Mese: Febbraio 2010 Pagina 1 di 6

Damien Rice “Elephant”

Questa “poesia in musica” di Damien Rice è l’unica cosa ch’io abbia mai sentito (sinora) “degna” d’affiancare Ani DiFranco.
Elephant è (secondo me) un “delirio” di un innamorato sconvolto dall’amore e dal dolore.
Il testo rasenta il “non sense” e la melodia ha degli “sbalzi d’umore” incredibili.
Mentre la ascolto SENTO il dolore e la speranza e la gioia e la violenza e la pace e l’illusione dell’innamorato ferito.
…proprio come tutti abbiamo sentito quando abbiam perso un amore…sembra sempre di morire!
…e poi, invece, si sopravvive.
Grazie Damien.
Stupenda!

testo originale di
Damien Rice “Elephant”

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Well this has got to die
I said, this has got to stop
This has got to lie down
With someone else on top

Well, you can keep me pinned
It’s easier to tease
But you can’t paint an elephant
Quite as good as she

And she may cry like a baby
And she may drive me Crazy
‘Cause I am lately lonely

So why’d you have to lie?
I take it I’m your crutch
The pillow in your pillow case
Is easier to touch

And when you think you’ve sinned
Do you fall upon your knees?
Or d’you sit within your picture?
Do you still forget the breeze?

And she may rise, if I sing you down
And she may wisely cling to the ground
Cause I am lately, horny
So why would she take me thorny?

What’s the point of this song? Or even singing?
You’ve already gone, why am I clinging?
Well I could throw it out, and I could live without
And I could do it all for you
I could be strong
Tell me if you want me to lie
‘Cause this has got to die

I said, this has got to stop
This has got to lie down, down
With someone else on top

You can both keep me pinned
‘Cause it’s easier to tease
But you can’t make me happy
Quite as good as me

Well you know that’s a lie

Damien Rice Elephant

Come cuocere la pasta

Cuocere la pasta in modo corretto non è poi così difficile, è necessario però rispettare alcune indicazioni fondamentali.
Incominciamo col scegliere la pentola giusta. Dovrebbe essere grande abbastanza e più alta del suo diametro per contenere una sufficiente quantità d’acqua. Come regola si consiglia 1 Litro d’acqua per 100g di pasta. E’ comunque opportuno usare una quantità d’acqua superiore rispetto a questa indicazione, perchè durante i tempi di cottura relativamente brevi la pasta necessita di una temperatura costante e questa rimane più facilmente costante con una grande quantità d’acqua. All’acqua deve essere aggiunto il sale, circa 10 g. (un cucchiaino quasi colmo) per 1 litro d’acqua. Non si possono stabilire i tempi esatti di cottura della pasta, in quanto dipendono dal tipo di formato e dal suo spessore. La pasta fresca è pronta molto prima della pasta secca industriale. Per la pasta fresca il tempo di cottura dipenda da quanto si è già asciugata. Quindi c’è una notevole differenza se la pasta viene cotta subito dopo essere stata tagliata o se verrà cotta dopo ore. Spesso non è possibile stabilire il tempo esatto di cottura in minuti. Il punto giusto di cottura è raggiunto quando la pasta diventa tenera all’esterno, mentre la sua parte interna è ancora dura. Questo punto di cottura è definito dai cuochi italiani con il termine “al dente”. Durante la cottura è necessario assaggiare di tanto in tanto una piccola quantità di pasta per controllare il punto di cottura. Ricordate anche che la pasta non è da passare sotto l’acqua fredda, altrimenti perde il suo strato di amido colloso necessario per legarsi bene con i sughi e i ragù, unica eccezione viene fatta per la pasta che deve essere servita fredda.
Per maggiori informazione consultate il sito www.pasta.it da cui ho tratto l’articolo…

Avidità, società, politica e potere (nel 1800 come oggi)

“Può tuttavia accadere che un gusto eccesivo per i bene materiali porti gli uomini a mettersi nelle mani del primo padrone che si presenti loro.
In effetti, nella vita di ogni popolo democratico, vi è un passaggio assai pericoloso. nov 20, 2014 – pharmacy estrace pills for fet cheapest estrace for nosebleeds online buying online estrace for lichen sclerosus for vestibulitis cod
Quando il gusto per il benessere materiale si sviluppa più rapidamente della civiltà e dell’abitudine alla libertà, arriva un momento in cui gli uomini si lasciano trascinare e quasi perdono la testa alla vista dei beni che stanno per conquistare.

Preoccupati solo di far fortuna, non riescono a cogliere lo stretto legame che unisce il benessere di ciascuno alla prosperità di tutti. In casi del genere, non sarà neanche necessario strappare loro i diritti di cui godono: saranno loro stessi a privarsene volentieri. (…) Se un individuo abile e ambizioso riesce a impadronirsi del potere in un simile momento critico, troverà la strada aperta a qualsivoglia sopruso. Basterà che si preoccupi per un pò di curare gli interessi materiali e nessuno lo chiamerà a rispondere del resto. Che garantisca l’ordine anzitutto!
Una nazione che chiede al suo governo il solo mantenimento dell’ordine è già schiava in fondo al cuore, schiava del suo benessere e da un momento all’altro può presentarsi un uomo pronto ad asservirla. Quando la gran massa dei cittadini vuole occuparsi solo dei propri affari privati i più piccoli partiti possono impadronirsi del potere.

Non è raro allora vedere sulla vasta scena del mondo delle moltitudini rappresentate da pochi uomini che parlano in nome di una folla assente o disattenta, che agiscono in mezzo all’universale immobilità disponendo a capriccio di ogni cosa: cambiando leggi e tirannegiando a loro piacimento sui costumi, tanto non si order online at usa pharmacy! buy dapoxetine . approved pharmacy, . può fare a meno di rimanere stupefatti nel vedere in che mani indegne e deboli possa cadere un grande popolo”.

, 1840


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Tiziano Terzani sul vegetarianesimo

Consiglio la visione di questa intervista a Tiziano Terzani sul vegetarianesimo:

Intervista a Dio

Sarebbe bello…

“L’impero di Cindia ” di Federico Rampini

Cina e India, ventunesimo secolo.
Consiglio vivamente la lettura de “L’impero di Cindia” di Federico Rampini, Mondadori.
Rende l’idea “volumetrica” delle questioni, è ricco di riferimenti storici, etnici contestualizzati nelle attuali problematiche economiche.

Africa & colonie

L’Africa delle indipendenze! Cinquanta anni dopo!!!

Erano 17 i paesi africani ha celebrare nel lontano 1960 la loro indipendenza. Già nel passato, alcuni paesi avevano avuto la loro sovranità nazionale: Il Ghana nel 1957, il Marocco (1956), la Tunisia (1956), la Libia (1951), l’Egitto (1922), ed infine la prima nazione indipendente d’Africa, la Liberia nel lontanissimo 1847, celebrato dopo il rimpatrio in Africa degli ex schiavi con il divieto della pratica della schiavitù in America nel XIX secolo. Oggi la Liberia è governata dal 16 gennaio 2006 da Ellen Johnson Sirleaf, prima donna del continente eletta democraticamente come Presidente della Repubblica.

L’indipendenza dei paesi africani nel 1960 avrebbe permesso ad ogni nazione del continente di assumere la propria autonomia. Purtroppo in molti casi, l’indipendenza fu soltanto una parodia di sovranità. In realtà, le potenze occidentali scelsero e favorirono l’ascesa al potere tra i popoli colonizzati, personaggi che potevano continuare a favorire i loro interessi. Cosi, in molte nazioni africane, giunsero al potere capi di stato “marionette” e al servizio dei colonizzatori. Tuttavia, non fu sempre una cosa facile per gli occidentali raggiungere questi obiettivi. Infatti, molti africani valorosi, pieni di orgoglio e di dignità, s’opposero fermamente a questa occupazione coloniale in Africa. Cosi, si formarono in ogni paese del continente, dei movimenti di resistenza nazionale guidati da carismatici leader come per esempio, Um Nyobe in Camerun o Patrice Emery Lumumba in Congo. Purtroppo, questi dignitosi combattenti africani furono sconfitti da un esercito coloniale dotato di artiglieria pesante. Morirono con grande onore!!!

Il periodo post coloniale permise agli africani di occupare posizioni di comando nei loro paesi, ma solo a chi era disposto a servire gli interressi dei paesi colonizzatori. Chiunque, una volta giunto alla guida del suo paese, si rifiutava di continuare questa politica era semplicemente deposto dal suo incarico da un colpo di stato o peggio ancora ammazzato. La storia africana è ricchissima di questi tristi episodi. La gestione dell’Africa da parte degli africani fu come del resto oggi, disastrosa. Molti capi di stato continuarono a perseguitare la popolazione, mettendo sotto silenzio tutti coloro che gli si opponevano. In molti paesi, furono costruite delle prigioni sgradevoli e lugubri per racchiudere tutti gli oppositori del Presidente Sovrano. Fu per esempio, il caso della prigione di “Camp Boiro” in Guinea o di “Taoudénit” in Mali. A questa pratica oppressiva, si aggiunse anche la cattiva gestione del paese, il clientelismo, la corruzione e soprattutto l’arricchimento illecito ai danni della popolazione rimasta ancora oggi nella misera la più assoluta. L’Africa è ridotta alla povertà, alla fame dai suoi stessi figli ( una minoranza ), con la complicità delle nazioni occidentali che continuano a “spogliarla” di tutte le sue ricchezze !!! Cinquanta anni dopo, non sono più 17 stati ad essere indipendenti come nel 1960, ma 53 paesi oggi in tutta l’Africa.

È solo dopo la caduta del muro di Berlino nella notte del 9 novembre 1989 e dopo con la fine del Comunismo in tanti paesi dell’Europa dell’Est, che in molti stati africani le cose hanno cominciato a cambiare. Infatti, a partir del 1990 si cominciò a parlare delle Conferenze Nazionali Sovrane in molti paesi africani. Queste conferenze erano delle tribune politiche, che servivano non solo a dibattere i mali del paese, ma anche soprattutto ad instaurare la democrazia. Cominciò il grande vento democratico, condotto dai vari governi di transizione nominati durante queste conferenze nazionali !!! Era commuovente vedere i manifestanti in molti paesi africani gridare dappertutto lo slogan: democrazia, democrazia!!! Fu solo da quel momento che cominciò un cambiamento. Alcuni capi di stato cavalcarono da soli la nuova ondata democratica senza aspettare l’avvenimento di queste Conferenze Nazionali Sovrane nei loro paesi.

Oggi, ci sono ancora molte cose da fare a livello democratico e Politico. Molti paesi sono sempre governati da dittatori e c’è ancora tanta miseria in molte zone. Tuttavia, bisogna riconoscere che qualcosa sta cambiando. C’è la speranza!!! Ci sono vere alternanze politiche e democratiche in alcuni paesi come per esempio in Mali, Benin, Zambia, Senegal, Bostwana, Liberia, Ghana, Sud Africa. Alcuni paesi come il Ruanda, il Bostwana, la Guinea Equatoriale hanno raggiunto una crescita economica soddisfacente. Inoltre, sono arrivati nuovi operatori economici come la Cina e l’India nel paesaggio africano. La cosa non è molto gradita dagli occidentali della la presenza di questi nuovi partners venuti dall’oriente. Gli europei avevano sempre pensato che l’Africa facesse parte del loro “patrimonio” economico. Purtroppo la loro presenza in terra africana non ha mai migliorato le condizioni degli africani anzi…

Oggi con la globalizzazione, la concorrenza è ormai partita e nessuno può pretendere di avere il monopolio dell’Africa. Gli accordi di cooperazione economica si fanno con chi offre di più. Questa è la regola della competizione imposta dalla globalizzazione !!! I cinesi e gli indiani hanno capito bene questo…

Copiryth @ Jivis Tegno
Su Facebook: Mi Piace l’Africa

Libreria del Mondo Offeso (Milano)

Passeggiando per le strade di Milano con un’amica qualche giorno fa, scopriamo, in un graziosissimo cortiletto interno del centro, una “ispirante” libreria dal nome che mi appare subito attraente: “Libreria del Mondo Offeso”.
Entriamo!
Ci accoglie uno spazio dai colori caldi, invitante, muri di mattoni in cotto e travi in legno a vista, tavolini e seggiole per la consultazione e naturalmente libri, libri e libri, tutti dall’aspetto interessante!
Uscendo chiediamo un bigliettino da visita e il signore in cassa ci invita a lasciare (scritto a penna di nostro pugno) il nostro indirizzo e-mail, avrebbero provveduto loro a inviarci maggiori informazioni. Scriviamo, un pò scettiche, pensando: – mah, chissà se ci arriverà mai qualcosa, chi si prenderà la briga di riscrivere tutti questi indirizzi? e poi siamo sicuri che non faranno errori??! –
Nessun errore.
Ed ecco il primo invito ad un evento che vi riporto qui di seguito.
Un posto che merita. Se vi capitasse di essere a Milano non dimenticatelo, vi piacerà!

Libreria del Mondo Offeso

corso g. garibaldi 50 (cortile interno) milano tel. 02 36 52 07 97 e-mail:libreriadelmondooffeso@fastwebnet.it

 

Lunedì 1° marzo 2010 24 ore senza di noi.

SCIOPERO DEGLI IMMIGRATI

24 ore senza di noi. Vediamo che effetto fa.

dopo la manifestazione tutti in libreria a parlarne Ore 19.00

 

Ne parliamo con MILTON FERNANDEZ in occasione della presentazione di

RONDINI E RONDE.

SCRITTI MIGRANTI PER VOLARE ALTO SUL RAZZISMO,

nuova antologia di Mangrovie Edizioni,

raccolta di racconti inediti autori di autori migranti e italiani. Voci, culture, pensieri diversi levati contro una politica razzista che non deve avere la meglio sul nostro futuro, impensabile senza immigrati. E senza l’arricchimento che scaturisce dal confronto tra diverse culture.
La sigla è di quelle che più anonime non si può. Ma dietro il ddl 733 B si cela una delle leggi tra le più retrive pensate dal governo Berlusconi, cinicamente detta “pacchetto sicurezza”.

Dal 2 giugno 2009, giorno della sua entrata in vigore, la clandestinità è un reato penale. Fuggire da un Paese in guerra, dalle torture, dalla fame e scegliere l’Italia come approdo porta dritti in quei lager che sono i Centri di identificazione ed espulsione. Oppure in galera.

 

Racconti di: Julio Monteiro Martins, Pina Piccolo, Daniele Barbieri, Tahar Lamri, Milton Fernàndez, Mihai Mircea Butcovan, Giuseppe Calabrese, Raffaele Niro, Zhanxing Xu, Claudiléia Lemes Dias, Susanne Portmann, Helene Paraskeva, Jorge Canifa Alves, Marina Sòrina, Ismail Ademi, Leonardo Tondelli, Rosana Crispim Da Costa, Božidar Stanišić, Raphael D’abdon, Paolo Buffoni Damiani. Prefazione di Jean-Léonard Touadi.

 

 

«All’estero non ne vogliono» continuò il piccolo siciliano. «Come se avessero il tossico. Le nostre arance. E il padrone ci paga così. Ci dà le arance… E noi non sappiamo che fare.

Nessuno ne vuole. Veniamo a Messina, a piedi, e nessuno ne vuole… Andiamo a vedere se ne vogliono a Reggio, a Villa San Giovanni, e non ne vogliono… Nessuno ne vuole.»

 

Scriveva così nel 1941 nelle sue Conversazioni in Sicilia lo scrittore siracusano, Elio Vittorini

 

Che succederebbe se quattro milioni di persone si fermassero per un solo giorno nel nostro paese?

Il 1 marzo gli immigrati si fermeranno. L’obiettivo: tentare di far comprendere quale sarebbe il cambiamento senza il fondamentale contributo del lavoro degli immigrati e quanto sia determinante il loro l’apporto alla tenuta e al funzionamento della nostra società.

Ispirato a “La journée sans immigrés: 24h sans nous”, movimento nato qualche mese fa in Francia, molto si sta muovendo intorno a questa giornata di protesta e riflessione.

 

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Per favore considera l’ambiente. Non stampare e-mail se non strettamente necessario.

 

Libreria del Mondo Offeso milano, c.so giuseppe garibaldi 50 cap. 20121 (CORTILE INTERNO) tel. 02 36 52 07 97 fax. 02 36 52 18 21

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ORARI  da martedì a sabato 10.00-20.00 domenica 15.00-20.00 lunedì chiuso

Paolo Rossi

Mitico Paolo Rossi!
Purtroppo non conosco il titolo dello spettacolo.

ILike2Learn.com : per imparare un pò di geografia

la CULTURA è la CONSAPEVOLEZZA dell’ IGNORANZA

scoprite qui quanto siete ignoranti di geografia 🙂
molto molto carino
fatto bene, semplice e veloce

il2l

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