Mese: Novembre 2010 Pagina 1 di 2

EROI – il coefficiente dell’Efficienza Energetica

EROEI (o EROI) significa Ritorno Energetico sull’Investimento Energetico (Energy Returned On Energy Invested o Energy Return On Investment).

Cercherò di spiegare subito nel modo più semplice possibile cos’è questo EROI.
Immaginiamo che al bancomat si debba pagare per prelevare. Tutto starebbe in quanto costa prelevare. Se
nel bancomat della banca “A” si paga 10 per prelevare 10,
al bancomat “B” si paga 10 per prelevare 2’000,
dalla banca “C” si paga 10 per prelevare 5,
e dal bancomat “D” si paga 10 per prelevare 100,
…voi dove andreste a prelevare? 🙂

Purtroppo, ovviamente, non è proprio così tanto semplice e chiaro ma, con il calcolo dell’EROI, si tenta di misurare (per poi poterle comparare) le efficienze delle diverse tecniche per produrre energia.
L’EROI è un coefficiente (cioè un numero puro compreso tra zero e, teoricamente, più infinito). Esprime in modo chiaro e univoco l’efficienza di un impianto energetico. Si calcola facendo il rapporto tra il totale dell’energia spesa per progettare, costruire, attivare, mantenere e smantellare l’impianto generatore ed il totale dell’energia ricavata dal suo utilizzo. Ad oggi (l’avanzamento tecnologico farà salire questi coefficienti), gli EROI più alti, raggiunti da alcune centrali idroelettriche di ottima progettazione, valgono circa 250.

Quindi, riferito ad una data fonte di energia, ne indica la sua convenienza in termini di resa energetica.
Più l’EROI è grande, maggiore è la capacità di produrre energia dell’impianto in questione (a parità di investimento energetico).

Alcuni esempi di fantasia:

L’EROI di una centrale nucleare che non è mai entrata in funzione è zero perchè si è speso (diciamo 10) per costruirla ma non ha mai prodotto nulla. Quindi è stato un pessimo investimento: era meglio non fare nulla.
L’EROI di un impianto idroelettrico che in tutto è costata 10 e in tutta la sua vita produrrà 5, è 0.5 perché ha prodotto la metà di quanto si è speso per costruirla.
L’EROI di un forno a legna che in tutto è costato 1 e in tutta la sua vita produrrà 1, è 1. Cioè ha prodotto tanta energia quanta ne è costata. Quindi non ha prodotto un bel nulla, ha “solo” trasformato diversi tipi di energie.
L’EROI di una centrale a carbone che in tutto è costata 1 e in tutta la sua vita produrrà 3, è 3. Infatti la centrale a carbone qui ipotizzata ha triplicato l’investimento.
L’EROI di una centrale a gas naturale che in tutto è costata 1 e in tutta la sua vita produrrà 10, è 10. Producendo dieci volte tanto l’energia spesa.
L’EROI di un pannello solare che in tutto è costato 1 e in tutta la sua vita produrrà 100, è 100.
L’EROI di un pozzo petrolifero che in tutto è costato 1 e in tutta la sua vita produrrà 170, è 170.
L’EROI di un piccolo mulino a vento fatto a mano con materiali di recupero che in tutto è costato solo 0.1 ma in tutta la sua vita produrrà 25, è 250.

E’ chiaro che una fonte energetica con un EROEI inferiore ad 1 sia energeticamente in perdita. Fonti energetiche che presentano un EROEI minore di 1 non possono essere considerate fonti primarie di energia poiché per il loro sfruttamento si spende più energia di quanta se ne ricavi.
In alcuni casi l’energia restituita, anche se minore di quella impiegata, può offrire particolari utilità. Ad esempio per usi in luoghi dove possa essere difficile convogliare altre forme di energia, come nel caso di isole.

L’EROEI si rivela un parametro fondamentale per valutare, comparare e operare scelte strategiche di approvvigionamento fra le diverse fonti energetiche.

NB: nonostante la definizione sia molto semplice, il calcolo da effettuare è molto complesso, è funzione del tempo e di molti altri fattori interpretabili in maniera variabile. Ne consegue una notevole oscillazione dei valori a seconda di chi, come e quando ha fatto il calcolo.

Per concludere riporto qui di seguito i valori peggiori (così stiamo tranquilli) degli EROEI delle principali fonti energetiche mettendoli in ordine decrescente:

Petrolio inizio del 1900: 150 (facevi un buco per terra e zampillava petrolio!)
Carbone anni ’50: 80
Petrolio anni ’70: 23
Nucleare Uranio 235: 20 (le centrali di quarta generazione in linea teorica potrebbero arrivare a valori prossimi al 100)
Idroelettrico: 12 (ma è abbastanza “facile” raggiungere e superare ampiamente il 50; alcuni calcoli arrivano a 250)
Moto ondoso: 10 (probabilmente meno ma alcuni ipotizzano 15)
Eolico: 5 (dove il vento c’è veramente con pale di ultima generazione forse si può ottenere 80)
Biomasse: 5 (forse si può raggiungere e superare il25)
Petrolio 2010: 5 (nelle ipotesi migliori comunque non si supera il 15)
Fotovoltaico: 2 (ad oggi al si arriva a fatica a 10)
Geotermico: 2 (alcuni impianti particolarmente “fortunati” raggiungono 13)
Legna da ardere: 3 (tanto per farsi una idea)
Gas naturale: 3 (probabilmente peggio)
Carbone oggi: 2 (centrali moderne forse arrivano a 10)
Etanolo: 1 (forse peggio; alcuni teorizzano si possa arrivare a 5)
Nucleare 1a generazione: 0.7 (stavano in piedi solo grazie ai sussidi)
Sabbie bitumose: 0.7 (spendendo molto in ricerca e sviluppo di nuove tecnologie alcuni sperano si possa arrivare a circa 10)

Ivano Fossati “C’è Tempo”

Dicono che c’è un tempo per seminare
e uno che hai voglia ad aspettare
un tempo sognato che viene di notte
e un altro di giorno teso
come un lino a sventolare.

C’è un tempo negato e uno segreto
un tempo distante che è roba degli altri
un momento che era meglio partire
e quella volta che noi due era meglio parlarci.

C’è un tempo perfetto per fare silenzio
guardare il passaggio del sole d’estate
e saper raccontare ai nostri bambini quando
è l’ora muta delle fate.

C’è un giorno che ci siamo perduti
come smarrire un anello in un prato
e c’era tutto un programma futuro
che non abbiamo avverato.

È tempo che sfugge, niente paura
che prima o poi ci riprende
perché c’è tempo, c’è tempo c’è tempo, c’è tempo
per questo mare infinito di gente.

Dio, è proprio tanto che piove
e da un anno non torno
da mezz’ora sono qui arruffato
dentro una sala d’aspetto
di un tram che non viene
non essere gelosa di me
della mia vita
non essere gelosa di me
non essere mai gelosa di me.

C’è un tempo d’aspetto come dicevo
qualcosa di buono che verrà
un attimo fotografato, dipinto, segnato
e quello dopo perduto via
senza nemmeno voler sapere come sarebbe stata
la sua fotografia.

C’è un tempo bellissimo tutto sudato
una stagione ribelle
l’istante in cui scocca l’unica freccia
che arriva alla volta celeste
e trafigge le stelle
è un giorno che tutta la gente
si tende la mano
è il medesimo istante per tutti
che sarà benedetto, io credo
da molto lontano
è il tempo che è finalmente
o quando ci si capisce
un tempo in cui mi vedrai
accanto a te nuovamente
mano alla mano
che buffi saremo
se non ci avranno nemmeno
avvisato.

Dicono che c’è un tempo per seminare
e uno più lungo per aspettare
io dico che c’era un tempo sognato
che bisognava sognare.

Osvaldo Cavandoli (autore de “La Linea”)

Osvaldo Cavandoli,
milanese di adozione, classe 1920, animatore e autore di fumetti.
Celebre il suo strepitoso “Mr Linea”: cartone animato (degli inizi anni ’70) costituito da un uomo che percorre una linea virtualmente infinita e di cui è anch’esso parte integrante.
Il personaggio incontra nel suo cammino numerosi ostacoli e spesso si rivolge al disegnatore in un parlata onomatopeica incomprensibile e dal vago accento milanese affinché esso disegni la soluzione ai suoi problemi.

qui di seguito un documentario su questo artista italiano

Osvaldo muore nel 2007.
Qui la sua scheda wiki.

Animali a rischio ESTINZIONE: ecco la Lista Rossa by IUCN

Ho finalmente scoperto chi, come e quando monitora lo stato di conservazione degli esseri viventi del nostro magnifico pianeta:
la francese IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura; in inglese International Union for the Conservation of Nature and Natural Resources) è l’ente che si fa carico (dal 1948) di questa grandissima responsabilità.
IUCN è considerata la massima autorità al mondo sullo stato di conservazione della natura.

La IUCN definisce annualmente la “Red List” (Lista Rossa) delle specie a rischio estinzione (complessivamente quasi 45mila!!!!).
La Lista Rossa IUCN si basa su precisi criteri di valutazione del rischio di estinzionedi migliaia di specie e sottospecie ed è considerata come il più autorevole e obiettivo sistema di classificazione delle specie a rischio di estinzione.

I dati tecnici e scientifici sono raccolti ed analizzati da una grande quantità di esperti (circa 7’500 in tutto il mondo), generalmente scienziati o esperti nei vari ambiti della zoologia, della botanica o altre discipline affini. Questi esperti, compongono la Commissione per la salvaguardia delle specie (IUCN Species Survival Commission, SSC) e sono volontari.

La Lista Rossa del 2006:
Complessivamente 40’168 specie.
Di queste 16’118 sono risultate minacciate (di esse 7’725 erano animali, 8’390 erano piante e 3 erano funghi e licheni).

La Lista Rossa del 2007:
Complessivamente 41’415 specie
Di queste 16’306 sono state valutate a rischio (188 in più rispetto all’anno precedente).

La Lista Rossa del 2008:
confermata la tendenza globale del rischio di estinzione per un mammifero su quattro (1’141 sulle 5’487 specie note), senza considerare le 836 specie di cui non si hanno dati sufficienti.

NB: infatti questi dati seppure estremamente attendibili non sono assoluti, poiché può accadere che una piccola percentuale di specie considerate estinte venga “riscoperta” come ancora in via di estinzione, o sia dichiarata come non classificabile in mancanza di dati.

Qui il link alla pagina dedicata alla “tragica” galleria fotografica 2010 del sito della Lista Rossa.

Ascanio Celestini “la verità meglio dirla subito”

Ancora una volta il mitico Celestini affetta le orecchie di chi ascolta.
Questa volta vi propongo un monologo breve e sarcastico “la verità meglio dire subito”:

Il Giorno e La Notte (amare le differenze by Pixar)

Il bellissimo cortometraggio della Pixar “Day & Night“che apriva Toy Story 3.
Il corto mostra due “diversi” che si incontrandosi si spaventano e si scazzottano poi si conoscono e si rispettano, stimano e amano.
Il filmino termina con parole di Wayne Walter Dyer.

Sermig “e io dove sono?”

Video realizzato dal Sermig.
I dati del video sono tratti da rapporti e dossier delle Nazioni Unite.
Denunciamo. E intanto la speranza dilaga!

La banca del tempo

Ne avevo già sentito parlare ma non mi era chiaro il meccanismo,  l’idea è semplice, si offrono servizi, prestazioni, tempo in cambio di tempo, cucini per qualcuno e qualcuno ti guarda il bambino, offri ripetizioni di matematica e chiedi compagnia per una serata a teatro, etc etc.
La provincia di Torino ha attivato questo servizio.

qui il link alla pagina web con le informazioni sulla Banca Del Tempo di Torino

Luna Park Rwanda (di Roberto “Ciko” Mauri)

Luna Park Rwanda è una raccolta di articoli-esperienze redatte dal dicembre del 1997 al giugno del 1998 da un inviato “molto speciale”: Roberto “Ciko” Mauri, il quale, in qualità di infermiere è stato in Rwanda lavorando in modo particolare con i bambini. Il titolo del libro tratto dal brano “Benvenuti a Disneyland”, rende l’idea, con cinica ironia, del dramma consumatosi nel conflitto interetnico tra Hutu e Tutsi.

Qui il link ai commenti sul libro di un gruppo di studenti.
Un altro link ad altri commenti di altri lettori.

Roberto “Ciko” Mauri

Roberto “Ciko” Mauri, ha 38 anni e dal conseguimento del diploma alla scuola per infermieri, lavoro a fronte; ha inizio con la Bosnia e la guerra nell’ex Jugoslavia.
E’ poi passato con Medici Senza Frontiere in Africa, è ritornato Jugoslavia e poi a San Pietroburgo, dove si è occupato di un ambulatorio per senza fissa dimora.
Da quando è stato in un orfanotrofio in Rwanda durante il sanguinoso conflitto tra Hutu e Tutsi, si dedica ai problemi dei minori abbandonati.
Nel 2000 era a Manila (Filippine), dove continuava a prendersi cura dei bambini di strada.
Sulla scia di queste esperienze ha avviato un progetto come Organizzazione Non Governativa dedicata ai minori a rischio.

Ha scritto il libro magnifico “Luna Park Rwanda” che ci regala una drammatica fotografia del Rwanda alla fine degli anni novanta.

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