Mese: Settembre 2012

quanto vale la tua vita?…

C’è qualcosa di intrinsecamente sbagliato nelle menti delle persone che sono disposte ad aspettare ore ed ore in fila per ottenere un telefono cellulare.
Lo stesso identico telefono che si potrebbe facilmente ottenere in pochi minuti solo 2 settimane dopo.
Attenzione, non sto discutendo il valore del telefono (sono sicuro che è un bel gadget) ma il valore che alcuni danno al proprio tempo, alla propria vita.

Posso capire stare in attesa in coda per molte ore, anche campeggiare la sera prima, per un concerto epico, per gli eventi che capitano una sola volta nel corso della vita, qualcosa di speciale che non si ripeterà, ma per qualcosa che è di massa e che si può ottenere identico solo pochi giorni dopo?!?!
E ‘come se non si può decidere quando si acquista il telefono ma è il telefono a decidere il momento dell’acquisto.

Questo è probabilmente ciò che Tolkien intendeva con il Signore degli Anelli.
Ciò significa valorizzare la tua vita e il tuo tempo come completamente inutile, quella gente merita il peggiore giudizio possibile.
Si tratta di forme di vita inferiori, schiavi mentali, che non valgono neanche la nostra pietà.

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Scuola – Gli insegnanti che non abbassano la testa

Sono un insegnante, e sono orgoglioso di appartenere alla stessa categoria degli umani notevoli che hanno scritto queste parole. Sono al loro fianco!

MOZIONE DEL LICEO CLASSICO “TITO LIVIO”
A SOSTEGNO DEI PRECARI E DELLA LOTTA PER LA SCUOLA PUBBLICA

QUESTO E’ IL DOCUMENTO EMANATO DAL COLLEGIO DEI DOCENTI DEL TITO LIVIO DI MILANO:

Martedì, 11 settembre 2012

MOZIONE DEL COLLEGIO DEI DOCENTI DEL LICEO CLASSICO STATALE “Tito Livio” di Milano.

Il collegio docenti del liceo classico “Tito Livio” esprime, anche alla luce degli artt. 1, 2, 3, 4, 9, 21, 33, 34, 35, della Costituzione della Repubblica Italiana, la propria solidarietà e il proprio sostegno ai docenti e ai lavoratori ATA precari impegnati, in questi giorni, nelle manifestazioni per i pesanti tagli agli organici e per gli imminenti bandi di concorsi-truffa determinati dai recenti provvedimenti legislativi di contenimento della spesa pubblica e di riforma dell’ordinamento scolastico. I docenti di questo Liceo riconoscono il legittimo diritto del personale precario alla continuità lavorativa e alla stabilizzazione del proprio rapporto di lavoro, considerato anche che la maggior parte dei docenti e dei lavoratori precari ha accumulato numerosi anni di incarichi a tempo determinato, assolvendo una funzione indispensabile per la scuola pubblica italiana e maturando una notevole esperienza, che non va dispersa.

Il collegio ritiene che non puo’ essere mantenuto per mero sfruttamento l’esercito di riserva del precariato (a cui si sta tentando di scippare anche il vitale diritto al pagamento delle ferie non godute), anche a costo di penalizzare, oltre che il personale docente, l’intero sistema dell’istruzione pubblica, a danno soprattutto degli stessi studenti: classi-pollaio, negazione del diritto al sostegno (in cui sono coinvolti persino gli insegnanti “in esubero” costretti a riciclarsi in insegnanti di sostegno), docenti ingenerosamente dichiarati “inidonei” e declassati a personale non docente dopo anni di servizio nelle classi, sistemi di “valutazione” di studenti, insegnanti e scuole attraverso “test” che degradano la didattica virtuosa, tentativi di privatizzare la scuola con la riesumazione di fossili legislativi sotto mentite spoglie.

Il collegio, in sostegno alla mobilitazione dei docenti precari, considera i concorsi quali quelli che saranno banditi il 24 settembre p.v. e, a sorprendente brevissima distanza, nella prossima primavera, strumenti speciosi che in nome della “meritocrazia ” e delle “giovani risorse” cancellano di fatto diritti e graduatorie di precari storici e di neolaureati (estromessi primi dalla scuola e esculsi i secondi dal concorso) e in realtà subornano modelli di reclutamento su base regionale e soprattutto d’istituto per chiamata del preside, mentre e’ necessario mantenere garanzie di trasparenza e di obiettività.

Il collegio auspica che si abbia chiara la situazione di comune sofferenza della scuola pubblica nel suo insieme e percio’ che da parte di tutti i suoi attori si sappiano individuare le cause reali e le necessarie soluzioni, ponendo fine per esempio a questo genere di concorsi, alla fittizia differenza tra organico di fatto e di diritto, e dunque alla discriminazione professionale, e istituendo strumenti di seria valutazione di conoscenze e competenze del futuro docente.

Infine, non condividiamo l’ideologia di chi considera la scuola pubblica un inutile peso per l’erario, di chi le sottrae risorse nel momento stesso in cui destina denaro alle scuole private e alle spese militari, di chi intende limitare il diritto al lavoro, il diritto all’istruzione, il diritto al pluralismo e alla libertà di pensiero. Siamo al contrario convinti che proprio gli adeguati maggiori investimenti nello strategico settore della formazione dell’istruzione della cultura e della ricerca, come avvenuto nei piu’ illuminati paesi d’Europa, contribuirà all’uscita dalla crisi che tumultua in occidente.

Difendiamo e riaffermiamo il diritto inalienabile di esprimere la nostra opinione liberamente, perché l’attuale strategia di dismissione della scuola pubblica ci riguarda come docenti, come lavoratori, come genitori, come cittadini.

In concreto, per cominciare, ci assumiamo l’impegno e invitiamo i docenti di tutta Italia a non accettare cattedre composte con ore eccedenti le diciotto, onde non permettere l’ulteriore perdita di posti di lavoro, il degrado della qualità della nostra professione, il surrettizio tentativo di aumentare a costo zero l’orario lavorativo dei professionisti dell’istruzione.

Tanto si dichiara da parte di questo collegio come lavoratori della scuola, come donne e uomini impegnati nella promozione sociale e culturale delle nuove generazioni e come cittadini della Repubblica.

Matteo Renzi

Matteo Renzi è figlio di Tiziano Renzi, ex parlamentare della DC e gransignore della Margherita e della Massoneria in Toscana.
Il feudo incontrastato della famiglia Renzi è il Valdarno, dal quale si stanno allargando a macchia d’olio.
Il padre di Matteo controlla dalla metà deglianni ’90 la distribuzione di giornali e di pubblicità in Toscana. Questo, unito agli affari con la Baldassini-Tognozzi, la società un po’ edile e unpo’ finanziaria che controlla tutti gli appalti della Regione, spiega l’ascesa di Matteo Renzi.

Le prime 10 cose che non vanno di Matteo Renzi:

  1. Da presidente della Provincia, tra il 2004 e il 2009, ha acquisito il controllo di tutta la stampa locale, radio e tv, in Toscana. L’ultimogiornale che un po’ gli era ostile era “La Nazione”. Per questo, in occasione dei 150 anni di questo giornale, ha fatto ospitare dai locali della Provincia, in via Martelli, una mostra che, naturalmente, è statapagata coi soldi di noi contribuenti. In questo modo, La Nazione è divenuta renziana.
  2. Renzi per controllare ancora meglio l’informazione locale, ha trovato un secondo lavoro a moltissimi giornalisti: gli uffici stampa degli eventiorganizzati dalla Provincia, come il Genio fiorentino, il suo stesso portavoce, tutta una serie di riviste inutili e costossime per la collettività (Chianti News, InToscana, ecc.) servono a lui e a Martini, il presidente della Regione, a tenersi buoni i cronisti locali. Inoltre, trasmissioni come “12 minuti col Presidente”, che va in onda su RTV 38 eRete 37, gli sono servite a dare delle tangenti legalizzate alle redazionidi queste emittenti che ormai, in lui, riconoscono il vero datore di lavoro.
  3. Tra le cose di cui più si vanta Renzi, vi è il recupero di Sant’Orsola. Il grande complesso situato in San Lorenzo, chiuso e abbandonato da molti decenni, sarebbe stato recuperato dalla Provincia -così dice Renzi- conuninvestimento iniziale di 20 milioni di euro. E questo non è vero. Infatti,a bilancio, a fine anno, la Provincia per Sant’Orsola ha stanziato la miseria di un milione di euro. E’ un esempio del suo continuo modo di mentire.
  4. Renzi in questi 5 anni ha utilizzato la Provincia allo scopo dipromuovere la propria immagine personale coi soldi nostri. A questo servono manifestazioni inutili e costose come “Il Genio fiorentino e “Riciclabilandia”. Attraverso l’utilizzo delle consulenze, degli uffici stampa, della commissione di sondaggi, pubblicazioni e pubblicità ha creato una vasta rete clientelare di giornalsti che non ne contraddicono mai le posizioni.
  5. L’inchiesta di Castello: Matteo Renzi, come presidente della Provincia, è molto più coinvolto del sindaco Domenici. Infatti, le opere oggetto dell’inchiesta sono quasi tutte commissionate dalla Provincia: tre scuole,una caserma nonché naturalmente il nuovo (e che bisogno c’è?) palazzo della Provincia. Eppure sui giornali ci è finito Domenici.
  6. Il braccio destro di Ligresti, patron della Fondiaria, Rapisarda, lo si vede bene nelle intercettazioni telefoniche, pretende che per le commissioni di Castello la Provincia faccia una gara d’appalto. “sennò ciaccusano di fare noi il prezzo”, spiega Rapisarda al telefono all’assessore Biagi.Pochi giorni dopo quella telefonata, compare questo titolo su Repubblica: “Renzi contro la Fondiaria: per Castello si farà la gara d’appalto”. Ovvero: Renzi è colui che meglio esegue le volontà della Fondiaria e poi appare addirittura come quello contro i poteri forti!
  7. Nel 2004 come prima cosa taglia i fondi della Provincia per la raccolta differenziata. Risultato, i Verdi si arrabbiano (giustamente) e lui li espelle dalla Giunta.
  8. Dal 2004 Renzi ha creato un’infinità di società alle quali la Provinciacommissiona eventi culturali, indagini di mercato e così via. Il caso più clamoroso è quello di “Noilink” che, durante le primarie del PD, diventa il suo vero e proprio comitato elettorale!
  9. Tutti i giornaletti del cappero che arrivano nelle case dei fiorentini a partire da “Prima, Firenze!” sono stampati coi soldi della Provincia
  10. Nessun giornalista osa fare una domanda su quanto abbiamo riportatonei primi nove punti a Matteo Renzi.

conta le cose che possiedi che il denaro non può comprare

Due uomini, entrambi molto malati, occupavano la stessa stanza d’ospedale.
Ad uno dei due uomini era permesso mettersi seduto sul letto per un’ora ogni pomeriggio per aiutare il drenaggio dei fluidi dal suo corpo.
Il suo letto era vicino all’unica finestra della stanza.
L’altro uomo doveva restare sempre sdraiato.
Infine i due uomini fecero conoscenza e cominciarono a parlare per ore. Parlarono della loro moglie delle loro famiglie, delle loro case, del loro lavoro, del loro servizio militare e dei viaggi che avevano fatto.
Ogni pomeriggio l’uomo che stava nel letto vicino alla finestra poteva sedersi e passava il tempo raccontando al suo compagno di stanza tutte le cose che poteva vedere fuori dalla finestra.
L’uomo nell’altro letto cominciò a vivere per quelle singole ore nelle quali il suo mondo era reso più bello e più vivo da tutte le cose e i colori del mondo esterno.
La finestra dava su un parco con un delizioso laghetto. Le anatre e i cigni giocavano nell’acqua mentre i bambini facevano navigare le loro barche giocattolo. Giovani innamorati camminavano abbracciati tra fiori di ogni colore e c’era una bella vista della città in lontananza.
Mentre l’uomo vicino alla finestra descriveva tutto ciò nei minimi dettagli, l’uomo dall’altra parte della stanza chiudeva gli occhi e immaginava la scena.
In un caldo pomeriggio l’uomo della finestra descrisse una parata che stava passando. Sebbene l’altro uomo non potesse vedere la banda, poteva sentirla. Con gli occhi della sua mente così come l’uomo dalla finestra gliela descriveva.

Passarono i giorni e le settimane.
Un mattino l’infermiera del turno di giorno portò loro l’acqua per il bagno e trovò il corpo senza vita dell’uomo vicino alla finestra, morto pacificamente nel sonno.
L’infermiera diventò molto triste e chiamò gli inservienti per portare via il corpo.
Non appena gli sembrò appropriato, l’altro uomo chiese se poteva spostarsi nel letto vicino alla finestra. L’infermiera fu felice di fare il cambio, e dopo essersi assicurata che stesse bene, lo lasciò solo.
Lentamente, dolorosamente, l’uomo si sollevò su un gomito per vedere per la prima volta il mondo esterno. Si sforzò e si voltò lentamente per guardare fuori dalla finestra vicino al letto.
Essa si affacciava su un muro bianco.
L’uomo chiese all’infermiera che cosa poteva avere spinto il suo amico morto a descrivere delle cose così meravigliose al di fuori da quella finestra. L’infermiera rispose che l’uomo era cieco e non poteva nemmeno vedere il muro. ‘Forse, voleva farle coraggio..’ disse.

Epilogo: vi è una tremenda felicità nel rendere felici gli altri, anche a dispetto della nostra situazione.
Un dolore diviso è dimezzato, ma la felicità divisa è raddoppiata.

Se vuoi sentirti ricco conta le cose che possiedi che il denaro non può comprare.
L’oggi è un dono, e per questo motivo che si chiama presente…

2053 esplosioni nucleari in 53 anni

troppe!

Non ci sono molte cose da dire a parte che una media di 1 esplosione nucleare ogni 10 giorni mi sembra una cosa veramente ma veramente…folle!
…come sarebbe oggi la vita sulla Terra se tutto questo impegno e ingegno e tempo e risorse e denaro e intelletto e ricerca e sviluppo fosse stato impiegato per cose diverse?!?…tipo la fame o la sete o la pace o nuovi mezzi si trasporto o cura al cancro o lotta all’inquinamento o sviluppo della cultura o esplorazione degli oceani o…insomma…ci siamo capiti…

NB: qui di seguito il video dell’opera…sì perchè questa riflessione nasce da un’opera d’arte dell’artista giapponese Isao Hashimoto…”godetevolo”…col volume acceso (dettaglio IMPORTANTE)

Torino e il suo fiume selvaggio

il fiume Po al centro di Torino

il fiume Po al centro di Torino

Torino è una città normale e banale per certi aspetti ma particolare ed unica da altri punti di vista.
Abito a Torino ma viaggio abbastanza e recentemente sono ri-stato a Parigi e Londra e un paragone mi ha fatto (una volta tanto) amare Torino più che mai: il LUNGO FIUME torinese è PARTICOLARMENTE VERDE. Con una quantità e qualità di verde pubblico sinceramente bella oltre che anomala per una città di queste dimensioni. Molte altre città hanno le sponde completamente cementate, grigie e artificiali…Torino no…è verde! Completamente stupendamente verde.
…e ci sono molti animali…dalla pantegana all’airone 😉
Inoltre molti chilometri delle sponde sono attrezzate per essere vissute: esistono aree protette, parchi fluviali, piste ciclabili, sentieri sterrati…insomma…tutto da vivere…a pieni polmoni!

…già che ci sono metto qui due link sull’argomento:
articolo dal titolo: “Un Parco fluviale intorno a Torino: dal Fiume Po al progetto di area metropolitana “Corona Verde”
il sito: “Parco Po Torinese

BlaBlaCar.it il sito dell’auto (privata ma) condivisa

Finalmente un servizio nuovo e utile e celebrante l’intelligenza umana!
Signori e signore ecco a voi il più grande (al momento) sito (di carpooling) per organizzare viaggi in modo web 2.0.
BlaBlaCar funziona benissimo in Francia, Spagna , Inghilterra e ora finalmente anche Italia.
Ecco qui il link al sito. Iscrivetevi subito e cercate/offrite un passaggio.

Iscrivendosi (30 secondi facendo alla svelta, 5 minuti facendo TUTTO) al sito potrete:
I – cercare un passaggio
II – offrire un passaggio

Il sistema è banalissimo e facilissimo e sul sito c’è scritto tutto chiaramente (se siete pigrissimi guardatevi il video qui sotto) comunque il riassunto è che attraverso questo sito potete cercare qualcuno che con la sua auto faccia lo stesso viaggio/trasferimento che state per fare voi…se lo trovate il sito vi mette in condizione di contattarvi per mettervi d’accordo sui dettagli.
Identicamente ma viceversa se voi state per fare un viaggio/trasferimento in auto, caricate le info sul sito (da dove a dove e quando etc) e qualcuno leggerà l’annuncio e vi contatterà per farvi compagnia durante il tragitto.
Si fa conoscenza, si scoprono cose e persone nuove, si fa una cosa buona per il pianeta, si celebra l’intelligenza sociale e, condividendo le spese, si risparmia qualche soldino.

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