Categoria: Salute e Sanità Pagina 1 di 9

I vini pregiati (scientificamente)

La questione (ricerche a doppio cieco fatte e rifatte) è la seguente: gli esperti di vino sono tali semplicemente perché li riconoscono a memoria dal sapore. Ma solo se li hanno già assaggiati e memorizzati. Più è infallibile questa “memoria gustativa” e più è esteso il “catalogo memoria” e più è bravo l’esperto.
Un sapore sconosciuto risulta NON CATALOGABILE. Addirittura è stato dimostrato (tingendo dei vini bianchi con coloranti insapori) che essi non sono in grado di distinguere nemmeno un bianco da un rosso: sentono nel bianco tinto rosso i sapori tipici del rosso. Questo fenomeno è perfettamente catalogato dagli psicologi e dagli scienziati del cervello che hanno scoperto che le info provenienti dal gusto sono postelaborate dalla parte (del cervello) emotiva che si basa su pregiudizi e desideri. De facto quindi l’essere umano è biologicamente impossibilitato ad essere obiettivo in fatto di cibo.
Siccome anche gli esperti di vino possono solo riconoscere qualcosa già conosciuto, allora (anche per loro) se è un vito caro allora è buono e viceversa, null’altro. Se si presenta loro un sapore nuovo non posson decidere se è buono o no finché non ne vedono l’etichetta (anche su questo placebo sono stati fatte tutte le indagini dovute).
Il valore commerciale del vino quindi dipende da tanti fattori: di mercato, di strategia e contingentazione volontaria e consapevole, di costi di produzione e di industria e commercio ma NON dal “sapore”.
Insomma è tutta una gigatruffafuffa fatta di pubblicità e boccaloni. Nient’altro.
Esattamente come i diamanti.

La questione (ricerche a doppio cieco fatte e rifatte) è la seguente: gli esperti di vino sono tali semplicemente perché li riconoscono a memoria dal sapore. Ma solo se li hanno già assaggiati e memorizzati. Più è infallibile questa “memoria gustativa” e più è esteso il “catalogo memoria” e più è bravo l’esperto.

Un sapore sconosciuto risulta NON CATALOGABILE. Addirittura è stato dimostrato (tingendo dei vini bianchi con coloranti insapori) che essi non sono in grado di distinguere nemmeno un bianco da un rosso: sentono nel bianco (tinto rosso) i sapori tipici del rosso. Questo fenomeno è perfettamente catalogato dagli psicologi e dagli scienziati del cervello che hanno scoperto che le info provenienti dal gusto sono postelaborate dalla parte (del cervello) emotiva che si basa su pregiudizi e desideri. De facto quindi l’essere umano è biologicamente impossibilitato ad essere obiettivo in fatto di cibo.


Siccome anche gli esperti di vino possono solo riconoscere qualcosa già conosciuto, allora (anche per loro) se è un vino caro, allora è buono e viceversa, null’altro. Se si presenta loro un sapore nuovo non posson decidere se è buono o no finché non ne vedono l’etichetta (anche su questo placebo sono stati fatte tutte le indagini dovute).


Il valore commerciale del vino quindi dipende da tanti fattori: di mercato, di strategia e contingentazione volontaria e consapevole, di costi di produzione e di industria e commercio ma NON dal “sapore”.

Insomma è tutta una gigatruffafuffa fatta di pubblicità e boccaloni. Nient’altro.


Esattamente come i diamanti.

Innocenti Vaccini

Qualche mese fa grazie ai dibattiti televisivi scoppiava in Italia il dibattito sui Vaccini…una rara combinazione ancestrale fece si che dopo un certo battage sui media la Ministra Lorenzin desse vita all’attuale decreto che oggi è in Senato per la sua conversione in legge.
La questione che poteva sembrare di secondo piano rispetto ai temi attuali della Politica e dell’Economia attirò invece la mia attenzione poichè il Decreto nacque in fretta e furia in un momento in cui sembrava che stessero per arrivare le Elezioni ed il problema riguardava il nostro futuro… i bambini. Non essendoci epidemie in corso o urgenze particolari il mio interesse, ma anche quello di migliaia di persone si accese. Premesso che ero vaccinato ed avevo vaccinato i miei figli da piccoli per i soli vaccini obbligatori, non avevo fino ad allora dato molta importanza alla questione e pensavo che rientrasse nella normale profilassi medica in uso. Discutendo con un conoscente che mi sembrava preparato sull’argomento, chiesi da chi e da quali fonti si potesse attingere per farsi un’idea personale, poiché non essendo ne studioso di medicina ne competente nello specifico avevo bisogno di conoscere e comparare le diverse teorie. Mi convinse ad iscrivermi al gruppo Facebook di un certo Prof. Burioni di Pesaro dipingendomelo come il massimo esperto italiano in materia. Quindi mi iscrissi e per un po’ seguii le tesi esposte da diversi partecipanti sulla validità dei vaccini , sull’immunità di gregge, sulle pericolose malattie esantematiche etc. Formulai così alcune domande che da tempo mi frullavano nel cervello, da perfetto cittadino della strada, incuriosito ed in ricerca.
Cerco di riassumerle in breve…
1.Quali studi ad oggi sono stati pubblicati sulle reazioni avverse e sulle contro indicazioni dei vaccini nonostante che le stesse siano pubblicate sui bugiardini allegati e lo Stato abbia un ufficio apposito in ogni asl per segnalarle ed aver diritto ai risarcimenti dei danni subiti?
2. Sapendo che esistono svariati virus e batteri che possono interferire con la nostra salute quanti sarebbero i vaccini ed a carico di chi sarebbe stata la loro diffusione? Quanto costeranno? Dodici obbligatori e contemporanei su bimbi di pochi mesi mi parevano già un numero importante.
3. Come mai tutti gli anni viene isolato un virus influenzale combattuto dal vaccino e poi regolarmente entrano in gioco altri ceppi di virus e chi si è vaccinato si ammala ugualmente se non peggio?
Domande piuttosto comuni e banali e certamente non così complesse…
Prima uno dei dottori e poi un altro intervennero nel dibattito.
Alla prima domanda il primo rispose causando la mia meraviglia “… non ci sono studi pubblicati sulle reazioni avverse poiché non c’è il bisogno, in quanto è certo che i vaccini funzionino e facciano bene…”
Risposi naturalmente che non ero soddisfatto della risposta e che volevo approfondire…niente da fare…
Alla seconda domanda sempre il dottore mi rispose …”non lo sappiamo ma potranno essere innumerevoli…il costo? …ma lei non si interroga sul costo di un abbonamento ad una compagnia telefonica? Perché si dovrebbe preoccupare dei costi di medicine salva vite? Comunque saranno a carico dello Stato…”
Anche a questa domanda dichiarai la mia insoddisfazione.
A questo punto entrò in gioco un secondo dottore che mi accusò di essere in realtà non una persona alla ricerca di risposte ma che aveva già le sue tesi preconcette…Risposi che non era di certo contrario al vaccino in generale ma che avevo alcuni dubbi irrisolti sulla gestione e la profilassi…il tipo cominciò a spazientirsi e minacciò la mia esclusione dal dibattito….replicai che chi fa ricerca non dovrebbe utilizzare simili toni o minacce…e richiesi al primo dottore la risposta sulla terza domanda.
Risposta ricevuta…” lei dovrebbe venire nel mio ospedale per verificare quante persone dobbiamo ricoverare a causa dell’influenza non vaccinata…” veramente avevo chiesto un’altra cosa…dissi io…richiedendo ulteriori informazioni…
Risultato? Fui bannato dalla discussione e dal gruppo…
Incredulo mi interrogai sul perché di un tale atteggiamento proprio da parte di chi per mestiere dovrebbe rispondere ai dubbi dei propri pazienti o interlocutori ma la mia curiosità invece di diminuire aumentò. Trovai altri gruppi e siti di discussione che si contrapponevano alle tesi di questi professori padri del decreto Lorenzin ed arrivai a conclusioni personali più propense alla prudenza sul tema vaccini e soprattutto oggi mi rendo conto che dietro questa operazione si sta per svolgere una delle più spregiudicate e pericolose sperimentazioni sulla nostra popolazione , oltretutto infantile…
Ma la mia domanda rimane un’altra…al di là di come la si voglia vedere ed al di la delle tesi che si contrappongono possono gli uomini cosiddetti di Scienza avere un’ atteggiamento così chiuso e presuntuoso? … la stessa chiusura mentale che porta molte persone che dibattono con le altre a definire le altrui tesi tutte bufale sul web, webeti che si curano da sé ed altre definizioni che spesso sfociano nelle offese…tanto che alla fine con pochissime persone si può instaurare una discussione sana e produttiva.
Il loro è un rifiuto a priori di discutere ed approfondire…Il contrario della Ricerca e della Scienza.
Quando poi abbiamo dovuto assistere alle radiazioni di stimati ed esperti Medici da parte del loro stesso Ordine professionale come il Dott. Miedico e il Dott. Gava, che semplicemente richiamavano ad una maggior attenzione sull’uso dei vaccini e confermavano la loro possibile utilità per la Salute pubblica, mi è parso di tornare ai secoli bui dell’oscurantismo e della coercizione.
Ecco che la mia piccola e negativa esperienza con i medici vaccinisti intransigenti si è fatta prassi addirittura tra medici, oltre al silenzio assordante imposto dai media sulle manifestazioni che si stanno svolgendo in tutta Italia per una vaccinazione consapevole e sicura.
Ci sono poi gli attori senza voce. Coloro che non solo saranno bannati per legge, ma che non avranno diritto di scelta insieme ai loro genitori. I bambini e con loro il nostro futuro. Di fronte alla presunzione ed all’arroganza il loro innocente silenzio ci interroga sul loro diritto calpestato da un’Innocente Vaccino.

Vaccini: contestualizzare = capire meglio

L’argomento è importantissimo: negli anni 20 in europa sono morte circa (ovviamente, quindi non lo ripeterò più in questo post) 75 milioni di persone per l’influenza h1n1. Il problema si è risolto nei decenni grazie ai vaccini.

Questo mio post non è affatto “contro” i vaccini ma pro informazione e contestualizzazione libera e corretta. Perchè quando il business è big, la giustizia e la verità diventano small.

Vaccinazione obbligatoria oggi in italia per:

etano (non contagioso)
Polio
Epa B
Pertosse
Mengi B
Mengi C
Pertosse
Rosalia
Morbillo
Parotite

Varicella

Difterite

Difterite
Tetano (non contagioso)
Polio
Epa B
Pertosse
Mengi B
Mengi C
Pertosse
Rosalia
Morbillo
Parotite
Varicella
30’000 morti di fame al giorno nel mondo di cui metà bambini
1.3 miliardi di morti all’anno di incidenti stradali nel mondo (4 mila in italia)
Più di mille morti all’anno in ita sul lavoro
350 mila morti anno in eu a causa dell’inquinamento atmosferico
2500 morti in ita nel 2015 a causa dei vaccini (dato stranamente poco affidabile…ma guarda un pò…chissà come mai…)
35 miliardi di € fatturato smith kline 2008 farmaci compresi vaccini
600 milioni € tangente presa nel 1991 dal ministro de lorenzo by smith klyne per rendere obbligatorio il vaccino epatite b (by smith klyne).
Difterite morti in ita nel 2016: 1
Meningite morti in ita nel 2016: 200 casi ma pare 0 morti
Parotite, pertosse, varicella etc morti in ita nel 2016: dati non chiari, pare 0
(se qualcuno trova link precisi prego pubblicarli nei comenti così aggiorno e correggo)

critica razionale al significato della vita moderna

In questo momento si potrebbe essere ovunque, fare qualsiasi cosa. Invece ci si siede da solo prima di una schermata. Allora, cosa ci impedisce di fare quello che vogliamo? Essere dove vogliamo essere?

Ogni giorno ci svegliamo nella stessa stanza e seguire lo stesso percorso, a vivere lo stesso giorno di ieri. Eppure un tempo ogni giorno era una nuova avventura. Lungo il percorso è cambiato qualcosa. Davanti ai nostri giorni sono stati senza tempo, ora i nostri giorni sono in programma.
E ‘questo ciò che significa essere cresciuti? Essere libero? Ma siamo davvero liberi?
Cibo, acqua, terra.
Gli elementi stessi che abbiamo bisogno per sopravvivere sono di proprietà di multinazionali. Non c’è cibo per noi sugli alberi, senza acqua dolce nei corsi d’acqua, nessun terreno per costruire una casa. Se si tenta di prendere ciò che la terra offre sarai rinchiuso. Così noi obbediamo loro regole.
Scopriamo il mondo attraverso un libro di testo. Per anni ci si siede e rigurgitare ciò che ci è stato detto. Testato e classificati come soggetti in un laboratorio. Sollevato di non fare la differenza in questo mondo, ha sollevato di essere diverso. abbastanza intelligente per fare il nostro lavoro, ma non mettere in discussione perché lo facciamo. Quindi lavoriamo e il lavoro, lasciato con il tempo di vivere la vita che lavoriamo. Fino a quando un giorno in cui siamo troppo vecchi per fare il nostro lavoro. E ‘qui che sono lasciati a morire. I nostri figli prendere il nostro posto nel gioco.
Per noi, il nostro percorso è unico, ma insieme abbiamo non sono altro che di carburante. Il carburante che alimenta l’elite. L’elite che si nascondono dietro i loghi delle multinazionali. Questo è il loro mondo. E la loro risorsa più preziosa non è nel terreno. Si tratta di noi.
Costruiamo le loro città, corriamo loro macchine, noi combattiamo le loro guerre. Dopo tutto, il denaro non è ciò che li spinge. E ‘il potere. Il denaro è semplicemente lo strumento che usano per controllarci. pezzi di carta senza valore che dipendono per nutrire noi, ci muoversi, noi divertire.
Ci hanno dato i soldi e in cambio abbiamo dato loro il mondo. Dove c’erano alberi che pulivano la nostra aria ora sono fabbriche che avvelenano esso. Dove c’era acqua da bere, è rifiuti tossici che puzza. Se gli animali correvano liberi, sono allevamenti in cui sono nati e macellati senza fine, per la nostra soddisfazione. Oltre un miliardo di persone stanno morendo di fame, nonostante noi avere abbastanza cibo per tutti. Da dove viene tutto andare? Il 70% del grano si cresce è alimentato per ingrassare gli animali che si mangia per cena. Perché aiutare gli affamati? Non si può trarre profitto fuori di loro.
Siamo come una piaga spazzare la terra, lacerando l’ambiente stesso che ci permette di vivere. Noi vediamo tutto come qualcosa da vendere, come un oggetto da possedere. Ma cosa succede quando abbiamo inquinato l’ultimo fiume? Avvelenato l’ultima boccata d’aria? Non avere l’olio per i camion che ci portano il nostro cibo? Quando capiremo il denaro non può essere mangiato, che non ha alcun valore?
Non stiamo distruggendo il pianeta. Stiamo distruggendo ogni forma di vita su di esso. Ogni anno migliaia di specie si estinguono. E il tempo sta per scadere prima che siamo successivo. Se si vive in America c’è una possibilità del 41% si otterrà il cancro. La malattia di cuore uccide uno su tre americani. Prendiamo la prescrizione di farmaci per affrontare questi problemi, ma le cure mediche è la terza causa di morte dopo il cancro e malattie cardiache. Ci è stato detto tutto può essere risolto da buttare i soldi a scienziati in modo che possano scoprire una pillola per rendere i nostri problemi andare via. Ma le case farmaceutiche e le società di cancro si affidano alla nostra sofferenza per realizzare un profitto. Pensiamo che stiamo correndo per una cura, ma in realtà stiamo scappando dalla causa. Il nostro corpo è un prodotto di ciò che consumiamo e il cibo che mangiamo è progettato esclusivamente per il profitto. Riempiamo noi stessi con sostanze chimiche tossiche. I corpi di animali infestati con i farmaci e le malattie. Ma non vediamo questo. Il piccolo gruppo di società che possiedono i media non vogliono farci. che ci circonda con una fantasia che è stato detto è la realtà.
E ‘divertente pensare l’uomo, una volta pensato che la terra era al centro dell’universo. Ma poi di nuovo, ora vediamo noi stessi come il centro del pianeta. Segnaliamo per la nostra tecnologia e dire che siamo il più intelligente. Ma i computer, le automobili e le fabbriche davvero illustrano come intelligente siamo? Oppure si mostrano come siamo diventati pigri. Abbiamo messo questo “civile” maschera. Ma quando si striscia che via ciò che siamo?
In quanto tempo si dimentica solo entro ultimi cento anni abbiamo potuto permettere alle donne di votare; permettono neri di vivere come eguali. Ci comportiamo come se fossimo esseri onnisciente, ma c’è molto che non riusciamo a vedere. Camminiamo lungo la strada ignorando tutte le piccole cose. Gli occhi che guardano. Le storie hanno in comune. Vedendo tutto come sfondo a ‘me’.
Forse abbiamo paura che non siamo soli. Che siamo una parte di un quadro molto più grande. Ma non riusciamo a effettuare la connessione. Stiamo bene uccidere maiali, mucche, polli, sconosciuti da terre straniere. Ma non i nostri vicini, non i nostri cani, i nostri gatti, quelli che hanno imparato ad amare e capire. Chiamiamo le altre creature stupido ancora segnaliamo a loro per giustificare le nostre azioni. Ma lo fa uccidere solo perché siamo in grado, perché abbiamo sempre, fare bene? Oppure è mostrare quanto poco abbiamo imparato. Che continuiamo ad agire fuori originale aggressività piuttosto che il pensiero e la compassione.
Un giorno, questa sensazione che chiamiamo vita ci lascerà. I nostri corpi marciranno, i nostri oggetti di valore raccoglimento. le azioni di ieri tutti che rimangono. La morte ci circonda costantemente, ancora sembra così lontana dalla nostra realtà di tutti i giorni. Viviamo in un mondo sull’orlo del collasso. Le guerre di domani non avranno vincitori. Per la violenza non sarà mai la risposta; distruggerà ogni possibile soluzione.
Se tutti noi guardiamo al nostro desiderio più profondo, vedremo i nostri sogni non sono così diversi. Condividiamo un obiettivo comune. Felicità. Abbiamo strappare il mondo a parte in cerca di gioia, senza mai guardare in noi stessi. Molte delle persone più felici sono quelli che possiedono il minimo. Ma siamo davvero molto soddisfatti del nostro iPhone, i nostri grandi case, le nostre auto di fantasia?
Siamo diventati scollegato. Idolatrare le persone che non abbiamo mai incontrato. Assistiamo la straordinaria sugli schermi, ma ordinario ovunque. Vi aspettiamo per qualcuno di portare il cambiamento senza mai pensare di cambiare noi stessi.
Le elezioni presidenziali potrebbe anche essere un lancio della moneta. Si tratta di due facce della stessa medaglia. Abbiamo scelto quale faccia vogliamo e l’illusione della scelta, del cambiamento è stato creato. Ma il mondo rimane lo stesso. Non riusciamo a capire i politici non ci servono; servono coloro che li finanziano al potere.
Abbiamo bisogno di leader, non politici. Ma in questo mondo di seguaci, ci siamo dimenticati di portare noi stessi. Smettere di aspettare per il cambiamento e di essere il cambiamento che vuoi vedere. Non siamo riusciti a questo punto da seduto su nostri asini. La razza umana non è sopravvissuto perché siamo più veloci o più forti, ma perché abbiamo lavorato insieme.
Abbiamo imparato l’atto di uccidere. Ora del Maestro la gioia di vivere.
Non si tratta di salvare il pianeta. Il pianeta sarà qui se siamo o no. Terra è stata in giro per miliardi di anni, ognuno di noi sarà la fortuna di durare ottanta. Siamo un lampo nel tempo, ma il nostro impatto è per sempre.
Spesso voluto ho vissuto in un’epoca prima che i computer, quando non avevamo schermi per distrarci.
Ma mi rendo conto non c’è una ragione per cui questa è l’unica volta che voglio essere vivo. Perché qui oggi, abbiamo l’opportunità non abbiamo mai avuto prima. Il Internet ci dà il potere di condividere un messaggio e unire milioni in tutto il mondo. Mentre siamo ancora in grado dobbiamo usare i nostri schermi per portarci insieme, piuttosto che più lontani.
Nel bene e nel male, la nostra generazione determinerà il futuro della vita su questo pianeta. Siamo in grado di scegliere se continuare a servire questo sistema di distruzione fino a quando non la memoria della nostra esistenza resta o possiamo svegliare. Rendiamo conto che non stiamo evolvendo verso l’alto, ma piuttosto cadere … non ci resta che schermi in faccia in modo da non vedere dove stiamo andando.
Questo momento presente è ciò che ogni passo, ogni respiro e ogni morte ha portato a. Noi siamo i volti di tutti coloro che sono venuti prima di noi. E ora è il nostro turno. Si può scegliere di ritagliarsi il proprio percorso o seguire la strada innumerevoli altri hanno già preso.
La vita non è un film. Lo script non è già scritto. Noi siamo gli scrittori.
Questa è la tua storia, la loro storia, la nostra storia.

In questo momento potresti essere ovunque, fare qualsiasi cosa. Invece sei seduto davanti ad uno schermo.

Cosa ci impedisce di fare quello che vogliamo? Essere dove vogliamo essere?
Ogni giorno ci svegliamo nella stessa stanza e seguiamo lo stesso percorso, a rivivere lo stesso giorno di ieri.
Eppure un tempo ogni giorno era una nuova avventura. Lungo il percorso è cambiato qualcosa.
Prima i nostri giorni erano senza tempo, ora i nostri giorni sono iper-programmati.
E ‘questo ciò che significa essere cresciuti? Essere liberi?

Ma siamo davvero liberi?
Cibo, acqua, terra, gli elementi stessi di cui abbiamo bisogno per sopravvivere, sono di proprietà di multinazionali.
Non c’è cibo per noi sugli alberi, non è potabile l’acqua dei corsi d’acqua, sul terreno non possiamo costruire liberamente una casa.
Se si tenta di prendere ciò che la terra offre, si viene rinchiusi. Così obbediamo alle loro regole.

Scopriamo il mondo attraverso un libro di testo.
Per anni stiamo immobili e seduti a ingurgitare tutto ciò che ci viene detto.
Testati e classificati come oggetti in un laboratorio. Cresciuti per non fare la differenza in questo mondo, cresciuti per essere tutti uguali.
Abbastanza intelligenti per fare il nostro lavoro, ma non per mettere in discussione perché lo facciamo.
Quindi lavoriamo e lavoriamo, e rimaniamo senza il tempo di vivere la vita per cui lavoriamo.
Fino a quando arriva il giorno in cui siamo troppo vecchi per fare il nostro lavoro.
Ed allora veniamo lasciati a morire e i nostri figli prendono il nostro posto nella giostra.
Ad ognuno di noi la propria storia sembra unica, ma insieme non siamo altro che carburante.
Il carburante che alimenta l’elite.

L’elite che si nascondono dietro i loghi delle multinazionali.
Questo è il loro mondo.
E la loro risorsa più preziosa non è nel terreno. Siamo noi.
Costruiamo le loro città, facciamo funzionare i loro macchinari, combattiamo le loro guerre.
Dopo tutto, il denaro non è ciò che li spinge; è il potere.
Il denaro è semplicemente lo strumento che usano per controllarci: pezzi di carta senza valore da cui dipendiamo per nutrirci, per muoverci, per divertirci.
Ci hanno dato i soldi e in cambio abbiamo dato loro il mondo.
Dove c’erano alberi che pulivano la nostra aria ora sono fabbriche che avvelenano.
Dove c’era acqua da bere, ora ci sono rifiuti tossici che puzzano.
Gli animali correvano liberi, ora nascono e vengono macellati imprigionati in allevamenti dai quali non usciranno mai, per la nostra soddisfazione.

Oltre un miliardo di persone sta morendo di fame, nonostante ci sia cibo in abbondanza per tutti.
Dove finisce tutto questo cibo? Il 70% del grano raccolto serve per ingrassare gli animali che mangiamo a cena.
Perché aiutare gli affamati? Non si può trarre profitto da loro.
Siamo come una piaga che spazza la Terra, che sta distruggendo l’ambiente che ci permette di vivere.
Vediamo tutto come qualcosa da vendere, come un oggetto da possedere.
Ma cosa succederà quando avremo inquinato l’ultimo fiume? Avvelenato l’ultima boccata d’aria?
Quando non avremo la benzina per i camion che trasportano il nostro cibo?
Quando capiremo che il denaro non può essere mangiato, che non ha alcun valore? Non stiamo distruggendo il pianeta.
Stiamo distruggendo ogni forma di vita su di esso.
Ogni anno migliaia di specie si estinguono. E presto sarà l’ora della nostra specie.

Chi vive in USA ha il 41% di probabilità di sviluppare un cancro.
Le malattie cardiovascolari uccidono un americano su tre.
Prendiamo i farmaci prescritti per affrontare questi problemi, ma le cure mediche sono la terza causa di morte dopo il cancro e malattie cardiovascolari.
Ci è stato detto che qualsiasi problema può essere risolto dando più soldi agli scienziati in modo che possano scoprire una pillola per mandare via i nostri problemi.
Ma le case farmaceutiche e le società di ricerca sul cancro fanno profitto sulla nostra sofferenza.
Pensiamo che stiamo correndo verso una cura, ma in realtà stiamo scappando dalla causa.
Il nostro corpo è un fatto di ciò che consumiamo e il cibo che mangiamo è progettato esclusivamente per il profitto.
Ci rimpinziamo di sostanze chimiche tossiche, di corpi di animali infestati con farmaci e malattie.
Ma non ce ne accorgiamo: il piccolo gruppo di società che possiedono i media non vogliono e ci circondano con una fantasia spacciata per realtà.

Fa sorridere pensare che l’uomo una volta credeva che la terra fosse al centro dell’universo.
E poi, di nuovo, ora vediamo noi stessi come il centro del pianeta.
Pensiamo alla nostra tecnologia per dire che siamo i più intelligenti.
Ma i computer, le automobili, le fabbriche…davvero mostrano come siamo intelligenti? Oppure mostrano come siamo diventati pigri?
Indossiamo queste maschere di “civiltà”. Ma se le togliessimo cosa saremmo?
Ci siamo già dimenticati che solo negli ultimi cento anni abbiamo permesso alle donne di votare e ai neri di vivere come eguali?!
Ci comportiamo come se fossimo esseri onnisciente, ma c’è molto che non riusciamo a vedere.
Camminiamo lungo la strada ignorando tutte le piccole cose. Gli occhi che guardano. Le vite condivise.
Vediamo tutto come sfondo a noi stessi.
Forse abbiamo paura di non essere soli, d’essere solo una piccola parte di un quadro molto più grande.

Ma non riusciamo a effettuare la connessione.
Stiamo bene uccidendo maiali, mucche, polli e sconosciuti di terre lontane.
Basta che non siano i nostri vicini, i nostri cani, i nostri gatti, quelli che abbiamo imparato ad amare e capire.
Chiamiamo le altre creature stupide e poi le indichiamo per giustificare le nostre azioni.
Ma uccidere perché ne siamo capaci, perché l’abbiamo sempre fatto, lo fa diventare giusto?
Oppure è mostra di quanto poco abbiamo imparato? Che continuiamo ad agire secondo “l’attacco è la miglior difesa” piuttosto che con compassione ed intelligenza.

Un giorno, questa sensazione che chiamiamo vita ci lascerà.
I nostri corpi marciranno ed i nostri oggetti di valore verranno raccolti da altri. Invece le nostre azioni passate rimarranno tutte.
La morte ci circonda costantemente, eppure ci sembra così lontana dalla nostra realtà quotidiana.
Viviamo in un mondo sull’orlo del collasso.
Le guerre di domani non avranno vincitori. La violenza non sarà mai la risposta; distruggerà ogni possibile soluzione.
Se tutti noi guardiamo al nostro desiderio più profondo, vedremo che i nostri sogni non sono così diversi. Condividiamo un obiettivo comune: la felicità.
Facciamo il mondo a pezzi in cerca della gioia senza però mai guardare in noi stessi.
Molte delle persone più felici sono tra quelle che possiedono di meno.
Ma siamo davvero molto soddisfatti dei nostri cellulari, le nostre grandi case, le nostre luccicanti automobili?

Siamo diventati scollegati.
Idolatriamo persone che non abbiamo mai incontrato.
Osserviamo lo straordinario sugli schermi, ma l’ordinario è ovunque.
Aspettiamo che qualcuno porti il cambiamento senza mai pensare di cambiare noi stessi.
Le elezioni presidenziali potrebbe anche essere un lancio della moneta.
Si tratta di due facce della stessa medaglia. Abbiamo scelto quale faccia vogliamo e l’illusione della scelta, del cambiamento, è stata creata. Ma il mondo rimane lo stesso.
Non riusciamo a capire che i politici non sono al servizio degli elettori ma servono coloro che li finanziano al potere.

Abbiamo bisogno di leader, non di politici.
Ma in questo mondo di “followers”, ci siamo dimenticati di osservare noi stessi.
Bisogna smettere di aspettare il cambiamento ed essere il cambiamento che vogliamo vedere.
Non siamo arrivati fin qui stando seduti ad aspettare.
La razza umana non è sopravvissuta perché più veloce o più forte, ma perché abbiamo lavorato insieme.
Siamo diventati esperti ad uccidere. E’ ora di diventare bravi nella gioia di vivere.

Non si tratta di salvare il pianeta. Il pianeta sarà qui con o senza di noi.
La Terra c’è da miliardi di anni mentre ognuno di noi sarà fortunato se arriverà ad ottanta.
Siamo un lampo nel tempo, ma il nostro impatto è per sempre.
Spesso ho desiderato vivere in un’epoca prima dei computer, quando non avevamo schermi a distrarci.
Ma poi mi rendo conto che c’è una ragione per cui questa è l’unica vita che voglio vivere: perché oggi abbiamo un’opportunità che non abbiamo mai avuto prima…internet.
Internet ci ha dato il potere di condividere un messaggio e unire milioni di persone in tutto il mondo.
Finché siamo ancora in grado dobbiamo usare i nostri schermi per unirci, non per allontanarci.

Nel bene e nel male, la nostra generazione determinerà il futuro della vita su questo pianeta.
Possiamo scegliere se continuare a servire questo sistema di distruzione fino a dimenticarci chi siamo, oppure svegliarci.
Rendiamoci conto che non stiamo evolvendo verso l’alto ma verso il basso.
Abbiamo gli schermi davanti agli occhi e non vediamo dove stiamo andando.
Questo preciso istante presente è frutto di ogni passo, ogni respiro ed ogni morte passata.
Noi siamo i volti di tutti coloro che sono venuti prima di noi.
Ed ora è il nostro turno.
Possiamo scegliere di ritagliarci il nostro percorso o seguire la strada che innumerevoli altri hanno già preso.

La vita non è un film.
La sceneggiatura non è già scritta. Noi siamo gli autori.
Questa è la tua storia, la loro storia, la nostra storia.

Considerazioni pro vaccino

Un bambino, apparentemente sano, si vaccina. Il giorno dopo ha una crisi convulsiva, e a successivi controlli si dimostra che il bimbo è epilettico. I genitori, comprensibilmente, pensano che sia stato il vaccino a farlo diventare epilettico.
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La scienza medica, invece, parte da questa osservazione per farsi la vera domanda: l’epilessia è stata causata dal vaccino o si tratta di una semplice coincidenza, che si sarebbe potuta verificare anche con l’onomastico ed il compleanno?. Come si fa? Per rispondere a questa domanda non basta il buon senso della mamma, ci vuole il metodo scientifico.

Prima di tutto si va ad osservare l’incidenza della epilessia tra i bambini vaccinati e quelli non vaccinati: se il vaccino è una causa, si troveranno più epilettici tra i vaccinati. La percentuale è identica quindi il vaccino non è la causa.

Poi, perché non si sa mai, va a controllare se tra gli epilettici c’è un numero maggiore di vaccinati rispetto ai non epilettici: se la vaccinazione è causa, troveremo più vaccinati tra gli epilettici. La percentuale è identica, anche questo dimostra che il vaccino non è la causa.

Già qui ci si potrebbe fermare, ma i medici che sono molto testardi e diffidenti continuano. Cominciano a seguire i bimbi che hanno avuto il primo episodio convulsivo dopo il vaccino e quelli che l’hanno avuto in altra data per vedere se la malattia insorta dopo il vaccino decorre in maniera più grave: evoluzione identica. Controllano se le vaccinazioni aggravano la preesistente epilessia: anche in questo caso il vaccino non fa nulla.

Già basterebbe, ma il realtà la medicina va avanti, perché come diceva Goethe il sapere è come una sfera che aumentando aumenta il suo contatto con l’infinito.

Infatti, mentre qualche tempo fa non si aveva la minima idea di cosa causasse l’epilessia nei bambini, studi molto sofisticati che si avvalgono delle nuove mirabolanti tecniche di sequenziamento del DNA hanno dimostrato che l’epilessia nei bambini non viene a caso (o per volontà degli dei come si credeva un tempo, chiamandola “il mal caduto”), ma è causata da specifiche alterazioni genetiche.

Ecco che a degli olandesi – che si occupano da sempre di epilessia nei bambini e quindi ne fanno una questione di vita o di morte- viene l’idea: vanno – pensate – a ripescare i nomi di tutti i bambini che hanno avuto delle crisi convulsive proprio dopo il vaccino (990 negli anni dal 1997 al 2006 su alcuni milioni di vaccinati). La grandissima parte di queste crisi passa spontaneamente e senza conseguenze e si risolve solo con una gran paura (come accade per le convulsioni febbrili nei bambini) ma in 26 casi questa crisi convulsiva è stata l’inizio di una sindrome epilettica. Gli inarrestabili olandesi sono andati a ricercare ad uno ad uno quei 26 bambini (alcuni già ragazzi) ai quali era poi stata diagnosticata una sindrome epilettica e una volta trovati 23 di questi 26, sono andati a controllare se nel loro genoma erano presenti quelle alterazioni che ora si sa essere la causa dell’epilessia nei bimbi.

Indovinate un poco? Quasi tutti i bambini che hanno sviluppato l’epilessia avevano proprio questi difetti, e il vaccino non ha avuto altro ruolo che quello di svelare una malattia preesistente, e non di causarla, perché naturalmente queste alterazioni erano presenti dalla nascita, e non possono essere state indotte dalla vaccinazione (spieghiamolo perché non si sa mai).

Insomma, è come se una persona stonata si mette a cantare: fino a quando canta non sappiamo che sia stonata, ma a nessuno verrebbe in mente di dire che la canzone che ha cantato l’ha fatto diventare stonato!

Con il vaccino accade la stessa identica cosa: un bambino ha dei difetti genetici o congeniti che causano l’epilessia, e il vaccino semplicemente la svela. Ma non ne costituisce la causa. Immaginate una crepa nel muro, il vaccino è la luce che ve la mostra. Ma, vaccino o no, di lì a poco ve ne sareste accorti.

Per chiarezza aggiungo, come scritto sopra, che il vaccino non ha alcun ruolo nel suscitare o nell’aggravare la malattia, che si sarebbe comunque presentata. Non fare il vaccino non cambierebbe nulla.

Tutto questo non è scontato, come vedete. Ci vuole rigore e non basta il buon senso di una mamma – che vede l’epilessia cominciare dopo il vaccino e trae ovvie conclusioni (più preoccupante se queste conclusioni le trae un giudice) – e neanche “l’esperienza personale” che i medici antivaccinisti in continuazione tirano fuori.

Ci vogliono anni di lavoro, esperimenti complicatissimi, studi in doppio cieco. Però alla fine di tutto invece di vaghe ed inutili falsità come “nella mia esperienza l’epilessia è causata dalla vaccinazione” c’è una spiegazione, una verità scientifica, che illustra come i vaccini non causino in alcun modo l’epilessia.

Una mamma terrorizzata non può fare questi ragionamenti. Ma un pediatra preparato dovrebbe studiare e conoscere questa letteratura e fare il discorso che ho fatto io ai genitori.

E soprattutto un giornalista (siamo alle solite, caro Giovanni!) che sa fare il suo dovere, subito dopo avere riportato il terribile grido di dolore dei genitori, dovrebbe avere la correttezza professionale di informarsi, sentire qualcuno che se ne intende e scrivere quello che sto scrivendo io, per evitare che altri genitori, ingannati dalla notizia riportata in maniera a mio giudizio non corretta, facciano la sbagliatissima scelta di non vaccinare i figli per la paura di un pericolo che in realtà è assolutamente inesistente

Davanti ai fenomeni del mondo bisogna ragionare: perché il giudizio è difficile e l’esperienza inganna (lo diceva Ippocrate).

Ma soprattutto perché il sonno della ragione genera i mostri. E questo l’ha detto Goya, che mi pare non fosse proprio un medico.

——

Curr Opin Neurol. 2007 Apr;20(2):181-7.Vaccination, seizures and ‘vaccine damage’.

Neurology. 2015 Aug 18;85(7):596-603. Effect of vaccinations on seizure risk and disease course in Dravet syndrome.

Vaccine. 2014 Nov 12;32(48):6408-14. Inpatient admission for febrile seizure and subsequent outcomes do not differ in children with vaccine-associated versus non-vaccine associated febrile seizures.

Pediatrics. 2014 Oct;134(4):658-66. Etiologies for seizures around the time of vaccination.

Articolo pubblicato da

Roberto Burioni

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gli spinaci non sono straordinariamente ricchi di ferro

popeye

Gli spinaci sono estremamente ricchi di ferro: FALSO

Se Braccio di Ferro è forte, non è certo perché gli spinaci sono ricchi di ferro.

Questo ortaggio ha effettivamente un relativamente alto contenuto di ferro (2.7 milligrammi per ogni etto di foglie), ma meno di quanto ne contengano le lenticchie (3.3 milligrammi) o le vongole (28 milligrammi).

Come mai, dunque, gli spinaci vengono consigliati agli anemici?

Pare che l’errore risalga alla fine del 1800 quando un ricercatore determinò la composizione delle ceneri delle foglie di spinaci e nel riportare i risultati sul foglio dattiloscritto fece un errore di battitura e i milligrammi di ferro da 3 diventarono 30.
L’errore venne corretto quando altri scienziati rifecero le analisi.
Nel frattempo però era nato (inizio del 1900) Braccio di Ferro, e il messaggio sbagliato aveva ormai raggiunto il grande pubblico.

imparare a dormire

dormire bene

Se dormiamo male, il giorno siamo stanchi, irritabili,  scarsamente produttivi e rischiamo di ammalarci.
La società sta perdendo il sonno. Il problema è che non siamo più capaci di dormire. Siamo “maleducati”.
Le buone abitudini si sono perdute per strada di pari passo con il cambiamento degli stili di vita, soprattutto fra i giovani.
Nel corso degli anni abbiamo perduto da 1,5 a 2 ore di sonno e questo per i giovani è un problema, a prescindere dalla facilità con cui si addormentano.
È scientificamente provato che se non hanno una buona qualità di sonno a scuola e nello studio tradiscono scarsa concentrazione e rendimento.

Ecco allora un decalogo per riposare al meglio:

I – L’attività sportiva deve anticipare di almeno 4-6 ore il momento di coricarsi

II – L’assunzione di alcolici e caffè (o tè, cioccolata, bevande con caffeina) deve anticipare di almeno 4-6 ore il momento di coricarsi

III – Bisogna mangiare se possibile più o meno alla stessa ora

IV – Evitare la sera pasti abbondanti o troppo calorici e ricchi di proteine (carne-pesce)

V – No al digiuno

VI – Per conciliare il sonno è consigliata la banana, la mela o un bicchiere di latte caldo.

VII – Evitare sonnellini durante il giorno, massimo 30-40 minuti all’inizio del pomeriggio.

VIII – Niente fumo, perché il tabacco è un eccitante.

IX – La luce eccessiva, emessa da computer, smartphone, tablet, inibisce la produzione di melatonina, l’ormone che armonizza il ciclo sonno-veglia.

X – Non usare la camera da letto per usi diversi da quelli per cui esiste un determinato spazio nella casa; in camera da letto non bisogna mangiare né lavorare.

XI – La scelta del materasso deve essere accurata e così cuscino e lenzuola. Da evitare i tessuti che possono dare allergia.

XII – La temperatura giusta è di 18-20 gradi in ogni stagione.

XIII – In caso di insonnia (ne soffre il 10-15% degli italiani in forma cronica), anziché insistere, meglio alzarsi, andare in un’altra stanza e restare svegli finché gli occhi cominciano a chiudersi. Se anche dopo non va, ripetere il rito.

XIV – Le apnee notturne interessano 1 milione e 600mila persone e solo un terzo sono in cura.

riguardo le bacche di Goji

goji

Le bacche di Goji sono il frutto del Lycium barbarum cui appartiene anche il pomodoro, il peperoncino e la melanzana.
Questi frutti vengono coltivati da migliaia di anni e sono considerati un elemento essenziale nella medicina tradizionale cinese.
Queste bacche sono anche piantate per controllare l’erosione e recuperare terreni irrigabili da desertificazione.
La Cina è il principale fornitore di bacche di Goji in tutto il mondo con esportazioni totali per un valore di 120 milioni di US$ nel 2004.
Siccome la “Green Food Standard” cinese permettere l’uso di alcuni pesticidi ed erbicidi ormai vietati in EU e USA, alti livelli di residui di insetticidi (tra cui fenvalerate, cipermetrina) e residui di fungicidi (come triazole), sono stati individuati dalla Food and Drug Administration statunitense in alcune bacche di origine cinese.
Al momento non esistono prove scientifiche riguardo le qualità paramediche di questo frutto mentre esistono numerosi casi accertati di problemi sanitari anche gravi legati al consumo elevato di questo frutto.

Le bacche di Goji sono infatte circondate da un alone di miti e leggende frutto di astute campagne di marketing…cerchiamo qui, in piccolo, di sfatare qualche leggenda:
I – sono di origine cinese ma sono conosciute anche con il nome commerciale di “bacche himalayane” o “bacche tibetane”. In inglese si trovano anche sotto il nome di “wolfberry”
II – viene spesso pubblicizzato il loro alto contenuto di polisaccaridi (un nutriente sano) sebbene risultati confermati da studi scientifici veri e propri al momento non ce ne siano
III – gira addirittura la leggenda di un tal Li Qing Yuen che, consumando abitualmente le bacche di Goji, arrivò a vivere ben 252 anni!

Ma, leggende a parte, cosa contengono questi frutti “della salute”?
I – certamente sono ricchi di amminoacidi (elementi costitutivi delle proteine) ed antiossidanti, in grado di rafforzare le difese immunitarie e aiutare a bruciare i grassi
II – le bacche di Goji contengono molti numerosi nutrienti come le vitamine del gruppo B ed E, sali minerali, carotenoidi e flavonoidi
III – contengono anche acido linoleico: una sostanza che sarebbe in grado di stimolare la massa grassa e apportare benefici sul sistema immunitario
IV – questi frutti sono caratterizzati da un basso indice glicemico cioè possono assicurare un discreto effetto saziante ma con un basso carico calorico

Conclusioni:
Anche se le caratteristiche delle bacche di Goji sembrerebbero indicare la presenza di proprietà benefiche per la salute (come le proprietà antiossidanti utili per il contrasto dei radicali liberi) e vengono considerati ricchissimi di vitamina C (ma ne contengono quanto arance e limoni), non ci sono al momento studi clinici che confermino in modo incontestabile ed univoco che questi siano veri e propri ‘frutti della salute” che ne giustifichi il prezzo molto alto né una assunzione assidua come alimento particolarmente sano.

Meduse mediterranee: colpa della pesca e del riscaldamento

meduse

C’è stato un cambiamento di regime: siamo passati da un mare di pesci a un mare di meduse.
«Se prima assistevamo a picchi di presenza di meduse ogni 10-15 anni, nell’ultimo decennio abbiamo un’invasione all’anno.

Ferdinando Boero (credenziali a fondo pagina) identifica tre principali cause responsabili delle sempre più frequenti invasioni di meduse nel Mar Mediterraneo:
1) la scomparsa del pesce,
2) le modifiche antropiche degli ecosistemi costieri,
3) l’aumento delle temperature.
Le invasioni di meduse sono dunque un preciso campanello d’allarme:
1) Il Mediterraneo non è più lo stesso…basta andare in pescheria. «Ho 63 anni, quando ero ragazzino al banco trovavo i pesci del Mediterraneo.
Oggi la gran parte è di allevamento o proviene da altre acque. Il motivo è semplice: ci sono sempre meno pesci in mare, altrimenti mangeremo quelli».
«La natura non ama il vuoto. E se c’è, lo riempie con qualcos’altro, cioè con le meduse, che sono una causa importante di mortalità dei pesci in quanto sono predatori delle loro uova e larve e si nutrono del loro cibo». «Una cosa è certa: solo pescando in modo più responsabile aumenteranno i pesci e diminuiranno le meduse».
2) Modificando gli ecosistemi marini si può favorire lo sviluppo dei “polipi” (cioè degli stadi giovanili delle meduse; da non confondersi con i polpi).
“Per esempio: sulla costa dell’Adriatico, per difendere la ferrovia dal mare, è stato edificato un muro lungo 500 chilometri trasformando il litorale da sabbioso a roccioso. Questo ha fatto sì che si sviluppasse un ulteriore substrato per i polipi, i quali quindi hanno maggiore possibilità di concludere il loro ciclo biologico e di diventare nuove meduse che andranno a popolare quella zona”.
3) Un’altra causa dell’aumento delle meduse nelle nostre acque è il riscaldamento globale: con l’aumento delle temperature le condizioni del mare sono diventate favorevoli alle specie tropicali.
Così a fianco alle specie residenti, come la “Pelagia Noctiluca” o la “Velella Velella“, arrivano quelle “aliene”. Per tutto lo scorso inverno, ad esempio, ha bazzicato nel Golfo di Venezia e in quello di Trieste la “Pelagia Benovici“, nuova specie di medusa mai vista prima nel Mediterraneo. Oggi sembrerebbe essersi estinta localmente, ma altre volte le specie straniere si radicano e si moltiplicano fuori misura. “Nel Mediterraneo orientale, ad esempio, la “Rhopilema Nomadica” è entrata dal canale di Suez e ha sviluppato enormi popolazioni in quella porzione del mare nostrum”.

Dal monitoraggio scientifico del fenomeno delle meduse, che è anche un servizio per i turisti e bagnanti, è nato il SITO METEOMEDUSE nel quale si può controllare (e denunciare) gli avvistamenti di meduse nelle acque italiane.

Articolo estrapolato da un articolo pubblicato anche sul sito del WWF.

Ferdinando Boero è professore di Zoologia e Biologia Marina all’Università del Salento e membro del Comitato Scientifico WWF e, sulle meduse mediterranee, ha condotto il recente studio per la Fao.

Fulvio Ervas “se ti abbraccio non aver paura”

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Fulvio Ervas “se ti abbraccio non aver paura
Il libro del viaggio di Franco e Andrea

Il racconto di un viaggio, un viaggio lungo migliaia di chilometri, un viaggio lungo due mesi attraverso nord, centro e sud america, ma anche un viaggio lungo tutta la vita attraverso il rapporto di un padre ed un figlio diciassettenne.
Un viaggio tra le persone, tra le case, le spiagge, le strade e le piazze e tra i fiumi e i laghi e le foreste.
Un viaggio abbracciati ad un disturbo misterioso, l’autismo, che rende ogni cosa agrodolce.
Un viaggio in moto in macchina, a piedi, a nuoto, in traghetto, in aereo, in moto alla ricerca di un miracolo o una magia…forse trovata…forse no…
Il racconto di un viaggio…

Franco e Andrea

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