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Africa: la mappa della “abitabilità”

africa pop density

Questa immagine mi è sembrata tanto bella semplice e potenzialmente utile che ho voluto pubblicarla subito.
Non c’è proprio bisogno d’aggiungere nulla.
Si spiega da se.

consumiamo troppa energia

È interessante vedere la Terra come un’enorme astronave che trasporta nello Spazio 7 miliardi di persone. La necessità energetica sull’astronave è in continuo aumento, sia perché cresce il numero dei passeggeri sia perché cresce la richiesta individuale. Questo incremento del fabbisogno costituisce un problema serio, perché l’energia necessaria per sostenere lo stile di vita dei passeggeri viene quasi totalmente ricavata dalle riserve energetiche dell’astronave, che sono in rapido esaurimento. L’astronave non è isolata e riceve continuamente energia dal Sole, una grande risorsa che però i passeggeri non sanno utilizzare sufficientemente. Per di più, sull’astronave si sono differenziate diverse classi di passeggeri: alcuni usano molta più energia di quanta ne sarebbe concessa loro dalle comuni norme etiche di uguaglianza e di rispetto reciproco.

Per migliorare la percezione dei quantitativi energetici richiesti dalle nostre azioni quotidiane e per meglio comprendere quanto queste ultime incidano sui bilanci energetici globali e quale sia la situazione di privilegio concessaci dalla disponibilità di energia a basso costo, si può paragonare l’energia consumata dalle macchine di uso comune con quella sviluppata dal lavoro di un essere umano, utilizzando la metafora degli schiavi energetici suggerita da N.Armaroli e V.Balzani (“La crisi energetica: sfida e opportunità”, pubblicato in La Chimica e l’Industria 7, 2006). Un uomo in buona salute può generare una potenza di circa 800 W per un tempo breve, ad esempio salendo di corsa una rampa di scale, ma in una attività continuativa che duri più ore non riesce a sviluppare una potenza superiore a circa 50 W. La giornata lavorativa di 10 ore di uno schiavo energetico, garantirà quindi la disponibilità di 500 Wh.

Alcuni esempi. Per tenere acceso un televisore, che richiede una potenza di circa 80 W, è necessario il lavoro continuativo di uno schiavo energetico e mezzo. Per il computer occorre una potenza di 150 W, vale a dire il lavoro di 3 schiavi. Una lavatrice di classe A (modello energeticamente più efficiente) per un lavaggio a 60 °C necessita di circa 800 W, equivalenti al lavoro di 16 schiavi. Per riscaldarsi con una stufa elettrica da 2,5 KW si utilizza l’energia generata dal lavoro di 50 schiavi. Se ci spostiamo usando un’auto di media cilindrata dotata di un motore da 80 KW, procedendo alla velocità di crociera utilizziamo il lavoro di 1.600 schiavi. Un Boeing 747 decolla utilizzando l’equivalente energetico del lavoro muscolare di 1.600.000 schiavi, l’intera popolazione di una città come Milano. L’alimentazione energetica di tutti gli stand-by statunitensi è sostenuta dal lavoro di 96.000.000 schiavi, circa una volta e mezza la popolazione dell’Italia.

All’energia necessaria per sostenere il funzionamento delle varie macchine si deve sommare quella impiegata nelle fasi di costruzione e nelle fasi di smaltimento. Anche la produzione di cibo richiede molta energia; ad esempio, se si considera l’investimento energetico complessivo del processo di allevamento, risulta che per produrre ogni chilogrammo di carne bovina sono necessari 70 KWh, una quantità di energia pari a quella generata in circa 140 giornate lavorative da 10 ore di uno schiavo energetico. In altri settori dell’agricoltura e dell’allevamento il rapporto fra energia contenuta nel prodotto ed energia consumata nella produzione è ancor più sfavorevole. Ci possiamo permettere questo deficit energetico perché il costo dell’energia oggi è basso: un litro di benzina costa sempre meno di un litro d’acqua minerale e ai prezzi attuali dell’energia elettrica la giornata lavorativa da 10 ore di uno schiavo energetico costa circa 0,05 Euro.

Tutto questo può dare una misura di quanta energia consumino i cittadini dei Paesi economicamente e tecnologicamente sviluppati e può far capire che in queste parti del mondo, a causa del suo bassissimo costo, l’energia viene usata anche quando non ce ne sarebbe bisogno, ovvero viene sprecata. Si può stimare che, in media, ogni cittadino statunitense per sostenere il proprio stile di vita necessiti del lavoro continuativo di circa 100 schiavi energetici. Per un cittadino italiano necessitano 30 schiavi energetici, dei quali 12 sono impiegati per soddisfare i fabbisogni elettrici. Uno statunitense consuma energia come 2 europei, 10 cinesi, 15 indiani, 30 africani: la popolazione mondiale è quindi suddivisa in classi molto diverse. E il numero degli abitanti del mondo sta aumentando, così come il divario fra ricchi e poveri. Ora sulla Terra vivono 6,5 miliardi di persone, ma la popolazione del pianeta potrebbe superare gli 8 miliardi nel 2025. I tassi di crescita demografica sono saliti vertiginosamente dalla fine della seconda guerra mondiale e dopo il picco del 2.1% raggiunto intorno al 1970, la crescita demografica mondiale annuale si è stabilizzata intorno all’1.3% a partire dal 1999. Tutti vogliono avere più energia: molti per un bisogno effettivo, collegato alla necessità di sviluppo delle loro nazioni povere e tecnologicamente arretrate; altri invece, cittadini delle nazioni ricche e tecnologicamente progredite, per sostenere ed aumentare lo stile di vita e gli sprechi ai quali sono abituati dalla nascita.

Oggi gli schiavi energetici sono garantiti dai combustibili fossili: la combustione di un litro di petrolio fornisce circa 1 KWh, vale a dire l’energia generata dal lavoro orario di circa 20 schiavi energetici; è facile capire come la società industriale si sia sviluppata grazie alla disponibilità del carbone prima e del petrolio poi. I combustibili fossili però non sono eterni e si sta andando verso la fine dell’era del petrolio e del metano economici. Queste riserve energetiche sono quindi contese dalle nazioni con tutti i mezzi, anche con la guerra, e i privilegi di cui godono pochi si appoggiano su una rete di ingiustizie che colpisce tanti.

Il problema dell’energia è emergente a livello locale e a livello planetario. Per rispettare il pianeta e garantire all’umanità un futuro energetico equilibrato ed equo, è necessaria una ristrutturazione che comporti sia un ridimensionamento degli stili di vita e un’ottimizzazione dei consumi energetici che riduca gli sprechi sia una trasformazione dei sistemi con i quali si ricava energia dall’ambiente che sia fondata sul passaggio dall’utilizzo delle riserve all’utilizzo delle risorse.

Certo, disporre di energia in qualsiasi momento è utile e comodo, ma per uscire dalla crisi energetica ed ecologica che si profila sempre più distintamente all’orizzonte è indispensabile puntare sul risparmio energetico e su una maggior efficienza nell’uso dell’energia. Un mito da sfatare è che la qualità della vita aumenti parallelamente alla quantità di energia che si può consumare. Questo è vero nei Paesi poveri, ma non nelle nazioni ricche, nelle quali semmai accade il contrario: al di sopra di una certa soglia, un consumo eccessivo porta ad inefficienza e a stress nella vita personale e in quella sociale. Le crisi energetiche delle nazioni ricche, quindi, andrebbero anzitutto affrontate con il risparmio e con l’aumento nell’efficienza energetica, non con la costruzione di impianti per produrre più energia. Chi ha veramente bisogno di più energia sono i miliardi di persone che vivono nei paesi in via di sviluppo o non sviluppati, non noi.

Nel contempo, è necessario svincolarsi progressivamente dall’uso dei combustibili fossili incentivando la ricerca delle migliori tecnologie per poter utilizzare l’energia che arriva con continuità dal sole, sia perché le riserve sono limitate – non rinnovabili se non in tempi geologici – sia perché il loro uso causa pesanti danni all’ambiente e al clima.

by Paolo Pazzaglia

pianeta terra da usare con coscenza

Dopo aver sottolineato come l’uomo e la sua civiltà siano temporalmente recentissimi rispetto all’età del pianeta Terra (leggi l’articolo scorso “l’uomo sul pianeta terra è una creatura recentissimissima“), vorrei approfondire ancora una cosetta prima di concludere.
La quantità di uomini sul pianeta Terra, dal momento della sua comparsa fino a due mila anni fa è stata minima e caratterizzata da una crescita molto lenta.
Invece, grazie alle rivoluzioni industriali e culturali che hanno migliorato tantissimo la qualità della vita, negli ultini secoli la crescita demografica ha proprio cambiato marcia.
(dati da wikipedia…link)
nel 10’000 BC la popolazione umana probabilmente non superava il 1 milione (Torino circa)
nel 6’000 BC gli uomini probabilmente erano circa 10 milioni (Londra circa)
nel 500 BC c’erano probabilmente circa 100 milioni di uomini (Italia + Francia circa)
nel 1’000 gli uomini non superavano i 350 milioni (USA circa)
nel 1’800 si sfiora 1 miliardo (India circa)
nel 1’900 si supera l’ 1,5 miliardi (Cina circa)
negli anni ’60 si arriva a 3 miliardi di persone
e oggi siamo a circa 6,7 miliardi di uomini sulla “palla-terra”

Per capire meglio i numeri in funzione del tempo provo ripetendo la sequenza con un esempio:
immaginate di star organizzando una mega festa aperta a chiunque ma con ingresso consentito solo per 4 ore (dalle 6 alle 10).
Avete affittato una mega villa…diciamo un castello…con piscine, n piani, cortile centrale con il labirinto, cantine, prati, centinaia di camere da letto, moltissimi servizi etc etc…
Finalmente siete pronti e aprite i cancelli del castello!
Sono le 6…puntuali! ma quando andate ad aprire rimanete un bel pò delusi…non c’è nessuno!
…pazienza…avran capito male l’orario…lasciate aperto e tornate su, bordo vasca, aspettando…la musica accesa, le luci pure e le bibite son fresche…
I cancelli sono aperti e il tempo passa…finalmente arriva qualcuno ma…alle 6:30 siete solo in…4 (0,5 ore dall’apertura)!…beh…non è stà gran festa per ora!
…c’è cibo ovunque…in abbondanza per un esercito…ma…andando in giro per casa si fatica ad incontrare gente…
Dopo un’altra mezz’ora per fare l'”appello” dei presenti basta un secondo: 8 (1 ora dall’apertura).
…è andata proprio male…alla vostra mega festa non sembra voler venire nessuno…arriva gente alla spicciolata…uno alla volta…al massimo in gruppi di due…avanzerà una caterva di prosciutto pensate…
Son già le 7:30 e siete ancora solo in 12 (1,5 ore dall’apertura).
I cancelli sono sempre aperti…e continua ad arrivare qualcuno ma…il ritmo è sempre quello…uno, due alla volta…pochi!…proprio pochi.
A metà dell’orario di apertura, alle 8:00, siete una ventina (2 ore dall’apertura)
Iniziate ad essere seriamente delusi…settimane di preparazione…per una festa da 40 ? persone !?!…potevi quasi fare in pizzeria invece che nel castello !!!… 🙁
Continuano ad entrare uno alla volta e alle 8:30 siete solo 27 (2,5 ore dall’apertura)
Entra un gruppo di tre amici e poi uno di quattro…sì…nell’ultima mezz’oretta è arrivata un pò più di gente…ma…niente a che fare con la mega festa che immaginavi…comunque meglio di niente…
Alle 9 ci sono esattamente 50 (3 ore dall’apertura) persone.
Il ritmo di “ingresso” aumenta ancora un pò…non c’è più nessuno che entra da solo e alle 9:30 ci sono 260  (3,5 ore dall’apertura) ospiti in giro per il prato.
Continua ad arrivare gente e finalmente la festa si anima un pò…alle 9:45 gli ospiti sono più di 300 (3,75 ore dall’apertura).
Ma tra una manciata di minuti si chiuderanno i cancelli…
400 è meglio di 40 che credevi alle 8 ma eri pronto anche a mille persone!…
Il flusso non accenna a diminuire…anzi…aumenta ancora un pò e continua ad arrivare gente. Ormai son quasi le 10…per la precisione sono le 9:55 e a conti fatti i mille (3,9 ore dall’apertura) sperati sono arrivati…
…e sta continuando ad arrivare gente…certo che potevano venire all’apertura invece di accalcarsi fuori dal cancello pur di entrare negli ultimi 5 minuti!
La folla aumenta a vista d’occhio fuori dal cancello…il cancello è ancora aperto ma tutti assieme non ci passano…sono in centinaia che spingono e urlano…tutti vogliono entrare…ordini un appello veloce:
sono le 9:59 e ci sono circa 3’000 (3,98 ore dall’apertura) persone!
La situazione è totalemente degenerata…incredibile come abbiate perso il controllo della situazione nell’ultimo paio di minuti!!!
…i frighi iniziano a rimanere aperti e la piscina è piena di gente, la coca è finita e sul vialetto è pieno di bottiglie di birra vuote…e fuori dal cancello c’è sempre più calca…quelli dietro urlano e spingono…vogliono entrare tutti e mancano solo una manciata di secondi alla chiusura dell’ingresso…qualcuno inizia a farsi male e la festa non è più una festa ma un delirio totalmente incontrollato.
Se non ti sbrighi a chiudere i cancelli e a riprendere il controllo della situazione distruggeranno il castello oltre a finire tutte le provviste compresi l’acqua ed il pane che finora nessuno ha toccato…c’è già chi fa a botte per l’ultimo martini…un gruppo di ragazzi hanno preso tutto il poco caviale che rimaneva in giro e han deciso di rivenderlo a chi offre di più…
…ma non erano tutti ospiti tuoi?!?!!…
Sono le 10 in punto e finalmente chiudi i cancelli ma ti comunicano che dentro ormai ci sono più di seimila (4 ore dall’apertura) persone.
Ci sarà da ammazzarsi dal lavoro per tornare ad avere il controllo della situazione.
Inoltre è il 12 agosto e tutti i supermercati saranno chiusi per la una settimana!…tu e i tuoi settemila ospiti dovrete cavarvela con quello che è rimasto…altro che caviale e coca cola!!!!
…per un momento sei tentato dall’idea di uscire e lasciare che si scannino tra di loro.
…poi ti giri, atterrito inizi a risalire verso casa…raccogli una bottiglia dal vialetto…
…peccato!
…avrebbe potuto essere una bellissima festa…

 

Rispettare.
Minimizzare i consumi.
Massimizzare l’efficienza d’utilizzo delle risorse.

malnutrizione e morti di fame in riduzione

una manciata di numeri al volo:

6’700’000’000 (6.7 miliardi) di persone sulla terra oggi (2009)
7’400’000’000 (7.4 miliardi) di persone sulla terra nel 2015
6’000’000’000 (6 miliardi) di persone sulla terra nel 2000
5’200’000’000 (5.2 miliardi) di persone sulla terra nel 1990

1’000’000’000 (1 miliardo) di persone malnutrite oggi (2009)
270’000 morti al giorno (per qualsiasi causa) in totale oggi (2009)
24’000 morti al giorno (= quasi 9 milioni all’anno! = 1 ogni meno di 4 secondi) di cui la metà (circa) sono bambini sotto i 5 anni, per problemi legati alla “fame”!

Ora relativizzando questi dati troviamo che:

Nel 2009, in tutto il mondo, circa 24’000 esseri umani al giorno muoiono per problemi di salute legati alla “fame“; con una incidenza di 3.58 morti di fame ogni milione di persone.
Nel 2000, in tutto il mondo, circa 35’000 esseri umani al giorno morivano per problemi di salute legati alla “fame”; con una incidenza di 5.83 morti di fame ogni milione di persone.
Nel 1990, in tutto il mondo, circa 41’000 esseri umani al giorno morivano per problemi di salute legati alla “fame”; con una incidenza di 7.88 morti di fame ogni milione di persone.

NB: è dunque evidente che negli ultimi 20 anni la mortalità per fame si è quasi dimezzata (ridotta del 45%).

info by:

Hunger site
e
Wikipedia

AFRICA: tante persone, poca economia

Il 1 gennaio 2009, la popolazione africana ha raggiunto il miliardo di abitanti, vale a dire il 15% della pianeta. D’altronde, l’Africa non pesa ancora molto nell’economia mondiale. La sua economia rappresenta soltanto 2,5% del prodotto interno lordo(PIL) mondiale, mentre le sue esportazioni solo 3,6%.

 

Jivis Tegno

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