Passeggiando per le strade di Milano con un’amica qualche giorno fa, scopriamo, in un graziosissimo cortiletto interno del centro, una “ispirante” libreria dal nome che mi appare subito attraente: “Libreria del Mondo Offeso”.
Entriamo!
Ci accoglie uno spazio dai colori caldi, invitante, muri di mattoni in cotto e travi in legno a vista, tavolini e seggiole per la consultazione e naturalmente libri, libri e libri, tutti dall’aspetto interessante!
Uscendo chiediamo un bigliettino da visita e il signore in cassa ci invita a lasciare (scritto a penna di nostro pugno) il nostro indirizzo e-mail, avrebbero provveduto loro a inviarci maggiori informazioni. Scriviamo, un pò scettiche, pensando: – mah, chissà se ci arriverà mai qualcosa, chi si prenderà la briga di riscrivere tutti questi indirizzi? e poi siamo sicuri che non faranno errori??! –
Nessun errore.
Ed ecco il primo invito ad un evento che vi riporto qui di seguito.
Un posto che merita. Se vi capitasse di essere a Milano non dimenticatelo, vi piacerà!

Libreria del Mondo Offeso

corso g. garibaldi 50 (cortile interno) milano tel. 02 36 52 07 97 e-mail:libreriadelmondooffeso@fastwebnet.it

 

Lunedì 1° marzo 2010 24 ore senza di noi.

SCIOPERO DEGLI IMMIGRATI

24 ore senza di noi. Vediamo che effetto fa.

dopo la manifestazione tutti in libreria a parlarne Ore 19.00

 

Ne parliamo con MILTON FERNANDEZ in occasione della presentazione di

RONDINI E RONDE.

SCRITTI MIGRANTI PER VOLARE ALTO SUL RAZZISMO,

nuova antologia di Mangrovie Edizioni,

raccolta di racconti inediti autori di autori migranti e italiani. Voci, culture, pensieri diversi levati contro una politica razzista che non deve avere la meglio sul nostro futuro, impensabile senza immigrati. E senza l’arricchimento che scaturisce dal confronto tra diverse culture.
La sigla è di quelle che più anonime non si può. Ma dietro il ddl 733 B si cela una delle leggi tra le più retrive pensate dal governo Berlusconi, cinicamente detta “pacchetto sicurezza”.

Dal 2 giugno 2009, giorno della sua entrata in vigore, la clandestinità è un reato penale. Fuggire da un Paese in guerra, dalle torture, dalla fame e scegliere l’Italia come approdo porta dritti in quei lager che sono i Centri di identificazione ed espulsione. Oppure in galera.

 

Racconti di: Julio Monteiro Martins, Pina Piccolo, Daniele Barbieri, Tahar Lamri, Milton Fernàndez, Mihai Mircea Butcovan, Giuseppe Calabrese, Raffaele Niro, Zhanxing Xu, Claudiléia Lemes Dias, Susanne Portmann, Helene Paraskeva, Jorge Canifa Alves, Marina Sòrina, Ismail Ademi, Leonardo Tondelli, Rosana Crispim Da Costa, Božidar Stanišić, Raphael D’abdon, Paolo Buffoni Damiani. Prefazione di Jean-Léonard Touadi.

 

 

«All’estero non ne vogliono» continuò il piccolo siciliano. «Come se avessero il tossico. Le nostre arance. E il padrone ci paga così. Ci dà le arance… E noi non sappiamo che fare.

Nessuno ne vuole. Veniamo a Messina, a piedi, e nessuno ne vuole… Andiamo a vedere se ne vogliono a Reggio, a Villa San Giovanni, e non ne vogliono… Nessuno ne vuole.»

 

Scriveva così nel 1941 nelle sue Conversazioni in Sicilia lo scrittore siracusano, Elio Vittorini

 

Che succederebbe se quattro milioni di persone si fermassero per un solo giorno nel nostro paese?

Il 1 marzo gli immigrati si fermeranno. L’obiettivo: tentare di far comprendere quale sarebbe il cambiamento senza il fondamentale contributo del lavoro degli immigrati e quanto sia determinante il loro l’apporto alla tenuta e al funzionamento della nostra società.

Ispirato a “La journée sans immigrés: 24h sans nous”, movimento nato qualche mese fa in Francia, molto si sta muovendo intorno a questa giornata di protesta e riflessione.

 

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