Categoria: Ambiente ed Energia Pagina 2 di 12

ingannare, catturare, uccidere, estinguere i delfini…per soldi

Ho appena finito di vedere questo documentario:

THE COVE

non si può riassumere  il contenuto di questo documentario…bisogna guardarlo e basta
E’ del 2009, descrive la caccia annuale del delfino che si svolge in un parco nazionale giapponese a Taiji (Wakayama).
Il film è stato registrato in segreto per cinque anni da un team di persone disposte a fare immersioni notturne in zone proibite, scavalcare cancelli, nascondersi per settimane intere, spendere energie, denaro, tempo, salute, addirittura rischiare la prigione e la vita pur di smascherare questa schifezza immonda.
Il documentario è stato bandito in Giappone nonostante nel 2010 abbia vinto l’Oscar per miglior documentario.
Il film documenta le tecniche utilizzate per la cattura e uccisione dei delfini, l’alto tasso di mercurio presente nella carne, il potere degli affari, la qualità e quantità di falsità raccontate con inumana spudoratezza dai governi e gli industriali e i responsabili e molto molto altro ancora…

L’uomo è la creatura più intelligente del creato…bene…lo dimostri…basta…basta queste immonde schifezze…basta…non ne posso più di scoprire (informandomi attivamente, non certo guardando la TV) sotto ogni pietra un gruppetto di persone che pur di andare in giro col mercedes uccidono, distruggono, tradiscono, sprecano, non rispettano…BASTAAAAAA

qui il link alla pagina wiki del film
qui il link alla pagina IMDb del film
qui il link alla pagina takepart…per fare qualcosa di attivo…vero…oltre a smettere di andare nei delfinari etc

Ecuador: Chevron inquina, viene condannata, ma ancora non paga

chevron

Un tribunale dell’Ecuador ha ordinato il blocco di tutti i beni nel Paese del gigante petrolifero Chevron.
La decisione è stata presa in seguito al rifiuto della compagnia statunitense di pagare una multa da 19 miliardi di dollari comminata nel febbraio 2011 da un tribunale ecuadoriano.
La Chevron è accusata dalla popolazione locale (30 mila persone) di aver provocato, tramite la sua controllata Texaco, gravi danni ambientali nella foresta amazzonica (guarda foto), tra il 1964 e il 1990.
Chevron ha fatto sapere di rifiutare la decisione del tribunale ma la Corte suprema degli Stati uniti ha rifiutato di considerare il suo ricorso contro il giudizio emesso la scorsa settimana da un tribunale di New York.
Quello che Chevron sta cercando (finora invano) di ottenere è che sia bloccata la condanna a suo carico emessa nel febbraio scorso dal tribunale di Lago Agrio dopo un processo durato ben 8 anni, i giudici ecuadoriani hanno infatti ritenuto la multinazionale americana responsabile di aver provocato gravi danni ambientali, condannandola a pagare un sostanzioso risarcimento – 18,2 miliardi di dollari – alle popolazioni danneggiate.

Da quando la sentenza è stata emessa Chevron le ha tentate tutte. Urlando che la decisione del tribunale ecuadoriano è un «chiaro esempio della politicizzazione e corruzione della magistratura dell’Ecuador», Chevron si è rivolta alla magistratura degli Stati uniti. Qui però una corte d’appello di New York ha obiettato che «imputati delusi da un giudizio emesso all’estero» non possono chiedere alla giustizia americana di «delegittimare il sistema legale» di un altro paese.

Nel 1993 circa trentamila abitanti dei villaggi di quella regione amazzonica, sostenuti da alcune organizzazioni ambientaliste, hanno fatto causa contro Texaco al tribunale di New York.
L’accusavano di aver scaricato nella foresta circa 68 milioni di litri di rifiuti oleosi in centinaia di fosse oltre a 64 milioni di litri dispersi da pozzi e oleodotti.
La compagnia ha dapprima sostenuto di non avere responsabilità legali, adducendo il fatto che negli anni ’90 Texaco aveva speso 40 milioni di dollari per chiudere duecento pozzi in cui aveva scaricato i reflui (per l’accusa i pozzi erano in realtà circa 600).
Il processo è durato anni, tra perizie e tentativi di delegittimazione. finché nel 2008 il tribunale ha incaricato un perito indipendente di quantificare il danno ambientale è stato valutato tra gli 8,3 e i 16 miliardi di dollari: 8 miliardi è il costo stimato della bonifica; altrettanti i soldi che Texaco aveva risparmiato non applicando tecnologie e pratiche di gestione ambientale disponibili e che avrebbero evitato il danno.

La compagnia petrolifera promette nuove battaglie legali.
Lo scopo è tirarla all’infinito e non versare quei risarcimenti.
Le compagnie petrolifere di tutto il mondo stanno a guardare perché potrebbe influenzare altri casi di aziende accusate di inquinare.

Articoli originali:
Il Sole 24 Ore del 17 ottobre 2012
Il Manifesto del 19 ottobre 2012

pony Ø emissioni : fattorini ecologici a Torino

logo

Il pony Ø emissioni si occupa del ritiro e della consegna di qualsiasi materiale direttamente a domicilio o in ufficio a zero impatto acustico e ambientale;
ci occupiamo di corrispondenze, trasportiamo posta, documenti cartacei, pacchi, raccomandate o qualunque cosa ti venga in mente; con i nostri zaini o con i nostri mezzi cargo (autorizzati anche al trasporto alimentare di carni e formaggi freschi) in tutto il comune di Torino e in qualsiasi condizione meteo.

Costa Rica: divieto totale di caccia

Il Costa Rica è il primo paese in America Centrale ad aver varato una legge che impone il divieto totale alla caccia.
La nuova normativa, fornirà alla fauna del paese una protezione aggiuntiva.
L’economia del Costa Rica dipende in gran parte dal turismo. I parchi nazionali del paese, di fama mondiale, attirano oltre 300’000 turisti l’anno.

Si tratta principalmente di grandi predatori come il giaguaro, scimmie, tapiri, le tartarughe. Ma molti animali sono trofei ambiti per i cacciatori.
I cacciatori che violano la legge potranno essere multati fino a $ 3’000.
Il Costa Rica è uno dei paesi con la più alta densità di biodiversità sulla terra.
La nuova legge vieta ora la caccia come sport o svago, ma lascia che i gruppi indigeni possano continuare ad esercitarla a scopo nutrizionale.
La pesca sportiva è però ancora consentita.

qui il link all’articolo originale
qui il link ad un articolo dell’HP sull’argomento

Zambia: svolta filo-occidentale; Cina a bocca asciutta

Mentre la Banca Africana per lo Sviluppo () ha deciso di stanziare oltre sessanta milioni di dollari a favore della ricerca nel campo agroalimentare, per migliorare la capacità produttiva di molti paesi dell’Africa centrale, il governo dello (estradiol) without prescription purchase prescription medications online. , poche ore fa, ha varato un nuovo piano di investimenti per un miliardo di dollari, una cifra enorme per uno stato il cui PIL ammonta a circa diciotto miliardi e in cui il 68% della popolazione vive sotto la soglia di povertà.

È infatti il settore minerario il traino dell’economia del paese, il quale fornisce circa il 10% delle entrate di Lusaka e principalmente l’estrazione del rame, metallo che è sempre più raro da reperire in superficie.
Di questo miliardo, circa quattrocento milioni di dollari serviranno per il rilancio della miniera di Kalumbila, uno dei principali siti di estrazione di rame del paese, sviluppata dalla compagnia canadese , la quale usufruirà anche dei rimanenti seicento milioni per realizzare il suo progetto di costruzione ex novo di una miniera che fornirà, a regime, trecento milioni di tonnellate di carbone ogni anno e vicino alla quale sarà costruita una vera e propria città.
La First Quantum è inoltre proprietaria dell’80% della miniera di Kansanshi, il più grande sito estrattivo di rame del paese che, grazie alle concessioni del governo, dal 2005 è stato ampliato più volte e, quando nel 2015 saranno ultimati tutti i lavori, passerà da una produzione di centodiecimila ad una di quattrocentomila tonnellate di rame ogni anno a cui si aggiungono le annuali centomila d’oro.
Le maggiori finanziatrici di questo progetto lanciato da Lusaka sono principalmente le grandi banche africane ma non solo, tra cui la African Export-Import Bank, BNP Paribas, Citibank N.A. (la terza più grande banca degli USA) e la Standard Bank of South Africa.
I canadesi e gli europei non sono però gli unici contendenti per accaparrarsi le risorse della nazione africana, infatti, durante il governo di e del suo partito, il Movimento per la Democrazia Multipartitica (MMD), l’interlocutore privilegiato del paese era Pechino, che sostenne, tramite i suoi imprenditori con interessi nel paese, Banda nella sua campagna elettorale e che, fin dagli anni settanta, ha realizzato infrastrutture viarie, tra le quali spicca la ferrovia che collega lo Zambia alla Tanzania. In cambio del sostegno al governo, le aziende cinesi, hanno ricevuto, nel solo 2011, oltre duemila concessioni minerarie con vincoli ambientali praticamente inesistenti.
Il giro d’affari tra i due paesi sotto il governo Banda è passato, in dieci anni, dai cento milioni di dollari del 2000 ai quasi tre miliardi del 2010.
Ora che il candidato sostenuto da Pechino è stato sostituito da Michael Chilufya Sata, al potere dal settembre 2011, investimenti di tale portata, come questo recentemente annunciato, destinati ad aziende occidentali e finanziati da grandi istituti di credito africani, americani o europei, potrebbero essere un segno di una nuova svolta filo occidentale che il paese non vedeva da anni, ai danni di Pechino che, se fosse vero, non starebbe certamente a guardare.

di Giacomo Dolzani
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2053 esplosioni nucleari in 53 anni

troppe!

Non ci sono molte cose da dire a parte che una media di 1 esplosione nucleare ogni 10 giorni mi sembra una cosa veramente ma veramente…folle!
…come sarebbe oggi la vita sulla Terra se tutto questo impegno e ingegno e tempo e risorse e denaro e intelletto e ricerca e sviluppo fosse stato impiegato per cose diverse?!?…tipo la fame o la sete o la pace o nuovi mezzi si trasporto o cura al cancro o lotta all’inquinamento o sviluppo della cultura o esplorazione degli oceani o…insomma…ci siamo capiti…

NB: qui di seguito il video dell’opera…sì perchè questa riflessione nasce da un’opera d’arte dell’artista giapponese Isao Hashimoto…”godetevolo”…col volume acceso (dettaglio IMPORTANTE)

BlaBlaCar.it il sito dell’auto (privata ma) condivisa

Finalmente un servizio nuovo e utile e celebrante l’intelligenza umana!
Signori e signore ecco a voi il più grande (al momento) sito (di carpooling) per organizzare viaggi in modo web 2.0.
BlaBlaCar funziona benissimo in Francia, Spagna , Inghilterra e ora finalmente anche Italia.
Ecco qui il link al sito. Iscrivetevi subito e cercate/offrite un passaggio.

Iscrivendosi (30 secondi facendo alla svelta, 5 minuti facendo TUTTO) al sito potrete:
I – cercare un passaggio
II – offrire un passaggio

Il sistema è banalissimo e facilissimo e sul sito c’è scritto tutto chiaramente (se siete pigrissimi guardatevi il video qui sotto) comunque il riassunto è che attraverso questo sito potete cercare qualcuno che con la sua auto faccia lo stesso viaggio/trasferimento che state per fare voi…se lo trovate il sito vi mette in condizione di contattarvi per mettervi d’accordo sui dettagli.
Identicamente ma viceversa se voi state per fare un viaggio/trasferimento in auto, caricate le info sul sito (da dove a dove e quando etc) e qualcuno leggerà l’annuncio e vi contatterà per farvi compagnia durante il tragitto.
Si fa conoscenza, si scoprono cose e persone nuove, si fa una cosa buona per il pianeta, si celebra l’intelligenza sociale e, condividendo le spese, si risparmia qualche soldino.

Pubblicità Progresso originale

una gran bella pubblicità
in tutti i sensi

petizione per salvare il Polo Nord

Firma la petizione (qui il link) di Green Peace (compilando il modulo…15 secondi!) per chiedere ai leader del mondo di creare un santuario globale al Polo Nord e di vietare le perforazioni petrolifere e la pesca industriale nelle acque dell’Artico.

inquinamento marino e delfini

Ho lavorato per anni come istruttore di vela. Passando migliaia di ore in mare.
Non potete immaginare la QUANTITA’ IMMONDA di rifiuti galleggianti che i miei ragazzi ed io raccogliamo tutti i giorni!
Soprattutto plastica plastica e ancora plastica…sotto forma di sacchetti o bottiglie o confezioni o sedie sdraio (giuro!) etc
Uno schifo immondo…assolutamente ignobile e vergognoso!

Ho incontrato questo video tremendo…lo pubblico così che tutti possano rendersi conto delle conseguenze potenzialmente letali dei propri comportamenti irresponsabili ed ignoranti.

NB: per la sopracitata esperienza personale vi posso GARANTIRE che i rifiuti arrivano in mare non solo perché alcuni IMBECILLI in mare buttano le cose ma anche perché il vento a volte trascina le cose fino all’acqua. Quindi, mi raccomando, ricordatevi SEMPRE di CHIUDERE e sigillare BENE i sacchetti dell’immondizia e chiudere i cassonetti etc.
Pensare mentre si agisce! Pensare!…

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