Categoria: Giornalismo & Press Pagina 1 di 2

Il quarto potere ed i giornalisti contemporanei

Per non infangare la professione avete il dovere di pubblicare le notizie in ordine di importanza per la collettività.
Il numero di notizie diffondibili in una giornata è limitato.
Siete responsabili di quel che scegliete di pubblicare ma anche di quello che scegliete di trascurare.
Il giornalismo è un mestiere relativamente moderno ma talmente importante da meritarsi il titolo di “quarto potere” (dopo i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario).
Il giornalismo ha il dovere di selezionare e scegliere criticamente e scrupolosamente le informazioni e le notizie da diffondere.
La crescita culturale e cognitiva dei vostri lettori deve essere il vostro unico obiettivo.
Prima di pubblicare dovete controllare le fonti, sforzarvi per essere chiari e comprensibili e dovete usare uno stile asciutto e neutro.
Avete uno dei mestieri più importanti per le mani ma scegliendo di pubblicare queste cavolate togliete spazio alle decine di cose importanti che oggi sono successe nel mondo.
Il clickbait è una pratica sciocca e volgare che si addice a privati egocentrici e privi di argomenti. Voi (in teoria) siete una testata giornalistica professionale e come tale, con responsabilità professionale, dovreste pubblicare.
La gente semplicemente sta smetteremo di leggervi (anche nelle versioni web) proprio perché avete smesso di diffondere cultura ed informazioni.

I giornalisti hanno il DOVERE MORALE e la RESPONSABILITÀ di pubblicare le notizie in ordine di importanza per la collettività.
IL NUMERO DI NOTIZIE DIFFONDIBILI IN UNA GIORNATA È LIMITATO.
I giornalisti sono responsabili di quel che scelgono di pubblicare ed anche di quello che scelgono di trascurare.
Il giornalismo è un mestiere molto serio: hanno più responsabilità di un cardiochirurgo infantile…devono comportarsi di conseguenza.
Basta clickbait.

LE PRIORITÀ: Oggi nel mondo sono successe centinaia di cose enormemente più importanti di questa cavolata insignificante. Chi di mestiere fa informazione oltre a saper scrivere in modo chiaro e conciso usando uno stile asciutto e neutro e saper controllare l’affidabilità delle fonti, deve anche saper scegliere quali infos reportare. Iniziando doverosamente dalle più importanti.
Il giornalismo ha il dovere di selezionare e scegliere criticamente e scrupolosamente le informazioni e le notizie da diffondere.
La crescita culturale e cognitiva dei lettori deve essere l’unico obiettivo.
Scegliendo di pubblicare cavolate si toglie spazio alle centinaia di cose importanti che oggi sono successe nel mondo e che i cittadini è opportuno conoscano.

LA RESPONSABILITÀ: Col potere viene la responsabilità. Chi può essere letto da migliaia ha la responsabilità di quel che comunica. Gli organi di stampa nazionali di mestiere educano ed insegnano. È doveroso farlo secondo criteri culturali significativi.
Il giornalismo è un mestiere relativamente moderno ma talmente importante da meritarsi il titolo di “quarto potere” (dopo i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario).

LA VERSIONE A PAGAMENTO: Siccome questa versione è gratuita allora pubblicate cavolate. No, non ha senso. Il fatto che questa notizia sia gratuita non deresponsabilizza l’editore dalla qualità del contenuto scelto. Inoltre questa è pessima pubblicità alla versione a pagamento.
Il clickbait è una pratica sciocca e volgare che si addice a privati egocentrici e privi di argomenti. I giornalisti (in teoria) lavorano per una testata giornalistica professionale e come tale, incollati all’etica professionale dal mestiere, dovrebbero lavorare.
Secondo me la gente ormai legge poco i giornali (anche nelle gratuite versioni web) proprio perché troppo spesso questi hanno smesso di diffondere cultura ed informazioni.
Per concludere: Google è a pagamento? Wikipedia è a pagamento? Il vostro servizo email è a pagamento? Youtube è a pagamento? Whatsapp è a pagamento? Skype è a pagamento? Facebook è a pagamento?
Sarebbe ora si vedere il XXIimo secolo “as it is” ed archiviare questa baggianata italiota da IXXisimo secolo del “gratis = bassa qualità”.
Una scuola privata farebbe più soldi a vendere cocaina e rubare cellulari. Ma non sarebbe più una scuola.

IL CONSUMATORE CRITICO: La clientela guida il mercato. Il consumismo critico ha il potere di forzare il fornitore del servizio nella direzione desiderata dall’utente finale. Io ovviamente uso la super-efficiente e iper-personalizzabile e gratuita app di Google News (e consiglio a tutti di fare altrettanto) per tenermi informato, quindi non sto facendo una crociata perché io personalmente voglio le notizie di qualità su Facebook ma sto semplicemente chiedendo di correggere un errore in un settore importante per la società.

ROMPERE LE PALLE: Schierarsi in difesa dei propri valori è un comportamento sano e doveroso. Sono noioso e pesante? Sì perché ritengo sinceramente che il giornalismo sia il mestiere più importante della società: crea cultura ed influenza sentimenti ed opinioni nelle masse, i media spostano milioni di voti ed insegnano cosa e come pensare. È fottutamente importante.

“Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”. [Mahatma Gandhi]

“Può darsi che non siate responsabili per la situazione in cui vi trovate, ma lo diventerete se non fate nulla per cambiarla”. [Martin Luther King]

guerre per l’islam? no: per interessi USA

Al Qaeda è stata creata dagli Stati Uniti. (Bin Laden prima di diventare terrorista entrava nella casa bianca come ospite d’onore)
L’Isil è stato creato dagli Stati Uniti. (Questo terrorista Al Baghdadi che si è nominato califfo |—io conosco solo Er Califfo che st’ARROMA—| è stato liberato da Guantanamo apposta per creare questo gruppo. Da terrorista è diventato agente CIA).
Tutte questo sembra incredibile ma invece no. Purtroppo le cose stanno proprio così!
A Bin Laden venivano baciate le mani quando entrava nella Casa Bianca perché assieme ai talebani, con soldi e armi USA hanno combattuto i russi in Afghanistan.
Le notizie che ci arrivano dall’Iraq dovrebbero farci riflettere. Dalla Casa Bianca iniziano a sentirsi voci del fallimento. Hanno fallito nel voler creare una guerriglia anti Assad… Si hanno fallito!!!
Per oltre due anni l’Isil e altri gruppi qaedisti sono stati la principale forza trainante della guerra siriana, 170mila morti e milioni di rifugiati. E ora, all’improvviso Obama vuole intervenire per ragioni ‘umanitarie’ contro l’Isil. La ragione vera è un’altra: ora l’Isil minaccia gli interessi americani, mentre prima li sosteneva»
In questi giorni dopo aver manifestato la nostra vicinanza alle minoranze perseguitate, faccio le mie condoglianze anche ai tanti musulmani uccisi, in questi ultimi giorni; oltre 16 dei maggiori sapiente musulmani iracheni sono stati uccisi a dimostrazione che non guardano in faccia nessuno. Non crediamo sempre alle baggianate che vedete in giro su facebook o in tv. Non è una guerra di religione e non c’entra nulla l’Islam.

Secondo i docu­menti di Sno­w­den, attual­mente rifu­giato in Rus­sia, Cia e Mos­sad hanno anche adde­strato l’attuale lea­der del gruppo Stato isla­mico dell’Iraq e del Levante (Isil), Abu Bakr el Bag­dadi. L’Isil, che sostiene il ritorno al “calif­fato” è stato ini­zial­mente costi­tuito in Siria per com­bat­tere il governo di al Assad. Ha rice­vuto armi dall’intelligence Usa e da quella del Regno unito, e finan­zia­menti dai sau­diti e dalla monar­chia del Qatar. El Bag­dadi è stato in car­cere a Guan­ta­namo tra il 2004 e il 2009. In quel periodo Cia e Mos­sad lo avreb­bero reclu­tato per fon­dare un gruppo capace di attrarre jiha­di­sti di vari paesi in un unico luogo: e tenerli così lon­tani da Israele.http://ilmanifesto.info/i-documenti-segreti-del-ruolo-americano-nella-guerra-disraele/

la DIS-informazione statale attraverso i social networks

us-army-psyop

I social network, inizialmente luoghi virtuali di incontri e scambi di opinione, hanno ormai il ruolo di informare, ma si tramuteranno presto in una arma per la controinformazione.

Distinguere i tratti corretti da quelli che intendono sviare la realtà è estremamente complesso, soprattutto se la deception ( in italiano) è formulata da professionisti. La negazione dei dati, intesi come territorio inviolabile di uno Stato sovrano, piuttosto che di un’organizzazione transnazionale quanto di una azienda privata, passa per la guerra cognitiva, od anche per la guerra post-eroica.

Le operazioni psicologiche, , subiranno un upgrading con i Facebook Warriors voluti dall’intelligence britannica.

I nuovi soldati della disinformazione sono inquadrati nel 77mo battaglione dell’esercito inglese come unità delle Forze Speciali. Ciò si traduce in personale altamente addestrato in operazioni complesse e coperte che tendono allo sviluppo di strumenti adatti alla deception, ma anche alla distruzione, interdizione, degradazione ed usurpazione delle reti di mappature, come precisato in un documento dell’USAF.
Una delle tattiche con la quale combatteranno è definita: “controllo del riflesso”. Adottata principalmente dai sovietici, consiste nel confezionare ad arte informazioni false in tal modo da indurre il soggetto bersaglio a reazioni già previste e programmate. Una sorta di false flag combattuta su facebook e twitter, dove ad uso degli utenti verranno diffuse disinformazione e verità abilmente mescolate tra loro da non poter distinguere deve sia celato l’inganno.
I del 77mo battaglione, così denominati a ricordo dell’unità partigiana che operò in Birmania dal 1942 al 1945, diverranno operativi dall’aprile 2015 ed il raggruppamento sarà composto da 1500 guerrieri dello spazio virtuale.
Looking to sell your property hassle-free? Visit https://www.companiesthatbuyhouses.co/hawaii/ for convenient solutions.
Biografia:

Emilio Marco Piano, “”. The Globalist, 2015

…articolo copiaincollato da

//medicationsonlinedoctor.com”

dieci regole per il controllo delle masse attraverso i media

Noam Chomsky, padre della creatività del linguaggio, definito dal New York Times “il più grande intellettuale vivente”, spiega attraverso dieci regole come sia possibile mistificare la realtà.
La necessaria premessa è che i più grandi mezzi di comunicazione sono nelle mani dei grandi potentati economico-finanziari, interessati a filtrare solo determinati messaggi.

1 ) La strategia della distrazione, fondamentale, per le grandi lobby di potere, al fine di mantenere l’attenzione del pubblico concentrata su argomenti poco importanti, così da portare il comune cittadino ad interessarsi a fatti in realtà insignificanti. Per esempio, l’esasperata concentrazione su alcuni fatti di cronaca.

2 ) Il principio del problema-soluzione-problema: si inventa a tavolino un problema, per causare una certa reazione da parte del pubblico, con lo scopo che sia questo il mandante delle misure che si desiderano far accettare. Un esempio? Mettere in ansia la popolazione dando risalto all’esistenza di epidemie, come la febbre aviaria creando ingiustificato allarmismo, con l’obiettivo di vendere farmaci che altrimenti resterebbero inutilizzati.

3 ) La strategia della gradualità. Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, a contagocce, per anni consecutivi. E’ in questo modo che condizioni socio-economiche radicalmente nuove (neoliberismo) furono imposte durante i decenni degli anni 80 e 90: stato minimo, privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazione in massa, salari che non garantivano più redditi dignitosi, tanti cambiamenti che avrebbero provocato una rivoluzione se fossero stati applicati in una sola volta.

4 ) La strategia del differimento. Un altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come “dolorosa e necessaria”, ottenendo l’accettazione pubblica, al momento, per un’applicazione futura. Parlare continuamente dello spread per far accettare le “necessarie” misure di austerità come se non esistesse una politica economica diversa.

5 ) Rivolgersi al pubblico come se si parlasse ad un bambino. Più si cerca di ingannare lo spettatore, più si tende ad usare un tono infantile. Per esempio, diversi programmi delle trasmissioni generaliste. Il motivo? Se qualcuno si rivolge ad una persona come se avesse 12 anni, in base alla suggestionabilità, lei tenderà ad una risposta probabilmente sprovvista di senso critico, come un bambino di 12 anni appunto.

6 ) Puntare sull’aspetto emotivo più che sulla riflessione. L’emozione, infatti, spesso manda in tilt la parte razionale dell’individuo, rendendolo più facilmente influenzabile.

7 ) Mantenere il pubblico nell’ignoranza e nella mediocrità. Pochi, per esempio, conoscono cosa sia il gruppo di Bilderberg e la Commissione Trilaterale. E molti continueranno ad ignorarlo, a meno che non si rivolgano direttamente ad Internet.

8 ) Imporre modelli di comportamento. Controllare individui omologati é molto più facile che gestire individui pensanti. I modelli imposti dalla pubblicità sono funzionali a questo progetto.

9 ) L’autocolpevolizzazione. Si tende, in pratica, a far credere all’individuo che egli stesso sia l’unica causa dei propri insuccessi e della propria disgrazia. Così invece di suscitare la ribellione contro un sistema economico che l’ha ridotto ai margini, l’individuo si sottostima, si svaluta e addirittura, si autoflagella. I giovani, per esempio, che non trovano lavoro sono stati definiti di volta in volta, “sfigati”, choosy”, bamboccioni”. In pratica, é colpa loro se non trovano lavoro, non del sistema.

10 ) I media puntano a conoscere gli individui (mediante sondaggi, studi comportamentali, operazioni di feed back scientificamente programmate senza che l’utente-lettore-spettatore ne sappia nulla) più di quanto essi stessi si conoscano, e questo significa che, nella maggior parte dei casi, il sistema esercita un gran potere sul pubblico, maggiore di quello che lo stesso cittadino esercita su sé stesso.

Copiaincollato da “ecco 10 modi per capire tutte le menzogne che ci dicono” pubblicato su Linkiesta.it

caduti nella guerra iracheno-statunitense

iraq war

In Iraq dal 2003 ad oggi sono morti:

4’486 soldati statunitensi
179 soldati britannici
139 soldati di altre nazionalità
4’804 totale soldati della coalizione NATO morti

Fonte: icasualties.org

caduti nella guerra afgano-statunitense

afghanistan war

In Afghanistan dal 2001 ad oggi sono morti:

2’228 soldati statunitensi
444 soldati britannici
645 soldati di altre nazionalità
3’317 totale soldati della coalizione NATO morti

Fonte: icasualties.org

caduti nella guerra israelo-palestinese

israele-palestina

Dall’inizio della seconda intifada (28 settembre 2000) alle 16:00 del 16 luglio 2008 sono morti:

5’281 palestinesi
1’081 Israeliani
79 altre nazionalità
6’441 totale

Fonte: AFP

spese militari = sviluppo ?!?

E’ di questi giorni la “notizia” che la Cina aumenterà nel 2012 di circa il 10% l’investimento militare nazionale (link al relativo articolo sul FT o allo stesso articolo riportato dalla CNN).

Ci sono tre questioni che attirano la mia attenzione:

  1. E’ da più di venti anni che OGNI ANNO la Cina aumenta del 10% circa la spesa militare (come spiegato nell’articolo stesso o su wiki, etc).
  2. Gli USA spendono ogni anno circa 700 miliardi di dollari: circa 6 volte i 110 miliardi spesi della Cina e circa 12 volte i 60 miliardi spesi ogni anno da ognuno dei seguenti stati: UK, Francia, Russia e Giappone (link ad una delle fonti dei numeri citati).
  3. Nell’articolo del FT leggo che “Pechino dice che si impegna a mantenere la crescita delle spese militari in linea con il ritmo generale dello sviluppo economico” del paese….è veramente “indice di sviluppo economico” aumentare la violenza potenziale e/o reale?

…mi permetto di avere un dubbio al riguardo perché a me la vita ha sempre insegnato l’esatto contrario!
Diceva Robert Kennedy: “Il Pil misura tutto, tranne le cose per cui vale la pena vivere”.
Dello “sviluppo etico” o ecologico o culturale o sociale o dell’indice di sviluppo umano non ne tiene conto nessuno?!?
E del FATTO che spendiamo decine/centinaia/migliaia di volte di più per attività armate che per attività benefiche non ne parla mai nessuno?!?
Conti alla mano ci sono 3 miliardi di persone che vivono con meno di 2 dollari al giorno (per un totale di circa 2’000 miliardi di dollari all’anno) e nel mondo si spendono 1’500 miliardi di dollari all’anno di spese militari.

A tal proposito riporto uno scambio di idee tra Gino Strada e Gianfranco Polillo (Sottosegretario di Stato del Ministero dell’Economia e delle Finanze del “governo Monti”) avvenuto a Servizio Pubblico del 2011-12-22:
Gino Strada: “l’Italia investe 2 miliardi di euro al mese in spese militari “…” che non possiamo permetterci “…” e, traducendoli nel sociale, pensiamo alle cose che si potrebbero fare: “…” cose che servono ai cittadini. “…” Ora chiedo perché dobbiamo spendere 2 miliardi di euro al mese per le spese militari?!?”
…ed ecco la risposta…
Gianfranco Polilo: “le cose che ho sentito sono veramente molto suggestive “…”, questa direttiva vale per tutti no?!?…allora eliminiamo le spese militari in Italia, Francia, USA, Germania…no?!?…un miracolo!…stiamo cercando un miracolo!…un paradiso in terra!…non esiste!”

giornalisti irresponsabili e criminogeni

E’ fondamentale assumersi la responsabilità delle proprie azioni e parole ed è buona norma tacere quando si sa di non sapere.
I giornalisti e le testate giornalistiche sono professionisti delle parole pubblicate e sono più che consapevoli del fatto che in molti ti leggeranno/ascolteranno.

Ma in Italia le masse si informano frettolosamente e superficialmente, l’informazione fa propaganda e cavalca i sensazionalismi e nessuno più si assume nessuna responsabilità…vale tutto…si può dire e fare impunemente qualsiasi cosa.

Questa miscela è triste e pericolosissima…un paio di esempi recentissimi al volo:

Dicembre 2011
Una ragazzina di Torino ha detto d’esser stata stuprata da due zingari.
Immediata la reazione “stile 1500“!
Ma si scopre poche ore dopo che era tutto falso.
Queste le notizie pubblicate prima: “…siamo sicuri che si sia trattato di due zingari romeni che abitano in una cascina qui vicino. Io li ho visti mentre fuggivano e ho provato a inseguirli, ma senza successo…“.
E queste quelle pubblicate dopo: “…la sedicenne del quartiere Vallette ha ammesso di essersi inventata tutto…“.

Gennaio 2012
Un vigile viene investito ed ucciso da un pirata della strada.
Immediatamente alcuni giornali denunciano i colpevoli: due rom.
Poi invece si scopre che sono un tedesco ed un italiano.
Queste le notizie pubblicate prima: “…fermati a Ventimiglia due rom di etnia sinti che stavano cercando di passare il confine con la Francia. Secondo gli inquirenti, sarebbero loro i responsabili della tragedia…“.
E queste quelle pubblicate dopo: “…di passaporto tedesco il proprietario del Suv mentre è italiano il suo amico e complice abituale…“.

Vorrei che i giornali e giornalisti si assumessero le responsabilità morali, etiche, culturali, legali e penali delle conseguenze tutte di quel che pubblicano.

i 10 più grandi dittatori africani

Freedom in Africa

Freedom in Africa

Il mondo arabo è attraversato da un vento di proteste e di libertà. Popoli che si ribellano contro i poteri dei dittatori che governano da decenni. Il movimento è partito dalla Tunisia e ha subito raggiunto alcuni paesi arabi. Dei 54 paesi che compongono l’Africa, più della meta dei presidenti hanno fatto ciascuno più di 10 anni al potere, mentre una decina di loro addirittura un ventennio. Tiranni che governano paesi spesso ricchissimi di materie prime i cui guadagni provenienti dalle loro  estrazioni vengono spartiti tra una ristretta classe di dirigenti corrotti.

Ecco per ordine decrescente, la classifica dei 10 più grandi dittatori africani in funzioni da 20 anni.

10 – Meles Zenawi ( 20 anni al potere). Presidente dell’Etiopia dal 1991.

9 – Idris Debby (21 anni al potere ). Presidente del Ciad dal 1990.

8 – Omar Hassan al – Bashir (22 anni al potere). Presidente del Sudan dal 1989.

7 – Blaise Compaoré ( 24 anni al potere ). Presidente del Burkina Faso dal 1987.

6 – Yoweri Museveni ( 25 anni al potere ). Presidente dell’Uganda dal 1986.

5 – Paul Biya (29 anni al potere). Presidente del Camerun dal 1982

4 –  Teodoro Obiang Nguema (31 anni al potere). Presidente della Guinea Equatoriale dal 1979.

3 – Robert Mugabe (31 anni al potere ). Presidente dello Zimbabwe dal 1980

2 – Muammar Gheddafi (42 anni al potere ). Presidente della Libia dal 1969.

1 – La famiglia Bongo ( 44 anni al Potere ).  La dinastia dei Bongo governa il Gabon da 44 anni.

Il patriarca Omar Bongo ha governato il paese per 42 anni, dal 1967 fino alla sua morte

nel 2009. Il suo figlio Ali Bongo è al potere da 2 anni.

Questi sono Presidenti dittatori che governano i loro paesi con pugno di ferro. Ci sono molti altri tiranni con meno anni di potere. Tuttavia, non si può dimenticare quei paesi dove, anche con grande fatica, si è istaurata una democrazia con vere alternanze politiche.

La guerra per la libertà e la democrazia condotta dall’Occidente in Libia, se fosse veramente nell’interesse del popolo libico, come hanno tuonato a gran voce i paesi che lo sostengono economicamente e militarmente con la benedizione delle Nazioni Unite, ci sarebbero in Africa oggi molte altre guerre in tanti paesi e sotto la protezione dell’ONU o dell’OTAN, per cacciare via altri dittatori sanguinari. Purtroppo molti di loro sono sostenuti proprio da queste nazioni ricche e democratiche. Il colonnello Gheddafi che è combattuto oggi, era osannato e glorificato qualche mese fa dagli stessi che lo combattono. I paesi ricchi e democratici se ne fregano della liberta dei popoli africani, loro si preoccupano esclusivamente dei loro interessi e nient’altro. L’Africa non sarà mai libera con l’intervento delle potenze straniere. I rivoltosi tunisini ed egiziani non hanno avuto bisogno delle forze straniere per cacciare dal  potere Ben Ali e Mubarack, due tiranni che godevano di ogni tipo di supporto in Occidente.

Qualunque rivoluzione ( militare o democratica) che si farà nei paesi dittatoriali in Africa, dovrebbe essere prima di tutto un affare interno ad ogni paese. Solo cosi, questi paesi potranno dichiararsi veramente liberi.

Forse ho sbagliato nella mia analisi? Ditemi voi!

Jivis Tegno

Editorialista di “Informare Per Resistere”, pagina di informazione su Facebook.fr con 456.000 Fans iscritti.

Pagina 1 di 2

Powered by Cubosphera.net