Categoria: Ambiente ed Energia Pagina 4 di 12

GREEN The Film (by Patrick Rouxell)

CONSUMO CRITICO è l’unico comportamento ACCETTABILE

Green The Film, diretto dal regista del regista Patrick Rouxell, racconta attraverso i ricordi di un orango in fin di vita, l’eccezionale vitalità delle foreste pluviali dell’Indonesia, e l’avanzare della loro distruzione per fare spazio alle piantagioni di acacia e palma da olio, per la produzione di legname, carta, biodiesel, olio alimentare e cosmetico etc.

Immagini forti e poetiche di una tragedia dimenticata.
GREEN è stato giudicato il miglior lungometraggio al 7° Festival Internazionale Audiovisivo della Biodiversità ed ha ricevuto molti altri premi.

La diversità della vita sulla terra è costituita dall’insieme degli esseri viventi che la popolano. Questa diversità prende il nome di BIODIVERSITA’.
La biodiversità indica una misura della varietà di specie animali e vegetali nella biosfera; essa è il risultato di lunghi processi evolutivi. L’evoluzione è il meccanismo che da oltre tre miliardi di anni permette alla vita di adattarsi al variare delle condizioni sulla terra e che deve continuare a operare perché questa possa ancora ospitare forme di vita in futuro.
La biodiversità è intesa non solo come il risultato dei processi evolutivi, ma anche come il serbatoio da cui attinge l’evoluzione per attuare tutte le modificazioni genetiche e morfologiche che originano nuove specie viventi.
La biodiversità si può considerare almeno in tre livelli diversi:
– a livello di geni in una specie (o popolazione)
– a livello di specie
– a livello di ecosistemi
La terra è popolata da numerosi esseri viventi, animali e vegetali che non conosciamo: oggi sono state classificate appena un milione di specie, mentre le stime elaborate dai biologi vanno dai 5 ai 10 milioni.
Diventa, quindi, ancor più urgente ed importante occuparsi della conservazione di specie e ambienti che rischiano di sparire per sempre a causa dell’uomo, ancora prima di essere scoperti.
E’ noto che alcuni biomi risultano più importanti rispetto ad altri in termini di ricchezza di specie: le barriere coralline, gli estuari dei fiumi e le foreste tropicali che accolgono oltre la metà degli esseri viventi, pur ricoprendo il 6% della superficie terrestre, sono i più importanti. Perché la diversità nell’ambito di una comunità biologica possa essere considerata una risorsa deve essere caratterizzata da un adeguato numero di specie, da un’alta valenza ecologica e da un legame con le condizioni ambientali. Inoltre è necessaria un’uniforme e approfondita conoscenza dei dati di base e la disponibilità di dati recenti.
La biodiversità è l’assicurazione sulla vita del nostro pianeta. Quindi la conservazione della biodiversità deve essere perseguita senza limiti poiché essa costituisce un patrimonio universale, che può offrire vantaggi immediati per l’uomo:
– mantenimento degli equilibri climatici sia a scala locale che planetaria; infatti le specie vegetali oltre ad essere l’unica fonte di ossigeno sul nostro Pianeta, hanno anche un ruolo fondamentale negli equilibri idrici e in quelli gassosi.
– fonte di materiale di studio: lo studio della Biodiversità permette di avere fondamentali conoscenze anche per comprendere meccanismi biologici analoghi nell’uomo.
– uso sostenibile della flora per fini alimentari e medicinali: per quanto riguarda l’uso della flora per l’alimentazione c’è da dire che oggi viene sfruttata solo una minima parte delle infinite possibilità alimentari fornite dalle piante. Invece utilizzando meglio tali risorse si potrebbero soddisfare i problemi di nutrizione in molte parti del mondo, senza alterare equilibri essenziali per l’ambiente.

il nucleare e le strategie energetiche

Inizio l’articolo con una video intervista fatta da ByoBlu a Giuseppe Onufrio (direttore esecutivo di Greenpeace Italia).
Il video dura 20′, è chiaro, completo e semplice e vale DECISAMENTE la “pena” d’esser ascoltato con attenzione.
Subito dopo allego l’opinione di Carlo Rubbia (nobel per la fisica 1984) sempre sul nucleare.
Appena avrò tempo trascriverò i contenuti aggiungendo i dovuti links e una manciata di mie personali ulteriori considerazioni.
Comunque Onufrio spiega perfettamente perché produrre energia con centrali nucleari è assolutamente senza senza. Spiega inoltre la situazione italiana. E propone soluzioni risolutive alternative magnificamente più economiche, sicure ed efficienti…

(…articolo da finire…)

inquinamento atmosferico

L’altro giorno ad una conferenza sulla mobilità intelligente al Politecnico di Torino un docente ha iniziato mostrando questa immagine:
tratta da un articolo pubblicato dall’ESA (l’agenzia spaziale europea…equivalente europea della statunitense NASA).
Questo il link all’articolo in questione nel quale si commenta la fotografia fatta da un satellite che rileva la concentrazione di diossido d’azoto nell’atmosfera.
Il diossido d’azoto è tossico per inalazione…insomma…più ce n’è e più fa male.
Si forma con le combustioni (produzione energia elettrica nelle centrali, motori delle automobili, riscaldamento delle abitazioni…) e siccome  è più pesante dell’aria tende a rimanere al suolo così ce lo respiriamo tutto noi…giustamente visto che lo produciamo noi.
Cercatevi nella cartina e vedete quanto è tossica l’aria che respirate.
Qui un’altra immagine della stessa questione.

mobilità urbana intelligente e moderna: il Car Sharing

carsharing

Se abiti in una “grande” città italiana
(Alessandria, Bari, Bologna, Brescia, Firenze, Genova, Livorno, Mantova, Milano, Modena, Novara, Padova, Palermo, Parma, Perugia, Pescara, Reggio Emilia, Roma, Scandicci, Sesto Fiorentino, Taranto, Torino, Venezia, Viareggio ed altre ancora…informati)
se possiedi una automobile con la quale fai meno di 10’000 km all’anno sappi che esiste un modo più economico e più intelligente e meno inquinante e stressante di muoverti in città: il CAR SHARING.

Come funziona:
L’auto in condivisione è un sistema semplice e conveniente per i tuoi spostamenti urbani.
Acquisti solo l’USO di un’auto anziché l’auto stessa: telefoni, prenoti (sceglie il tipo di vettura, l’ora, il giorno ed il parcheggio di prelievo che dev’essere lo stesso di rilascio), prendi la vettura, la utilizzi normalmente poi la restituisci e a fine mese ti arriva la fattura su carta di credito.
Con il CarSharing paghi l’auto solo quando la usi. Carburante, parcheggio, manutenzione, bolli e assicurazioni…tutto compreso.
Un’auto in car sharing sostituisce ed elimina dalla circolazione in media 10 auto private. Meno auto private in circolazione vuol dire più spazio per i cittadini, più parcheggi liberi, traffico più scorrevole e, di conseguenza, trasporto pubblico più efficiente.
Con il CarSharing PUOI: usare le corsie riservate ai servizi pubblici, circolare durante le domeniche ecologiche e le targhe alterne e nelle zone a traffico limitato!!

Ho la tessera a Torino da tre anni…mi trovo talmente bene che ho “fatto fuori” la mia macchina…spendo molto di meno, posso cambiare auto tutti i giorni (compreso i mezzi commerciali con cui ho fatto due traslochi spendendo circa 20€!! e non ho più la “preoccupazione” di parcheggio, benzina, revisione, bollo, assicurazione, ZTL, meccanico, gommista etc etc
Lo raccomando a chiunque…informatevi…

Quanto costa:
per prima cosa bisogna spendere circa 200€ per fare la tessera (dura 1 anno) poi si paga in ragione dell’utilizzo delle automobili (qui il link alla tabella delle tariffe del mio gestore). Per capirci calcolate di spendere circa 10€ per classica serata pizza-cinema con fidanzata/amici. Se vi sembra tanto provate a calcolare quanto spendete con l’auto privata ma ricordatevi di calcolare l’ammortamento dell’acquisto dell’auto + la benzina + la revisione + il parcheggio + il meccanico + il bollo + l’assicurazione etc…vi costa di più!!!

Qui il link all’associazione italiana che riunisce i vari gestori italiani: IniziativaCarSharing

La verità di Gianni Lannes sulle “navi dei veleni” nucleari in Italia

Il giornalista Gianni Lannes è stato a Caorso, nella più importante centrale nucleare e qui ha scoperto entrando di nascosto, senza autorizzazione, che il governo ha affidato lo smantellamento delle centrali nucleari alla ‘ndrangheta, che sta dietro una società che si chiama Ecoge che ha sede a Genova. Questa società carica i rifiuti nucleari in dei container che da Caorso vanno a Genova e poi a La Spezia, in attesa di navi su cui caricarli e verranno affondate. La Stampa ha impedito a Lannes di pubblicare l’inchiesta e nessun altro giornale l’ha voluta questa inchiesta. Questo video amatoriale è una bomba a orologeria, aiutiamo e sosteniamo questo giornalista Gianni Lannes, che ha un coraggio da Leone affermando ciò che dice con prove tangibili e documentate…


ENI oscena

ENI (Ente Nazionale (Italiano) Idrocarburi) pare sia il 5° gruppo petrolifero al mondo…una delle 50 aziende più ricche del pianeta.

Sapendo quanto SCHIFO fanno queste gigamegabastardemultinazionali che per dare schifo-macchine (intendo sì le automobili ma pure lo spazzolino elettrico e i condizionatori etc) di futile e patetico lusso a noi ricchi irresponsabili lardosi schifosi vergognosi animali appartenenti alla società “civile”
e loro
merdosi calpestatori dei diritti umani
gigacriminali impuniti
RIESCONO ad avere la FACCIA DA CULO FANTASCIENTIFICA di fare spot di questo genere
VERGOGNATEVI VOI signori ENI & co
ma soprattutto
VERGOGNIAMOCI NOI che lasciamo loro “liberi” di fare robe OSCENE di questa portata

CONSUMO CRITICO
ACQUISTO CRITICO
siamo noi i RESPONSABILI di questo scempio
e ora (con internet) non esiste più l’attenuante di colpa della Ignoranza Inconsapevole
…ora i modi di sapere ci sono…e chi è ignorante VUOLE disinteressarsi…e questa è una GRAVE responsabilità!!!!…assumetevela!!!!…e VERGOGNATEVI.

CarPooling: utile solo per Milano e provincia

Immaginate una strada dove tutti i mezzi sono pieni al 100% delle loro capacità.
…bene…una semplice idea aiuterebbe questo sogno a realizzarsi:
Per esempio…se Antonio, Beatrice, Carlo e Daniela tutti i giorni fanno lo stesso percorso ma usando quattro automobili…se si mettessero d’accordo potrebbero usare una sola vettura.
Semplice ed efficace no?!?
…bene…il “problema” è come possono fare Antonio, Beatrice, Carlo e Daniela (che non si conoscono) a mettersi d’accordo…beh…internet e i computer aiutano parecchio…quindi ecco l’idea del CarPooling…più semplice si muore: un sito web fato ad hoc per fare incontrare i viaggiatori…chi ha la macchina sempre mezza vuota e chi invece cerca un passaggio…

e oggi pomeriggio finalmente

ho sentito la pubblicità alla radio!!!
…non potevo credere alle mie orecchie (anche se, disincantato come sono, ho subito pensato ogni male possibile) e poche ore dopo,  con la mia classica doverosa dedizione, ho guardato il sito. Purtroppo sempre pronto a una pessima sorpresa.

Invece mi trovo di fronte un  (quasi) bel sito funzionante e funzionale!
WOW!!!
AutostradeCarPooling.it
Sono super iper mega entusiasta!!!!
…finalmente una cosa moderna anche in questo paese marcio fino al midollo…e subito mi registro con ricchi dettagli ed scintillante entusiasmo…
…ma poi…

…bleach!!!
…ecco la fregatura!
…INCREDIBILE !!!
…il sw è ready solo per la A8 e A9!!!
…cioè…ahhaahahahahahah…ma stanno scherzando?!?!?…fanno una cosa che dovrebbe “aiutare la mobilità autostradale” italiana e la limitano alla provincia di Milano!!?!?!!

Sìììì…va bene…capisco…la società che ha sponsorizzato il sito gestisce solo quella manciata di centimetri di autostrada lì…
Sìììì…va bene…capisco…quei caselli lì (pendolari milanesi) sono particolarmente congestionati…
Sìììì…va bene…capisco tutto…

…evviva l’ITALIA che non mi stupisce MAI !!!

Con somma delusione…one more time una cosa che poteva (quindi doveva) essere ottima, si riduce ad una cosina semi inutile per…per mancanza di capacità di regalare…che tristezza…

ho sentito la pubblicità alla radio e non potevo credere alle mie orecchie
e disfattista ho subito pensato ogni male possibile
con doverosa dedizione ho guardato il sito
pronto ad ogni pessima sorpresa
invece mi trovo di fronte un bel sito funzionante e funzionale
ero già super iper mega entusiasta
finalmente una cosa moderna anche in questo paese marcio
e subito mi registro con dettagli ed entusiasmo
(ho car sharing bike sharing etc etc)
e poi…
…bleach!!!
…ecco la fregatura!
…INCREDIBILE !!!
il sw è ready solo per la A8 e A9
cioè
ahhaahahahahahah
ma state scherzando?!?!?
evviva l’ITALIA che non mi stupisce MAI
VERGOGNATEVIIIII !!!!!
PSNB: c’è un errore di battitura simpatico nella parola “disoccupato” tra le occupazioni della registrazione
e manca (a mio avviso) il mestiere “ingegnere” che oltre ad un titolo “nobiliare” è anche una professione
arrivederci
con grandissima delusione…
one more time una cosa che potevaho sentito la pubblicità alla radio e non potevo credere alle mie orecchie
e disfattista ho subito pensato ogni male possibile
con doverosa dedizione ho guardato il sito
pronto ad ogni pessima sorpresa
invece mi trovo di fronte un bel sito funzionante e funzionale
ero già super iper mega entusiasta
finalmente una cosa moderna anche in questo paese marcio
e subito mi registro con dettagli ed entusiasmo
(ho car sharing bike sharing etc etc)
e poi…
…bleach!!!
…ecco la fregatura!
…INCREDIBILE !!!
il sw è ready solo per la A8 e A9
cioè
ahhaahahahahahah
ma state scherzando?!?!?
evviva l’ITALIA che non mi stupisce MAI
VERGOGNATEVIIIII !!!!!
PSNB: c’è un errore di battitura simpatico nella parola “disoccupato” tra le occupazioni della registrazione
e manca (a mio avviso) il mestiere “ingegnere”

EROI – il coefficiente dell’Efficienza Energetica

EROEI (o EROI) significa Ritorno Energetico sull’Investimento Energetico (Energy Returned On Energy Invested o Energy Return On Investment).

Cercherò di spiegare subito nel modo più semplice possibile cos’è questo EROI.
Immaginiamo che al bancomat si debba pagare per prelevare. Tutto starebbe in quanto costa prelevare. Se
nel bancomat della banca “A” si paga 10 per prelevare 10,
al bancomat “B” si paga 10 per prelevare 2’000,
dalla banca “C” si paga 10 per prelevare 5,
e dal bancomat “D” si paga 10 per prelevare 100,
…voi dove andreste a prelevare? 🙂

Purtroppo, ovviamente, non è proprio così tanto semplice e chiaro ma, con il calcolo dell’EROI, si tenta di misurare (per poi poterle comparare) le efficienze delle diverse tecniche per produrre energia.
L’EROI è un coefficiente (cioè un numero puro compreso tra zero e, teoricamente, più infinito). Esprime in modo chiaro e univoco l’efficienza di un impianto energetico. Si calcola facendo il rapporto tra il totale dell’energia spesa per progettare, costruire, attivare, mantenere e smantellare l’impianto generatore ed il totale dell’energia ricavata dal suo utilizzo. Ad oggi (l’avanzamento tecnologico farà salire questi coefficienti), gli EROI più alti, raggiunti da alcune centrali idroelettriche di ottima progettazione, valgono circa 250.

Quindi, riferito ad una data fonte di energia, ne indica la sua convenienza in termini di resa energetica.
Più l’EROI è grande, maggiore è la capacità di produrre energia dell’impianto in questione (a parità di investimento energetico).

Alcuni esempi di fantasia:

L’EROI di una centrale nucleare che non è mai entrata in funzione è zero perchè si è speso (diciamo 10) per costruirla ma non ha mai prodotto nulla. Quindi è stato un pessimo investimento: era meglio non fare nulla.
L’EROI di un impianto idroelettrico che in tutto è costata 10 e in tutta la sua vita produrrà 5, è 0.5 perché ha prodotto la metà di quanto si è speso per costruirla.
L’EROI di un forno a legna che in tutto è costato 1 e in tutta la sua vita produrrà 1, è 1. Cioè ha prodotto tanta energia quanta ne è costata. Quindi non ha prodotto un bel nulla, ha “solo” trasformato diversi tipi di energie.
L’EROI di una centrale a carbone che in tutto è costata 1 e in tutta la sua vita produrrà 3, è 3. Infatti la centrale a carbone qui ipotizzata ha triplicato l’investimento.
L’EROI di una centrale a gas naturale che in tutto è costata 1 e in tutta la sua vita produrrà 10, è 10. Producendo dieci volte tanto l’energia spesa.
L’EROI di un pannello solare che in tutto è costato 1 e in tutta la sua vita produrrà 100, è 100.
L’EROI di un pozzo petrolifero che in tutto è costato 1 e in tutta la sua vita produrrà 170, è 170.
L’EROI di un piccolo mulino a vento fatto a mano con materiali di recupero che in tutto è costato solo 0.1 ma in tutta la sua vita produrrà 25, è 250.

E’ chiaro che una fonte energetica con un EROEI inferiore ad 1 sia energeticamente in perdita. Fonti energetiche che presentano un EROEI minore di 1 non possono essere considerate fonti primarie di energia poiché per il loro sfruttamento si spende più energia di quanta se ne ricavi.
In alcuni casi l’energia restituita, anche se minore di quella impiegata, può offrire particolari utilità. Ad esempio per usi in luoghi dove possa essere difficile convogliare altre forme di energia, come nel caso di isole.

L’EROEI si rivela un parametro fondamentale per valutare, comparare e operare scelte strategiche di approvvigionamento fra le diverse fonti energetiche.

NB: nonostante la definizione sia molto semplice, il calcolo da effettuare è molto complesso, è funzione del tempo e di molti altri fattori interpretabili in maniera variabile. Ne consegue una notevole oscillazione dei valori a seconda di chi, come e quando ha fatto il calcolo.

Per concludere riporto qui di seguito i valori peggiori (così stiamo tranquilli) degli EROEI delle principali fonti energetiche mettendoli in ordine decrescente:

Petrolio inizio del 1900: 150 (facevi un buco per terra e zampillava petrolio!)
Carbone anni ’50: 80
Petrolio anni ’70: 23
Nucleare Uranio 235: 20 (le centrali di quarta generazione in linea teorica potrebbero arrivare a valori prossimi al 100)
Idroelettrico: 12 (ma è abbastanza “facile” raggiungere e superare ampiamente il 50; alcuni calcoli arrivano a 250)
Moto ondoso: 10 (probabilmente meno ma alcuni ipotizzano 15)
Eolico: 5 (dove il vento c’è veramente con pale di ultima generazione forse si può ottenere 80)
Biomasse: 5 (forse si può raggiungere e superare il25)
Petrolio 2010: 5 (nelle ipotesi migliori comunque non si supera il 15)
Fotovoltaico: 2 (ad oggi al si arriva a fatica a 10)
Geotermico: 2 (alcuni impianti particolarmente “fortunati” raggiungono 13)
Legna da ardere: 3 (tanto per farsi una idea)
Gas naturale: 3 (probabilmente peggio)
Carbone oggi: 2 (centrali moderne forse arrivano a 10)
Etanolo: 1 (forse peggio; alcuni teorizzano si possa arrivare a 5)
Nucleare 1a generazione: 0.7 (stavano in piedi solo grazie ai sussidi)
Sabbie bitumose: 0.7 (spendendo molto in ricerca e sviluppo di nuove tecnologie alcuni sperano si possa arrivare a circa 10)

Animali a rischio ESTINZIONE: ecco la Lista Rossa by IUCN

Ho finalmente scoperto chi, come e quando monitora lo stato di conservazione degli esseri viventi del nostro magnifico pianeta:
la francese IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura; in inglese International Union for the Conservation of Nature and Natural Resources) è l’ente che si fa carico (dal 1948) di questa grandissima responsabilità.
IUCN è considerata la massima autorità al mondo sullo stato di conservazione della natura.

La IUCN definisce annualmente la “Red List” (Lista Rossa) delle specie a rischio estinzione (complessivamente quasi 45mila!!!!).
La Lista Rossa IUCN si basa su precisi criteri di valutazione del rischio di estinzionedi migliaia di specie e sottospecie ed è considerata come il più autorevole e obiettivo sistema di classificazione delle specie a rischio di estinzione.

I dati tecnici e scientifici sono raccolti ed analizzati da una grande quantità di esperti (circa 7’500 in tutto il mondo), generalmente scienziati o esperti nei vari ambiti della zoologia, della botanica o altre discipline affini. Questi esperti, compongono la Commissione per la salvaguardia delle specie (IUCN Species Survival Commission, SSC) e sono volontari.

La Lista Rossa del 2006:
Complessivamente 40’168 specie.
Di queste 16’118 sono risultate minacciate (di esse 7’725 erano animali, 8’390 erano piante e 3 erano funghi e licheni).

La Lista Rossa del 2007:
Complessivamente 41’415 specie
Di queste 16’306 sono state valutate a rischio (188 in più rispetto all’anno precedente).

La Lista Rossa del 2008:
confermata la tendenza globale del rischio di estinzione per un mammifero su quattro (1’141 sulle 5’487 specie note), senza considerare le 836 specie di cui non si hanno dati sufficienti.

NB: infatti questi dati seppure estremamente attendibili non sono assoluti, poiché può accadere che una piccola percentuale di specie considerate estinte venga “riscoperta” come ancora in via di estinzione, o sia dichiarata come non classificabile in mancanza di dati.

Qui il link alla pagina dedicata alla “tragica” galleria fotografica 2010 del sito della Lista Rossa.

la storia delle cose

Ho trovato questi filmini sulla sequenza (e sulle conseguenze) della produzione e consumo e smaltimento degli oggetti.
Mi sembra molto interessante.
Fa una analisi degli aspetti economici, sociali, culturali e ambientali dell’era del consumismo.

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