Italia 2010: libertà di informazione agonizzante

Non mi metto a raccontarla io la questione…non sono in grado…mi limiterò a “unire” un pò di puntini…come si fa d’estate con la settimana enigmistica…la figura che ne esce fuori giudicatela voi…

Iniziate col guardarvi queste 4 opinioni di altrettanti personaggi “notevoli”:
Loris Mazzetti
Paolo Guzzanti
Peter Gomez
Claudio Messora

Il governo Berlusconi IV intende provare a controllare ancor di più l’informazione italiana.
Evidentemente sono talmente “agli sgoccioli” che “possedere tutto” non basta più…il tentativo è quindi quello di rendere ILLEGALE la diffusione delle informazioni “scomode”.
Controllare carta stampata e televisione è un gioco da ragazzi…han dimostrato di saperlo fare perfettamente…internet invece è un pò più complicato…
Comunque ci stanno provando con una lgge che limita il ricorso della magistratura alle intercettazioni telefoniche e vieta alla stampa di pubblicare qualunque notizia relativa alle indagini preliminari fino al processo.
Questa legge impedirebbe ai mezzi di informazione di divulgare intercettazioni tipo quella “mitica” tra Berlusconi e Saccà:

…cioè…siamo al livello che Berlusconi ORDINA alla RAI di trasmette quel che Bossi desidera (2:40)
…come andare ad affittarsi un film alla videoteca sotto casa no!!!

MA COSA ASPETTIAMO A SCENDERE IN PIAZZA
COSA ASPETTIAMOOOOOOOOOOOO ?!?!?!

“cessiamo di collaborare coi nostri governanti quando le loro azioni ci sembrano ingiuste”
Mahatma Gandhi

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Cesária Évora “Petit Pays”

  1. tank

    Sulla legge per le intercettazioni sono molto molto scettico, da un lato potrebbe essere davvero una legge bavaglio, dall’altra se penso all’uso e all’abuso che i giornalsiti hanno fatto delle intercettazioni durante questi anni, mi viene anche da dire che tentare di porre delle regolamentazioni non e’ forse male.
    Ad esempio, la regola che se dopo tot giorni di ascolto non viene trovato nessun elemento incriminante, i poliziotti hanno l’OBBLIGO di cessare le intercettazioni per quella persona e’ una cosa che in america e’ gia’ pratica comune e serve ad evitare che certe persone vengano controllate solo in quanto “scomode” che per motivi veramente legali. Oppure che, per un processo IN CORSO, non si possano pubblicare gli atti, mi sembra una cosa buona e giusta, se vuoi pubblicare gli atti lo fai a processo chiuso e finito, evitando che sia la stampa a decidere della colpevolezza o meno di una persona.
    L’unico dubbio che ho e’ che una legge simile la stia facendo Berlusconi, il che significa che se la calibrera’ a suo uso e consumo, ma che delle regole in tale campo servano, questo e’ poco ma sicuro.

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