Autore: Carlo

BaliMurphy

i BaliMurphy…un gruppo di musicisti da Bruxelles (Belgio)…poco da dire se non che sono fantastici!

Questo il link alla loro pagina ufficiale su myspace dove potete anche ascoltarvi alcuni loro pezzi…

Ho trovato pochi riferimenti nelle pagine italiano, quindi non ho altro da aggiungere, se non l’invito a conoscerli meglio.

Qui un video realizzato in occasione del concerto fatto a Torino alla Gelateria Popolare

qui una brevissima intervista al cantante:

Una altra loro bellissima canzone “Mademoiselle Coco”:

Italia 2010-12-14: il governo in crisi chiede la fiducia

Martedì 14 dicembre il quarto governo Berlusconi in crisi chiede la fiducia a palazzo Chigi.
Situazione complessa e delicata per l’intera democrazia italiana.

Consapevole di non essere un esperto tento in questa sede di fare un riassunto schematico della situazione e delle possibilità:

LE POSSIBILITA’:
Nelle ore immediatamente successive al voto del 14 una di queste cinque possibilità dovrà verificarsi:
1) elezioni anticipate (con data da decidersi)
2) un reimpasto di governo con Berlusconi ancora premier
3) un reimpasto di governo con diverso premier (uomo da definirsi)
4) l’istituzione di un governo tecnico (costituito da “esterni”)
5) l’istituzione di un governo istituzionale

SITUAZIONE:
Quasi tutte le opposizione vorrebbero la caduta del governo Berlusconi, ma non vogliono andare alle urne. Preferendo un governo di transizione che permetterebbe loro di mettere in naftalina Berlusconi per due anni con la scusa dell’emergenza e della legge elettorale (entrambe cose che nessun governo tecnico risolverebbe).
Dal canto suo Berlusconi ha il problema dei processi ed è per questo che non vuole passare la mano: non perché tema le urne, ma perché teme il governo di transizione, che di fatto lo consegnerebbe ai giudici.

Ecco gli scenari che si aprirebbero se Berlusconi non riuscisse a conquistare la fiducia. Qui il link ad un buon lavoro della Repubblica. Con un semplice click si possono visualizzare le possibili alleanze in base alle dichiarazioni dei partiti fatte nelle ultime settimane.

Fabio Geda, Enaiatollah Akbari – Nel mare ci sono i coccodrilli

Fabio Geda racconta la storia di Enaiatollah, ragazzo pakistano partito solo dal suo paese a dodici anni. In una regione segnata dall’odio etnico, la madre del bambino è costretta a far scappare il figlio per paura che venga ucciso da alcuni creditori senza dignità alcuna. Comincia così il resoconto del lungo viaggio che porterà Enaiatollah in Italia. Storia vera di un ragazzo che cresce attraversando stati e frontiere, continuamente sospeso tra un passato da cui scappare e un futuro non ancora possibile,  Enaiatollah rivive gli incontri con le persone che lo hanno accompagnato e i piccoli spazi di serenità conquistati con fatica. Non è un libro di protesta, duro; trasmette saggezza e speranza, il coraggio di chi resiste perchè conserva le proprie radici con cura e semplicità ; un libro scritto pesando ogni parola, lasciando spazio ai gesti, ai piccoli e grandi eventi che hanno segnato la storia del protagonista.

Ben Okri – La via della fame

La via della fame” di Ben Okri è sicuramente una tra i libri più belli che ad oggi abbia letto. Gli occhi del piccolo Azaro, spirito bambino, ci svelano un pezzo unico di Africa: la dura realtà quotidiana di esistenze ristrette sulla fatica del sopravvivere mescolata all’incredibile bellezza di un mondo abitato da spiriti e presenze misteriose. Pagine intrise di sudore, violenza e poesia. Regala immagini indelebili: inattese perché vengono direttamente dal cuore di una cultura profondamente diversa, familiari perché al centro del libro stanno un padre, una madre e il figlio che lottano per una vita degna.

Pensiero radicale che non mette radici

più grande = più povero

più grande = più povero

…l’immagine tratta da WorldMapper rappresenta la distribuzione della povertà nel mondo.

” In realtà accade che, anche quando il superamento della contraddizione si fa in termini autentici, e gli oppresi aprono la strada a una nuova realtà liberatrice, gli oppressori di ieri non si riconoscano in via di liberazione. Al contrario, si giudicano oppressi. Per loro, “formati” all’esperienza di oppressori, tutto ciò che non sia il loro antico diritto di opprimere significa oppressione diretta contro di loro. Nella loro nuova situazione si sentono oppressi, perchè, se prima potevano mangiare, vestire, comprare scarpe, educarsi, girare il mondo, ascoltare la musica di Beethoven, mentre milioni di altri uomini non mangiavano, non usavano scarpe, non si vestivano, non studiavano e molto meno giravano il mondo e meno ancora potevano ascoltare la musica di Beethoven, qualunque restrizione a tutto questo, in nome del diritto di tutti, sembra loro una profonda violenza fatta al loro diritto di persone. Diritto a essere persone che, nella situazione precedenti, essi non rispettavano in quei milioni di persone che soffrivano e morivano di fame, di dolore, di tristezza, di disperazione.

Per loro, purtroppo, soltanto loro stessi sono persone umane. Gli altri sono quasi delle “cose”. Per loro c’è solo un diritto: il loro diritto a vivere in pace, contro il diritto degli oppressi a sopravvivere; essi non arrivano a riconoscerlo, ma soltanto ad ammetterlo. E tutto questo perchè, in sostanza, è necessario che gli oppressi esistano, affinchè essi possano esistere ed essere “generosi”…  ”

Paulo Freire, educatore brasiliano impegnato nella lotta contro la povertà in Sud America, utilizza parole forti, anche se i termini possono sembrarci esasperati. Parlare di oppressione disturba. Il dato che un ventesimo del mondo sfrutti la restante totalità è a tutti noi noto. Il pensiero che a noi possa o debba toccare rinunciare a qualcosa per creare un equilibrio sostenibile è meno accettato. Me lo chiedo quando compro un gelato.. ma la radicalità della scelta mi si scioglie ogni volta in mano.

Promemoria di Marco Travaglio

Marco Travaglio sta girando l’Italia con il suo “Promemoria”, la storia degli ultimi vent’anni di politica italiana. La storia sotterranea e meno conosciuta, raccolta e depositata negli archivi dei tribunali, nelle inchieste giornalistiche e nelle sentenze mai lette e rese note a mezzo stampa. Travaglio racconta attraverso fatti, nomi, atti processuali, intercettazioni i movimenti e gli interessi dei politici che ci rappresentano e che noi votiamo. 4 ore di parole indispensabili per capire e farsi un’ opinione più critica, attraversate dalla tagliente ironia di un giornalista che ha scelto di denunciare senza compromessi la corruzione del nostro sistema politico.

Don Ciotti

A Milano in 20 marzo 2010, 150.000 persone tra cui tantissimi ragazzi e scuole hanno sfilato con Libera per manifestare contro la mafia. Nata dall’idea e dal lavoro di Don Ciotti,  Libera raccoglie una serie di gruppi che in tutta Italia si impegnano a contrastare con fatti e informazione la presenza della mafia e il velo di silenzio che ne copre le attività. Davanti al Duomo di Milano, dopo aver letto per più di un’ora l’elenco delle vittime di mafia insieme ai familiari, alle forze dell’ordine e ai rappresentanti delle istituzioni,  Don Ciotti ha parlato con passione di “memoria e impegno”. In una società tesa tra libertà di stampa, internet e l’ eccesso di televisioni e palchetti da cui ognuno può parlare senza assumere la responsabilità di ciò che va dicendo, le parole di un uomo con dei valori davanti a una piazza stracolma suonano forse come antiquate, ma proprio per questo diverse, credibili.

Per conoscere meglio Don Ciotti qui di seguito una bella intervista in cui racconta la sua vita e il suo impegno…

Emergency

Emergency è una ONG italiana, fondata nel 1994 a Milano da Gino Strada e dalla moglie Teresa Sarti.
Emergency si dichiara neutrale rispetto alle parti in causa di qualsiasi conflitto: secondo la sua filosofia tutti hanno diritto a cure qualificate e gratuite.
Emergency è presente in Iraq, Repubblica Centroafricana, Sri Lanka, Cambogia, Afghanistan, Sierra Leone costruendo e gestendo ospedali per i feriti di guerra e per emergenze chirurgiche, centri per la riabilitazione fisica e sociale delle vittime di mine antiuomo e altri traumi di guerra, un centro per la maternità, posti di primo soccorso per il trattamento immediato dei feriti, centri sanitari per l’assistenza medica di base.
A Palermo, dall’aprile 2006 Emergency ha reso operativo e gestisce un poliambulatorio, che fornisce assistenza sanitaria gratuita ai migranti.
Parallelamente agli interventi umanitari all’estero, l’attività di Emergency in Italia è finalizzata alla creazione e diffusione di una cultura di pace, solidarietà e diritti umani. Questo lavoro è possibile grazie all’impegno sul territorio italiano di circa 200 gruppi.

Emergency è intervenuta in 13 paesi dal 1994 a oggi:

  • 7 centri medici
    • Anabah, Kabul, Lashkar-gah (Afghanistan), Battambang (Cambogia), Sulaimaniya, Erbil (Iraq), Goderich (Sierra Leone)
  • 1 centro cardio-chirurgia a Karthoum (Sudan)
  • 3 centri pediatrici
    • Goderich (Sierra Leone), Karthoum (Sudan), Bangui (Rep.Centrafricana)
  • 1 centro di riabilitazione e produzione protesi a Sulaimaniya (Iraq)
  • 1 centro maternità ad Anabah (Afghanistan)
  • 55 FAP (First Aid Post)
  • re-integrazione sociale di vittime di guerra
    • laboratorio di tappeti per vedove (Anabah), formazione professionale (Sulaimaniya)
  • assistenza ai prigionieri (Afghanistan)
  • 1 poliambulatorio a Palermo (Italia) per assistere gli immigrati
  • interventi una tantum in altri paesi
    • Ruanda (1994), Serbia (1999), Eritrea (2000), Algeria (2003), Angola (2003), Palestina (2004), Sri-Lanka (2005)

Il modello di sviluppo sanitario proposto e applicato da Emergency è stato criticato a causa del suo approccio, considerato privo di sostenibilità a lungo termine, poiché non collegato ai servizi sanitari di base locali, e in grado di fornire solo risultati marginali a fronte di alte spese di mantenimento.
Nonostante le critiche e l’assenza di appoggi politici/economici ufficiali, dal 1994 al 2008 Emergency ha aiutato più di 3 milioni !!!! di persone.

…insomma…una associazione di cui essere VERAMENTE ORGOGLIOSI…

Powered by Cubosphera.net