Categoria: Fai Da Te Pagina 4 di 5

un letto matrimoniale autocostruito

Il materasso 1,6*2 [m] dovete averlo già.

(Se dovete ancora comprarlo allora consiglio di guardare da IKEA: qui il link al softwarino per trovare il vostro materasso “ideale”).

Per la base del letto invece esiste una possibilità ecologica, semplice, comfortevolissima e…gratuita:
…autocostruirvelo!!!

Cosa serve:

  • un metro;
  • una macchina per cercare e caricare i pallet;
  • un pò di voglia e capacità di arrangiarsi;
  • pallet di legno uguali, in numero e dimensione compatibile con il vostro materasso (quelli standard misurano 0.8*1.2 [m] quindi ve ne basterebbero 2 anche se il materasso “sborderebbe” un pò) e in buono stato (potete procurarvene nei retro dei supermercati, negozioni di elettrodomestici etc…NB: ovviamente chiedete prima di prenderli);
  • 1 pallet di legno da “cannibalizzare” (da questo prenderete 4/6 traverse che userete per unire i primi due);
  • una manciata (30 bastano e avanzano) di chiodi lunghi da legno morbido (con un paio di euro dovreste cavarvela);
  • un martello;
  • un paio di robuste pinze per “smontare” il terzo pallet;
  • un telo robusto e bello grosso (diciamo 2*3 [m]) del materiale e colore che preferite (probabilmente anche un vecchio coprimaterasso matrimoniale dovrebbe andare bene);
  • due o tre scatoloni di cartone;
  • una manciata di chiodini qualsiasi;
  • ancora un pò di voglia di arrangiarsi.

Come si procede:

  1. mettete a terra capovolti i pallet uguali affiancati in modo che venga una superficie il più simile possibile al vostro materasso;
  2. uniteli con le traverse del pallet da “cannibalizzare” e i chiodoni (NB: lasciate piana la futura superficie per il materasso…quella che ora è in terra);
  3. stendeteci sopra il telone in modo da ricoprire completamente il sotto e che ne avanzi ancora un pò da tutti e 4 i lati;
  4. girate il tutto (lenzuolone compreso);
  5. rimboccate il lenzuolone sulla superficie piana dei pallet;
  6. coprite questa superficie con il cartone degli scatoloni smembrati e inchiodate il tutto appropriatamente.

Ecco fatto!

…è brutto?!?…può darsi…

🙂

mappa velocità del vento in italia: per impianti eolici

State pensando di installare un minieolico nel giardino di casa?
Ripensateci!
Se il suddetto giardino non è a Pantelleria o a Cagliari o in Puglia meglio lasciar perdere il minieolico e investire sul fotovoltaico.
Bisogna infatti considerare come “utile” un vento di intensità minima 3 o 4 metri al secondi.
Infatti in Italia, mediamente, non c’è molto vento secondo questo sito.

Cache-pot, strumento dai mille usi

Cache-pot, in francese, è l’accessorio utile per nascondere (cacher) il contenitore (pot) in cui sono coltivate le piante. In pratica il tradizionale portavaso senza foro sul fondo. Nella maggior parte dei casi viene utilizzato per ragioni estetiche. A differenza del classico sottovaso, oltre a valorizzare le piante, il cache-pot può risolvere un discreto numero di problemi di coltivazione. Vediamo quali.

Ristagni di acqua. Le radici delle piante a foglia coriacea (come la neoregelia o la guzmania) o con le foglie tenere (come la dieffenbachia), delle orchidee e delle succulenti temono i ristagni dovuti alla fuoriuscita di acqua dal foro di drenaggio del vaso. Per evitare che marciscano, basta versare sul fondo del cache-pot qualche manciata di argilla espansa a palline, un materiale poroso capace di assorbire il liquido in eccesso.

Tutore pendulo. Quando il bastone muschiato che sorregge i tralci del potos o del singonio pende vistosamente e non si ha tempo per fare il rinvaso e sostituire il tutore, bisogna trovare il modo per far crescere la pianta diritta. Basta mettere sul fondo del cache-pot alcuni tappi di sughero, ma solamente su un lato, lo stesso su cui si manifesta la pendenza. Il vaso di coltivazione sarà inclinato rispetto al cache-pot ma, dall’esterno, non si noterà. E la pianta sembrerà eretta e non correrà il rischio di abbattersi.

Dimensioni esagerate. Se il vaso di coltivazione affonda nel cache-pot anche la chioma viene parzialmente celata. Succede con le felci classiche e il capelvenere, solitamente coltivati in piccoli vasi. Per valorizzare le fronde, basta sistemare sul fondo del cache-pot un piccolo vaso capovolto e appoggiarci il contenitore con la pianta. Bisogna sceglierlo di altezza giusta perchè la vegetazione sia a filo del bordo del porta vaso.

Colpo di freddo. Diverse piante, come l’anturio e lo spatifillo, hanno radici delicate, sensibili al freddo. Anche se sistemate nel cache-pot, hanno bisogno di essere isolate dal pavimento. Se lo spessore del vaso esterno non è sufficiente a proteggerle, basta sistemare sul fondo del cache-pot un disco di polisterolo da imballaggio, tagliato della misura giusta.

Articolo tratto dal settimanale “Il salvagente” del10-17 settembre 2009.

Frigorifero fatto in casa

L`acqua per evaporare assorbe calore dall`ambiente circostante (circa 600 calorie per grammo).
Per costruire un rudimentale frigorifero domestico (che funziona senza energia elettrica e quindi a consumo energetico zero e zero emissioni) è sufficiente prendere due vasi di coccio o due anfore ed infilarli uno dentro l`altro riempiendo l`intercapedine cosi` creata con della sabbia che verra` poi periodicamente bagnata con acqua.
L`acqua evaporando assorbirà calore raffreddando il contenuto del “frigorifero”…
(articolo originale)

Idea anti-afidi

Un vasetto di coccio capovolto riempito di paglia e messo sopra i tutori per i fiori è un ottimo rifugio per le forbicine, piccoli insetti utili che divorano i pidocchi delle piante. E’ anche un ottimo trucco per evitare di farsi male con l’estremità di tutori e canne quando ci si china per raccogliere i fiori. Non spiacevole a vedersi.

(tratto dalla rivista mensile “Hachette Home”, settembre 2009, pg.32)

Vasetti…quotidiani

Carta di quotidiano per mini vasi da semina a costo zero, facili da disfare al momento del trapianto senza rovinare le radici. Si attorciglia un doppio foglio di giornale intorno ad una bottiglietta  per dargli la forma, poi, tolta la bottiglia, si riempie con terriccio, si accorpano i vasetti di carta in una cassetta e si semina a mano.

(tratto dalla rivista mensile “Hachette Home”, settembre 2009, pg. 32)

antipulci fatto in casa (al rosmarino)

Pare (e sottolineo pare) che una tisana al rosmarino spruzzata (quando fredda magari è meglio!) sul pelo della “bestia” tiene lontane le pulci!!!

PS: se qualcuno ha provato o ne sa qualcosa si faccia vivo (axdc@libero.it)

caffè deodora il frigo

Se avete il frigo puzzone e non avete tempo/voglia di pulirlo da cima a fondo metteteci dentro un pò di caffè…dicono che er mejo der mejo sia usare una manciata di chicchi integri un pò in giro sparsi sui ripiani e nei cassettini…una mia amica ha risolto la puzza con un piattino con su un paio di cucchiaini di macinato.

Molto CuboSpherico a mio avviso.

Saluti a tutti e buoni frighi senza puzze a tutti.

la lavatrice senza niente pulisce?!?

…detersivi chimici, detersivi bio, detersivi fatti in casa, palline di plastica magica, gusci di noci esotiche…

ma…

qualcuno avrebbe voglia di provare a fare una lavatrice SENZA NULLA?!?…mi sorge il dubbio che la questione sia un pò come il dentifricio per lavarsi i denti…non è che alla fine in realtà a pulire sia la semplice azione meccanica del cestello?!?…non è che per l’ennesima volta ci stan prendendo per i fondelli?!?…

Detersivi naturali (e biologici)

vi segnalo due filmati molto utili per risparmiare, e soprattutto per non inquinare!!

consigli generici per pulire tutta la casa:

come preparare in cucina il detersivo per i piatti:

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