Categoria: Natura Pagina 1 di 4

critica razionale al significato della vita moderna

In questo momento si potrebbe essere ovunque, fare qualsiasi cosa. Invece ci si siede da solo prima di una schermata. Allora, cosa ci impedisce di fare quello che vogliamo? Essere dove vogliamo essere?

Ogni giorno ci svegliamo nella stessa stanza e seguire lo stesso percorso, a vivere lo stesso giorno di ieri. Eppure un tempo ogni giorno era una nuova avventura. Lungo il percorso è cambiato qualcosa. Davanti ai nostri giorni sono stati senza tempo, ora i nostri giorni sono in programma.
E ‘questo ciò che significa essere cresciuti? Essere libero? Ma siamo davvero liberi?
Cibo, acqua, terra.
Gli elementi stessi che abbiamo bisogno per sopravvivere sono di proprietà di multinazionali. Non c’è cibo per noi sugli alberi, senza acqua dolce nei corsi d’acqua, nessun terreno per costruire una casa. Se si tenta di prendere ciò che la terra offre sarai rinchiuso. Così noi obbediamo loro regole.
Scopriamo il mondo attraverso un libro di testo. Per anni ci si siede e rigurgitare ciò che ci è stato detto. Testato e classificati come soggetti in un laboratorio. Sollevato di non fare la differenza in questo mondo, ha sollevato di essere diverso. abbastanza intelligente per fare il nostro lavoro, ma non mettere in discussione perché lo facciamo. Quindi lavoriamo e il lavoro, lasciato con il tempo di vivere la vita che lavoriamo. Fino a quando un giorno in cui siamo troppo vecchi per fare il nostro lavoro. E ‘qui che sono lasciati a morire. I nostri figli prendere il nostro posto nel gioco.
Per noi, il nostro percorso è unico, ma insieme abbiamo non sono altro che di carburante. Il carburante che alimenta l’elite. L’elite che si nascondono dietro i loghi delle multinazionali. Questo è il loro mondo. E la loro risorsa più preziosa non è nel terreno. Si tratta di noi.
Costruiamo le loro città, corriamo loro macchine, noi combattiamo le loro guerre. Dopo tutto, il denaro non è ciò che li spinge. E ‘il potere. Il denaro è semplicemente lo strumento che usano per controllarci. pezzi di carta senza valore che dipendono per nutrire noi, ci muoversi, noi divertire.
Ci hanno dato i soldi e in cambio abbiamo dato loro il mondo. Dove c’erano alberi che pulivano la nostra aria ora sono fabbriche che avvelenano esso. Dove c’era acqua da bere, è rifiuti tossici che puzza. Se gli animali correvano liberi, sono allevamenti in cui sono nati e macellati senza fine, per la nostra soddisfazione. Oltre un miliardo di persone stanno morendo di fame, nonostante noi avere abbastanza cibo per tutti. Da dove viene tutto andare? Il 70% del grano si cresce è alimentato per ingrassare gli animali che si mangia per cena. Perché aiutare gli affamati? Non si può trarre profitto fuori di loro.
Siamo come una piaga spazzare la terra, lacerando l’ambiente stesso che ci permette di vivere. Noi vediamo tutto come qualcosa da vendere, come un oggetto da possedere. Ma cosa succede quando abbiamo inquinato l’ultimo fiume? Avvelenato l’ultima boccata d’aria? Non avere l’olio per i camion che ci portano il nostro cibo? Quando capiremo il denaro non può essere mangiato, che non ha alcun valore?
Non stiamo distruggendo il pianeta. Stiamo distruggendo ogni forma di vita su di esso. Ogni anno migliaia di specie si estinguono. E il tempo sta per scadere prima che siamo successivo. Se si vive in America c’è una possibilità del 41% si otterrà il cancro. La malattia di cuore uccide uno su tre americani. Prendiamo la prescrizione di farmaci per affrontare questi problemi, ma le cure mediche è la terza causa di morte dopo il cancro e malattie cardiache. Ci è stato detto tutto può essere risolto da buttare i soldi a scienziati in modo che possano scoprire una pillola per rendere i nostri problemi andare via. Ma le case farmaceutiche e le società di cancro si affidano alla nostra sofferenza per realizzare un profitto. Pensiamo che stiamo correndo per una cura, ma in realtà stiamo scappando dalla causa. Il nostro corpo è un prodotto di ciò che consumiamo e il cibo che mangiamo è progettato esclusivamente per il profitto. Riempiamo noi stessi con sostanze chimiche tossiche. I corpi di animali infestati con i farmaci e le malattie. Ma non vediamo questo. Il piccolo gruppo di società che possiedono i media non vogliono farci. che ci circonda con una fantasia che è stato detto è la realtà.
E ‘divertente pensare l’uomo, una volta pensato che la terra era al centro dell’universo. Ma poi di nuovo, ora vediamo noi stessi come il centro del pianeta. Segnaliamo per la nostra tecnologia e dire che siamo il più intelligente. Ma i computer, le automobili e le fabbriche davvero illustrano come intelligente siamo? Oppure si mostrano come siamo diventati pigri. Abbiamo messo questo “civile” maschera. Ma quando si striscia che via ciò che siamo?
In quanto tempo si dimentica solo entro ultimi cento anni abbiamo potuto permettere alle donne di votare; permettono neri di vivere come eguali. Ci comportiamo come se fossimo esseri onnisciente, ma c’è molto che non riusciamo a vedere. Camminiamo lungo la strada ignorando tutte le piccole cose. Gli occhi che guardano. Le storie hanno in comune. Vedendo tutto come sfondo a ‘me’.
Forse abbiamo paura che non siamo soli. Che siamo una parte di un quadro molto più grande. Ma non riusciamo a effettuare la connessione. Stiamo bene uccidere maiali, mucche, polli, sconosciuti da terre straniere. Ma non i nostri vicini, non i nostri cani, i nostri gatti, quelli che hanno imparato ad amare e capire. Chiamiamo le altre creature stupido ancora segnaliamo a loro per giustificare le nostre azioni. Ma lo fa uccidere solo perché siamo in grado, perché abbiamo sempre, fare bene? Oppure è mostrare quanto poco abbiamo imparato. Che continuiamo ad agire fuori originale aggressività piuttosto che il pensiero e la compassione.
Un giorno, questa sensazione che chiamiamo vita ci lascerà. I nostri corpi marciranno, i nostri oggetti di valore raccoglimento. le azioni di ieri tutti che rimangono. La morte ci circonda costantemente, ancora sembra così lontana dalla nostra realtà di tutti i giorni. Viviamo in un mondo sull’orlo del collasso. Le guerre di domani non avranno vincitori. Per la violenza non sarà mai la risposta; distruggerà ogni possibile soluzione.
Se tutti noi guardiamo al nostro desiderio più profondo, vedremo i nostri sogni non sono così diversi. Condividiamo un obiettivo comune. Felicità. Abbiamo strappare il mondo a parte in cerca di gioia, senza mai guardare in noi stessi. Molte delle persone più felici sono quelli che possiedono il minimo. Ma siamo davvero molto soddisfatti del nostro iPhone, i nostri grandi case, le nostre auto di fantasia?
Siamo diventati scollegato. Idolatrare le persone che non abbiamo mai incontrato. Assistiamo la straordinaria sugli schermi, ma ordinario ovunque. Vi aspettiamo per qualcuno di portare il cambiamento senza mai pensare di cambiare noi stessi.
Le elezioni presidenziali potrebbe anche essere un lancio della moneta. Si tratta di due facce della stessa medaglia. Abbiamo scelto quale faccia vogliamo e l’illusione della scelta, del cambiamento è stato creato. Ma il mondo rimane lo stesso. Non riusciamo a capire i politici non ci servono; servono coloro che li finanziano al potere.
Abbiamo bisogno di leader, non politici. Ma in questo mondo di seguaci, ci siamo dimenticati di portare noi stessi. Smettere di aspettare per il cambiamento e di essere il cambiamento che vuoi vedere. Non siamo riusciti a questo punto da seduto su nostri asini. La razza umana non è sopravvissuto perché siamo più veloci o più forti, ma perché abbiamo lavorato insieme.
Abbiamo imparato l’atto di uccidere. Ora del Maestro la gioia di vivere.
Non si tratta di salvare il pianeta. Il pianeta sarà qui se siamo o no. Terra è stata in giro per miliardi di anni, ognuno di noi sarà la fortuna di durare ottanta. Siamo un lampo nel tempo, ma il nostro impatto è per sempre.
Spesso voluto ho vissuto in un’epoca prima che i computer, quando non avevamo schermi per distrarci.
Ma mi rendo conto non c’è una ragione per cui questa è l’unica volta che voglio essere vivo. Perché qui oggi, abbiamo l’opportunità non abbiamo mai avuto prima. Il Internet ci dà il potere di condividere un messaggio e unire milioni in tutto il mondo. Mentre siamo ancora in grado dobbiamo usare i nostri schermi per portarci insieme, piuttosto che più lontani.
Nel bene e nel male, la nostra generazione determinerà il futuro della vita su questo pianeta. Siamo in grado di scegliere se continuare a servire questo sistema di distruzione fino a quando non la memoria della nostra esistenza resta o possiamo svegliare. Rendiamo conto che non stiamo evolvendo verso l’alto, ma piuttosto cadere … non ci resta che schermi in faccia in modo da non vedere dove stiamo andando.
Questo momento presente è ciò che ogni passo, ogni respiro e ogni morte ha portato a. Noi siamo i volti di tutti coloro che sono venuti prima di noi. E ora è il nostro turno. Si può scegliere di ritagliarsi il proprio percorso o seguire la strada innumerevoli altri hanno già preso.
La vita non è un film. Lo script non è già scritto. Noi siamo gli scrittori.
Questa è la tua storia, la loro storia, la nostra storia.

In questo momento potresti essere ovunque, fare qualsiasi cosa. Invece sei seduto davanti ad uno schermo.

Cosa ci impedisce di fare quello che vogliamo? Essere dove vogliamo essere?
Ogni giorno ci svegliamo nella stessa stanza e seguiamo lo stesso percorso, a rivivere lo stesso giorno di ieri.
Eppure un tempo ogni giorno era una nuova avventura. Lungo il percorso è cambiato qualcosa.
Prima i nostri giorni erano senza tempo, ora i nostri giorni sono iper-programmati.
E ‘questo ciò che significa essere cresciuti? Essere liberi?

Ma siamo davvero liberi?
Cibo, acqua, terra, gli elementi stessi di cui abbiamo bisogno per sopravvivere, sono di proprietà di multinazionali.
Non c’è cibo per noi sugli alberi, non è potabile l’acqua dei corsi d’acqua, sul terreno non possiamo costruire liberamente una casa.
Se si tenta di prendere ciò che la terra offre, si viene rinchiusi. Così obbediamo alle loro regole.

Scopriamo il mondo attraverso un libro di testo.
Per anni stiamo immobili e seduti a ingurgitare tutto ciò che ci viene detto.
Testati e classificati come oggetti in un laboratorio. Cresciuti per non fare la differenza in questo mondo, cresciuti per essere tutti uguali.
Abbastanza intelligenti per fare il nostro lavoro, ma non per mettere in discussione perché lo facciamo.
Quindi lavoriamo e lavoriamo, e rimaniamo senza il tempo di vivere la vita per cui lavoriamo.
Fino a quando arriva il giorno in cui siamo troppo vecchi per fare il nostro lavoro.
Ed allora veniamo lasciati a morire e i nostri figli prendono il nostro posto nella giostra.
Ad ognuno di noi la propria storia sembra unica, ma insieme non siamo altro che carburante.
Il carburante che alimenta l’elite.

L’elite che si nascondono dietro i loghi delle multinazionali.
Questo è il loro mondo.
E la loro risorsa più preziosa non è nel terreno. Siamo noi.
Costruiamo le loro città, facciamo funzionare i loro macchinari, combattiamo le loro guerre.
Dopo tutto, il denaro non è ciò che li spinge; è il potere.
Il denaro è semplicemente lo strumento che usano per controllarci: pezzi di carta senza valore da cui dipendiamo per nutrirci, per muoverci, per divertirci.
Ci hanno dato i soldi e in cambio abbiamo dato loro il mondo.
Dove c’erano alberi che pulivano la nostra aria ora sono fabbriche che avvelenano.
Dove c’era acqua da bere, ora ci sono rifiuti tossici che puzzano.
Gli animali correvano liberi, ora nascono e vengono macellati imprigionati in allevamenti dai quali non usciranno mai, per la nostra soddisfazione.

Oltre un miliardo di persone sta morendo di fame, nonostante ci sia cibo in abbondanza per tutti.
Dove finisce tutto questo cibo? Il 70% del grano raccolto serve per ingrassare gli animali che mangiamo a cena.
Perché aiutare gli affamati? Non si può trarre profitto da loro.
Siamo come una piaga che spazza la Terra, che sta distruggendo l’ambiente che ci permette di vivere.
Vediamo tutto come qualcosa da vendere, come un oggetto da possedere.
Ma cosa succederà quando avremo inquinato l’ultimo fiume? Avvelenato l’ultima boccata d’aria?
Quando non avremo la benzina per i camion che trasportano il nostro cibo?
Quando capiremo che il denaro non può essere mangiato, che non ha alcun valore? Non stiamo distruggendo il pianeta.
Stiamo distruggendo ogni forma di vita su di esso.
Ogni anno migliaia di specie si estinguono. E presto sarà l’ora della nostra specie.

Chi vive in USA ha il 41% di probabilità di sviluppare un cancro.
Le malattie cardiovascolari uccidono un americano su tre.
Prendiamo i farmaci prescritti per affrontare questi problemi, ma le cure mediche sono la terza causa di morte dopo il cancro e malattie cardiovascolari.
Ci è stato detto che qualsiasi problema può essere risolto dando più soldi agli scienziati in modo che possano scoprire una pillola per mandare via i nostri problemi.
Ma le case farmaceutiche e le società di ricerca sul cancro fanno profitto sulla nostra sofferenza.
Pensiamo che stiamo correndo verso una cura, ma in realtà stiamo scappando dalla causa.
Il nostro corpo è un fatto di ciò che consumiamo e il cibo che mangiamo è progettato esclusivamente per il profitto.
Ci rimpinziamo di sostanze chimiche tossiche, di corpi di animali infestati con farmaci e malattie.
Ma non ce ne accorgiamo: il piccolo gruppo di società che possiedono i media non vogliono e ci circondano con una fantasia spacciata per realtà.

Fa sorridere pensare che l’uomo una volta credeva che la terra fosse al centro dell’universo.
E poi, di nuovo, ora vediamo noi stessi come il centro del pianeta.
Pensiamo alla nostra tecnologia per dire che siamo i più intelligenti.
Ma i computer, le automobili, le fabbriche…davvero mostrano come siamo intelligenti? Oppure mostrano come siamo diventati pigri?
Indossiamo queste maschere di “civiltà”. Ma se le togliessimo cosa saremmo?
Ci siamo già dimenticati che solo negli ultimi cento anni abbiamo permesso alle donne di votare e ai neri di vivere come eguali?!
Ci comportiamo come se fossimo esseri onnisciente, ma c’è molto che non riusciamo a vedere.
Camminiamo lungo la strada ignorando tutte le piccole cose. Gli occhi che guardano. Le vite condivise.
Vediamo tutto come sfondo a noi stessi.
Forse abbiamo paura di non essere soli, d’essere solo una piccola parte di un quadro molto più grande.

Ma non riusciamo a effettuare la connessione.
Stiamo bene uccidendo maiali, mucche, polli e sconosciuti di terre lontane.
Basta che non siano i nostri vicini, i nostri cani, i nostri gatti, quelli che abbiamo imparato ad amare e capire.
Chiamiamo le altre creature stupide e poi le indichiamo per giustificare le nostre azioni.
Ma uccidere perché ne siamo capaci, perché l’abbiamo sempre fatto, lo fa diventare giusto?
Oppure è mostra di quanto poco abbiamo imparato? Che continuiamo ad agire secondo “l’attacco è la miglior difesa” piuttosto che con compassione ed intelligenza.

Un giorno, questa sensazione che chiamiamo vita ci lascerà.
I nostri corpi marciranno ed i nostri oggetti di valore verranno raccolti da altri. Invece le nostre azioni passate rimarranno tutte.
La morte ci circonda costantemente, eppure ci sembra così lontana dalla nostra realtà quotidiana.
Viviamo in un mondo sull’orlo del collasso.
Le guerre di domani non avranno vincitori. La violenza non sarà mai la risposta; distruggerà ogni possibile soluzione.
Se tutti noi guardiamo al nostro desiderio più profondo, vedremo che i nostri sogni non sono così diversi. Condividiamo un obiettivo comune: la felicità.
Facciamo il mondo a pezzi in cerca della gioia senza però mai guardare in noi stessi.
Molte delle persone più felici sono tra quelle che possiedono di meno.
Ma siamo davvero molto soddisfatti dei nostri cellulari, le nostre grandi case, le nostre luccicanti automobili?

Siamo diventati scollegati.
Idolatriamo persone che non abbiamo mai incontrato.
Osserviamo lo straordinario sugli schermi, ma l’ordinario è ovunque.
Aspettiamo che qualcuno porti il cambiamento senza mai pensare di cambiare noi stessi.
Le elezioni presidenziali potrebbe anche essere un lancio della moneta.
Si tratta di due facce della stessa medaglia. Abbiamo scelto quale faccia vogliamo e l’illusione della scelta, del cambiamento, è stata creata. Ma il mondo rimane lo stesso.
Non riusciamo a capire che i politici non sono al servizio degli elettori ma servono coloro che li finanziano al potere.

Abbiamo bisogno di leader, non di politici.
Ma in questo mondo di “followers”, ci siamo dimenticati di osservare noi stessi.
Bisogna smettere di aspettare il cambiamento ed essere il cambiamento che vogliamo vedere.
Non siamo arrivati fin qui stando seduti ad aspettare.
La razza umana non è sopravvissuta perché più veloce o più forte, ma perché abbiamo lavorato insieme.
Siamo diventati esperti ad uccidere. E’ ora di diventare bravi nella gioia di vivere.

Non si tratta di salvare il pianeta. Il pianeta sarà qui con o senza di noi.
La Terra c’è da miliardi di anni mentre ognuno di noi sarà fortunato se arriverà ad ottanta.
Siamo un lampo nel tempo, ma il nostro impatto è per sempre.
Spesso ho desiderato vivere in un’epoca prima dei computer, quando non avevamo schermi a distrarci.
Ma poi mi rendo conto che c’è una ragione per cui questa è l’unica vita che voglio vivere: perché oggi abbiamo un’opportunità che non abbiamo mai avuto prima…internet.
Internet ci ha dato il potere di condividere un messaggio e unire milioni di persone in tutto il mondo.
Finché siamo ancora in grado dobbiamo usare i nostri schermi per unirci, non per allontanarci.

Nel bene e nel male, la nostra generazione determinerà il futuro della vita su questo pianeta.
Possiamo scegliere se continuare a servire questo sistema di distruzione fino a dimenticarci chi siamo, oppure svegliarci.
Rendiamoci conto che non stiamo evolvendo verso l’alto ma verso il basso.
Abbiamo gli schermi davanti agli occhi e non vediamo dove stiamo andando.
Questo preciso istante presente è frutto di ogni passo, ogni respiro ed ogni morte passata.
Noi siamo i volti di tutti coloro che sono venuti prima di noi.
Ed ora è il nostro turno.
Possiamo scegliere di ritagliarci il nostro percorso o seguire la strada che innumerevoli altri hanno già preso.

La vita non è un film.
La sceneggiatura non è già scritta. Noi siamo gli autori.
Questa è la tua storia, la loro storia, la nostra storia.

Meduse mediterranee: colpa della pesca e del riscaldamento

meduse

C’è stato un cambiamento di regime: siamo passati da un mare di pesci a un mare di meduse.
«Se prima assistevamo a picchi di presenza di meduse ogni 10-15 anni, nell’ultimo decennio abbiamo un’invasione all’anno.

Ferdinando Boero (credenziali a fondo pagina) identifica tre principali cause responsabili delle sempre più frequenti invasioni di meduse nel Mar Mediterraneo:
1) la scomparsa del pesce,
2) le modifiche antropiche degli ecosistemi costieri,
3) l’aumento delle temperature.
Le invasioni di meduse sono dunque un preciso campanello d’allarme:
1) Il Mediterraneo non è più lo stesso…basta andare in pescheria. «Ho 63 anni, quando ero ragazzino al banco trovavo i pesci del Mediterraneo.
Oggi la gran parte è di allevamento o proviene da altre acque. Il motivo è semplice: ci sono sempre meno pesci in mare, altrimenti mangeremo quelli».
«La natura non ama il vuoto. E se c’è, lo riempie con qualcos’altro, cioè con le meduse, che sono una causa importante di mortalità dei pesci in quanto sono predatori delle loro uova e larve e si nutrono del loro cibo». «Una cosa è certa: solo pescando in modo più responsabile aumenteranno i pesci e diminuiranno le meduse».
2) Modificando gli ecosistemi marini si può favorire lo sviluppo dei “polipi” (cioè degli stadi giovanili delle meduse; da non confondersi con i polpi).
“Per esempio: sulla costa dell’Adriatico, per difendere la ferrovia dal mare, è stato edificato un muro lungo 500 chilometri trasformando il litorale da sabbioso a roccioso. Questo ha fatto sì che si sviluppasse un ulteriore substrato per i polipi, i quali quindi hanno maggiore possibilità di concludere il loro ciclo biologico e di diventare nuove meduse che andranno a popolare quella zona”.
3) Un’altra causa dell’aumento delle meduse nelle nostre acque è il riscaldamento globale: con l’aumento delle temperature le condizioni del mare sono diventate favorevoli alle specie tropicali.
Così a fianco alle specie residenti, come la “Pelagia Noctiluca” o la “Velella Velella“, arrivano quelle “aliene”. Per tutto lo scorso inverno, ad esempio, ha bazzicato nel Golfo di Venezia e in quello di Trieste la “Pelagia Benovici“, nuova specie di medusa mai vista prima nel Mediterraneo. Oggi sembrerebbe essersi estinta localmente, ma altre volte le specie straniere si radicano e si moltiplicano fuori misura. “Nel Mediterraneo orientale, ad esempio, la “Rhopilema Nomadica” è entrata dal canale di Suez e ha sviluppato enormi popolazioni in quella porzione del mare nostrum”.

Dal monitoraggio scientifico del fenomeno delle meduse, che è anche un servizio per i turisti e bagnanti, è nato il SITO METEOMEDUSE nel quale si può controllare (e denunciare) gli avvistamenti di meduse nelle acque italiane.

Articolo estrapolato da un articolo pubblicato anche sul sito del WWF.

Ferdinando Boero è professore di Zoologia e Biologia Marina all’Università del Salento e membro del Comitato Scientifico WWF e, sulle meduse mediterranee, ha condotto il recente studio per la Fao.

vegetarismo: obiettivamente e scientificamente

mi trovo a ristudiare un testo di antropologia evoluzionistica per controllare quanto scritto ad un certo Alberto Nonno Meg Ravaioli qualche giorno fa. E ora non riesco più a fermarmi. È una parte della Scienza incredibilmente affascinante. Beh.. lo vedi che anche solo parlare d’essere vegani
Si parlava invece dell’opportunità della dieta vegetariana/vegana sulla base dell’anatomia e della fisiologia del nostro digerente, e si ragionava sulla nostra discendenza dalle protoscimmie arboricole frugivore. Sì che poi gli autralopitechi hanno iniziato a mangiar carne, ma il nostro digerente è molto più simile a quello degli erbivori che non a quello dei mammiferi carnivori o dei cosiddetti onnivori.
io sono scettico sul confronto con erbivori e onnivori… non sono troppo filogeneticamente distanti da noi? dovremmo restringere il confronto nell’ambito dei primati… o no?
Beh si… Però i caratteri più basilari si sono distaccati più lontano. Per esempio la lunghezza dell’intestino nei mammiferi carnivori è circa 3 volte il tronco e 10 volte più acido che negli erbivori, nei quali è fino a 20 volte il tronco. Questa come molte altre analogie fanno quantomeno pensare.
Dovrei cercare i dati, ho scritto quel che ricordo da studi di anatomia comparata. Altri elementi interessanti erano ovviamente la dentatura, gli enzimi digestivi, presenza/assenza di strutture atte a ricavare la carne dall’ambiente (tipo artigli anzichè unghie, cose che indicano attitudine carnivora o meno), e altro che non ricordo.
I problemi della carne e in genere di tutti gli alimenti di origine animale, così a memoria, stanno nella presenza dei grassi saturi, che tanti problemi ci creano a partire dall’arteriosclerosi, e nel processo di digestione ed assorbimento dell’alimento carne: i carnivori hanno intestini più acidi per demolire la carne e come dicevo più brevi per evitare stagnazione e la putrefazione a cui può andare incontro qualcosa che necessita tempi più lunghi per essere digerito. Gli enzimi proteolitici e pancreatici (misti ai succhi biliari) che abbiamo noi sembrano più adatti a lavorare sui trigliceridi vegetali o del pesce (eccetto oli di palma e cocco) [verificare]. Ci sono studi riguardanti l’assorbimento: una volta demolite, le sostanze passano dal lume intestinale al sangue attraverso processi selettivi che ovviamente non sono uguali per tutte le specie – il fatto che deriviamo direttamente da frugivori dovrebbe avere riscontro in una capacità di assorbimento selettivo più improntato su sostanze vegetali (anche se ridotte ai minimi termini i mattoncini delle proteine sono sempre quelli, così non è per gli acidi grassi) [verificare]; in tale direzione so anche di studi che riguardano l’associazione dei nutrienti in una corretta alimentazione, proprio in funzione dei processi di assorbimento.
Se a queste riflessioni si aggiungono altre che ora non ricordo, ed il fatto che con una equilibrata dieta vegetale si possono introdurre nel nostro corpo esattamente tutti i nutrienti (forse eccezioni tipo omega 3?) più vitamine e sali minerali (che nontroviamo nelle carni), appare sensato almeno porsi il problema del passaggio ad una dieta verde.
E poi c’è il maggior problema delle sostanze nocive nella carne, vuoi per processi industriali scorretti, vuoi per il fenomeno del bioaccumulo.
Infine la questione ecologica/sociale, degli equilibri ecosistemici violati per sostenere il consumo di carne di quella parte di mondo che se lo può permettere.
Quindi abbiamo intestino lungo e meno acido rispetto al carnivoro puro? Ok ma è “solo” così o abbiamo intestino lungo e ph COME le bestie vegane/vegetariane/frugivore?..
Come le bestie Veg, che non hanno un solo valore rispetto a lunghezza e ph, ma un range, in cui noi rientriamo.
Benché qui non sia nulla di ufficiale , sono ben riassunti alcuni dati significativi. Guarda lungh intestino e ph stomaco. Non trovo ph intestino, ma nel nostro il bicarbonato del pancreas e le cell epiteliali rendono più basico ciò che uscendo dallo stomaco già è meno acido rispetto al chimo carnivoro.
Più l’argomento nel complesso contempla anche la questione dei radicali liberi (tossine) e dell’acidificazione generale dell’ambiente cellulare che accelera invecchiamento.
Quasi tutti gli argomenti di anatomia fanno pensare che l’uomo sia più un erbivoro che un carnivoro. Tuttavia…ho alcuni dubbi: fra i carnivori alcuni orsi hanno una dieta con tantissimi vegetali e almeno sono onnivori (il panda credo abbia una dieta di soli vegetali, l’orso marsicano al 90% di vegetali); fra i primati ci sono moltissime specie che hanno una cospicua porzione di carne nella dieta); E poi l’uomo ha iniziato un’evoluzione culturale, con la costruzione di utensili, atti soprattutto alla caccia ed alla preparazione della carne… da oltre 2 milioni di anni! Forse da qualche parte nel mondo c’è qualche comunità di Panda che si sta chiedendosi, dietro ad un pc, se siano in realtà carnivori e che sarebbe meglio passare a mangiare carne? Forse sbagliamo la domanda? Ritengo più utile dire: con l’acquisizione di una dieta maggiormente carnivora, la fitness di Homo è aumentata in modo tale da rendere questa caratteristica evolutivamente vantaggiosa? Dato che forse l’evoluzione dell’anatomia (intestino, mandibole, ecc…) è lenta, ma quella culturale (Utensili) è più veloce, forse la risposta è sì. Ma questo, attenzione, non vuol essere un commento nè a favore nè contro l’alimentazione vegetariana, carnivora o onnivora…
I panda tecnologici eh eh… Sono completamente d’accordo con te! Il fatto è che, diversamente dagli orsi vegetariani o i babbuini onnivori, l’evoluzione culturale e tecnologica ci ha fatto fare passi veloci che la nostra evoluzione biologica non è stata in grado di seguire (non ancora) Noi possiamo anche andare in orbita oggi, ma ciò non significa che il nostro corpo sia strutturato in modo adatto; se si continuasse all’infinito forse sopravvivrebbero sempre più quelli che sviluppano meno tumori da radiazioni cosmiche. Ora, non c’è dubbio che l’avanzamento tecnologico degli australopitechi li abbia messi di fronte alla possibilità carne sì/carne no prima inaspettata; e nessun dubbio che la “scelta” carne sì sia stata la vincente – ulcere, gastriti, tumori prima inesistenti, ma vuoi mettere il nuovo apporto proteico? Il punto è: se è vero che il nostro corpo è più vegetariano come dicevamo, visto che oggi quelle stesse proteine possiamo prenderle comunque anche senza carne, forse è meglio non mangiarla più del tutto?
Ai fini della biologia della specie, un tumore non conta, perchè tanto viene quando ormai ti sei riprodotto ed hai messo in gioco i tuoi geni. Ma la specie Homo sapiens, è stata mai vegetariana? Forse lo erano i nostri antenati ma noi? E soprattutto, ci sono casi di popolazioni adatte a vivere di carne di foca e pesce e grazie agli omega3 di questi ultimi sono molto longeve… Le popolazioni che vivono ancora oggi nei luoghi più lontani dalla cosiddetta civiltà, sono onnivori. Esistono casi di popolazioni completamente erbivore? Non lo so, sarebbe interessante saperlo. Ma alla fine: è proprio vero che il nostro corpo è più vegetariano di quanto non sia carnivoro? Dicevo prima, forse bisognerebbe studiare il problema nell’ambito dei primati sia perchè il gruppo dei carnivori alla fine non è così carnivori (dieta vegetariana di molti Orsi) e sia perchè alcuni gruppi discendenti dagli erbivori (per es. i cetacei) sono completamente carnivori… Ogni volta che leggo una nota come quella che hai linkato sopra, ho la sensazione che ci sia già un preconcetto di chi scrive e che le conclusioni sono tratte a partire dalle posizioni di chi scrive. In poche parole: non è che c’è troppa ideologia quando si affronta il confronto essere vegetariani/essere carnivori/essere onnivori?
Alla fine la questione diventa però: la carne, a noi, oggi, fa anche male? Se si, è sostituibile con qualcosa che non abbia effetti collaterali? That’s it O no?
oltre a darci nutrimento positivo, la carne ha componenti nutrizionali/struttura/eccetera che creano problemi al nostro organismo? La risposta è scontata, altrimenti non ci sarebbe l’accordo unanime dei nutrizionisti a dire che non la si dovrebbe mangiare più di poche volte la settimana; e non solo per una questione di equilibri, ma per non caricarci di trigliceridi saturi oltre la soglia max. Più altri aspetti inerenti la digestione sopra detti. Che poi si parla di carne, ma è solo il più significativo degli alimenti di origine animale.

Articolo da finire

delfino chiede aiuto all’uomo

sono MOLTI ANNI che guardo MOLTE ORE di youtube al mese
questo è CERTAMENTE il più INCREDIBILE e BELLISSIMO video ch’io abbia mai incrociato

delfino

Sono MOLTI ANNI che guardo MOLTE ORE di youtube al mese e questo è CERTAMENTE il più INCREDIBILE e BELLISSIMO video ch’io abbia mai incrociato: un delfino cerca il contatto con l’uomo per farsi liberare da una lenza incastrata in una pinna!!!

I delfini sono una delle più eleganti creature del pianeta ma mancano loro i pollici opponibili.
Tuttavia sono abbastanza intelligenti da riconoscere che possono avvicinarsi all’uomo per ottenere aiuto.
In questo video un delfino con mobilità limitata a causa di un amo e lenza incastrati in una pinna pettorale si avvicina ad alcuni subacquei “chiedendo” aiuto.
L’istruttore subacqueo Keller Laros notò che il delfino mostrava un comportamento anomalo: continuava a “girovagare” lentamente intorno a loro e, ad un esame più attento, ha rivelato il problema.
Il delfino ha permesso ai sommozzatori di tentare di liberare la pinna spostato il corpo per rendere l’operazione più facile.
I subacquei sono stati in grado di rimuovere il filo da pesca permettendo maggiore libertà di movimento all’animale.
Sfortunatamente non è stato possibile rimuovere l’amo.

la verde Irlanda era al verde ora è verde

Dopo anni di crisi l’economia irlandese sta tornando a girare, anche grazie ai proventi della carbon tax e allo stimolo che ha dato all’efficienza e alle fonti alternative.

I tempi duri l’Irlanda sta facendo di tutto per lasciarseli alle spalle. E a rimettere in sesto le tasche e l’umore degli orgogliosissimi irlandesi non è stato però (solo) il piano di salvataggio speciale disposto dal Fondo monetario Internazionale, che poche settimane fa ha versato nelle casse del Paese ben 1,17 miliardi di dollari: il governo e la popolazione hanno fatto la propria parte, adottando un strategia di crescita totalmente innovativa, basata sulle energie rinnovabili.

Secondo l’Economist, quella che oggi è la nazione più verde d’Europa – e che quattro anni fa era solo ‘al verde’ – dovrebbe essere in grado di riportare il rapporto deficit-Pil al di sotto della soglia del 2% grazie a una crescita che potrebbe a sua volta raggiungere un “miracoloso” 2%.
Per risollevare le sorti economiche del Paese e risparmiare sulle fonti energetiche, infatti, il governo ha cominciato a tassare l’utilizzo di combustibili fossili di case, uffici, automobili e fabbriche. Più diossido di carbonio produci, più paghi. E se non fai la raccolta differenziata e inquini a sproposito, vieni a maggior ragione tassato (i rifiuti degli irlandesi, in questi tre anni, sono stati sistematicamente controllati e pesati).

La manovra ha fatto automaticamente salire, con aumenti dal 5 al 10%, il costo di petrolio, gas naturale e cherosene, riducendo la popolazione a un bivio: da una parte la possibilità di continuare a inquinare dilapidando il patrimonio in tasse; dall’altra un’inversione di marcia nel segno dell’ecologia. Gli irlandesi hanno scelto la seconda opzione e oggi il Paese non solo sta uscendo dalla crisi ma vanta un livello di sfruttamento dell’energia pulita da primato, con livelli di emissioni calati del 15% dal 2008 e del 6,7% nel solo 2011, anno in cui l’economia irlandese ha ricominciato a crescere.

Di fronte all’imposizione della carbon tax, che in tre anni ha permesso al governo irlandese di raccogliere circa un miliardo di euro, di cui 400 milioni solo nel 2012, i partiti dell’isola di smeraldo non hanno battuto ciglio e la popolzione ha risposto investendo in energie rinnovabili e riciclaggio rifiuti. Un atteggiamento diverso rispetto a quello riscontrato negli Usa, dove l’imposta è stata ostacolata allo stremo dai repubblicani.

Oggi il cittadino irlandese che acquista una macchina nuova viene tassato in proporzione a quanto il veicolo inquina. E per correre ai ripari, poche settimane fa, il gruppo Renault-Nissan ha siglato un’intesa con il governo di Dublino ed Esb (la principale società elettrica irlandese) per potenziare la diffusione dei veicoli elettrici sulle strade.

Il piano irlandese di ripresa economica per il 2013 prevede l’imposizione di nuove tasse e nuovi tagli alla spesa: una situazione che certo continuerà a far bene alla politica ambientale ma che, sottolineano gli esperti, sta mettendo in ginocchio le classi sociali più povere. Ecco perché il governo ha deciso di cominciare a tassare anche il consumo di sigarette, considerate un lusso per ceti abbienti. Una cosa è certa: non si esce dalla crisi senza scontentare qualcuno, né senza sacrifici. Che, per una volta, questi non siano a carico del pianeta, al governo irlandese è sembrata l’opzione migliore.

articolo di copia-incollato da PressEurop.eu

vedere i gas serra

24hr NYC's CO2 emission

Il riscaldamento degli edifici e i motori delle automobili e la produzione della potenza elettrica etc emettono nell’atmosfera tonnellate e tonnellate di gas inquinanti e nocivi.
Non li vediamo, sono trasparenti.
Li vedessimo ne saremmo maggiormente consapevoli e correttamente spaventati.
Ho trovato un video che ci permette di VEDERE i gas serra emessi dalla sola città di New York in un’ora, un giorno, un anno.

Ecuador: Chevron inquina, viene condannata, ma ancora non paga

chevron

Un tribunale dell’Ecuador ha ordinato il blocco di tutti i beni nel Paese del gigante petrolifero Chevron.
La decisione è stata presa in seguito al rifiuto della compagnia statunitense di pagare una multa da 19 miliardi di dollari comminata nel febbraio 2011 da un tribunale ecuadoriano.
La Chevron è accusata dalla popolazione locale (30 mila persone) di aver provocato, tramite la sua controllata Texaco, gravi danni ambientali nella foresta amazzonica (guarda foto), tra il 1964 e il 1990.
Chevron ha fatto sapere di rifiutare la decisione del tribunale ma la Corte suprema degli Stati uniti ha rifiutato di considerare il suo ricorso contro il giudizio emesso la scorsa settimana da un tribunale di New York.
Quello che Chevron sta cercando (finora invano) di ottenere è che sia bloccata la condanna a suo carico emessa nel febbraio scorso dal tribunale di Lago Agrio dopo un processo durato ben 8 anni, i giudici ecuadoriani hanno infatti ritenuto la multinazionale americana responsabile di aver provocato gravi danni ambientali, condannandola a pagare un sostanzioso risarcimento – 18,2 miliardi di dollari – alle popolazioni danneggiate.

Da quando la sentenza è stata emessa Chevron le ha tentate tutte. Urlando che la decisione del tribunale ecuadoriano è un «chiaro esempio della politicizzazione e corruzione della magistratura dell’Ecuador», Chevron si è rivolta alla magistratura degli Stati uniti. Qui però una corte d’appello di New York ha obiettato che «imputati delusi da un giudizio emesso all’estero» non possono chiedere alla giustizia americana di «delegittimare il sistema legale» di un altro paese.

Nel 1993 circa trentamila abitanti dei villaggi di quella regione amazzonica, sostenuti da alcune organizzazioni ambientaliste, hanno fatto causa contro Texaco al tribunale di New York.
L’accusavano di aver scaricato nella foresta circa 68 milioni di litri di rifiuti oleosi in centinaia di fosse oltre a 64 milioni di litri dispersi da pozzi e oleodotti.
La compagnia ha dapprima sostenuto di non avere responsabilità legali, adducendo il fatto che negli anni ’90 Texaco aveva speso 40 milioni di dollari per chiudere duecento pozzi in cui aveva scaricato i reflui (per l’accusa i pozzi erano in realtà circa 600).
Il processo è durato anni, tra perizie e tentativi di delegittimazione. finché nel 2008 il tribunale ha incaricato un perito indipendente di quantificare il danno ambientale è stato valutato tra gli 8,3 e i 16 miliardi di dollari: 8 miliardi è il costo stimato della bonifica; altrettanti i soldi che Texaco aveva risparmiato non applicando tecnologie e pratiche di gestione ambientale disponibili e che avrebbero evitato il danno.

La compagnia petrolifera promette nuove battaglie legali.
Lo scopo è tirarla all’infinito e non versare quei risarcimenti.
Le compagnie petrolifere di tutto il mondo stanno a guardare perché potrebbe influenzare altri casi di aziende accusate di inquinare.

Articoli originali:
Il Sole 24 Ore del 17 ottobre 2012
Il Manifesto del 19 ottobre 2012

Costa Rica: divieto totale di caccia

Il Costa Rica è il primo paese in America Centrale ad aver varato una legge che impone il divieto totale alla caccia.
La nuova normativa, fornirà alla fauna del paese una protezione aggiuntiva.
L’economia del Costa Rica dipende in gran parte dal turismo. I parchi nazionali del paese, di fama mondiale, attirano oltre 300’000 turisti l’anno.

Si tratta principalmente di grandi predatori come il giaguaro, scimmie, tapiri, le tartarughe. Ma molti animali sono trofei ambiti per i cacciatori.
I cacciatori che violano la legge potranno essere multati fino a $ 3’000.
Il Costa Rica è uno dei paesi con la più alta densità di biodiversità sulla terra.
La nuova legge vieta ora la caccia come sport o svago, ma lascia che i gruppi indigeni possano continuare ad esercitarla a scopo nutrizionale.
La pesca sportiva è però ancora consentita.

qui il link all’articolo originale
qui il link ad un articolo dell’HP sull’argomento

2053 esplosioni nucleari in 53 anni

troppe!

Non ci sono molte cose da dire a parte che una media di 1 esplosione nucleare ogni 10 giorni mi sembra una cosa veramente ma veramente…folle!
…come sarebbe oggi la vita sulla Terra se tutto questo impegno e ingegno e tempo e risorse e denaro e intelletto e ricerca e sviluppo fosse stato impiegato per cose diverse?!?…tipo la fame o la sete o la pace o nuovi mezzi si trasporto o cura al cancro o lotta all’inquinamento o sviluppo della cultura o esplorazione degli oceani o…insomma…ci siamo capiti…

NB: qui di seguito il video dell’opera…sì perchè questa riflessione nasce da un’opera d’arte dell’artista giapponese Isao Hashimoto…”godetevolo”…col volume acceso (dettaglio IMPORTANTE)

petizione per salvare il Polo Nord

Firma la petizione (qui il link) di Green Peace (compilando il modulo…15 secondi!) per chiedere ai leader del mondo di creare un santuario globale al Polo Nord e di vietare le perforazioni petrolifere e la pesca industriale nelle acque dell’Artico.

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