Autore: dred

guscio d’uovo in lavatrice

Mia mamma dice che per lavare i capi in lavatrice si posson mettere i gusci d’uovo nel cestello!!!!

…qualcuno ha mai provato?!?…

:-)))

il navigatore che fa risparmiare benzina

Si chiama Greendrive ed è il primo sistema di navigazione satellitare per automobili: analizzando parametri come il traffico, la posizione ed il tipo di veicolo, dà consigli sul tipo di guida (quando è bene frenare, la velocità oportuna) per risparmiare benzina. Secondo gli inventori, lo svedese Alex Ackerman e l’israeliano Yossef Shiri (in collaborazione con l’Agenzia spaziale europea), l’uso di Greendrive può ridurre il consumo di carburante del 15-20 per cento

Il rifugio delle penne scomode

La Maison des Journalistes a Parigi accoglie i giornalisti in fuga dal Paese di origine perchè perseguitati. Per sei mesi i giornalisti possonono godere di vitto, alloggio, hanno la possibilità di frequentare gratuitamente corsi di francese e di scrivere sul giornale on line L’oeil de l’Exilè (L’occhio dell’esule). L’iniziativa, unica per ora in Europa, è finanziata dagli stessi media francesi, ma sta per essere replicata in Spagna e Germania (…e l’Italia?….). I giornalisti arrivano dall’Etiopia, dal Congo, da Haiti, dal Pakistan per sfuggire a gruppi paramilitari o da fondamentalisti islamici.

La richezza rende avidi e ruvidi

Questa è la storia di una crisi economica, è un’idea su come uscirne, è una riflessione sul valore della crisi….

Islanda ieri: a fine settembre era ancora una leggenda nordica, un paese modello: 300 mila abitanti, 4 banche, 3 compagnie aeree, 0,5% disoccupazione, eletta dall’ONU “nazione ideale in cui vivere”
Islanda oggi: banche nazionalizzate, disoccupazione in crescita, si stima che arriverà al10% in primavera, svalutazione monetaria, debito pubblico che supera il Pil…
Cosa diavolo è successo? ….. Niente di strano, semplicemente le banche d’Islanda erano il forziere dell’Europa, DAVANO A TUTTI, inglesi, tedeschi, olandesi che lì depositavano attirati da interessi stratosferici. Il prestito era in valuta estera, (es.:gli inglesi davano la loro moneta ma ricevevano secondo il valore della corona islandese) e seguiva l’inflazione. Ad un certo punto la svalutazione monetaria isalndese ha reso impossibile la restituzine dei prestiti.
Per essere chiari: inflazione significa che il denaro perde valore: quello che prima potevo comprare con 10 adesso posso comprarlo con 20, (il perchè lo riserviamo alla prox se no diventa noioso), quindi se io ti faccio un prestito, che ne so di 10 e nel frattempo la moneta si è svalutata, alla fine ti devo restituire una somma che mi permetta di acquistare (potere d’acquisto) con quei soldi le stesse cose che potevo acquistare prima. Nel nostro caso ho preso 10 e devo restituire 20.
Conclusione: l’Islanda non ha più restituito i soldi a nessuno, e vi risparmio le reazioni dei paesi esteri (l’Inghilterra ha applicato le leggi antiterrorismo)….
Soluzioni? Le più disparate: facciamoci annettera alla Norvegia, adottiamo l’euro, diamo il potere alle donne:-))) (questa mi piace), che fanno meno casini ecc.. ecc..
Ma scoperta… l’Islanda ha chiuso una porta ed aperto un portone…
Grazie alla crisi gli islandesi hanno riscoperto se stessi…All’indomani del CRACK il giornale più diffuso aveva un editoriale non sul disatro economico, ma sull’anniversario della morte di un poeta. La gente pensava, scriveva, i necrologi erano tributi lunghi un racconto, i quotidiani invasi dalla corrsipondenza.
“Un mondo è finito, quello che pretende di spiegare ogni cosa con le leggi dell’economia e governare la società con le leggi del libero mercato (n.d.r. facciamo tutti come ci pare, prima o poi qualcosa succederà). Il giocattolo si è rotto e ha distrutto una generazione, facendo passare l’istruzione come un investimento. Non si va a scuola per diventare ricchi, ma perchè una benedetta chiave di lettura della realtà bisogna pure costruirsela. Gli studenti non sono consumatorI, gli insegnanti non vendono nulla. Tutti si iscrivevano a facoltà economiche, ma a cosa porta una società basata sull’economia? Al fallimento (Pàll ScKulason ex rettore dell’Università)

La crisi si è trasformata in una grande occasione per ricominciare da capo e curare i difetti.
La domanda allora è: che cosa significa uscire dalla crisi?
Riportare il down jones a diecimila, la corona a 1 euro e 65, la banca d’affari sottocasa a riaprire i battenti? tutto per poter rimandare i figli a studiare economia e commercio?
Gli Islandesi stanno pensando di dare il potere alle donne ed intanto stanno ricominciando a leggere!
….Peccato, però, sussuri di corridoio informano che lo zar sia arrivato in Islanda, con le tasche piene di soldi, dicendo: no problem, ci penso io, datemi qualche base missilistica e risolvo tutto!!!!!!

enel nel mirino dell’antitrust

L’Antitrust ha avviato un procedimento per pratiche scorrette nei confronti di 4 società del gruppo enel: enel spa, enel energia, enel distribuzione, enel servizio elettrico. L’Authotity lo ha reso noto spiegando che gli utenti lamentavano l’attivazione di forniture MAI richieste. Ancora più grave alcuni consumatori denunciavano di essere stati tratti in inganno da messaggi pubblicitari creati allo scopo di generare confusione nei consumatori. Gli utenti venivano indotti a passare ad ENEL energia, mediante l’invio di proposte contrattuli contenute in moduli prestampati, senza che fosse chiaramente specificato che tale società applica prezzi diversi dalle società del gruppo ENEL distribuzione, tenuto a praticare i prezzi stabiliti dall’Authority.

In poche parole all’utente veniva inviata una proposta contrattuale, con la richiesta di sottoscrizione, senza specificare che la proposta proveniva da una società differente da quella che già RIFORNIVA L’IGNARO CONSUMATORE.  L’utente leggendo l’itestazione Enel non verificava se si trattava di Enel Energia o Enel distribuzione. Non veniva neppure chiarito che la suddetta società,  in quanto appartenente al mercato libero, avrebbe applicato tariffe diverse non soggette alle restrizioni dell’Authority. Tali restrizioni a tutela del consumatore l’Authority, invece,  imponeva e impone a Enel distribuzione.

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