BICI VIETATE sulla METRO di ROMA: siamo al passo dell’Europa!

Roma pedala

Sempre la mia amichetta Bi, ha scritto questo articoletto su una sua esperienza sulla Metro di Roma.

Vergognoso! 🙁

“Le sette di un pomeriggio feriale nel centro della capitale. Solite attese dei
bus, solite lotte per guadagnare pochi centimetri, e finalmente raggiungo la
stazione Roma Lido. Il trenino e’ appena partito! Proprio appena raggiungo la
banchina.. Pazienza, almeno sul prossimo mi siedo. Entra un ragazzo, chiude la
sua bicicletta e l’appoggia alla parete. “Che bravo! Invece di inquinare, fa un
po’ di sport, risparmia, e da’ anche l’esempio! Mi devo esser persa qualcosa,
ricordavo che solo domenica si potesse portar la bici sulla metro. Forse sul
trenino e’ possibile!”. Mentre mi creavo percorsi possibili per raggiungere
piazza San Silvestro in bicicletta da Piramide, arriva il conducente del
trenino: – “Mi spiace ma non e’ possibile portare la bicicletta, deve  scendere” –
– “E’ questione di sicurezza, mi spiace” – “Se non scende non possiamo far
partire il treno”. Il ragazzo prova a dire che la mattina era salito con la
bici, che l’aveva chiusa per non ingombrare, che non poteva tornare a ostia in
bici (troppo pericoloso), e altro che non posso sentire perche’ l’hanno gia’
trascinato fuori. Con molto autocontrollo continua ad esprimere le sue ragioni,
io sono sbigottita, devo scendere e dire la mia! Un signore accanto a me
inveisce contro il ragazzo perche’ vuole partire puntuale e qualcuno lo
appoggia, gli altri sono immersi nelle letture, nella musica, nelle
chiacchiere, al cellulare. Tutto nornale. Sono ammutolita dallo sgomento. Le
porte si chiudono, il treno parte e il ragazzo resta fuori.
E’ passato qualche mese, scrivendo, provo a riscattare, in parte, la mia
omertà”.

Precedente

Filiera economica post raccolta differenziata

Successivo

Capannori: primo Comune italiano a RIFIUTI ZERO

  1. …le regole e le leggi si sono rese necessarie nel tempo per meglio organizzare i rapporti sociali e “obbligare” gli “stupidi” ad un comportamento civico giusto, rispettoso e umano.
    Ma ora (società complesse piene di regole) l’apporto “umano” spesso è assente e le regole vengono applicate a cervello spento dagli stupidi con l’apparentemente unico pensiero: “io posso sgridarti/multarti/arrestarti quindi tu ubbidisci e punto”.

    Mi ricorderò per sempre negli USA guidavo di notte nel mezzo del deserto dell’Arizzona su una strada dritta all’infinito con al fianco una amica Californiana. Ad un certo punto a rompere la monotonia del rettifilo infinito e buio finalmente un incrocio…a destra deserto buio…a sinistra deserto buio…e lei…STOP !…perchè così era scritto sui cartelli 🙂

    Le regole hanno senso SOLO se dietro c’è un cervello acceso.
    Ed un cervello ben acceso e civico forse quasi non avrebbe bisogno di regole…ci si dovrebbe arrivare da soli a pagare le tasse e andar piano in auto e mettersi il casco e fare la raccolta differenziata e soccorrere un ferito e non pisciare in ascensore e non violentare i bambini e lasciar pilotare i piloti e non buttare i bambini nei cassonetti e non dar fuoco ai boschi e non trasportare un elefante in metropolitana all’ora di punta e non insultare le maestre e aiutare i disabili e lasciar sedere i vecchietti e non parcheggiare sulle strisce e mettersi le scarpe se bisogna mettersele e togliersele se bisogna togliersele…
    …cioè…ma c’è bisogno di fare le regole/leggi?!?…
    …mah…
    …evidentemente sì…perchè evidentemente la maggior parte della gente che mi circonda non ci arriva da sola e si allaccia la cintura perchè “se no mi fan la multa”…

    Poveri noi!

    Grazie Bi
    Grazie cassandra

  2. cassandra

    Il punto non è il rispetto o no delle regole (anche se è importante), ma un sistema italiano che è al collasso e non fa nulla per migliorare la situazione, anzi la peggiora.

    Le bici sono vietate a Roma nei giorni feriali (e stupidamente anche quelle pieghevoli), perché le linee della metro e quelle del trenino sono del tutto insufficienti e la gente è costretta a viaggiare nelle ore di punta come sardine.
    Attualmente si sta costruendo la linea C, ma il suo tragitto verrà stoppato stupidamente solo ai confini di un territorio (molto esteso) che ha avuto negli ultimi anni una forte espansione edilizia e continua ad averla.
    Per fare un tragitto di pochi km da casa mia per raggiungere la prima stazione della metro ci vuole un’ora con la propria macchina, un’ora e mezzo con un autobus diretto (del tutto insufficiente per la quantità di utenti), poco meno se si prende un altro autobus che porta alla stazione più vicina del trenino che porta alla metro.
    Andare in bici non se ne parla. Troppo pericoloso! Non esistono piste ciclabili e nemmeno punti dove si può lasciare un solo giorno in sicurezza.
    La metro poi non collega tutta Roma, anzi e il servizio dei Bus è del tutto insufficiente. Conclusione: tutti in macchina a sclerarsi.
    Cosa fa il comune di Roma? Cementifica ancora di più il territorio favorendo i soliti speculatori edilizi e peggiorando la qualità di vita dei suoi cittadini (i cui giovani spesso per altro sono costretti a vivere al di fuori del comune di Roma per le case troppo costose di quest’ultima) senza fare né nuove strade di collegamento, né corsie preferenziali per i mezzi di trasporto, né piste ciclabili, né un servizio di bike sharing all’altezza di una metropoli e né tanto meno attrezzare i comuni intorno Roma di ferrovie per i pendolari all’altezza del loro compito.
    Sono stata a Berlino due anni fa, piste ciclabili ovunque e i cittadini potevano portare le loro bici (utilizzatissime) a tutte le ore del giorno e della notte sul primo e ultimo vagone della metro (estesissima in quanto a linee) tanto ad ovest quanto est.
    Sono stata a Siviglia recentemente e ho utilizzato felicemente il servizio di bike sharing con punti di distribuzione dove prendere e lasciare la bici ovunque e chiaramente anche in questa città piste ciclabili ovunque.

    La regione Lazio negli ultimi dieci anni, secondo le direttive europee, avrebbe dovuto ridurre le sue emissioni di smog, invece le ha aumentate e quindi fra un po’ pagherà le prime multe.
    Frosinone (una media città laziale) è insieme a Torino, fra le città più inquinate d’Italia e fra le 167 aree d’Europa sotto sanzione della comunità europea per inquinamento.

    http://www.naradapress.eu/news/lista-news/ultimo-avvertimento-dalla-commissione-europea-allitalia-in-arrivo-le-multe-per-linquinamento-da-pm10/

    http://www.paconline.it/2010/04/07/frosinone-secondo-legambiente-e-tra-le-citta-a-piu-alto-inquinamento-atmosferico/

    http://www.luigiboschi.it/?q=node/28651

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Powered by Cubosphera.net