Ogni tanto faccio un gioco che mi diverte molto, mi regala sempre sorprese e mi lascia sorpresa della sua efficacia! Entro in libreria e comincio a passeggiare fra gli scaffali osservando le copertine dei vari libri. Cammino lentamente gustandomi quel profumo di carta nuova tipico delle librerie (diverso da quello delle biblioteche a cui si aggiunge anche l’odore della polvere e del silenzio! o da quello delle scuole, a cui si aggiuge quello degli studenti e del rumore!). Bisogna cercare il più possibile di NON pensare e NON leggere nulla, SOLO GUARDARE LE FIGURE! Naturalmente bisogna essere da soli! In fine scelgo un libro!
Ho scoperto così il primo romanzo del francese Maxence Fermine, “NEVE“, ed. Bompiani, Milano, 1999. BELLISSIMO! Per me si è trattato di un’autentica rivelazione, un’epifania!! Anche perchè ho scoperto gli haiku: brevi poesie giapponesi di straordinaria intensità e bellezza (eccone alcuni tra i più belli). Ma soprattutto, di tanto in tanto, lasciatevi trasportare dagli occhi e dal tentativo di dare spazio al “vuoto”, vi accorgerete che in realtà è pienissimo! 😀
Da “NEVE” è poi nata una trilogia, La trilogia dei colori: “Il violino nero” e “L’apicoltore” (con quest’ultimo Fermine ha ricevuto nel 2001 il Premio Murat Un romanzo francese per l’Italia). Sono tutti libretti piccoli e poco costosi, si leggono in fretta e hanno delle copertine bellissime anche al tatto!