Mese: Ottobre 2009 Pagina 1 di 5

Jesus Christ Superstar

Un’opera semplicemente mitica del 1973 (questa è l’Ouverture)!! questo il mio brano preferito da sempre, quello della “Mangalena” (chiamavo così la Maddalena da bambina e mi piaceva tantissimo, naturalmente :-)). In un momento di riposo la Maddalena, protagonista principale, Giuda e Cristo cantano…

Vi riporto anche il pezzo per il quale è più conosciuto, uno molto meno noto: la canzone del re Erode ed un’altro ancora…  straordinario il personaggio di Giuda!

Mogol, Bella, Celentano e Battisti : “L’Arcobaleno”

Una canzone di Mogol, musicata da Gianni Bella, interpretata da Adriano Celentano e dedicata a Lucio Battisti. Una strana storia avvolge la stesura del suo testo, ve la inoltro per conoscenza, ma non ritengo sia importante crederci, pensare che sia vera o meno, lo stesso Mogol, incredibilmente scettico, non desidera che si sappia più di tanto.  Personalmente non considero la vicenda particolarmente rilevante. Credo a quello che sento e di certo si tratta di una canzone capace di trasmettere fortissime emozioni. Uno straordinario esempio d’AMICIZIA.

CU’MME

Mia Martini e Roberto Murolo. Bellissima canzone di Enzo Gragnaniello!

Maxence Fermine e la “Trilogia dei colori”

Ogni tanto faccio un gioco che mi diverte molto,  mi regala sempre sorprese e mi lascia sorpresa della sua efficacia! Entro in libreria e comincio a passeggiare fra gli scaffali osservando le copertine dei vari libri. Cammino lentamente gustandomi quel profumo di carta nuova tipico delle librerie (diverso da quello delle biblioteche a cui si aggiunge anche l’odore della polvere e del silenzio! o da quello delle scuole, a cui si aggiuge quello degli studenti e del rumore!).   Bisogna cercare il più possibile di NON pensare e NON leggere nulla, SOLO GUARDARE LE FIGURE! Naturalmente bisogna essere da soli! In fine scelgo un libro!

Ho scoperto così  il primo romanzo del francese Maxence Fermine, “NEVE“, ed. Bompiani, Milano, 1999.   BELLISSIMO! Per me si è trattato di un’autentica rivelazione, un’epifania!! Anche perchè ho scoperto gli haiku: brevi poesie giapponesi di straordinaria intensità e bellezza (eccone alcuni tra i più belli). Ma soprattutto, di tanto in tanto, lasciatevi trasportare dagli occhi e dal tentativo di dare spazio al “vuoto”, vi accorgerete che in realtà è pienissimo! 😀

Da “NEVE” è poi nata una trilogia, La trilogia dei colori: “Il violino nero” e “L’apicoltore” (con quest’ultimo Fermine ha ricevuto nel 2001 il Premio Murat Un romanzo francese per l’Italia). Sono tutti libretti piccoli e poco costosi, si leggono in fretta e hanno delle copertine bellissime anche al tatto!

un letto matrimoniale autocostruito

Il materasso 1,6*2 [m] dovete averlo già.

(Se dovete ancora comprarlo allora consiglio di guardare da IKEA: qui il link al softwarino per trovare il vostro materasso “ideale”).

Per la base del letto invece esiste una possibilità ecologica, semplice, comfortevolissima e…gratuita:
…autocostruirvelo!!!

Cosa serve:

  • un metro;
  • una macchina per cercare e caricare i pallet;
  • un pò di voglia e capacità di arrangiarsi;
  • pallet di legno uguali, in numero e dimensione compatibile con il vostro materasso (quelli standard misurano 0.8*1.2 [m] quindi ve ne basterebbero 2 anche se il materasso “sborderebbe” un pò) e in buono stato (potete procurarvene nei retro dei supermercati, negozioni di elettrodomestici etc…NB: ovviamente chiedete prima di prenderli);
  • 1 pallet di legno da “cannibalizzare” (da questo prenderete 4/6 traverse che userete per unire i primi due);
  • una manciata (30 bastano e avanzano) di chiodi lunghi da legno morbido (con un paio di euro dovreste cavarvela);
  • un martello;
  • un paio di robuste pinze per “smontare” il terzo pallet;
  • un telo robusto e bello grosso (diciamo 2*3 [m]) del materiale e colore che preferite (probabilmente anche un vecchio coprimaterasso matrimoniale dovrebbe andare bene);
  • due o tre scatoloni di cartone;
  • una manciata di chiodini qualsiasi;
  • ancora un pò di voglia di arrangiarsi.

Come si procede:

  1. mettete a terra capovolti i pallet uguali affiancati in modo che venga una superficie il più simile possibile al vostro materasso;
  2. uniteli con le traverse del pallet da “cannibalizzare” e i chiodoni (NB: lasciate piana la futura superficie per il materasso…quella che ora è in terra);
  3. stendeteci sopra il telone in modo da ricoprire completamente il sotto e che ne avanzi ancora un pò da tutti e 4 i lati;
  4. girate il tutto (lenzuolone compreso);
  5. rimboccate il lenzuolone sulla superficie piana dei pallet;
  6. coprite questa superficie con il cartone degli scatoloni smembrati e inchiodate il tutto appropriatamente.

Ecco fatto!

…è brutto?!?…può darsi…

🙂

Gem Boy: Batman è Figo

…ma l’avete visti i Gem Boy a Colorado con il pezzo su Batman?!?
Se non l’avete visti dovete!!!
…eccoli qua su youtube:
qui la prima metà
qui la seconda metà

Uomini Sotto il Sole (di Ghassan Kanafani)

Uomini sotto il sole” un libro bellissimo di Ghassan Kanafani, giornalista palestinese ucciso in un attentato.
E’ un piccolo libro meraviglioso che dovete assolutamente leggere.
Vi racconto cosa mi è successo quando l’ho letto, perchè è singolare, non mi è mai successo prima.

Ecco: leggo il libro tutto d’un fiato, leggo il finale, le ultime righe.. e niente.
Chiudo.
Rimango quasi un pò deluso.
Faccio altro, non ci penso più.
Ma a un certo punto mi tornano in mente le ultime parole, che erano ripetute più volte.
Ci ripenso perchè qualcosa in effetti mi era sfuggito. Eppure era tutto così semplice, le parole erano semplici.
Perchè avevo la sensazione che qualcosa mi fosse sfuggito? Eppure… Eppure sentivo che era così.
Ripenso e mi ripeto quelle ultime parole e ad un tratto BUM.. un colpo allo stomaco. Fortissimo. Mi sono messo subito a piangere in ginocchio. Prima di tutto perchè avevo capito finalmente quel finale e poi perchè avevo capito come mai non l’avevo capito prima: perchè non avevo sentito davvero, perchè non è la mia realtà. Neanche un pò. Così come non lo era per quel narratore delle ultime righe, che chiudeva con quella strana e banale domanda… Non l’avevo preso sul serio.
Spero che lo leggiate.

Ecco. Poi Pannelli lo ha recitato a teatro ed è una delle cose più belle che abbia visto.

Nicola Pannelli

Vi segnalo lo “sconosciuto” Nicola Pannelli.
Lo segnalo perchè vorrei tanto che diventasse famoso per quel che fa con il suo Teatro Narramondo e per come lo fa. Non si trova quasi nulla in Internet.
Qui comunque il video di un suo pezzetto a teatro:

E’ di Genova.

A teatro gli ho visto fare diverse cose e soprattutto “Uomini sotto il sole”, tratto da un testo bellissimo di Ghassan Kanafani, giornalista palestinese ucciso in un attentato.
E’ un piccolo libro meraviglioso che dovete assolutamente leggere.
Vi racconto cosa mi è successo quando l’ho letto, perchè è singolare, non mi è mai successo prima.
Ecco: leggo il libro tutto d’un fiato, leggo il finale, le ultime righe.. e niente. Chiudo.
Rimango quasi un pò deluso.
Faccio altro, non ci penso più.
Ma a un certo punto mi tornano in mente le ultime parole, che erano ripetute più volte.
Ci ripenso perchè qualcosa in effetti mi era sfuggito. Eppure era tutto così semplice, le parole erano semplici.
Perchè avevo la sensazione che qualcosa mi fosse sfuggito? Eppure… Eppure sentivo che era così.
Ripenso e mi ripeto quelle ultime parole e ad un tratto BUM.. un colpo allo stomaco. Fortissimo. Mi sono messo subito a piangere in ginocchio. Prima di tutto perchè avevo capito finalmente quel finale e poi perchè avevo capito come mai non l’avevo capito prima: perchè non avevo sentito davvero, perchè non è la mia realtà. Neanche un pò. Così come non lo era per quel narratore delle ultime righe, che chiudeva con quella strana e banale domanda… Non l’avevo preso sul serio.
Spero che lo leggiate.

Ecco. Poi Pannelli lo ha recitato a teatro ed è una delle cose più belle che abbia visto.

Moni Ovadia

Un altro grande monologhista del teatro italiano:
Moni Ovadia, che è diventato famoso con il suo primo fantastico Oylem Golem. La visione del mondo dal punto di vista Yddish.
Train de vie” è suo.
E’ molto più sofisticato e spesso per l’approfondimento culturale, ma per nulla logorroico o pleonastico e quando lo sento narrare rimango incantato.
Dolce, logico…

qui alcuni suoi pezzi e interviste da youtube
qui il sito personale di Moni Ovadia

Marco Paolini

Un grande monologhista del teatro italiano:
Marco Paolini.

Il suo primo pezzo riguardava il disastro del Vajont (assolutamente da vedere).
Fa teatro sociale e storico (a teatro l’ho visto ne “Il sergente nella neve” di Rigoni Stern… Bellissimo.
Si trova scaricando o in negozio, così “Vajont”.
Intanto qui il primo pezzo di uno speciale a lui dedicato:

Come Celestini, Paolini è un favoloso affabulatore, ma con un accento diverso (veneto)!

Qui il sito della casa di produzione di Marco Paolini: la JoleFilm

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