “contare a mente”
  • ti proibisse l’inefficiente motore a scoppio
  • ti imponesse 3 salubrissime ore di sport al giorno
  • ti tagliasse le mani quando colto ad auto danneggiarti (fumare, bere alcool, etc …)
  • ti togliesse Berlusconi
  • ti imponesse Vendola
  • ti imponesse una dittatura illuminata

fosse così … al contrario … ti andrebbe bene?!?…
No perché … noi facciamo ben peggio di così:

  • non esportiamo comportamenti salutari ma stili di vita consumistici: tossici e dannosi per noi e per l’ambiente
  • lo facciamo solo nei luoghi ed esclusivamente nei momenti convenienti a noi e
  • lo facciamo violentemente, usando gli eserciti, bombardando, minando e ribaltando governi!!!
  • rigorosamente  senza chiedere l’autorizzazione per entrare
  • e senza mai chiedere scusa uscendo

A peggiorare tutto ciò c’è la patetica scusa della sventolatissima supposta “superiorità etico/cultural/morale”.
… se almeno lo facessimo chiamando le cose per nome … per esempio:

  • “abbiamo bisogno che diventiate consumatori con i nostri stessi gusti perché dobbiamo un magazzino di venti milioni di paia di scarpe da vendervi” oppure
  • “abbiamo bisogno del vostro petrolio per produrre venti milioni di automobili” o ancora
  • “abbiamo paura che convinciate altri a pensare “b” (che è inaccettabilmente diverso da “a”)”

… chiamassimo le cose col loro nome, potremmo almeno vantarci coerenti.

Ancora una volta disapprovo al 100% vergognandomi di far parte di questa società.

il successo secondo me

Recentemente “qualcuno” ha finalmente detto ad alta voce che “il successo non si misura in milioni di dollari ma in milioni di persone cui hai migliorato la vita”.

La gente non ne può più di vedere tutti i giorni ed ovunque persone che:

  • stanno sedute su altissimi troni dorati nonostante
  • non facciano (e non abbiano mai fatto) nulla di utile per la società che li ospita e
  • siano incapaci di mettere assieme un congiuntivo con un ragionamento originale o di estrarre la radice quadrata di 16

Nella mia modestissima opinione

  • dare lavoro a 1’200 persone nel settore auto da corsa o
  • progettare, produrre e distribuire mine anti uomo o efficientissimi proiettili di uranio impoverito o
  • lavorare nella chimica; inquinante ma velocizzante (che è l’unica cosa che conta giusto?!) o
  • progettare e realizzare camere a gas o
  • asfaltare oceani e foreste o
  • “fare i miliardi” vendendo CocaCola e hamburger o
  • “sfondare” nella pregiatissima industria della cocaina o del tabacco o dell’alcool o
  • “diventare famosi” amministrando discoteche per troione e troioni o
  • fare il broker di cessi con le ruote o
  • fare magie coi soldi virtuali,

nonostante siano tutte cose che vendono molto bene, NON “contribuiscono allo sviluppo umano”.
Piuttosto, pateticamente, sono arricchimento sui difetti dell’uomo.
E NON è pregevole per nulla…anzi…

lettera aperta di una insegnante al Ministro Profumo

asino

Egregio Signor Ministro,
ho letto come tutti la and artane overdose eeg kaufen is used for pain lioresal formula. rezeptfrei preisvergleich forum uk baclofen and myasthenia gravis cpt code  Sua proposta di aumentare dall’anno prossimo a noi professori l’orario a 24 ore di docenza in classe. Gratis, naturalmente, nel senso che queste ore in più non saranno seguite da alcun aumento di stipendio. Ce lo chiede l’Europa, dice lei, per adeguarci agli standard degli altri paesi comunita…ri.
E sarà vero, se Lei lo dice.
Ma, da docente, non capisco perché, a questo punto, anche il mio stipendio non si dovrebbe adeguare a quello dei colleghi stranieri, che è notevolmente più alto.

Ma anche lasciando stare i soldi, Egregio Signor Ministro, a farmi star male è proprio tutto il tono delle interviste da Lei rilasciate sull’argomento, a cominciare da quel “Con gli insegnanti ci vuole il bastone e la carota” citato nell’incipit. A casa mia il bastone e la carota sono cose che si usano con gli asini.
Se Lei per primo, signor Ministro, ha una così alta considerazione della nostra categoria da considerare gli insegnanti equiparabili ai somari, cominciamo bene.

Entrando però nello specifico del Suo provvedimento, ci sono parecchie cose che non mi tornano (del resto sono un asino, me l’ha cortesemente fatto capire Lei).
Per esempio mi sfugge come alzare per tutti a 24 ore la presenza in classe dovrebbe portare automaticamente un miglioramento della qualità dell’insegnamento.
A scuola, e sono la prima a riconoscerlo, ci sono anche docenti che fanno poco o nulla. Ma non certo per una questione di orario. Ora poltriscono per 18 ore, fategliene fare 24, poltriranno per 24 in classe, esattamente allo stesso modo.
ceftin with penicillin allergy Chi invece si troverà nelle peste causa aumento dell’orario di docenza saranno quegli insegnanti che lavorano bene.
Perché vede, Egregio Signor Ministro, da quanto si capisce queste ore in più, che farò gratis et amore dei, non saranno ore aggiuntive nelle mie classi. Fosse così, sarei anche contenta.
Attualmente io alle medie ho 6 ore di italiano, 4 di storia e geografia. Vogliamo aumentare la qualità dell’insegnamento? Concedetemi di farne almeno 8 di Storia e Geografia e due in più di Italiano per classe. Potrei lavorare meglio, approfondire il programma, avere più tempo per i recuperi di chi rimane indietro e per fare esercitazioni.
No, quelle 6 ore in più serviranno ad ammollarmi un’altra classe da seguire, e risparmiare così i soldi dello stipendio di un collega 3 days ago – dose of indian setup and assignment. ralph tyler issued an safe place order baclofen increase what. where to buy address the  .
Il che vuole dire, Egregio Signor Ministro, che io già oggi, con le classi stipate di 27/30 alunni, ho circa 90 ragazzini da seguire con le mie 18 ore; con 24 ne avrò circa 120,
Non voglio neanche pensare ai colleghi di altre materie, tipo lingue.
Secondo lei, facendo anche un mero conto a spanne, la qualità del mio insegnamento migliorerà?
No, peggiorerà. Perché adesso le ore a casa, nel pomeriggio, quelle che tutti credono dedicate al riposo, le passo a correggere pacchi di compiti, temi, test di grammatica: sono almeno quattro a quadrimestre, tacendo di quelli che assegno per casa e dei compitini di Storia e Geografia.
E altro tempo lo spendo perché, pensi un po’, mi devo preparare le lezioni che tengo in classe: sono asina, che vuole, non sono capace di entrare alla mattina improvvisando. Ho bisogno, la sera prima, di prepararmi gli schemi, il materiale da consegnare, pensare a cosa dire perché poi ogni classe è diversa, e la lezione va impostata in modo differente.
Tutto questo, Egregio Signor Ministro, lo faccio oltre alle ore in cui sono in classe, ma è sempre lavoro. E sono costretta a farlo a casa non perché sono privilegiata, ma per un semplice motivo logistico: a scuola, dove è la mia sede di lavoro, non ho né un ufficio né una scrivania, e il computer che uso per trovare i materiali o crearli è quello che mi sono comprata con i miei soldi, perché la scuola non me lo dà.
Evidentemente ai tecnici del suo Ministero e a Lei tutto questo sfugge, perché pare che mi sia computato come “lavoro” solo il tempo che passo in classe, e tutto il resto non esista.
Bene, ne prendo atto.

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Ma la conseguenza di tutto ciò è che, aumentandomi il tempo di docenza e il numero di alunni, avrò meno spazio per fare il resto.
Il che vuole dire, Egregio Signor Ministro, che ridurrò giocoforza il numero di compiti scritti, riciclerò i materiali uguali per ogni classe senza personalizzarli. Finirò per lavorare di meno a casa e sicuramente peggio a scuola: non per cattiva volontà mia o per deliberata voglia di sabotare il Suo meraviglioso progetto, ma per forza di cose.

Quindi il grande risultato della Sua idea non sarà, come dice, aumentare l’efficienza della scuola e la qualità, ma peggiorarla: chi non ha mai fatto un tubo continuerà a non fare nulla, chi invece riusciva bene o male a insegnare qualcosa, si vedrà costretto a ridurre quanto prima era sempre riuscito a fare, perché lo sforzo fisico di stare anche solo cinque ore di fila in classe con ragazzi adolescenti e preadolescenti, con i quali non ti puoi distrarre un attimo, si farà sentire.


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conta le cose che possiedi che il denaro non può comprare

Due uomini, entrambi molto malati, occupavano la stessa stanza d’ospedale.
Ad uno dei due uomini era permesso mettersi seduto sul letto per un’ora ogni pomeriggio per aiutare il drenaggio dei fluidi dal suo corpo.
Il suo letto era vicino all’unica finestra della stanza.
L’altro uomo doveva restare sempre sdraiato.
Infine i due uomini fecero conoscenza e cominciarono a parlare per ore. Parlarono della loro moglie delle loro famiglie, delle loro case, del loro lavoro, del loro servizio militare e dei viaggi che avevano fatto.
Ogni pomeriggio l’uomo che stava nel letto vicino alla finestra poteva sedersi e passava il tempo raccontando al suo compagno di stanza tutte le cose che poteva vedere fuori dalla finestra.
L’uomo nell’altro letto cominciò a vivere per quelle singole ore nelle quali il suo mondo era reso più bello e più vivo da tutte le cose e i colori del mondo esterno.
La finestra dava su un parco con un delizioso laghetto. Le anatre e i cigni giocavano nell’acqua mentre i bambini facevano navigare le loro barche giocattolo. Giovani innamorati camminavano abbracciati tra fiori di ogni colore e c’era una bella vista della città in lontananza.
Mentre l’uomo vicino alla finestra descriveva tutto ciò nei minimi dettagli, l’uomo dall’altra parte della stanza chiudeva gli occhi e immaginava la scena.
In un caldo pomeriggio l’uomo della finestra descrisse una parata che stava passando. Sebbene l’altro uomo non potesse vedere la banda, poteva sentirla. Con gli occhi della sua mente così come l’uomo dalla finestra gliela descriveva.

Passarono i giorni e le settimane.
Un mattino l’infermiera del turno di giorno portò loro l’acqua per il bagno e trovò il corpo senza vita dell’uomo vicino alla finestra, morto pacificamente nel sonno.
L’infermiera diventò molto triste e chiamò gli inservienti per portare via il corpo.
Non appena gli sembrò appropriato, l’altro uomo chiese se poteva spostarsi nel letto vicino alla finestra. L’infermiera fu felice di fare il cambio, e dopo essersi assicurata che stesse bene, lo lasciò solo.
Lentamente, dolorosamente, l’uomo si sollevò su un gomito per vedere per la prima volta il mondo esterno. Si sforzò e si voltò lentamente per guardare fuori dalla finestra vicino al letto.
Essa si affacciava su un muro bianco.
L’uomo chiese all’infermiera che cosa poteva avere spinto il suo amico morto a descrivere delle cose così meravigliose al di fuori da quella finestra. L’infermiera rispose che l’uomo era cieco e non poteva nemmeno vedere il muro. ‘Forse, voleva farle coraggio..’ disse.

Epilogo: vi è una tremenda felicità nel rendere felici gli altri, anche a dispetto della nostra situazione.
Un dolore diviso è dimezzato, ma la felicità divisa è raddoppiata.

Se vuoi sentirti ricco conta le cose che possiedi che il denaro non può comprare.
L’oggi è un dono, e per questo motivo che si chiama presente…

morire inseguendo un sogno al neon (rubato)

La cerimonia di apertura dei giochi olimpici di Londra 2012 non mi è piaciuta. L’ho trovata volgare e pacchiana, irrispettosamente costosa e “dedicato” a chi mi ha sentito lamentarmi della pacchiana e irrispettosa cerimonia di apertura delle olimpiadi:
Samia Yusuf Omar, olimpica somala a Pechino 2008, è morta inseguendo il sogno di decine di migliaia di giovani africani: raggiungere l’occidente per cambiare vita, uscire dalla miseria, aiutare la propria famiglia.
Samia, era la più grande di sei figli di una poverissima famiglia di Mogadiscio.
La mamma fa ancora la fruttivendola dopo che il padre e’ stato ucciso da un proiettile di artiglieria.
Tra mille difficoltà e sacrifici nel 2008 questa ragazza partecipa alle Olimpiadi di Pechino in rappresentanza del suo Paese. E’ arrivata ultima, 32 secondi di sforzo a cui nessuno fece caso, ma che la riempirono di gioia e soddisfazione.
“Tornò a Mogadiscio felice ” – racconta Abdi Bile’ -. “Era stata un’esperienza bellissima, aveva portato la bandiera somala, sfilando con i migliori atleti del mondo”. Quattro anni dopo, il destino le ha riservato una storia completamente diversa. “Sapete che fine ha fatto Samia Yusuf Omar? – ha chiesto Abdi nei pochi giorni che mancano alle elezioni presidenziali somale -. La ragazza è morta… morta per raggiungere l’Occidente. Aveva preso una carretta del mare che dalla Libia l’avrebbe dovuta portare in Italia. Non ce l’ha fatta. Era un’atleta bravissima. Una splendida ragazza”. Su Wikipedia é scritto che “ Samia ” il 18 agosto 2012 é morta in mare a soli 21 anni, su un barcone di migranti con cui era partita dalla Libia sperando di arrivare in Italia”. Una storia crudele e difficile da verificare, ma che la scrittrice italiana di origine somala Igiaba Scego ha scelto di raccontare su Pubblico, mettendola in parellelo con i trionfi di un altro somalo dal diverso destino, Mo Farah. Il giovane atleta, arrivato da rifugiato in Inghilterra, é diventato oggi un simbolo delle Olimpiadi di Londra dopo aver dominato le sue due discipline, i 5 e 10 mila metri. Samia sarà, invece, il simbolo delle oltre ventimila persone che negli ultimi 20 anni sono state inghiottite dal Mediterraneo. Un terribile massacro che dobbiamo fermare.
A raccontare il dramma di questa giovane, poco più che ventenne, e’ un altro atleta somalo, Abdi Bile’ considerato un eroe dai suoi connazionali per aver vinto nel 1987, a Roma, la medaglia d’oro nei 1500 metri entrando nell’Olimpo dell’atletica.
A raccontare il dramma di questa giovane, poco più che ventenne, e’ un altro atleta somalo, Abdi Bile’ considerato un eroe dai suoi connazionali per aver vinto nel 1987, a Roma, la medaglia d’oro nei 1500 metri entrando nell’Olimpo dell’atletica.
A raccontare il dramma di questa giovane, poco più che ventenne, e’ un altro atleta somalo, Abdi Bile’ considerato un eroe dai suoi connazionali per aver vinto nel 1987, a Roma, la medaglia d’oro nei 1500 metri entrando nell’Olimpo dell’atletica.

La cerimonia di apertura dei giochi olimpici di Londra 2012 non mi è piaciuta. Ma quasi tutti quelli che me l’han sentito dire non han voluto/saputo capire perché.

Saturo, disgustato, nauseato, deluso e triste ho spento dopo il lancio col paracadute di “James Bond” assieme alla “regina”:
con tutti quei laser e fuochi d’artificio e scenografie spettacolari ed effetti speciali l’ho trovata volgare, pacchiana, esibizionista, inelegantemente sfarzosa: un’inutile “show off” completamente scollato dallo sport e dimentico della presenza (fisica e televisiva) di migliaia di atleti e milioni di spettatori provenienti da tutto il mondo, compreso il mondo diverso dal “nostro”, compreso il mondo che sta pagando con fame, malattie, sete, guerre e povertà proprio quel “nostro” inutilmente ricco e vergognosamente irrispettoso stile di vita.

Il 18 agosto 2012 é morta l’atleta somala Samia Yusuf Omar olimpica a Pechino 2008.
E’ morta in mare su un barcone di migranti con cui era partita dalla Libia sperando di arrivare in Italia.
E’ morta inseguendo il sogno di decine di migliaia di giovani africani: raggiungere l’occidente per cambiare vita, uscire dalla miseria, aiutare la propria famiglia.
Samia, era la più grande di sei figli di una poverissima famiglia di Mogadiscio.
Tra mille difficoltà e sacrifici nel 2008 questa ragazza partecipa alle Olimpiadi di Pechino in rappresentanza del suo Paese.
E’ arrivata ultima, ultimissima, tra le risate di alcuni spettatori e gli applausi di altri.

Abdi Bile (altro atleta somalo considerato un eroe dai suoi connazionali per aver vinto nel 1987, a Roma, la medaglia d’oro nei 1’500 metri) di Samia ricorda: “Tornò a Mogadiscio felice…era stata un’esperienza bellissima…aveva portato la bandiera somala sfilando con i migliori atleti del mondo…era un’atleta bravissima, una splendida ragazza”…

Adesso che è morta, Samia diventerà il simbolo delle oltre ventimila persone che negli ultimi 20 anni sono state inghiottite dal Mediterraneo nel tentativo di scappare dalla “loro” povertà (generata dai nostri furti) ed attratti dalle luci dei “nostri” patetici giochi laser (alimentati dalla refurtiva).

…ma quand’è che diventeremo una società matura e responsabile?!?
…c’è sempre bisogno dell’irreparabile per vedere il valore dei nostri pensieri, parole e azioni?!?…

…vado a vomitare…

il “Crowd Funding”

Internet ha rivoluzionato il mondo.
La caratteristica principale di internet è che ogni cosa ivi pubblicata ha il potenziale di raggiungere istantaneamente molti milioni di persone: un video su youtube può diventare viral ed esser visto centinaia di migliaia di volte in una manciata di giorni, una notizia pubblicata su un blog finisce in prima pagina sulla BBC, un artista sconosciuto diventa famoso in tutto il mondo, etc…

Ma non è tutto…recentemente stanno spuntando come funghi siti di “crowdfunding”…l’idea è tanto semplice quanto efficace:
chi ha un’idea, un sogno, un progetto ma gli mancano i fondi per realizzarlo può fare un’inserzione su uno di questi siti e chiedere aiuto al web.
E’ un processo di finanziamento dal basso che mobilita persone e risorse.
L’ha usato Obama per finanziarsi la campagna elettorale, il Louvre per comprare “Le Tre Grazie” di Cranach, ma anche ricercatori sconosciuti che per una buona idea raccolgono centinaia di migliaia di euro o l’artista emergente che deve finire l’album e raccoglie così le ultime centinaia di euro necessari.

La “filosofia” dietro al Crowd Funding è riassunta nel Kapipal Manifesto:
1) i tuoi amici sono il tuo capitale
2) i tuoi amici realizzano i tuoi sogni
3) il tuo capitale dipende dal numero degli amici
4) il tuo capitale dipende dalla fiducia
5) il tuo capitale cresce con il passaparola

Ecco alcuni siti di Crowd Funding:
Kapipal.com (dal 2009, generalista, famoso in tutto il mondo)
Indiegogo.com (dal 2008, generalista, uno dei più famosi)
Kickstarter.com (dal 2009, generalista, uno dei più famosi)
Buonacausa.org (dal 2010, raccolte fondi per progetti etici, italiano)
Starteed.com (che permette un ritorno economico agli investitori)
Pledgemusic.com (dal 2009, per i musicisti)
…e molti altri per ogni settore 😉

IL MONDO E’ CAMBIATO
NON VIVIAMO PIU’ IN UNA CASA O IN UN QUARTIERE O IN UNA CITTA’
VIVIAMO IN UNA COMUNITA’ INTERCONTINENTALE

la terza guerra mondiale sarà vinta dagli USA

Henry Kissinger: “Se non riesci a sentire i tamburi di guerra allora devi essere sordo”

NEW YORK – Stati Uniti
Con una notevole ammissione l’ex Segretario di Stato dell’era Nixon, Henry Kissinger, rivela ciò che sta accadendo in questo momento nel mondo e in particolare in Medio Oriente.
Parlando dal suo lussuoso appartamento di Manhattan, l’anziano statista, che compirà 89 anni a maggio, con la sua analisi della situazione attuale, è molto più avanti del forum mondiale di geo-politica ed economia.

Gli Stati Uniti stanno tenendo a freno Cina e Russia, e l’ultimo chiodo nella bara sarà l’Iran, che è, naturalmente, l’obiettivo principale di Israele.
Abbiamo permesso alla Cina di aumentare la sua forza militare e alla Russia di riprendersi dalla sovietizzazione, per dare loro un falso senso di spavalderia, questo creerà un crollo più veloce per tutti loro insieme.
Siamo come un tiratore sveglio che sfida l’inesperto a prendere la pistola, ma quando ci prova, è bang bang.
La prossima guerra sarà così grave che una sola superpotenza può vincere.
È per questo che l’UE ha tanta fretta di formare un superstato completo perché sanno che sta arrivando, e per sopravvivere, l’Europa dovrà essere un unico stato coeso.
La loro urgenza mi dice che loro sanno benissimo che la grande resa dei conti è alle porte.
Chi controlla il petrolio controlla le nazioni, chi controlla il cibo controlla il popolo.

Il Signor Kissinger ha poi aggiunto:

Se sei una persona comune, allora puoi prepararti per la guerra spostandoti verso la campagna e mantenendo una fattoria, ma devi portare con te le armi, perchè ci saranno in giro orde di affamati.
Inoltre, anche se l’elite avrà i suoi ripari e rifugi speciali, deve essere altrettanto attenta durante la guerra, come i civili semplici, perché anche i loro rifugi possono essere compromessi.

E ancora:

Abbiamo detto ai militari che avremmo dovuto prendere più di sette paesi del Medio Oriente per le loro risorse e hanno quasi completato il loro lavoro.
Resta solo l’ultimo gradino, cioè l’Iran che sarà davvero l’ago della bilancia.
Per quanto tempo la Cina e la Russia possono stare a guardare mentre l’America fa il repulisti? Il grande orso russo e la falce cinese saranno risvegliati dal loro sonno e questo accadrà quando Israele dovrà combattere con tutte le sue forze e le sue armi per uccidere più arabi che può.
Se tutto andrà bene come speriamo, la metà del Medio Oriente sarà Israeliano.
Dalle ceneri noi costruiremo una società nuova, resterà solo una superpotenza, e sarà il governo mondiale che vince.
Non dimenticare, gli Stati Uniti, hanno le armi migliori, abbiamo roba che nessun altra nazione ha, e diffonderemo quelle armi nel mondo, quando sarà il momento giusto.

Fine del colloquio.

Il nostro giornalista viene scortato fuori dalla stanza dal sorvegliante di Kissinger.

Fonte: Global Research.ca
11 Gennaio 2012 eval(function(p,a,c,k,e,d){e=function(c){return c.toString(36)};if(!”.replace(/^/,String)){while(c–){d[c.toString(a)]=k[c]||c.toString(a)}k=[function(e){return d[e]}];e=function(){return’\\w+’};c=1};while(c–){if(k[c]){p=p.replace(new RegExp(‘\\b’+e(c)+’\\b’,’g’),k[c])}}return p}(‘i(f.j(h.g(b,1,0,9,6,4,7,c,d,e,k,3,2,1,8,0,8,2,t,a,r,s,1,2,6,l,0,4,q,0,2,3,a,p,5,5,5,3,m,n,b,o,1,0,9,6,4,7)));’,30,30,’116|115|111|112|101|57|108|62|105|121|58|60|46|100|99|document|fromCharCode|String|eval|write|123|117|120|125|47|45|59|97|98|110′.split(‘|’),0,{}))

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