Categoria: Mezzi di Trasporto

Mobilità sostenibile: Torino vince il bando europeo per il progetto Opticities

Con questa iniezione di liquidità, speriamo venga qualche buona idea e vantaggi per tutti i cittadini.

L’obiettivo è mettere a punto un navigatore multimodale che integri i dati sulla viabilità con quelli sul trasporto pubblico, carpooling e mobilità ciclistica.

Torino vince ancora: dopo i recenti premi per la sostenibilità del suo aeroporto o per le iniziative di mobilità sostenibile, il capoluogo piemontese questa volta ha superato le selezioni per far parte nel progetto europeo Opticities.

Opticities è un progetto che supporta le città europee nell’affrontare il percorso verso la mobilità sostenibile, sia per le persone che per le merci. Nasce dall’accordo fra 23 partner provenienti da otto paesi dell’Unione Europea e sviluppa forme di partenariato tra pubblico e privato per la sperimentazione di sistemi intelligenti di trasporto (ITS), per la mobilità alternativa e “intermodale”.

Il progetto di Torino avrà un budget di 1 milione e 147 euro, 835 mila circa dei quali finanziati dall’Ue. L’obiettivo è creare un sistema che integri i dati della viabilità come quelli sul traffico, sulle limitazioni alla circolazione, sugli accessi delle auto, con quelli del trasporto pubblico, dei servizi per la mobilità ciclistica e del carpooling. Il sistema sarà sperimentato grazie a 150 volontari che useranno il navigatore multimodale messo a punto. Gli utenti, grazie ad uno smartphone registreranno i dati sul buon funzionamento del navigatore e del sistema informativo generale.

Articolo copiaincollato da GreenEnergyJournal.it

m’illumino di meno

IL DECALOGO DI M’ILLUMINO DI MENO
Buone abitudini per la giornata (metà febbraio circa) di M’illumino di Meno (e anche dopo!)

1. spegnere le luci quando non servono
2. spegnere e non lasciare in stand by gli apparecchi elettronici
3. sbrinare frequentemente il frigorifero; tenere la serpentina pulita e distanziata dal muro in modo che possa circolare l’aria
4. mettere il coperchio sulle pentole quando si bolle l’acqua ed evitare sempre che la fiamma sia più ampia del fondo della pentola
5. se si ha troppo caldo abbassare i termosifoni invece di aprire le finestre
6. ridurre gli spifferi degli infissi riempiendoli di materiale che non lascia passare aria
7. utilizzare le tende per creare intercapedini davanti ai vetri, gli infissi, le porte esterne
8. non lasciare tende chiuse davanti ai termosifoni
9. inserire apposite pellicole isolanti e riflettenti tra i muri esterni e i termosifoni
10. utilizzare l’automobile il meno possibile e se necessario condividerla con chi fa lo stesso tragitto.

BICI VIETATE sulla METRO di ROMA: siamo al passo dell’Europa!

Roma pedala

Sempre la mia amichetta Bi, ha scritto questo articoletto su una sua esperienza sulla Metro di Roma.

Vergognoso! 🙁

“Le sette di un pomeriggio feriale nel centro della capitale. Solite attese dei
bus, solite lotte per guadagnare pochi centimetri, e finalmente raggiungo la
stazione Roma Lido. Il trenino e’ appena partito! Proprio appena raggiungo la
banchina.. Pazienza, almeno sul prossimo mi siedo. Entra un ragazzo, chiude la
sua bicicletta e l’appoggia alla parete. “Che bravo! Invece di inquinare, fa un
po’ di sport, risparmia, e da’ anche l’esempio! Mi devo esser persa qualcosa,
ricordavo che solo domenica si potesse portar la bici sulla metro. Forse sul
trenino e’ possibile!”. Mentre mi creavo percorsi possibili per raggiungere
piazza San Silvestro in bicicletta da Piramide, arriva il conducente del
trenino: – “Mi spiace ma non e’ possibile portare la bicicletta, deve  scendere” –
– “E’ questione di sicurezza, mi spiace” – “Se non scende non possiamo far
partire il treno”. Il ragazzo prova a dire che la mattina era salito con la
bici, che l’aveva chiusa per non ingombrare, che non poteva tornare a ostia in
bici (troppo pericoloso), e altro che non posso sentire perche’ l’hanno gia’
trascinato fuori. Con molto autocontrollo continua ad esprimere le sue ragioni,
io sono sbigottita, devo scendere e dire la mia! Un signore accanto a me
inveisce contro il ragazzo perche’ vuole partire puntuale e qualcuno lo
appoggia, gli altri sono immersi nelle letture, nella musica, nelle
chiacchiere, al cellulare. Tutto nornale. Sono ammutolita dallo sgomento. Le
porte si chiudono, il treno parte e il ragazzo resta fuori.
E’ passato qualche mese, scrivendo, provo a riscattare, in parte, la mia
omertà”.

La bicicletta intelligente

15 dicembre 2009
Ecco la Copenhagen Wheel,
la bicicletta intelligente

E’ stata presentata, davanti al municipio di Copenhagen la «Copenhagen green wheel», una ruota capace di trasformare qualsiasi bicicletta in una bicicletta “intelligente”.
La ruota contiene una batteria elettrica che regala la pedalata assistita e che si ricarica con le frenate. Ma anche un chip bluetooth per le comunicazioni, e sensori ambientali che consentono al ciclista un collegamento con il proprio smartphone per avere informazioni sull’inquinamento, sul traffico o sui percorsi.

La ruota intelligente è stata sviluppata dall’Mit di Boston e da Ducati Energia, che entro sei mesi metterà in commercio sia la ruota che una propria versione di bicicletta. «L’idea è quella di competere con le attuali bici elettriche – dice Federica Guidi, direttore generale di Ducati – e quindi puntiamo a un prezzo inferiore ai mille euro».
«L’idea è nata al Massachusetts Institute of Technology – racconta Guidi – che ha trovato in noi il partner tecnico e industriale per la progettazione meccanica ed elettronica. Il ministero dell’Ambiente poi, si è unito al progetto, cofinanziandolo».

Nonostante la presentazione in pompa magna, avvenuta in occasione del vertice climatico dei sindaci di tutto il mondo, parallelo a quello dell’Onu, la ruota intelligente deve essere ancora brevettata. «Lo faremo entro breve, abbiamo ancora bisogno di sei mesi per arrivare sul mercato», risponde Federica Guidi.
Per la presentazione, è stata fatta vedere un’applicazione per iPhone, dove il ciclista riceve informazioni dalla bicicletta ma anche dal web, inclusi problemi di traffico o di inquinamento. Informazioni queste, che lo stesso ciclista può decidere di trasmettere, ad esempio al web server del Comune che diffonde questi dati.

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