…navigando ieri sera ho inciampato su questo articolo di Eric Jozsef (qui il link alla pagina originale dell’Internazionale)…
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Il re è nudo.
Silvio Berlusconi non è più in grado di rappresentare una proposta politica credibile. Le elezioni amministrative, e in particolare i risultati straordinari di Milano e Napoli, hanno sicuramente una portata nazionale e un significato profondo. Il voto ha confermato una tendenza di cui si intravedevano i segnali già da qualche anno ma che il presidente del consiglio era riuscito finora ad arginare, grazie a nuove promesse e soprattutto grazie alla debolezza delle opposizioni.
Politicamente Berlusconi era forse già finito nel biennio 2003-2004, durante la sua seconda esperienza di governo. Da quel momento il paese ha smesso di considerarlo l’uomo del cambiamento, del fare, delle grandi riforme. La sua spinta propulsiva si è fermata in quel momento. Ma con tatticismo, sfruttando la legge elettorale e gli errori degli avversari, il Cavaliere è rimasto al potere. Arrivato all’età di 74 anni, con una grave crisi economica in corso e forse di fronte alla voglia di riscatto morale del paese, questa formula oggi non basta più. Dalle amministrative si può trarre un altro insegnamento: nonostante il ricorso a impressionanti mezzi finanziari (Letizia Moratti avrebbe speso dieci volte più di Giuliano Pisapia per la campagna elettorale) e propagandistici (basta pensare all’esposizione televisiva del premier), i candidati di Berlusconi possono essere battuti.
Il clamoroso e inaccettabile conflitto d’interessi del premier incide senza dubbio sulla competizione elettorale, ma con un’alternativa credibile l’opposizione può comunque vincere. L’affermazione secondo cui l’Italia vivrebbe sotto un regime è stata smentita. Ormai sembra chiaro che il destino del paese e il dopo Berlusconi dipendono solo dalla capacità dell’opposizione di presentare una proposta politica convincente. Invece di chiedere le dimissioni immediate del premier o di raccogliere firme per cacciare Berlusconi prima della fine della legislatura, il centrosinistra dovrebbe mettere a punto un programma e individuare il suo futuro candidato.
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…qui desidero condividere con voi una mia riflessione al riguardo:
Sono d’accordo con Eric nelle ultime righe. Anch’io penso che la sinistra più che crocifiggere oggi il suo avversario, debba, oggi, lasciare che questo si affondi inesorabilmente con le sue mani.
Ed è da tempo che lo fa.
Lasciamo che il corso del tempo smascheri questo movimento lobbistico, questa filosofia del potere, che ha trovato in Berlusconi un alfiere che incarnava appieno il desiderio di una certa casta sociale, quello di fagocitarsi tutto il resto, e per questo lo hanno appoggiato. E per questo abbiamo perso la media borghesia, per questo si è di molto allargata la forbice sociale di chi ha e di chi non ha.
Lui ci metteva la faccia e loro intanto ingrassavano.
Ma di quest’ometto, di questi e non solo, dipendenti pubblici per dirla alla Ferraris, il popolo deve tornare, riabituarsi, ritrovare quella sensibilità, quel fiuto sociale, di riconoscere le persone per quello che sono realmente.
Ma deve arrivarci da solo senza troppi suggerimenti, senza troppe forzature. Deve sentire di aver ritrovato la propria dignità, solo così tornerà ad indignarsi e a chiedere il conto.
Il popolo ha due anni di tempo per riorganizzarsi, deve lasciare che la naturale fine di questa legislatura giunga al suo tempo, e nel contempo, c’è bisogno di un PROGETTO,
Serio, Semplice e Sicuro.
Serio che contenga proposte poche ma fondamentali.
Semplice che tutti possano capirlo soprattutto chi ne ha bisogno.
Sicuro perché dimostra con trasparenza di essere eseguito.
Per questo c’è molto da lavorare,
c’è bisogno di un uomo che incarni la Fatica,
che il suo sguardo suggerisca una visione Futura,
e le sue parole, i suoi silenzi ci trasmettano Fiducia
dedico questo articolo all’amico Alino