Autore: cassandra Pagina 1 di 4

La verità di Gianni Lannes sulle “navi dei veleni” nucleari in Italia

Il giornalista Gianni Lannes è stato a Caorso, nella più importante centrale nucleare e qui ha scoperto entrando di nascosto, senza autorizzazione, che il governo ha affidato lo smantellamento delle centrali nucleari alla ‘ndrangheta, che sta dietro una società che si chiama Ecoge che ha sede a Genova. Questa società carica i rifiuti nucleari in dei container che da Caorso vanno a Genova e poi a La Spezia, in attesa di navi su cui caricarli e verranno affondate. La Stampa ha impedito a Lannes di pubblicare l’inchiesta e nessun altro giornale l’ha voluta questa inchiesta. Questo video amatoriale è una bomba a orologeria, aiutiamo e sosteniamo questo giornalista Gianni Lannes, che ha un coraggio da Leone affermando ciò che dice con prove tangibili e documentate…


La sentenza del processo: niente acqua ai Boscimani! 21 luglio

Lo so che è estate e si vorrebbe essere spensierati, ma questa notizia è terribile!!

Scrivete una lettera, qui l’indirizzo sul come fare!!

La sentenza di oggi infligge un duro colpo ai Boscimani. Xoroxloo Duxee morì di disidratazione nel 2005.
La sentenza di oggi infligge un duro colpo ai Boscimani. Xoroxloo Duxee morì di disidratazione nel 2005.
© Survival

Indignazione oggi presso l’aula dell’Alta Corte del Botswana dove ai Boscimani è stato negato il diritto all’acqua.

Il giudice ha negato ai Boscimani il diritto di accedere al pozzo esistente nelle loro terre e anche quello di scavarne uno nuovo all’interno della Central Kalahari Game Reserve (CKGR), una delle regioni più aride del mondo. Il caso era stato discusso il 9 giugno alla presenza di molti Boscimani che avevano affrontato un lungo viaggio per raggiungere il tribunale. Poi però il giudice si era riservato di decidere oggi.

La sentenza infligge un’enorme ferita ai Boscimani che lottano per sopravvivere senz’acqua già dal 2002, quando il Governo sigillò il pozzo per indurli ad abbandonare le terre ancestrali. Ma nel 2006, l’Alta Corte definì illegali e incostituzionali gli sfatti forzati operati dal Governo e da allora, a centinaia sono ritornati nella riserva.

Nonostante la sentenza, il governo proibì ai Boscimani di riaprire il pozzo condannandoli ad affrontare quelle che l’alto Commissario per i diritti indigeni dell’ONU James Anaya ha definito “condizioni di vita dure e pericolose a causa dell’impossibilità di accedere all’acqua”. Ma contemporaneamente ha autorizzato l’apertura di un complesso turistico di lusso della Wilderness Safaris dotato di bar e piscina per i turisti, e lo scavo di nuovi pozzi per abbeverare esclusivamente gli animali selvatici con i soldi della Fondazione Tiffany & Co; la Gem Diamonds ha addirittura ottenuto il nulla osta ambientale per aprire una miniera di diamanti nella riserva ma solo a condizione che non sia fornita acqua ai Boscimani.

Ai Boscimani è anche stato proibito di portare acqua dall’esterno ai parenti assetati dentro la CKGR.

Jumanda Gakelebone, portavoce dei Boscimani, ha commentato: “È terribile. Come possiamo sperare di sopravvivere senz’acqua? Il tribunale ci ha autorizzato a vivere nelle nostre terre ma senz’acqua è molto dura”.

“Negli ultimi anni, il Botswana è diventato uno dei luoghi più ostili del mondo per i popoli indigeni” ha dichiarato Stephen Corry, direttore generale di Survival. Se ai Boscimani viene negata l’acqua nelle loro terre mentre viene fornita liberamente ai turisti, agli animali e alle miniere di diamanti, beh, allora gli stranieri dovrebbero chiedersi seriamente se possono accettare di sostenere questo regime visitando il paese e acquistando nei suoi negozi di gioielli.”

Nota agli editori: L’avvocato dei Boscimani è disponibile per interviste (in inglese).

Take Way Long Home (by Roger Hodgson)

Take Way Long Home (by Roger Hodgson)

So you think you’re a Romeo,

you’re playing a part in a picture show.

Well, take the long way home.
Take the long way home.

‘Cause you’re the joke of the neighborhood,
why should you care if you’re feeling good?

Well, take the long way home.
You take the long way home.

But there are times that you feel
you’re part of the scenery,
all the greenery is coming down, boy.

And then your wife seems to think
you’re part of the furniture,
oh, it’s peculiar, she used to be so nice.

When lonely days turn to lonely nights,
you take a trip to the city lights,

and take the long way home.
You take the long way home.

You never see what you wanna see,
forever playing to the gallery.

You take the long way home.
You take the long way home.

And when you’re up on the stage,
it’s so unbelievable,
oh, unforgettable how they adore you.

But then your wife seems to think
you’re losing your sanity,
oh calamity! Oh, is there no way out?

Well, does it feel that your life’s become
a catastrophe?
Oh, it has to be for you to grow, boy.

Oh, when you look through the years
and see what you could have been,

oh, what you might have been
if you had had more time.

So, when the day comes to settle down,
well, who’s to blame if you’re not around?

You took the long way home.
You took the long way home.

You took the long way home.
You took the long way home.


testo in italiano:

Quindi pensi di essere un Romeo
recitando la parte in una mostra di quadri
prendi la strada più lunga per arrivare a casa
prendi la strada più lunga per arrivare a casa

perchè sei la barzelletta dei vicini di casa
perchè dovrebbe interessarti se ti senti bene?
prendi la strada più lunga per arrivare a casa
prendi la strada più lunga per arrivare a casa

ma ci sono momenti in cui ti senti
come se fossi parte di uno scenario
tutta la vegetazione sta venendo giù, ragazzo
e poi tua moglie sembra pensare
che tu sia parte dell’arredamento, è strano,
prima ti considerava un tipo così simpatico

quando i giorni solitari si trasformano
in notti solitarie, tu fai un viaggetto
verso le luci della città e
prendi la strada più lunga per arrivare a casa
prendi la strada più lunga per arrivare a casa

non vedi mai quel che vuoi vedere
giocando sempre nella galleria
prendi la strada più lunga per arrivare a casa
prendi la strada più lunga per arrivare a casa

e quando sei sul palco, è incredibile,
indimenticabile, quanto ti adorino
ma poi tua moglie sembra pensare
che tu stia perdendo la tua sanità mentale
disastro, non c’è via d’uscita?

ti senti come se la tua vita
stia diventando una catastrofe?
è perchè devi crescere, ragazzo
quando guarderai indietro gli anni
e vedrai quel che potevi essere,
cosa sarebbe potuto esserci,
se solo avessi avuto più tempo

quindi, quando il nuovo giorno
nasce e si mette comodo
di chi sarà la colpa se non sei in giro?
tu hai preso la strada più lunga per arrivare a casa
tu hai preso la strada più lunga per arrivare a casa

J.F.K.: Il coraggio di vivere

J.F.K.: Il coraggio di vivere

…buonanotte con un po’ di coraggio per il vostro domani…

Erasmo da Rotterdam: Elogio della Follia

Poiché è un periodo che mi sento più folle che savia, voglio condividere con voi questo mio stato d’animo, attraverso le parole di Erasmo da Rotterdam.

Video con citazioni dell’ Elogio della Follia (1509):

Dove non c’è un po’ di saggia follia, non c’è nemmeno il gusto per la vita! 🙂

Qui il testo completo (tradotto in italiano) dell’Elogio: link

Conosco delle Barche

nave2Conosco delle barche
che restano nel porto per paura
che le correnti le trascinino via con troppa violenza.

Conosco delle barche che arrugginiscono in porto
per non aver mai rischiato una vela fuori.

Conosco delle barche che si dimenticano di partire
hanno paura del mare a furia di invecchiare
e le onde non le hanno mai portate altrove,
il loro viaggio è finito ancora prima di iniziare.

Conosco delle barche talmente incatenate
che hanno disimparato come liberarsi.

Conosco delle barche che restano ad ondeggiare
per essere veramente sicure di non capovolgersi.

Conosco delle barche che vanno in gruppo
ad affrontare il vento forte al di là della paura.

Conosco delle barche che si graffiano un po’
sulle rotte dell’oceano ove le porta il loro gioco.

Conosco delle barche
che non hanno mai smesso di uscire una volta ancora,
ogni giorno della loro vita
e che non hanno paura a volte di lanciarsi
fianco a fianco in avanti a rischio di affondare.

Conosco delle barche
che tornano in porto lacerate dappertutto,
ma più coraggiose e più forti.

Conosco delle barche straboccanti di sole
perché hanno condiviso anni meravigliosi.

Conosco delle barche
che tornano sempre quando hanno navigato.
Fino al loro ultimo giorno,
e sono pronte a spiegare le loro ali di giganti
perché hanno un cuore a misura di oceano.

(di Jacques Brel)

Finlandia, donne al potere: una 40enne sarà premier

I paesi dove le donne hanno potere, hanno una marcia in più.
Uomini italiani non abbiate paura delle donne che usano il cervello, temete di più quelle che apparentemente sembra che non lo usino!!! 🙂

FINLAND CENTER PARTY NEW CHAIRWOMAN

La Repubblica ha già una presidente e 11 ministre

Finlandia, donne al potere

Una quarantenne sarà premier

E Helsinki sta superando la crisi meglio degli altri Paesi

BRUXELLES – Per gli antichi finnici, quello di oggi era il solstizio d’estate consacrato a Ukko, il dio maschile del tuono e della paternità fecondatrice. Per i finlandesi del 2010, è invece il giorno in cui un’altra donna, e mamma, arriva ai vertici dello Stato: Mari Kiviniemi, del Partito di Centro, 41 anni e 2 bambini, figlia di contadini e laureata in scienze politiche, nonché pattinatrice provetta, è da oggi primo ministro; così come Tarja Kaarina Halonen, 67 anni, una figlia, è ormai da 10 anni presidente della repubblica. E così come sono donne 11 dei 20 ministri dell’attuale governo. In Finlandia si parla molto poco, anzi non si parla mai, delle cosiddette «quote rosa» che molto più a Sud riempiono i programmi e i discorsi di tanti politici. Ma la presenza femminile nella politica, come in tutte le professioni, ha radici antiche e solide. In questo Paese le donne poterono votare ed essere elette già dal 1906, quando ancora la Finlandia era un granducato sotto l’ala dello zar di Russia, e ben prima che ciò avvenisse in tanti altri angoli del mondo.

Nelle prime elezioni parlamentari finlandesi, concesse nel 1907, già 19 fra gli eletti dal popolo portavano la gonna: una percentuale incredibile per le tradizioni politiche del tempo. La prima donna entrò nel governo nel 1926, come ministro degli Affari sociali. E fra i 550 ministri succedutisi nei 70 governi da che il Paese è indipendente, le donne ci sono sempre state in buon numero e anche con portafogli «pesanti»: da Elisabeth Rehn, ministro della Difesa nel 1995, a Tarja Kaarina Halonen, ministro degli Esteri e speaker del Parlamento prima di salire alla presidenza della Repubblica; o ad Anneli Jäätteenmäki, altra donna premier, nel 2003, seppure solo per 69 giorni (la buttò giù uno scandalo). Da anni, nell’Eduskunta, il Parlamento nazionale, difficilmente la percentuale delle donne scende al di sotto del 38%. E però, quote rosa o no, la notizia di oggi resta davvero una prima assoluta: non era mai accaduto che due donne occupassero contemporaneamente i due posti più alti dello Stato. Notizia che si accompagna a un’altra, di cui pure i finlandesi non parlano molto, forse per scaramanzia: senza clamori, il loro Paese sembra pian piano superare la tempesta della crisi, assai meglio di altri.

Per esempio è piazzato assai bene nella classifica internazionale della libertà d’impresa che esamina i vincoli posti dalla burocrazia, o dalla corruzione, alla creatività imprenditoriale: la Finlandia è al diciassettesimo posto nel mondo, e all’ottavo fra i 43 Paesi della regione europea. Entro i suoi confini, ci vogliono circa 14 giorni per dare il via a un’impresa, contro una media mondiale di 35 giorni. L’Italia, tanto per fare un confronto, è al posto 74 della classifica mondiale, e al posto 35 di quella europea (ma «impone» solo 10 giorni di attesa per l’avvio di un’attività, sempre che non sia implicata la richiesta di una licenza). In questa cornice, Mari Kiviniemi si avvia a fare la sua prova da primo ministro. Che non sarà facile: se le banche austriache o tedesche sono esposte in Paesi come l’Ungheria, o la Lettonia, o la Romania, quelle finlandesi hanno nervi scoperti proprio sul Baltico, in quell’Estonia che per ragioni storiche e culturali resta una sorta di «sorella minore», e che sta per aderire all’euro. Chi conosce la signora Kiviniemi assicura comunque che ha nervi saldi, come le lame dei pattini sui cui trascorre molti pomeriggi domenicali. Qualche mese fa, nel mezzo di una tempestosa riunione del suo partito, cercando di restar seria propose una mozione per far riscaldare l’acqua troppo fredda nella piscina interna del Parlamento: e il litigio che già stava per scoppiare fra gli «altri», gli uomini, si sciolse in una risata

Dal Corriere della Sera.it

Auto Elettriche: la loro storia

Cattura

Mi hanno mandato il seguente file pps. Inquietante!!!

N.B.: Dopo aver cliccato sopra il link per aprire il file, cliccate poi su apri, una volta aperto per mandare avanti le scritte e le immagini cliccate sul pulsante sx del mouse, non importa puntarlo su qualche cosa.

Auto Elettriche

SAVIANO: «A Berlusconi dico che SMUOVERE LE COSCIENZE FA PAURA»

SAVIANO__b--180x140Lo scrittore: «Conoscere ci trasforma. È importante pensare e sognare un nuovo Paese»

parlando a Trento al Festival dell’Economia

TRENTO – «È smuovere le coscienze quello che fa paura. Ed è questo che fa dire in continuazione ‘questa cosa fa male all’Italia, questa cosa ci sta danneggiando. Perchè ci viene detto? Perchè conoscere ci trasforma. È oggi è importante pensare, e sognare un Paese diverso». Lo ha detto Roberto Saviano, parlando a Trento al Festival dell’Economia sul tema «Le mafie che controllano l’economia del Paese» in risposta – ha chiarito – al primo ministro.

BORSELLINO – Per esplicitare il suo concetto Saviano ha citato una frase del giudice Paolo Borsellino sul valore sociale e non solo repressivo dell’azione del pool antimafia di Palermo. «La differenza tra quanto sta succedendo oggi con il pool antimafia di Antonino Caponnetto e quello che è successo prima – ha detto Saviano, ripetendo le parole di Borsellino – è che noi non siamo più un organo di repressione distaccata dello Stato ma siamo diventati un movimento culturale che coinvolge tutti». Sempre riferendosi alle parole di Borsellino, Saviano ha aggiunto: «Giovanni Falcone in uno dei suoi pochi momenti di felicità disse “la gente fa il tifo per noi”. E con questo non intendeva la solidarietà che può nascere tra un cittadino e un organo dello Stato, ma intendeva dire che stavamo smuovendo le coscienze di tutti». «Ed è questo che fa paura – ha commentato Saviano -. Ed è questo che fa dire in continuazione “questa cosa fa male all’Italia”. “Questa cosa ci sta danneggiando”». «Perchè viene detto – ha concluso -? Perchè conoscere ci trasforma. È oggi è importante pensare e sognare un paese diverso».

06 giugno 2010 (tratto dal Corriere della Sera.it)

Qui il suo intervento al completo

Ultimo avvertimento dalla Commissione Europea all’Italia: in arrivo le multe per l’inquinamento da PM10

La Commissione europea procede contro l’Italia per la mancata osservanza delle norme UE sulla qualità dell’aria. Si tratta del secondo e ultimo avvertimento scritto, inviato all’Italia per aver superato i valori limite del PM10 in numerose zone o agglomerati del paese.  Il triste primato di morti per inquinamento va alla Lombardia.  Secondo il Commissario UE per l’ambiente, Janez Potočnik,  “L’inquinamento atmosferico continua a causare ogni anno più di 350’000 morti premature in Europa. In Italia sono ancora troppi i luoghi dove, per ogni 10.000 abitanti, più di 15 persone muoiono prematuramente solo a causa del particolato.  Gli Stati membri devono continuare a prendere sul serio le norme europee di qualità dell’aria e adottare i provvedimenti necessari per ridurre le emissioni”.
“Questi dati – dichiara Andrea Poggio, vice direttore nazionale di Legambiente – sono la triste conferma che c’è molto da fare. Non è possibile aspettare ancora misure efficaci e risolutive. E’ quanto mai urgente presentare il Piano nazionale anti-smog, che il ministro Prestigiacomo aveva promesso entro la fine di marzo ma che ancora non ha visto la luce”.
La Commissione Europea aveva già bocciato quasi tutti i Piani Regionali e Comunali di risanamento dell’aria, constatato l’inesistenza di un Piano Nazionale e avviato una procedura di infrazione nei confronti del Governo italiano. Si rischia così di condannare l’Italia a pagare una salatissima multa per inquinamento, che pagheremo con le nostre tasse. Nel documento finale della Commissione, oltre alla Lombardia, che fa da capofila dei bocciati, troviamo anche l’Emilia Romagna, il Piemonte, il Veneto, la Provincia Autonoma di Trento e, la Provincia Autonoma di Bolzano, la Valle d’Aosta, il Friuli Venezia Giulia, la Liguria, la Toscana, l’Umbria, le Marche, il Lazio, l’Abruzzo, la Campania, la Puglia e la Sicilia.
Il risanamento della qualità dell’aria potrebbe partire proprio dalle città italiane che rappresentano il terreno privilegiato per attivare processi di riduzione delle emissioni inquinanti e per combattere i cambiamenti climatici migliorando la qualità della vita dei cittadini. E’ urgente un piano di rilancio del trasporto pubblico, ferroviario in primis, con l’acquisto di nuovi treni per i pendolari. Bisogna attuare, in tutte le aree più densamente urbanizzate, un piano eccezionale di 100 nuove metropolitane leggere, con grandi bus su corsie protette con semafori intelligenti agli incroci, fermate accessibili, comode e riparate. In questo modo si potrebbero togliere, in un paio d’anni, centinaia di migliaia di auto che entrano e circolano nelle città e in provincia, tutti i giorni.
“Esistono oggi  – ha concluso Poggio – una serie di interventi già efficaci in altri paesi europei, dalle “Low Emission Zone”, con misure annuali e stagionali di limitazione della circolazione dei veicoli più inquinanti, alle riduzioni dei limiti di velocità, ai divieti per i motori diesel non dotati di filtri antiparticolato. Bisogna intervenire anche nel settore energetico, promuovendo politiche di risparmio ed efficienza e utilizzo di fonti rinnovabili, a partire dai pannelli solari per riscaldare l’acqua nelle abitazioni”.  (Fondazione Legambiente Innovazione).

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