Mese: Giugno 2010 Pagina 1 di 2

colletta per i softwaristi

buongiorno a tutti
come sapete già perfettamente CuboSphera sta preparandosi ad un grande: l’apertura al pubblico con un sito tutto nuovo.
Questo grazie ad una azienda malgascia (MyMadaDev) che con grande professionalità e pazienza ci stanno creando il sito GRATUITAMENTE (qui una demo di quel che è stato fatto sin ora).

…anche se loro vogliono lavorare/collaborare al progetto gratuitamente (perché condividono con noi molti valori e idee) ci sembra carino far loro un bonifico in dono.

Qui vi chiediamo quindi se avete voglia/intenzione di contribuire al bonifico.
Noi “partiamo” con 100€…se volete aggiungerci qualcosa (fossero anche solo 5€) dichiarate in un commento qui sotto quanti soldi volete mandare a MyMadaDev…poi ci arrangiamo…

Grazie a tutti…soprattutto a MyMadaDev 🙂

il coworking : professionisti diversi nello stesso ufficio

Avete presente il bike sharing, il car sharing etc etc? Applicatelo al mondo del lavoro ed esce fuori il coworking!

Hai un ufficio? Hai qualche scrivania libera? Allora perché non provi a guadagnare qualche euro con il Coworking? E’ anche un modo per avere contatti professionali nuovi e stimolanti.

Tutti i liberi professionisti, architetti, ingegneri o creativi in generale, chiunque abbia uno spazio condivisibile, per lavorare in gruppo o individualmente ma fruttando uno spazio comune, fucina di scambio di idee e risorse umane, insomma un’ottima idea!

…qui il link del sito italiano: marchio Cowo per 250€ all’anno  🙂

Conosco delle Barche

nave2Conosco delle barche
che restano nel porto per paura
che le correnti le trascinino via con troppa violenza.

Conosco delle barche che arrugginiscono in porto
per non aver mai rischiato una vela fuori.

Conosco delle barche che si dimenticano di partire
hanno paura del mare a furia di invecchiare
e le onde non le hanno mai portate altrove,
il loro viaggio è finito ancora prima di iniziare.

Conosco delle barche talmente incatenate
che hanno disimparato come liberarsi.

Conosco delle barche che restano ad ondeggiare
per essere veramente sicure di non capovolgersi.

Conosco delle barche che vanno in gruppo
ad affrontare il vento forte al di là della paura.

Conosco delle barche che si graffiano un po’
sulle rotte dell’oceano ove le porta il loro gioco.

Conosco delle barche
che non hanno mai smesso di uscire una volta ancora,
ogni giorno della loro vita
e che non hanno paura a volte di lanciarsi
fianco a fianco in avanti a rischio di affondare.

Conosco delle barche
che tornano in porto lacerate dappertutto,
ma più coraggiose e più forti.

Conosco delle barche straboccanti di sole
perché hanno condiviso anni meravigliosi.

Conosco delle barche
che tornano sempre quando hanno navigato.
Fino al loro ultimo giorno,
e sono pronte a spiegare le loro ali di giganti
perché hanno un cuore a misura di oceano.

(di Jacques Brel)

Finlandia, donne al potere: una 40enne sarà premier

I paesi dove le donne hanno potere, hanno una marcia in più.
Uomini italiani non abbiate paura delle donne che usano il cervello, temete di più quelle che apparentemente sembra che non lo usino!!! 🙂

FINLAND CENTER PARTY NEW CHAIRWOMAN

La Repubblica ha già una presidente e 11 ministre

Finlandia, donne al potere

Una quarantenne sarà premier

E Helsinki sta superando la crisi meglio degli altri Paesi

BRUXELLES – Per gli antichi finnici, quello di oggi era il solstizio d’estate consacrato a Ukko, il dio maschile del tuono e della paternità fecondatrice. Per i finlandesi del 2010, è invece il giorno in cui un’altra donna, e mamma, arriva ai vertici dello Stato: Mari Kiviniemi, del Partito di Centro, 41 anni e 2 bambini, figlia di contadini e laureata in scienze politiche, nonché pattinatrice provetta, è da oggi primo ministro; così come Tarja Kaarina Halonen, 67 anni, una figlia, è ormai da 10 anni presidente della repubblica. E così come sono donne 11 dei 20 ministri dell’attuale governo. In Finlandia si parla molto poco, anzi non si parla mai, delle cosiddette «quote rosa» che molto più a Sud riempiono i programmi e i discorsi di tanti politici. Ma la presenza femminile nella politica, come in tutte le professioni, ha radici antiche e solide. In questo Paese le donne poterono votare ed essere elette già dal 1906, quando ancora la Finlandia era un granducato sotto l’ala dello zar di Russia, e ben prima che ciò avvenisse in tanti altri angoli del mondo.

Nelle prime elezioni parlamentari finlandesi, concesse nel 1907, già 19 fra gli eletti dal popolo portavano la gonna: una percentuale incredibile per le tradizioni politiche del tempo. La prima donna entrò nel governo nel 1926, come ministro degli Affari sociali. E fra i 550 ministri succedutisi nei 70 governi da che il Paese è indipendente, le donne ci sono sempre state in buon numero e anche con portafogli «pesanti»: da Elisabeth Rehn, ministro della Difesa nel 1995, a Tarja Kaarina Halonen, ministro degli Esteri e speaker del Parlamento prima di salire alla presidenza della Repubblica; o ad Anneli Jäätteenmäki, altra donna premier, nel 2003, seppure solo per 69 giorni (la buttò giù uno scandalo). Da anni, nell’Eduskunta, il Parlamento nazionale, difficilmente la percentuale delle donne scende al di sotto del 38%. E però, quote rosa o no, la notizia di oggi resta davvero una prima assoluta: non era mai accaduto che due donne occupassero contemporaneamente i due posti più alti dello Stato. Notizia che si accompagna a un’altra, di cui pure i finlandesi non parlano molto, forse per scaramanzia: senza clamori, il loro Paese sembra pian piano superare la tempesta della crisi, assai meglio di altri.

Per esempio è piazzato assai bene nella classifica internazionale della libertà d’impresa che esamina i vincoli posti dalla burocrazia, o dalla corruzione, alla creatività imprenditoriale: la Finlandia è al diciassettesimo posto nel mondo, e all’ottavo fra i 43 Paesi della regione europea. Entro i suoi confini, ci vogliono circa 14 giorni per dare il via a un’impresa, contro una media mondiale di 35 giorni. L’Italia, tanto per fare un confronto, è al posto 74 della classifica mondiale, e al posto 35 di quella europea (ma «impone» solo 10 giorni di attesa per l’avvio di un’attività, sempre che non sia implicata la richiesta di una licenza). In questa cornice, Mari Kiviniemi si avvia a fare la sua prova da primo ministro. Che non sarà facile: se le banche austriache o tedesche sono esposte in Paesi come l’Ungheria, o la Lettonia, o la Romania, quelle finlandesi hanno nervi scoperti proprio sul Baltico, in quell’Estonia che per ragioni storiche e culturali resta una sorta di «sorella minore», e che sta per aderire all’euro. Chi conosce la signora Kiviniemi assicura comunque che ha nervi saldi, come le lame dei pattini sui cui trascorre molti pomeriggi domenicali. Qualche mese fa, nel mezzo di una tempestosa riunione del suo partito, cercando di restar seria propose una mozione per far riscaldare l’acqua troppo fredda nella piscina interna del Parlamento: e il litigio che già stava per scoppiare fra gli «altri», gli uomini, si sciolse in una risata

Dal Corriere della Sera.it

La Donna Cannone (Francesco De Gregori)

La Donna Cannone
Francesco De Gregori
Testo completo in italiano

Butterò questo mio enorme cuore tra le stelle un giorno,
giuro che lo farò,
e oltre l’azzurro della tenda nell’azzurro io volerò.
Quando la donna cannone d’oro e d’argento diventerà,
senza passare dalla stazione l’ultimo treno prenderà.
E in faccia ai maligni e ai superbi il mio nome scintillerà,
dalle porte della notte il giorno si bloccherà,
un applauso del pubblico pagante lo sottolineerà
e dalla bocca del cannone una canzone suonerà.

E con le mani amore, per le mani ti prenderò
e senza dire parole nel mio cuore ti porterò
e non aver paura se non sarò come bella come dici tu
ma voleremo in cielo in carne ed ossa, non torneremo….
Più, uuu uuu uuu uuu na na na na na
E senza fame e senza sete
e senza aria e senza rete voleremo via.

Così la donna cannone, quell’enorme mistero volò,
sola verso un cielo nero s’incamminò.
Tutti chiusero gli occhi nell’attimo esatto in cui sparì,
altri giurarono e spergiurarono che non erano rimasti lì.
E con le mani amore, per le mani ti prenderò
e senza dire parole nel mio cuore ti porterò
e non aver paura se non sarò come bella come dici tu
ma voleremo in cielo in carne ed ossa, non torneremo….
Più, uuu uuu uuu uuu na na na na na.

E senza fame e senza sete
e senza aria e senza rete voleremo via.

focu di raggia (G. Bregovic faet. Carmen Consoli)

Testo:
Dicevi ca
L’amuri miu è galera
Ora si ‘ncatinatu ‘nta sti ranni vaji
Non fu pi dinaru
Ne’ pi dispettu
Focu di raggia a lu pettu
Raggia

Rit.
Allura dimmi tu
Dimmi dimmi com’è?
Fossi fossi pirchì
Avi la vesti stritta
Ca ci avvampa , maliritta!

Allura dimmi tu
Dimmi dimmi com’è
Fossi fossi pirchì
‘nte minni ventu furria
e ‘ntra li cosci mavaria

Pinsannu a tia
Passu li me jurnati
Sula dintra stu lettu abbruciu ju
Lu cori to’ è marturiatu
È ‘ntrubbulatu
Idda ti ferma lu ciatu
Raggia

Rit.
Allura dimmi tu
Dimmi dimmi com’è?
Fossi fossi pirchì
Avi la vesti stritta
Ca ci avvampa , maliritta!

Allura dimmi tu
Dimmi dimmi com’è
Fossi fossi pirchì
‘nte minni ventu furria
e ‘ntra li cosci mavaria

(Grazie a sarahthebest per questo testo)

Traduzione:
Dicevi che L’amore mio è galera
Ora sei incatenato in questi grandi guai
Non fu per soldi
Nè per dispetto
Fuoco di rabbia nel petto
Rabbia
Allora dimmi tu
Dimmi dimmi com’è?
Forse forse perché ha la veste stretta
Che gli brucia, maledetta!
Allora dimmi tu
Dimmi dimmi com’è
Forse forse perché
tra i seni gira vento
e tra le cosce maleficio
Pensando a te Passo le mie giornate
Sola dentro questo letto io brucio
Il tuo cuore è martoriato
È torbido
Lei ti ferma il fiato
Rabbia

Auto Elettriche: la loro storia

Cattura

Mi hanno mandato il seguente file pps. Inquietante!!!

N.B.: Dopo aver cliccato sopra il link per aprire il file, cliccate poi su apri, una volta aperto per mandare avanti le scritte e le immagini cliccate sul pulsante sx del mouse, non importa puntarlo su qualche cosa.

Auto Elettriche

SAVIANO: «A Berlusconi dico che SMUOVERE LE COSCIENZE FA PAURA»

SAVIANO__b--180x140Lo scrittore: «Conoscere ci trasforma. È importante pensare e sognare un nuovo Paese»

parlando a Trento al Festival dell’Economia

TRENTO – «È smuovere le coscienze quello che fa paura. Ed è questo che fa dire in continuazione ‘questa cosa fa male all’Italia, questa cosa ci sta danneggiando. Perchè ci viene detto? Perchè conoscere ci trasforma. È oggi è importante pensare, e sognare un Paese diverso». Lo ha detto Roberto Saviano, parlando a Trento al Festival dell’Economia sul tema «Le mafie che controllano l’economia del Paese» in risposta – ha chiarito – al primo ministro.

BORSELLINO – Per esplicitare il suo concetto Saviano ha citato una frase del giudice Paolo Borsellino sul valore sociale e non solo repressivo dell’azione del pool antimafia di Palermo. «La differenza tra quanto sta succedendo oggi con il pool antimafia di Antonino Caponnetto e quello che è successo prima – ha detto Saviano, ripetendo le parole di Borsellino – è che noi non siamo più un organo di repressione distaccata dello Stato ma siamo diventati un movimento culturale che coinvolge tutti». Sempre riferendosi alle parole di Borsellino, Saviano ha aggiunto: «Giovanni Falcone in uno dei suoi pochi momenti di felicità disse “la gente fa il tifo per noi”. E con questo non intendeva la solidarietà che può nascere tra un cittadino e un organo dello Stato, ma intendeva dire che stavamo smuovendo le coscienze di tutti». «Ed è questo che fa paura – ha commentato Saviano -. Ed è questo che fa dire in continuazione “questa cosa fa male all’Italia”. “Questa cosa ci sta danneggiando”». «Perchè viene detto – ha concluso -? Perchè conoscere ci trasforma. È oggi è importante pensare e sognare un paese diverso».

06 giugno 2010 (tratto dal Corriere della Sera.it)

Qui il suo intervento al completo

Ho Dipinto La Pace (by Tali Sorek)

Ho Dipinto La PaceAvevo una scatola di colori
brillanti, decisi, vivi.
Avevo una scatola di colori,
alcuni caldi, alcuni molto freddi.

Non avevo il rosso per il sangue dei feriti,
non avevo il nero per il pianto degli orfani,
non avevo il bianco per le mani ed i volti dei morti,
non avevo il giallo per le sabbie ardenti,
non avevo l’arancio per la gioia della vita
ed il verde per i germogli ed i nidi, 15 sep 2010 … buy diflucan single dose online. online, there’s a pass to configure in rendering of pintchik harware of brooklyn. the transaction bounds execute as compact loads that … , what do spokane, missoula montana, and medford oregon have in common. canadian pharmacy zyban, they …
ed il celeste dei chiari cieli splendenti,
ed il rosa per i sogni e il riposo.

Mi . lioresal sevrage tabac nursing considerations for naproxen 500 mg for sale mw eating. 22 65 v side effects edema baclofen smoking sono seduta e ho dipinto la pace.

Tali Sorek

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Discorso sul PIL di Robert Kennedy (1968)

Il 18 Marzo del 1968 Robert Kennedy pronunciava, presso l’università del Kansas, un discorso nel quale evidenziava -tra l’altro- l’inadeguatezza del PIL come indicatore del benessere delle nazioni economicamente sviluppate.

Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell’ammassare senza fine beni terreni.

Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell’indice Dow-Jpnes, nè i successi del paese sulla base del Prodotto Interno Lordo.

Il PIL comprende anche l’inquinamento dell’aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana.

Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione della peste bubbonica, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.

Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l’intelligenza del nostro dibattere o l’onestà dei nostri pubblici dipendenti. Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell’equità nei rapporti fra di noi.

Il PIL non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta.

Può dirci tutto sull’America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere americani.

(Robert Kennedy)

…come tutti ricordate ancora perfettamente, ovviamente, Robert Kennedy venne ucciso il 4 giugno 1968.
Neanche 5 anni prima la stessa http://it.wikipedia.org/wiki/John_Fitzgerald_Kennedy#L.27assassinio_e_gli_sviluppi_successivi.

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