Tag: riduzione

malnutrizione e morti di fame in riduzione

una manciata di numeri al volo:

6’700’000’000 (6.7 miliardi) di persone sulla terra oggi (2009)
7’400’000’000 (7.4 miliardi) di persone sulla terra nel 2015
6’000’000’000 (6 miliardi) di persone sulla terra nel 2000
5’200’000’000 (5.2 miliardi) di persone sulla terra nel 1990

1’000’000’000 (1 miliardo) di persone malnutrite oggi (2009)
270’000 morti al giorno (per qualsiasi causa) in totale oggi (2009)
24’000 morti al giorno (= quasi 9 milioni all’anno! = 1 ogni meno di 4 secondi) di cui la metà (circa) sono bambini sotto i 5 anni, per problemi legati alla “fame”!

Ora relativizzando questi dati troviamo che:

Nel 2009, in tutto il mondo, circa 24’000 esseri umani al giorno muoiono per problemi di salute legati alla “fame“; con una incidenza di 3.58 morti di fame ogni milione di persone.
Nel 2000, in tutto il mondo, circa 35’000 esseri umani al giorno morivano per problemi di salute legati alla “fame”; con una incidenza di 5.83 morti di fame ogni milione di persone.
Nel 1990, in tutto il mondo, circa 41’000 esseri umani al giorno morivano per problemi di salute legati alla “fame”; con una incidenza di 7.88 morti di fame ogni milione di persone.

NB: è dunque evidente che negli ultimi 20 anni la mortalità per fame si è quasi dimezzata (ridotta del 45%).

info by:

Hunger site
e
Wikipedia

inquinamento USA: verso le riduzioni

SVOLTA EPOCALE PER GLI STATI UNITI

Clima: la Camera Usa approva
legge storica su taglio emissioni

Le industrie, incluse le raffinerie, dovranno ridurre
le emissioni di anidride carbonica e altri gas del 17%
entro il 2020 e dell’83% entro il 2050

 

WASHINGTON – Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha ottenuto una importante vittoria sul fronte della lotta al cambiamento climatico, quando la Camera dei Rappresentanti ha approvato un provvedimento che punta a ridurre le emissioni industriali ritenute responsabili del riscaldamento globale. La Camera, controllata dai Democratici, ha approvato la legge, una priorità nel programma di governo di Obama, con 219 voti favorevoli e 212 contrari. Sono 44 i deputati democratici ad aver votato contro, solo otto i repubblicani ad aver detto «si». E al Senato la battaglia si annuncia ancora più difficile. Il testo è stato oggetto di numerosi compromessi fino all’ultimo minuto che hanno portato organizzazioni ambientaliste come Greenpeace e Save the Earth a criticarne la versione finale.

SVOLTA EPOCALE – «È un passo audace e necessario che rispetta la promessa di creare nuove industrie e milioni di nuovi posti di lavoro, diminuendo la nostra dipendenza pericolosa dal petrolio straniero», ha detto Obama. Il Presidente Usa potrà ora vantare significativi progressi nella lotta al riscaldamento globale dopo che per anni Washington è stata accusata dai paesi stranieri di partecipare poco agli sforzi internazionali sul clima. La legge prevede che le grandi compagnie Usa, incluse le raffinerie, società del settore manifatturiero e utilities, riducano le emissioni di anidride carbonica e altri gas associati al riscaldamento globale del 17% entro il 2020 e dell’83% entro il 2050, rispetto ai livelli del 2005. Obiettivi da raggiungere adottando gradualmente una energia alternativa più pulita rispetto a quella inquinante basata sul petrolio o sul carbone. Al centro del provvedimento, lungo circa 1.500 pagine, vi è un programma di «cap and trade» (un sistema che fissa un tetto alle emissioni e ne consente lo scambio). In base al piano, il governo emetterà un numero minore di autorizzazioni alle compagnie, che potranno vendersele l’un l’altra in base alle necessità.

 

Corriere.it

27 giugno 2009

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