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Cache-pot, strumento dai mille usi

Cache-pot, in francese, è l’accessorio utile per nascondere (cacher) il contenitore (pot) in cui sono coltivate le piante. In pratica il tradizionale portavaso senza foro sul fondo. Nella maggior parte dei casi viene utilizzato per ragioni estetiche. A differenza del classico sottovaso, oltre a valorizzare le piante, il cache-pot può risolvere un discreto numero di problemi di coltivazione. Vediamo quali.

Ristagni di acqua. Le radici delle piante a foglia coriacea (come la neoregelia o la guzmania) o con le foglie tenere (come la dieffenbachia), delle orchidee e delle succulenti temono i ristagni dovuti alla fuoriuscita di acqua dal foro di drenaggio del vaso. Per evitare che marciscano, basta versare sul fondo del cache-pot qualche manciata di argilla espansa a palline, un materiale poroso capace di assorbire il liquido in eccesso.

Tutore pendulo. Quando il bastone muschiato che sorregge i tralci del potos o del singonio pende vistosamente e non si ha tempo per fare il rinvaso e sostituire il tutore, bisogna trovare il modo per far crescere la pianta diritta. Basta mettere sul fondo del cache-pot alcuni tappi di sughero, ma solamente su un lato, lo stesso su cui si manifesta la pendenza. Il vaso di coltivazione sarà inclinato rispetto al cache-pot ma, dall’esterno, non si noterà. E la pianta sembrerà eretta e non correrà il rischio di abbattersi.

Dimensioni esagerate. Se il vaso di coltivazione affonda nel cache-pot anche la chioma viene parzialmente celata. Succede con le felci classiche e il capelvenere, solitamente coltivati in piccoli vasi. Per valorizzare le fronde, basta sistemare sul fondo del cache-pot un piccolo vaso capovolto e appoggiarci il contenitore con la pianta. Bisogna sceglierlo di altezza giusta perchè la vegetazione sia a filo del bordo del porta vaso.

Colpo di freddo. Diverse piante, come l’anturio e lo spatifillo, hanno radici delicate, sensibili al freddo. Anche se sistemate nel cache-pot, hanno bisogno di essere isolate dal pavimento. Se lo spessore del vaso esterno non è sufficiente a proteggerle, basta sistemare sul fondo del cache-pot un disco di polisterolo da imballaggio, tagliato della misura giusta.

Articolo tratto dal settimanale “Il salvagente” del10-17 settembre 2009.

Vasetti…quotidiani

Carta di quotidiano per mini vasi da semina a costo zero, facili da disfare al momento del trapianto senza rovinare le radici. Si attorciglia un doppio foglio di giornale intorno ad una bottiglietta  per dargli la forma, poi, tolta la bottiglia, si riempie con terriccio, si accorpano i vasetti di carta in una cassetta e si semina a mano.

(tratto dalla rivista mensile “Hachette Home”, settembre 2009, pg. 32)

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