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C’è stato un cambiamento di regime: siamo passati da un mare di pesci a un mare di meduse.
«Se prima assistevamo a picchi di presenza di meduse ogni 10-15 anni, nell’ultimo decennio abbiamo un’invasione all’anno.
Ferdinando Boero (credenziali a fondo pagina) identifica tre principali cause responsabili delle sempre più frequenti invasioni di meduse nel Mar Mediterraneo:
1) la scomparsa del pesce,
2) le modifiche antropiche degli ecosistemi costieri,
3) l’aumento delle temperature.
Le invasioni di meduse sono dunque un preciso campanello d’allarme:
1) Il Mediterraneo non è più lo stesso…basta andare in pescheria. «Ho 63 anni, quando ero ragazzino al banco trovavo i pesci del Mediterraneo.
Oggi la gran parte è di allevamento o proviene da altre acque. Il motivo è semplice: ci sono sempre meno pesci in mare, altrimenti mangeremo quelli».
«La natura non ama il vuoto. E se c’è, lo riempie con qualcos’altro, cioè con le meduse, che sono una causa importante di mortalità dei pesci in quanto sono predatori delle loro uova e larve e si nutrono del loro cibo». «Una cosa è certa: solo pescando in modo più responsabile aumenteranno i pesci e diminuiranno le meduse».
2) Modificando gli ecosistemi marini si può favorire lo sviluppo dei “polipi” (cioè degli stadi giovanili delle meduse; da non confondersi con i polpi).
“Per esempio: sulla costa dell’Adriatico, per difendere la ferrovia dal mare, è stato edificato un muro lungo 500 chilometri trasformando il litorale da sabbioso a roccioso. Questo ha fatto sì che si sviluppasse un ulteriore substrato per i polipi, i quali quindi hanno maggiore possibilità di concludere il loro ciclo biologico e di diventare nuove meduse che andranno a popolare quella zona”.
3) Un’altra causa dell’aumento delle meduse nelle nostre acque è il riscaldamento globale: con l’aumento delle temperature le condizioni del mare sono diventate favorevoli alle specie tropicali.
Così a fianco alle specie residenti, come la “Pelagia Noctiluca” o la “Velella Velella“, arrivano quelle “aliene”. Per tutto lo scorso inverno, ad esempio, ha bazzicato nel Golfo di Venezia e in quello di Trieste la “Pelagia Benovici“, nuova specie di medusa mai vista prima nel Mediterraneo. Oggi sembrerebbe essersi estinta localmente, ma altre volte le specie straniere si radicano e si moltiplicano fuori misura. “Nel Mediterraneo orientale, ad esempio, la “Rhopilema Nomadica” è entrata dal canale di Suez e ha sviluppato enormi popolazioni in quella porzione del mare nostrum”.
Dal monitoraggio scientifico del fenomeno delle meduse, che è anche un servizio per i turisti e bagnanti, è nato il SITO METEOMEDUSE nel quale si può controllare (e denunciare) gli avvistamenti di meduse nelle acque italiane.
Articolo estrapolato da un articolo pubblicato anche sul sito del WWF.
Ferdinando Boero è professore di Zoologia e Biologia Marina all’Università del Salento e membro del Comitato Scientifico WWF e, sulle meduse mediterranee, ha condotto il recente studio per la Fao.
articolo copiaincollato da “link perso”:
Come ogni anno da qualche anno, nelle scuole di ogni ordine e grado, a metà maggio rifiorisce la prova Invalsi. E si rianimano le polemiche e le proteste di studenti, genitori e insegnanti verso l’”Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione”, i suoi metodi e i suoi intenti.
In molti hanno boicottato le operazioni di somministrazione della prova e alcuni sondaggi di parte indicano che uno studente su tre ha messo i bastoni tra gli ingranaggi della verifica. Ma quest’anno la rete è stata invasa dalle fotografie fatte dagli studenti alle risposte date al proprio test. Risposte doppiamente ironiche, beffarde e sarcastiche, perché l’uso dei cellulari era severamente proibito.
Di più: quest’anno anche la disposizione dei banchi è stata studiata a quinconce, in modo che ogni alunno non avesse vicino a sé nessuno con le stesse domande, nessuno da cui, al caso, potersi far suggerire la risposta giusta.
Stratagemma eluso. Oltre ad aver cancellato il codice a barre per non essere identificati (il test “dovrebbe” essere anonimo) – dato che il questionario dello studente chiede informazioni personali e familiari -, i ragazzi scherzano sul tenore delle domande. Dicono che sono troppo semplici, dicono che è un insulto alla loro intelligenza.
E lo è. È sufficiente dare un’occhiata al purchase authentic fda-accredited cialis, at online drugstore. and save money! +discounts and bonuses. per rendersene conto. Eppure c’è poco da ridere.
Perché dietro a domande spesso banali e prevedibili, c’è un disegno preciso e per nulla rassicurante per il futuro della scuola e della cultura.
Dice : “Il superamento di test a scelta multipla celebra e premia una forma peculiare di intelligenza (…) apprezzata dai gestori e dalle imprese finanziarie (…) Questi test creano uomini e donne che sanno leggere e far di conto quanto basta per occupare posti di lavoro relativi a servizi e funzioni elementari (…) premiano chi rispetta le regole, memorizza le formule e mostra deferenza verso l’autorità.”
C’è da preoccuparsi a pensare che dai risultati Invalsi si voglia far dipendere la carriera degli insegnanti e i finanziamenti alle scuole.
C’è da preoccuparsi a pensare che dai test Invalsi dipenderà l’articolazione dei programmi scolastici e i mezzi per attuarli.
C’è da preoccuparsi a pensare che dalla scuola riformata e ricalibrata attorno all’Invalsi, e quindi al passaggio dalla prevalenza dei contenuti al dominio dei metodi, usciranno “buoni consumatori in questa società tecnologica” (sostiene ).
A ben considerare quanto dicono pedagoghi, psicologi e sociologi, i test Invalsi mettono da parte la “conoscenza” (quella che diventa coscienza critica e quindi originalità individuale) e valorizzano la “competenza” standardizzata, che determina un sapere elementare e immediatamente fruibile nei mercati. In altre parole creano buoni acquirenti e buoni esecutori.
Allora viene da porsi la solita domanda: a chi fa comodo tutto questo?
Una possibilità è la seguente: nel 1989, preoccupata dallo scarso sviluppo economico, la Tavola Rotonda Europea degli Industriali si accorge che l’istruzione e la formazione sono investimenti strategici vitali per il successo dell’impresa e dell’industria europea. Aggiunge che gli insegnanti non capiscono i bisogni dell’industria e hanno scarsa competenza in materia di economia, affari e profitto.
Era il momento in cui anche l’, pressata dalla recessione incipiente, comincia a considerare l’istruzione e la formazione come un settore cruciale di spinta allo sviluppo economico e inizia a svolgere ricognizioni e indagini comparative sulla scuola.
Ne deriva che la scuola non può rimanere in mano a incompetenti in fatto di alta strategia finanziaria (come gli insegnanti) se si vuole recuperare il ritardo della produzione e dei consumi nei confronti degli USA. Quindi inizia una pressione verso l’Unione Europea per condurre la scuola e il suo potenziale formativo nell’alveo dell’industria.
Attraverso Maastricht nel 1992, il “Libro bianco” della UE nel 1993, le ulteriori spinte della Tavola Rotonda nel ’95 e ’97, il vertice di Lisbona del 2000 e i documenti delle Commissioni UE del 2003 (etc. etc.) si delinea il percorso (dimostrabile) che conduce alla nascita dell’Invalsi che ha lo scopo di produrre, in Italia, le famose prove OCSE-PISA.
Il resto è noto e ci riconduce all’inizio, anche se ci sarebbe molto altro da dire.
Considerato che l’Invalsi è diventato obbligatorio con il Decreto semplificazioni del governo Monti, viene da chiedersi se sia finita, o stia per finire, l’epoca della scuola che raccoglie l’esperienza, la cultura e l’atteggiamento della tradizione umanistica e rinascimentale.
Un’ultima cosa: per chi non lo sapesse, la Tavola Rotonda Europea degli Industriali è un forum il cui attuale presidente è Leif Johansonn, a.d. della Eriksonn, che guida circa cinquanta tra presidenti o amministratori delegati delle principali multinazionali, come Vodafone, Tyssen Krupp, BP, Nestlè e via dicendo. Insieme, hanno un fatturato di circa 1’300 miliardi di euro all’anno e ne investono 51 in ricerca e sviluppo . Saranno troppi?
Ho avuto la fortuna di vedere al Festival Cinemambiente di Torino in giugno 2011 il premiatissimo documentario Into Eternity del regista danese Michael Madsen, sul gigantesco sito di stoccaggio di scorie nucleari di Onkalo, in Finlandia.
Uscito dalla proiezione ero completamente vuoto, depresso, immerso nello sconforto e nel pessimismo più totale…quindi il documentario è fatto VERAMENTE BENE.
Il messaggio che porta è semplicissimo: l’essere umano ad oggi dimostra d’essere completamente cretino e la questione dell’energia e delle centrali nucleari lo DIMOSTRA immediatamente e drammaticamente.
Un giudizio senza appello il mio: il documentario è STREPITOSO e l’uomo COMPLETAMENTE IMBECILLE.
La Finlandia ha 2 centrali nucleari che producono meno del 30% del fabbisogno energetico nazionale.
Le centrali nucleari producono energia elettrica estraendo e trasformando in un ambiente controllato (il reattore nucleare e la centrale termica), una piccola parte dell’energia prodotta da reazioni nucleari (fissione nucleare) a partire dal metallo radioattivo per eccellenza (l’uranio). Questa (qui infinitamente semplificata procedura) produce degli scarti che si chiamano scorie radioattive. Le scorie devono essere controllate e gestite con attenzione perché tanto tossiche da essere letali. Queste scorie rimarranno pericolosissime per qualsiasi organismo biologico per i prossimi 100’000 anni.
Ad oggi tutte le scorie prodotte da tutte le centrali nucleari del mondo (al 2011 sono attive nel mondo 442 centrali nucleari e (secondo il film) hanno sin ora prodotto qualcosa come 250 mila tonnellate di scorie radioattive) vengono o trattate e mantenute in costosi e pericolosi edifici (impianti di stoccaggio) con dentro persone che 24 ore al giorno, 365 giorni all’anno, controllano i macchinari che tengono “sotto controllo” le radiazioni o smaltite illegalmente e irresponsabilmente da criminali senza scrupoli (vedi bidoni radioattivi gettati in mare o navi intere affondate dolosamente etc).
I finlandesi hanno avuto una idea geniale: sotterriamole e abbandoniamole per i prossimi 100’000 anni!
L’umanità è vecchia di circa 50’000 anni.
Le costruzioni umane più antiche arrivate fino ad oggi (per esempio le piramidi egizie) non arrivano in nessun caso a superare i 10’000 anni.
In questo documentario straordinario il regista ci fornisce quel pò di informazioni utili ad intuire la dimensione della questione per poi proiettarci nel più buio incubo immaginabile: la stupidità umana.
A questo link trovate una recensione approfondita ed in italiano sul documentario.
Questa la scheda di IMDb del film.
Qui il link al sito ufficiale del film dove potete comprare il DVD.
In quali regioni del pianeta si soffre maggiormente la fame ce lo dice FEWS (Famine Early Warning Systems Network).
Nata negli USA nel 1985, questa agenzia è specializzata nel monitoraggio ed elaborazione dati su clima, cibo ed uomo…incrociando questi dati l’organizzazione lancia gli allarmi “crisi” con sufficiente anticipo da permettere un intervento (in teoria).
Alla fine degli anni ’50 alle donne in gravidanza a volte veniva somministrato come sedativo anti nausea un farmaco…la Talidomide…
…beh…
…nacquero migliaia di focomelici per colpa di questo “farmaco”…
Ne approfitto x accennare ad un altro fatto notevole:
in USA nel 1976 i media hanno pompato parecchio il pericolo della “SWINE FLU” (in italiano “influenza suina”) chiamando la popolazione al vaccino (guarda qui la pubblicità che passava in TV)
ma
si scopre
che il vaccino ammazza più dell’influenza (guarda qui un estratto del documentario-scandalo censurato)
e che la SWINE FLU ammazza meno della “stagionale” (leggi la scheda wiki al riguardo)
allora la popolazione sopravvissuta al vaccino chiese risarcimenti milionari
e i media soffocarono la “questione”
nel frattempo son passati 33 anni
quindi le aziende riprovano a fare un pò di soldi
senza manco sbattersi a inventarsi un “problema” nuovo
ma con la stessa identica storia!!!
…vediamo se il popolo ora è più intelligente…
le medicine sono chimica
la loro interazione con il nostro organismo è complessa, potente e reale
le medicine vanno prese il MENO POSSIBILE
evitare come la peste i prodotti alternativi, nuovi, magici, economici, pubblicizzati
diffidare COMPLETAMENTE della televisione e gli organi di stampa: sono aziende pagate, dicono qualsiasi cosa, basta pagarle…
non siamo più negli anni ’60…ma forse il “popolo bue” è sempre ignorante uguale…e allora andate pure a vaccinarvi!!!…
Oggi, a pagina dieci di un quotidiano poco affidabile, leggo in un trafiletto piccino piccino:
Dal 1950 ad oggi la qualità e la quantità degli spermatozoi sono diminuiti del 50% […] colpa delle sostanze chimiche in ambiente e alimentazione.
Mi sembra una notizia notevole…l’uomo arriverà a breve a non essere più in grado di riprodursi “naturalmente”!?!?!…
Qualcuno ne sa qualcosa in più?!?!…