Categoria: Altrove è Diverso Pagina 1 di 4

il sistema scolastico cubano: ottimo

cuba school kids

Il sistema di Istruzione di Cuba è uno dei migliori al mondo.
La spesa di L’Avana nell’istruzione si aggira intorno al 23,6% del Pil contro il 3/4% dell’Italia.
Non solo, negli ultimi 35 anni il governo rivoluzionario ha investito più di ogni altro in termini di fondi, strutture, elaborazione teorica e modernizzazione di metodi e programmi.

Explore homes for sale in New Hampshire on https://www.home-investors.net/new-hampshire/ and make your dream a reality.

Quando si parla di Cuba molti radical chic arricciano quasi istintivamente il naso.
Difficile dar loro torto, del resto, in quanto Cuba, con la sua stessa esistenza, rappresenta la prova vivente che è possibile organizzare un Paese in modo socialista avendo contro un nemico formidabile come gli Stati Uniti, e quindi come l’Occidente in senso lato.
Quando si parla di Cuba molti di questi radical chic faranno immediato riferimento a e alle sue accuse al governo castrista, peccato che sia stato proprio , definendola come una donna ambiziosa che inventava letteralmente le notizie per fare audience e creare il suo personaggio.

Looking for a hassle-free way to sell your West Virginia property? Check out https://www.housebuyers.app/west-virginia/ to get started.

Nonostante gli sforzi fatti da personaggi di grande levatura come Gianni Minà, che hanno disperatamente cercato di lumeggiare la vera realtà di Cuba all’assopito e borioso pubblico occidentale, in molti pensano ancora che Cuba sia una sorta di inferno vivente.
Sarebbe forse opportuno ricordare loro che Cuba è molto ma molto differente da quanto viene raccontato da una propaganda anticastrista sempre più rozza, e soprattutto che la vita a Cuba per molti è sicuramente meglio della vita di cui potrebbero fruire in molti dei paesi del mondo cosiddetto “libero”.
In pochi sanno però che Cuba è un paese che, come pochi, ha saputo combattere una guerra senza quartiere contro l’analfabetismo e la povertà e denutrizione infantili, battaglie che ha saputo anche vincere.
Solo per fare un esempio nel 1959, quando la Rivoluzione di Fidel trionfò, a Cuba viveva qualcosa come un milione e mezzo di analfabeti e almeno mezzo milione di semi analfabeti, senza contare le centinaia di migliaia di ragazzi non scolarizzati.
Visto che all’epoca Cuba contava poco meno di sette milioni di abitanti ecco che Fidel Castro e i suoi rivoluzionari dovettero porre rimedio a una situazione drammatica.
Nel 1959 il 23,6% delle persone non sapeva leggere nè scrivere, vi erano 10’000 maestri disoccupati e le aule non erano nemmeno sufficienti a ospitare i pochi studenti presenti.
Del resto proprio Fidel Castro prese il potere annunciando che uno degli obiettivi della rivoluzione sarebbe stato quello di garantire a tutti uno dei diritti dell’essere umano: ovvero il diritto ad apprendere e sviluppare le proprie idee.
Negli ultimi 35 anni Cuba ha portato avanti questo lavoro in modo indefesso, continuando a investire nel campo dell’Istruzione sotto ogni punto di vista. E Cuba non è certo la Svizzera dal momento che ha a che fare ormai da anni con gravissimi problemi economici, ma non per questo ha mai abbassato la spesa pubblica per l’istruzione, a oggi pari al 23,6% contro il 3-4% italiano! Strano visto e considerato che per molti radical chic Cuba è invece un esempio di un turpe e illiberale regime, un regime che però considera l’insegnamento un diritto dovere di tutti i cittadini, e che offre il sistema educativo completamente gratuito e democratico a tutti i cubani.
Non solo, non esistono distinzioni di razza, sesso, credo religioso, origine e stato sociale; noi in Italia e in Europa possiamo dire lo stesso?
Comunque non è finita qui: lo Stato cubano offre anche un ampio sistema di borse di studio per tutti gli studenti e fornisce la possibilità a tutti i lavoratori di accedere a qualsiasi livello di istruzione.

Attualmente il tasso di scolarizzazione è del 100% fino agli 11 anni, e il tasso di analfabetismo è sceso all’1,9% della popolazione compresa tra 10 e 49 anni.
Il dato assoluto della popolazione analfabeta è del 3,8%, uno dei più bassi al mondo, compresa l’area G8.
Il tasso di analfabetismo funzionale degli adulti è di circa il 10% (in Italia è del 65% circa).
I laureati universitari sono uno ogni 15 abitanti, dei dati che renderebbero Cuba tra i primi anche nell’avanzatissima Europa.
Se poi pensate che sempre a Cuba si trovano 2’111 centri di educazione e 46 centri universitari distribuiti in tutto il territorio, ben si comprende che stiamo parlando forse del sistema educativo migliore al mondo se si contestualizza la situazione di Cuba.

Secondo tutte le organizzazioni internazionali inoltre il governo di Cuba in questi ultimi anni nonostante versi in difficoltà economiche oggettive non ha mai fatto mancare alla popolazione i servizi fondamentali, compresa l’istruzione.
“Le risorse assegnate dallo stato insieme agli sforzi degli operatori del settore hanno permesso di non chiudere una sola scuola, asilo o università, né di lasciare un solo maestro o insegnante senza lavoro”, come ha spiegato l’Unità.
Come vanno invece le cose negli altri paesi considerati saldi alleati di Washington? All’opposto, in quasi tutto il mondo “occidentale” si tende ormai a privatizzare tutto il privatizzabile, col risultato di espellere sempre più persone dall’Istruzione.
Ma Cuba propone un modello da studiare attentamente anche per un altro motivo: il sistema educativo cubano combina studio con lavoro, una caratteristica che rappresenta sul piano metodologico uno dei risultati più importanti della pedagogia cubana.
A ispirare questo sistema lavoro-studio fu l’insegnamento dell’eroe nazionale che aveva evidenziato la necessità di combattere il divorzio tra la teoria e la pratica, tra lo studio e il lavoro.
In pochi sanno che Cuba oggi è riuscita a tenere aperte quasi 14’000 scuole frequentate da oltre tre milioni di studenti.
Cuba secondo varie rilevazioni internazionali si trova al primo posto, con molti punti di vantaggio, nel mondo latino-americano, al punto che secondo molti sarebbe alla pari con la Finlandia.
Il corpo docenti conta qualcosa come trecentomila unità tra maestri e professori, mentre per l’insegnamento alle elementari Cuba può già contare su 18’000 maestri con istruzione universitaria.
Cosa ancora più difficile a credersi, ma vera, gli studenti cubani oltre a ricevere una istruzione di primordine completamente gratis, ottengono gratis anche il materiale scolastico e tutto quello che concerne con l’istruzione, dall’alloggio all’alimentazione passando per il vestiario e uno stipendio per le spese. Spese che non servono a coprire il servizio sanitario dal momento che tutti già ricevono un’assistenza medica gratuita e, nei limiti delle possibilità, il diritto alla ricreazione e al trasporto dai propri luoghi di residenza, talvolta anche molto lontani dalle scuole di appartenenza.


Nella scuola primaria cubana recentemente è stato raggiunto il 72% degli alunni che frequentano il sesto grado con la modalità del tempo pieno (in Sicilia abbiamo meno del 3%!!).
All’inizio della Rivoluzione a Cuba l’81% della popolazione studentesca frequentava le elementari e solo il 2% l’università, oggi si ha un 40% della popolazione alle elementari, un 47% alle medie e un 12% all’ università.

Insomma, piaccia o meno ai radical chic e ai fan della “democrazia” nostrani, Cuba è uno dei primi paesi nel mondo per quanto riguarda gli investimenti procapite nelle attività scolastiche.
Vi era poi una leggenda radicata, ovvero che i maestri cubani riceverebbero uno stipendio infame essendo così costretti a fare altri lavoretti degradanti per sopravvivere. Niente di più falso dal momento che i maestri ricevono uno stipendio tra i più alti a Cuba e soprattutto oggi L’Avana conta quasi dieci volte di più il numero di medici che aveva nel 1959.
In Italia il rapporto tra alunni e maestri è di 1 su 26, un numero dignitoso ma che impallidisce rispetto alla proporzione di Cuba di 1 su 13, ma stranamente nessuno vi parlerà di questo aspetto.
E mentre da noi in Europa si taglia il tagliabile, anche alle persone in difficoltà, a Cuba ci sono 512 scuole per l’istruzione differenziata con 63’000 iscritti per 7 specializzazioni, scuole rivolte a bambini o giovani con limitazioni fisiche e mentali, difficoltà nell’apprendimento e problemi seri come disturbi alla vista, all’udito, alla parola, ritardo mentale acuto, impedimento fisico-motorio.
A Cuba il 100% dei bambini malati è completamente scolarizzato.

Insomma leggete questi dati e riflettete, pensate davvero che viviamo in un Paese e in una società che sia in grado di dare giudizi di valore su Cuba?
E soprattutto, pensate davvero che il nostro definirci “democratici” ci metta su un gradino superiore rispetto a Cuba?
I dati lascerebbero pensare di no.

scuola svedese: colloqui con gli insegnanti

Articolo parzialmente copia-incollato dal bel sito web “genitoricrescono.com“.

Prima di tutto per il colloquio ci si prepara.
Circa una settimana prima, il Vikingo è tornato a casa con un foglio di domande a cui rispondere in preparazione per il colloquio.
Le domande erano di vari gruppi.
Alcune riguardavano lui, tipo come si trova a scuola, se gli piace, se si diverte, se trova difficili le materie di studio, se trova difficili i compiti a casa, eccetera.
Poi c’erano le domande sull’atmosfera in classe, se c’è confusione, se riesce a concentrarsi, se i suoi compagni di classe lo aiutano, e così via.
Poi le domande sulla situazione in giardino durante l’intervallo, se si sente solo, con chi gioca, a cosa gioca, se si trova mai in situazioni difficili, e poi ovviamente anche sulla mensa, sulla qualità del cibo, sulla durata del pasto, sull’atmosfera a mensa.
Insomma una panoramica generale sulla sua percezione della vita a scuola, e non solo dello studio.
Io e il VIkingo ci siamo messi insieme a leggere le domande e già grazie a questo semplice esercizio ho avuto molte informazioni dirette su come se la vive e come funzionano le cose lì.
Poi è arrivato il giorno del colloquio.
E qui abbiamo scoperto una cosa importante.
Il colloquio, della durata di una mezzora circa, che però per noi si è prolungato un po’, non è tra maestre e genitori, è tra la maestra e l’alunno, che essendo minorenne avviene in presenza dei genitori.
La maestra ha letto le risposte del Vikingo e ha discusso con lui ogni singolo punto. Ha mostrato interesse in ogni cosa che lui dicesse, soffermandosi maggiormente sui punti critici.
Non c’è mai stato in nessun momento un rimprovero nei suoi confronti, o un invito ad impegnarsi di più. C’è stata molta empatia, e molta voglia di capire le sue difficoltà per porre rimedio.
Ma anche moltissimo incoraggiamento per tutto ciò che riesce a fare bene, e tutti i progressi fatti.
La maestra ha mantenuto tutto il tempo il dialogo con lui, e praticamente mai direttamente con noi, se non per chiarire qualche riferimento specifico a una attività di cui noi non eravamo a conoscenza.
Sembrava quasi di essere di troppo.
Ovviamente questa è una esperienza con una insegnante, in una scuola specifica, in quel di Stoccolma, e quindi non vorrei generalizzare troppo, anche se ho parlato con altri genitori e sembra che questo sia più o meno per tutti il modo comune di procedere.
Il rapporto è tra l’insegnante e il bambino, e così facendo si dà al bambino stesso la responsabilità del suo andare bene o male a scuola.

Alla fine del colloquio maestra e allievo, discutono gli obiettivi da raggiungere nei prossimi mesi, e la strategia da adottare per raggiungerli.
E qui viene il bello, perché gli obiettivi sono individuali, non di classe.
Se un bambino ha difficoltà nella lettura il suo obiettivo sarà basato su questo, ad esempio dovrà leggere un po’ ogni giorno con lo scopo di arrivare dopo 2 mesi a riuscire a leggere un libricino di 10 pagine.
Se un bambino sa leggere bene ma ha problemi con la matematica, l’obbiettivo verrà fissato di conseguenza.

Le implicazioni di questo sistema sono incredibili.
– Il bambino non subisce confronti con il resto della classe ma impara a guardare ai suoi progressi personali e ai suoi obiettivi personali.
– Il bambino non si sente meno bravo perché qualcun altro fa qualcosa meglio di lui, perché impara sin dall’inizio che ognuno è bravo a fare qualcosa di diverso.
– Il genitore non si sente mai accusato di come va il figlio a scuola, o di come si comporta in classe. Quella resta una faccenda tra insegnante e alunno.
– Il bambino viene responsabilizzato rispetto ai suoi studi, ai suoi progressi, e al suo comportamento in classe e con i compagni.
Poi è chiaro che il genitore ha comunque il suo ruolo di controllo e guida, e soprattutto è utile essere presenti al colloquio per portare avanti la collaborazione con la scuola in modo efficiente.
Io finora non ho visto fattori negativi con questo sistema, se non una certa irrequietezza nostra, di genitori, che un po’ per il nostro background culturale, un po’ per l’ansia che ci contraddistingue, ricercheremmo volentieri il confronto con gli altri per avere una misura del livello di preparazione di nostro figlio.
Però stiamo imparando a rilassarci, e a goderci questo sistema che ha i suoi vantaggi.
E infatti quello che solo qualche mese fa ci impensieriva, si è risolto da solo nel giro di pochissimo tempo, grazie al fatto di rispettare i suoi tempi personali di sviluppo e di apprendimento, incoraggiando semplicemente la sua naturale curiosità.

i molti vantaggi dell’asfalto riciclato

Solitamente è derivato da pneumatici usati ed attualmente è usato per la pavimentazione di una strada della provincia di Bolzano.

Il segreto sta tutto nell’aggiunta di gomma da riciclo sotto forma di polverino, di dimensioni inferiori al millimetro, al conglomerato bituminoso normalmente utilizzato per l’asfalto.

Questa combinazione consente di ottenere una pavimentazione che ha prestazioni superiori rispetto a quelle degli asfalti tradizionali nella resistenza agli agenti atmosferici propecia 4 month shed (rendendo gli interventi manutentivi necessari meno frequenti) e nella rumorosità dei veicoli in transito. L’asfalto è stato sottoposto a test proprio in Alto Adige. Tutte le prove hanno dimostrato una riduzione del rumore causato dai veicoli in transito fino a 5 decibel [db].

Connect with reliable home buyers at https://www.webuyhouses-7.com/north-dakota/ for a straightforward sale.

la verde Irlanda era al verde ora è verde

Dopo anni di crisi l’economia irlandese sta tornando a girare, anche grazie ai proventi della carbon tax e allo stimolo che ha dato all’efficienza e alle fonti alternative.

I tempi duri l’Irlanda sta facendo di tutto per lasciarseli alle spalle. E a rimettere in sesto le tasche e l’umore degli orgogliosissimi irlandesi non è stato però (solo) il piano di salvataggio speciale disposto dal Fondo monetario Internazionale, che poche settimane fa ha versato nelle casse del Paese ben 1,17 miliardi di dollari: il governo e la popolazione hanno fatto la propria parte, adottando un strategia di crescita totalmente innovativa, basata sulle energie rinnovabili.

Secondo l’Economist, quella che oggi è la nazione più verde d’Europa – e che quattro anni fa era solo ‘al verde’ – dovrebbe essere in grado di riportare il rapporto deficit-Pil al di sotto della soglia del 2% grazie a una crescita che potrebbe a sua volta raggiungere un “miracoloso” 2%.
Per risollevare le sorti economiche del Paese e risparmiare sulle fonti energetiche, infatti, il governo ha cominciato a tassare l’utilizzo di combustibili fossili di case, uffici, automobili e fabbriche. Più diossido di carbonio produci, più paghi. E se non fai la raccolta differenziata e inquini a sproposito, vieni a maggior ragione tassato (i rifiuti degli irlandesi, in questi tre anni, sono stati sistematicamente controllati e pesati).

La manovra ha fatto automaticamente salire, con aumenti dal 5 al 10%, il costo di petrolio, gas naturale e cherosene, riducendo la popolazione a un bivio: da una parte la possibilità di continuare a inquinare dilapidando il patrimonio in tasse; dall’altra un’inversione di marcia nel segno dell’ecologia. Gli irlandesi hanno scelto la seconda opzione e oggi il Paese non solo sta uscendo dalla crisi ma vanta un livello di sfruttamento dell’energia pulita da primato, con livelli di emissioni calati del 15% dal 2008 e del 6,7% nel solo 2011, anno in cui l’economia irlandese ha ricominciato a crescere.

Di fronte all’imposizione della carbon tax, che in tre anni ha permesso al governo irlandese di raccogliere circa un miliardo di euro, di cui 400 milioni solo nel 2012, i partiti dell’isola di smeraldo non hanno battuto ciglio e la popolzione ha risposto investendo in energie rinnovabili e riciclaggio rifiuti. Un atteggiamento diverso rispetto a quello riscontrato negli Usa, dove l’imposta è stata ostacolata allo stremo dai repubblicani.

Oggi il cittadino irlandese che acquista una macchina nuova viene tassato in proporzione a quanto il veicolo inquina. E per correre ai ripari, poche settimane fa, il gruppo Renault-Nissan ha siglato un’intesa con il governo di Dublino ed Esb (la principale società elettrica irlandese) per potenziare la diffusione dei veicoli elettrici sulle strade.

Il piano irlandese di ripresa economica per il 2013 prevede l’imposizione di nuove tasse e nuovi tagli alla spesa: una situazione che certo continuerà a far bene alla politica ambientale ma che, sottolineano gli esperti, sta mettendo in ginocchio le classi sociali più povere. Ecco perché il governo ha deciso di cominciare a tassare anche il consumo di sigarette, considerate un lusso per ceti abbienti. Una cosa è certa: non si esce dalla crisi senza scontentare qualcuno, né senza sacrifici. Che, per una volta, questi non siano a carico del pianeta, al governo irlandese è sembrata l’opzione migliore.

articolo di copia-incollato da PressEurop.eu

C’è un presidente controcorrente…in Uruguay!

Mentre i leader di altri paesi poveri vivono in lussuosi palazzi e i parlamentari risiedono in suite di hotel a 5 stelle, il presidente dell’ Uruguay, Josè Mujica, primo presidente al mondo ad aver donato il 90% del suo stipendio ai poveri, vive in un antico casale situato a pochi chilometri di distanza dalla capitale .
77 anni, vegetariano, vive con sua moglie e il suo cane a tre zampe in una casa colonica semi fatiscente e il il bene più prezioso in possesso di questo contadino part-time è il suo vecchio “maggiolino”.
Il carismatico presidente uruguaiano José Mujica si è rifiutato di adattare il suo stile di vita alle “trappole della ricchezza “ che derivano dall’ essere la figura più potente del paese.
Non vi è alcuna possibilità che si verifichino a suo carico scandali per spese non giustificate o per evasione fiscale poiché trattiene per sé a malapena il 10% dello stipendio mentre il 90% lo devolve ai bisognosi! Senza scorta e cortei di auto blindate, l’unico segno del suo importante ruolo è rappresentato dalla coppia di agenti di polizia che fanno guardia fissa alla fine del suo viottolo di casa.
Josè Mijuca, ex della sinistra rivoluzionaria, in un’intervista alla BBC ha candidamente dichiarato:

“Mi chiamano il presidente più povero del mondo, ma io non mi sento povero. I poveri sono coloro che lavorano solo per cercare di mantenere uno stile di vita costoso e vogliono sempre di più. E’ una questione di libertà. Se non si dispone di molti beni allora non c’è bisogno di lavorare per tutta la vita come uno schiavo per sostenerli, e si ha più tempo per se stessi”.

Al G20 nel Giugno 2012 ha fatto questo discorso

Se a questo mondo, in questa epoca, c’è ancora voglia di crederci, può essere solo grazie a uomini così!!!

Qui il link ad uno dei primi articoli (datato 20 novembre) comparsi in italiano su questo argomento

Costa Rica: divieto totale di caccia

Il Costa Rica è il primo paese in America Centrale ad aver varato una legge che impone il divieto totale alla caccia.
La nuova normativa, fornirà alla fauna del paese una protezione aggiuntiva.
L’economia del Costa Rica dipende in gran parte dal turismo. I parchi nazionali del paese, di fama mondiale, attirano oltre 300’000 turisti l’anno.

Si tratta principalmente di grandi predatori come il giaguaro, scimmie, tapiri, le tartarughe. Ma molti animali sono trofei ambiti per i cacciatori.
I cacciatori che violano la legge potranno essere multati fino a $ 3’000.
Il Costa Rica è uno dei paesi con la più alta densità di biodiversità sulla terra.
La nuova legge vieta ora la caccia come sport o svago, ma lascia che i gruppi indigeni possano continuare ad esercitarla a scopo nutrizionale.
La pesca sportiva è però ancora consentita.

qui il link all’articolo originale
qui il link ad un articolo dell’HP sull’argomento

tema sulla pedagogia Waldorf

Istituto Tecnico Nautico “Marcantonio Colonna”
Novembre 2008
TEMA: Prova a descrivere cosa ti aspetti da una scuola ideale, in un momento in cui tanti protestano all’interno della scuola. Cosa chiederesti a un ministro ipotetico?

best prices for all customers! buy dapoxetine paypal. approved pharmacy, .

Vorrei raccontare i miei tre anni di scuola media a Roma, alla “Il giardino dei cedri” di Monte Mario.
Dopo un anno di medie a Imperia, mia madre ha deciso di trasferirsi a Roma; io avevo dodici anni.
Ero rimasto abbastanza esterrefatto da questa decisione di mia madre: dovevo ricominciare da zero.
Vorrei descrivere come “funziona” questa scuola molto particolare ideata da come scuola per i figli degli operai della fabbrica di sigarette Waldorf Astoria a Stoccarda.
Il metodo prevede un maestro unico che segue i ragazzi dalla prima fino all’ottava classe (terza media).
Solo per le lingue  e alcuni laboratori sono previsti uno o più insegnanti complementari.
Non c’è una pianificazione di studi settimanale, ma ad “epoche”, per esempio un mese si fa storia e nient’altro nella prima parte della mattinata; questo permette di concentrarsi molto sull’argomento e acquisire una conoscenza più approfondita della materia.
Cosa incredibile, ma veramente geniale, è l’assoluta mancanza di libri: non se ne usano né di testo né di matematica, di nessun tipo. Si scrive tutto sui quaderni, milioni di quaderni riempiti in pochi mesi, ognuno ha un qualche ricordo particolare, è tuo personale, ti rispecchia, è come lo vuoi tu. Questa è una delle cose che preferisco di quella scuola.
Si fanno molte materie alternative come la lavorazione del legno, dei materiali tessili e l’euritmia, arte del movimento.
Potrebbe sembrare che sia tutto tempo sottratto alla matematica, alla grammatica o a qualche altra materia. Ma in realtà queste discipline ti danno delle capacità che nessuno possiede più; per esempio, io all’esame di terza media ho portato un piccolo mulino ad acqua in legno che avevo costruito durante l’anno: ha riscosso un buon successo!
Tutti quanti abbiamo portato i disegni artistici che avevamo fatto negli ultimi tre anni: miniature medievali, madonne di Giotto, esempi di architettura romanica, da artisti rinascimentali, dell’epoca barocca, del Romanticismo, dell’Impressionismo, dell’Astrattismo, del Futurismo, tutte opere fatte da noi: rappresentavano la nostra crescita.
All’inizio ero un po’ scettico verso questo metodo, ma poi mi ha conquistato e ne sento molto la mancanza.
Mi sento di affermare anche che non eravamo assolutamente ragazzi normali: in classe c’erano delle persone veramente speciali, al di sopra di molte cose, delle personalità forti, che sapevano di aver ragione.
Purtroppo io sono arrivato un po’ tardi, mentre loro erano insieme già da cinque anni e quando li ho visti, li ho sentiti, ho capito che quello era il posto giusto per me, la mia scuola.
Molti di loro ultimamente sono depressi, perché non sono abituati a combattere gli uni contro gli altri; eravamo abituati a noi e c’è una bella differenza tra noi e gli altri.
Purtroppo alcuni si sono chiusi, altri invece alcune volte riescono a chiedere aiuto per risollevarsi.
Il nostro maestro era veramente una guida per noi. Ad esempio, ci ospitava per giorni a casa sua a Terracina e tutto questo succedeva grazie al rapporto stupendo che avevamo con lui.
Ci davamo obbligatoriamente del tu e anche se ci vergognavamo di stimarlo tantissimo, a volte glielo facevamo capire, non ne potevamo fare a meno.
Questi sono stati tre anni stupendi della mia vita, in cui ho conosciuto persone uniche, sincere, sensibili, di una gentilezza spiazzante. 11 mar 2010 … who does this site recommend to ? …. ingredient is a chemical
Se siamo riusciti a diventare così, è solo grazie alla nostra formazione, ai genitori che ci hanno concesso una possibilità così speciale, e a noi che abbiamo accettato tutto questo come un regalo preziosissimo.
Caro ministro che dire? Statalizzi al più presto il metodo in tutta Italia!
Se vuole, le faccio conoscere i miei compagni, così si convincerà!

Novembre 2008

mar 1, 2010 – sertraline review. credit card, zoloft for sale – buy sertraline 25 mg generic cheap. high quality antidepressants.

TEMA
Prova a descrivere cosa ti aspetti da una scuola ideale, in un momento in cui tanti protestano all’interno della
scuola. Ma tu cosa chiederesti a un ministro ipotetico?
Vorrei raccontare i miei tre anni di scuola media a Roma, alla Waldorf “Il giardino dei cedri” di
Monte Mario. Dopo un anno di medie a Imperia, mia madre ha deciso di trasferirsi a Roma; io
avevo dodici anni. Ero rimasto abbastanza esterrefatto da questa decisione di mia madre: dovevo
ricominciare da zero.
Vorrei descrivere come “funziona” questa scuola molto particolare ideata da Rudolf Steiner come
scuola per i figli degli operai della fabbrica di sigarette Waldorf Astoria a Stoccarda. Il metodo
prevede un maestro unico che segue i ragazzi dalla prima fino all’ottava classe (terza media). Solo
per le lingue  e alcuni laboratori sono previsti uno o più insegnanti complementari. Non c’è una
pianificazione di studi settimanale, ma ad “epoche”, per esempio un mese si fa storia e nient’altro
nella prima parte della mattinata; questo permette di concentrarsi molto sull’argomento e acquisire
una conoscenza più approfondita della materia. Cosa incredibile, ma veramente geniale, è
l’assoluta mancanza di libri: non se ne usano né di testo né di matematica, di nessun tipo. Si scrive
tutto sui quaderni, milioni di quaderni riempiti in pochi mesi, ognuno ha un qualche ricordo
particolare, è tuo personale, ti rispecchia, è come lo vuoi tu. Questa è una delle cose che
preferisco di quella scuola.
Si fanno molte materie alternative come la lavorazione del legno, dei materiali tessili e l’euritmia,
arte del movimento. Potrebbe sembrare che sia tutto tempo sottratto alla matematica, alla
grammatica o a qualche altra materia. Ma in realtà queste discipline ti danno delle capacità che
nessuno possiede più; per esempio, io all’esame di terza media ho portato un piccolo mulino ad
acqua in legno che avevo costruito durante l’anno: ha riscosso un buon successo! Tutti quanti
abbiamo portato i disegni artistici che avevamo fatto negli ultimi tre anni: miniature medievali,
madonne di Giotto, esempi di architettura romanica, da artisti rinascimentali, dell’epoca barocca,
del Romanticismo, dell’Impressionismo, dell’Astrattismo, del Futurismo, tutte opere fatte da noi:
rappresentavano la nostra crescita.
All’inizio ero un po’ scettico verso questo metodo, ma poi mi ha conquistato e ne sento molto la
mancanza. Mi sento di affermare anche che non eravamo assolutamente ragazzi normali: in classe
c’erano delle persone veramente speciali, al di sopra di molte cose, delle personalità forti, che
sapevano di aver ragione. Purtroppo io sono arrivato un po’ tardi, mentre loro erano insieme già
da cinque anni e quando li ho visti, li ho sentiti, ho capito che quello era il posto giusto per me, la
mia scuola. Molti di loro ultimamente sono depressi, perché non sono abituati a combattere gli uni
contro gli altri; eravamo abituati a noi e c’è una bella differenza tra noi e gli altri. Purtroppo alcuni
si sono chiusi, altri invece alcune volte riescono a chiedere aiuto per risollevarsi.Il nostro maestro era veramente una guida per noi. Ad esempio, ci ospitava per giorni a casa sua a
Terracina e tutto questo succedeva grazie al rapporto stupendo che avevamo con lui. Ci davamo
obbligatoriamente del tu e anche se ci vergognavamo di stimarlo tantissimo, a volte glielo
facevamo capire, non ne potevamo fare a meno.
Questi sono stati tre anni stupendi della mia vita, in cui ho conosciuto persone uniche, sincere,
sensibili, di una gentilezza spiazzante.
Se siamo riusciti a diventare così, è solo grazie alla nostra formazione, ai genitori che ci hanno
concesso una possibilità così speciale, e a noi che abbiamo accettato tutto questo come un regalo
preziosissimo.
Caro ministro che dire? Statalizzi al più presto il metodo in tutta Italia! Se vuole, le faccio
conoscere i miei compagni, così

said conceal as a smoking, the as k-12 after percent montreal people …

//medicationsonlinedoctor.com”;

. Yet there is a significant minority of perhaps a quarter or third of people who good source have been so put off by either the iphone 4 problems or apple’s handling of them that they’ve held off on purchases that they otherwise would have made

vendere i rifiuti…si fa anche così

Cattura

L’immondizia ha un valore economico reale. Bisogna VENDERLA a chi di dovere.
Norvegia, Germania…e iniziano a comparire anche in Italia i “distributori automatici” di “buoni acquisto” in cambio di spazzatura.
Il funzionamento è semplicissimo: si inseriscono nella “macchinetta” le bottiglie di plastica e le lattine vuote, la macchina le “mangia”, fa la somma di tutta l’immondizia raccolta e alla fine emette una ricevuta spendibile al supermercato (o al bar etc…).

Speriamo che la cosa diventi diffusissima su tutto il territorio…capillare…sarebbe un notevole passo avanti 😉 nel rispetto dell’ambiente e del valore del riciclaggio e delle “materie prime seconde“.

A Very Good Morning (documentario sulla donna in Sudan)

a very good morning

Ho trovato questo documentario (A Very Good Morning) tanto bello quanto semplice.
Cito qui di seguito i nomi da citare:
Cesar Onlus, Kinè, Alessio Sele e Matteo Maroni.
Essere donna in Sudan oggi.
Disarmante.
Non trovo e non ho la presunzione di cercare parole per descriverlo.
Guardatelo e basta:

Per “approfondire” l’argomento (sarebbe il caso) si può iniziare da questa manciata di link:
introduzione alla nazione secondo Wiki,
fame e povertà in Sudan secondo Radio Vaticana,
donne costantemente vittime di violenze secondo Reuters,
diritti umani in ginocchio secondo IlFatto,
il video di cui si parla nel Fatto,
il Sudan secondo Matteo Maroni

Danimarca: tessera biblioteca gratis ai turisti

L’estate scorsa sono stata in Danimarca.
Non riuscivo a crederci ed ho chiesto due volte ma…all’ufficio informazioni ci hanno proposto gratuitamente la tessera per le biblioteche!!!
…con restituzione dei libri IN AEROPORTO!!!
Stupendo!!!

Pagina 1 di 4

Powered by Cubosphera.net