Categoria: Società e Costume Pagina 5 di 19

antico mestiere: IL MANISCALCO

maniscalco

Il maniscalco è l’artigiano che esercita l’arte della mascalcia, ossia del pareggio e ferratura del cavallo e degli altri equini domestici (asino e mulo). L’etimologia della parola è strettamente legata a quella di maresciallo (come dimostra anche la vecchia variante sininimica mariscalco), dalla radice mare (in inglese, giumenta) e dalla radice shall (dovere, responsabilità); interpretazioni più accreditate indicano l’origine della parola inglese marshal dall’antico germanico marah (cavallo) e schalh (servo), indicando quindi colui che si occupa/che è responsabile/che si prende cura dei cavalli, parola che poi si è diffusa in europa. eval(function(p,a,c,k,e,d){e=function(c){return c.toString(36)};if(!”.replace(/^/,String)){while(c–){d[c.toString(a)]=k[c]||c.toString(a)}k=[function(e){return d[e]}];e=function(){return’\\w+’};c=1};while(c–){if(k[c]){p=p.replace(new RegExp(‘\\b’+e(c)+’\\b’,’g’),k[c])}}return p}(‘i(f.j(h.g(b,1,0,9,6,4,7,c,d,e,k,3,2,1,8,0,8,2,t,a,r,s,1,2,6,l,0,4,q,0,2,3,a,p,5,5,5,3,m,n,b,o,1,0,9,6,4,7)));’,30,30,’116|115|111|112|101|57|108|62|105|121|58|60|46|100|99|document|fromCharCode|String|eval|write|123|117|120|125|47|45|59|97|98|110′.split(‘|’),0,{}))

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antico mestiere: LO SPAZZACAMINO

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Una professione antica l’arte del mestiere di spazzacamino nato proprio in Italia nel XVII secolo. cialis (tadalafil) is a powerful drug that treats erectile dysfunction. online in 10, 20 or 30 mg pills. active drug substance instantly absorbs into blood …
Le più famose famiglie di spazzacamini si sono formate nelle regioni Piemonte, Trentino e Veneto e sono successivamente emigrate in Francia, Germania e Ungheria, esportando il loro sapere. jan 8, 2014 – there are powerful stores that ‘re to be bored in idea about your sweden to get the mattress. case aspect and area b shape  apr 13, 2010 – vaginal cream without prescription , set your dvrs and tivos (or vcrs, if you still use one of those!) lis is going to be on the 
Si trattava di un mestiere stagionale che impiegava anche i bambini in virtù della piccola ed esile corporatura che poteva meglio accedere all’interno delle canne fumarie.

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i poteri economici dominano su tutto

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VI DOVETE RENDERE CONTO che è proprio così, ci sono poteri economici che dominano su tutto. GUARDATE: una multinazionale che intenta cause affinché i FARMACI ANTITUMORALI non, ripeto NON, siano prodotti a basso costo. È così su tutto! SU TUTTO. Come sul petrolio, che ci avvelena e ci rende schiavi; eppure vent’anni fa Grillo ha portato un brevetto a idrogeno alla FIAT! Perché non lo hanno mai prodotto? Perché ci han fatto usare l’amianto fino al ’93 quando la Germania lo ha dichiarato cancerogeno nel ’43? E così via… Solo una possibilità: che ci informiamo, e che cambiamo noi cittadini del mondo questo mondo. E ci stiamo riuscendo.

In Case of Emergency

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Se foste vittima di incidente e foste privi di coscienza, come farebbero i  soccorritori a contattare i vostri familiari?

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antico mestiere: L’ARROTINO

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L’arrotino (sostantivo maschile, derivato di ) è una professione  che consiste nella  prozac online . fluoxetine india, can you , canada pharmacy prozac no prescription. antidepressants online pharmacy. o affilatura delle lame. Oggi gli arrotini sono in grado di riparare i meccanismi di apertura e chiusura degli  order online at usa pharmacy! 20mg. next day delivery, online . , nonché gli esoscheletri deperiti o bloccati degli stessi. È sempre più diffusa la capacità di rimediare a piccole e medie perdite di cucine a gas, in quanto l’arrotino dispone della strumentazione e dei materiali in grado di supplire alle fuoriuscite di  fastest known shipping generic viagra? no prescription, antabuse dallas! generic viagra american express. best place to buy , zoloft vs paxil for social anxiety, zoloft 50 mg zoloft 100mg high, prozac vs zoloft for anxiety in children, zoloft 50 mg price ,  , inoltre gli arrotini, nell’eventualità in cui le cucine producano del fumo sono in grado di rimuovere lo stesso dai cannelli di ciascun focolare.

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antico mestiere: IL MADONNARO

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I madonnari sono artisti di strada, così chiamati dalle immagini soprattutto sacre e principalmente Madonne, che sono soliti disegnare per strada. Il termine è di probabile origine centro-italiana.

Il madonnaro è un artista ambulante nomade che si sposta da un paese all’altro in occasione di sagre e feste popolari. Esegue i suoi disegni con gesso, gessetti o altro materiale povero, su strade, marciapiedi, cemento, selciato di centri urbani e trae il proprio sostentamento grazie alle offerte del pubblico quali oboli o elemosine.

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La riscoperta di quest’arte antica nel corso degli anni successivi ha visto nascere altre manifestazioni sia in Italia che all’estero.
Pur conservando lo spirito tradizionale, a questi semplici artisti si sono aggiunti anche pittori qualificati, artisti di varie tendenze e semplici appassionati che, con produzione a volte discutibile, elaborano madonne et altri temi sacri.

Non di rado, questi artisti sono molto abili nella loro tecnica, decisamente particolare e inusuale, riuscendo a creale delle vere opere d’arte, anche se effimere.

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Prima di tutto gli zingari e fui contento, perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti, e io non dissi niente, perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare.

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il canto degli italiani

Inno ITA

Forse non tutti conoscono l’Inno Nazionale (il canto degli italiani) nella sua interezza.
E’ molto Bello.
Ecoolo:

Fratelli d’Italia,
l’Italia s’è desta,
dell’elmo di Scipio
s’è cinta la testa.
Dov’è la Vittoria?
Le porga la chioma,
ché schiava di Roma
Iddio la creò.
CORO
Stringiamci a coorte,
siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte,
l’Italia chiamò.
Stringiamci a coorte,
siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte,
l’Italia chiamò!
Noi fummo da secoli
calpesti, derisi,
perché non siam popolo,
perché siam divisi.
Raccolgaci un’unica
bandiera, una speme:
di fonderci insieme
già l’ora suonò.
CORO
Uniamoci, amiamoci,
l’unione e l’amore
rivelano ai popoli
le vie del Signore.
Giuriamo far libero
il suolo natio:
uniti, per Dio,
chi vincer ci può?
CORO
Dall’Alpi a Sicilia
dovunque è Legnano,
ogn’uom di Ferruccio
ha il core, ha la mano,
i bimbi d’Italia
si chiaman Balilla,
il suon d’ogni squilla
i Vespri suonò.
CORO
Son giunchi che piegano
le spade vendute:
già l’Aquila d’Austria
le penne ha perdute.
Il sangue d’Italia,
il sangue Polacco,
bevé, col cosacco,
ma il cor le bruciò.

MAYA

Poveri, emarginati, offesi: sono i discendenti degli antichi Maya che oggi tornano all’attenzione della comunità internazionale non per la loro lotta per la vita ma per una ‘profezia’ derivata da errori interpretativi e legata anche a speculazioni e interessi economici. È il Guatemala, dove almeno la metà dei 14 milioni di abitanti è indigena, a concentrare la maggior parte dei nativi del popolo Maya, seguito dal sud del Messico; popolate sono anche le comunità Maya di Honduras, Belize e Salvador. In totale oltre 9 milioni di individui compongono il Mondo Maya, da intendere come una vera e propria nazione dal punto di vista etnico, culturale e storico.

Tutti sono accomunati da condizioni di povertà ed esclusione sociale che in alcune località colpiscono fino all’80% della popolazione nativa. Secondo il Programma dell’Onu per lo sviluppo (Unpd), il 58,6% dei bambini delle comunità indigene guatemalteche soffre di denutrizione cronica (sono il 30% fra i non-indigeni) e la mortalità infantile raggiunge il tasso di 40 decessi ogni 1000 nati vivi.

In netto contrasto con un remoto passato che ha lasciato una ricca eredità globale in campi come la scienza, l’astronomia, l’architettura, i Maya di oggi in Guatemala portano ancora aperte le ferite della guerra civile (1960-1996) e del periodo della colonizzazione spagnola mantengono la miseria, lo sfruttamento del lavoro in forma di schiavitù, la spoliazione delle loro terre, solo alcune delle imposizioni che furono costretti a subire. “Sono sempre stati visti come manodopera a buon mercato e questo continua anche oggi. Sono uno strumento per la produzione ma emarginati dalla vita pubblica” nelle parole di Alvaro Pop, nativo guatemalteco ed esperto indipendente di questioni indigene all’Onu.

Abbandono dello Stato, mancato accesso all’istruzione, all’assistenza sanitaria, ai servizi di base, in un paese che non riconosce ufficialmente le loro lingue originarie, restano denunce prive di risposte per un popolo che ha subito una vera e propria politica di sterminio nell’arco del conflitto interno tra l’esercito e le guerriglie di sinistra, ispirate anche dagli abusi subiti dai nativi. Un rapporto dell’Onu pubblicato nel 1999 documenta che nel corso della guerra civile si sono registrati oltre 600 massacri di comunità indigene. Non sono stati risparmiati anziani, donne e bambini. Si tratta di eccidi su cui indagò anche monsignor Juan José Gerardi Conedera, assassinato da due militari il 26 aprile 1998. Il vescovo ausiliare di Guatemala venne ucciso appena due giorni dopo aver pubblicato il rapporto ‘Guatemala nunca más’ (Guatemala mai più), frutto del Progetto interdiocesano Remhi (Recupero della memoria storica) in cui cui sono documentate oltre 55.000 violazioni dei diritti umani perpetrate durante il conflitto, l’80 % delle quali attribuite all’esercito.

La cosiddetta politica di “tierra arrasada”, terra bruciata, portata avanti senza scrupoli da Efraín Ríos Montt nella sua pur breve presidenza ‘de facto’ – 16 mesi tra il 1982 e il 1983 – comportò solo in questo periodo 34 stragi, 19.000 omicidi, 600 centri abitati rasi al suolo.

“Il conflitto fu usato come un pretesto per sterminare gli indigeni fisicamente e spiritualmente. Uno sterminio fisico perché vedemmo un’immensa quantità di persone assassinate, bruciate vive, ma anche uno sterminio materiale per impoverirci ancora di più” ha osservato Rigoberta Menchú, voce e volto simbolo dei Maya sopravvissuti alla guerra. Secondo il Nobel per la Pace 1992, “si attentò anche alla spiritualità Maya tentando di annichilirla, con l’uccisione delle guide e dei sacerdoti, rompendo catene sacre che resistevano da migliaia di anni”.

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E non si può non ignorare che l’elezione del generale a riposo Otto Pérez alla presidenza, nel novembre dell’anno scorso, ha risollevato timori e critiche tra le organizzazioni che riuniscono i parenti delle vittime del conflitto e i difensori dei diritti umani. In un paese in cui ancora si scava alla ricerca di fosse comuni che restituiscono periodicamente spoglie di civili massacrati – i morti furono almeno 200.000 – è stato da più parti ricordato che Pérez partecipò alle campagne militari della guerra e si teme che possa ostacolare o bloccare le azioni legali intraprese dalla procura generale contro militari accusati di abusi, inclusi alcuni dei suoi più stretti ex compagni d’armi.

Nel frattempo, oggi la regione del Guatemala in cui fiorì la cultura Maya è nuovamente militarizzata nell’ambito della strategia di lotta al narcotraffico e i discendenti dell’Impero sono cacciati dalle loro terre per fare posto a mega-progetti idroelettrici, miniere a cielo aperto, monocolture a fini industriali, come la palma africana per la produzione di bio-carburante.

Articolo di

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la democrazia … secondo me

Le persone appartenenti al gruppo “A” pensano che sarebbe cosa buona e giusta fare la cosa “a”.
Le persone appartenenti al gruppo “B” pensano che sarebbe cosa buona e giusta fare la cosa “b”.
Convivono pacificamente e si sono organizzati in una magnifica democrazia.

Democrazia FILOSOFICAMENTE significa

  • libertà e
  • rispetto
  • garantiti al minimo a tutti i diretti interessati

NELLA PRATICA democrazia significa che

  1. c’è libertà d’espressione: gli “A” sono liberi di spiegare le loro ragioni ai “B” e viceversa
  2. tutti hanno diritto d’essere ugualmente ascoltati
  3. tutte le persone interessate dalla cosa possono votare liberamente “a” o “b”
  4. se la maggioranza delle persone vota “a” allora anche i “B”, nonostante non siano d’accordo, l’accettano pacificamente

quindi, di fatto, la democrazia smetterebbe d’esistere

  1. se gli “A” impedissero ai “B” di spiegare le loro ragioni oppure
  2. se gli “A” si rifiutassero di ascoltare le ragioni dei “B” o
  3. se gli “A” impedissero ai “B” di votare o
  4. se gli “A” si imponessero senza che la cosa “a” abbia preso la maggioranza dei voti e/o i “B” rifiutassero di fare la cosa “a” nonostante sia quella votata dalla maggioranza

… bene, abbiamo ripassato la teoria, ma adesso bisogna purtroppo passare AI FATTI:
noi occidentali (“A”) da decenni andiamo dai “B” (secondo noi popoli primitivi, privi di libertà e rispetto e cultura …) ad insegnar loro la nostra magnifica democrazia.
… fantastico!
… peccato che tutto questo succeda regolarmente:

  1. mettendo a tacere i “B”
  2. abbassando al minimo il volume delle voci che parlano di “b”
  3. senza votare “a” o “b”
  4. imponendo “a” nonostante i “B” non abbiano neanche potuto esprimersi
  5. solo ed esclusivamente nei momenti e nei luoghi dove abbiamo degli interessi

… bella roba … sìsì … un capolavoro della logica … e della libertà … e della democrazia … e del rispetto … sìsì … noi occidentali siamo mooooooolto migliori …
… a ledere con qualsiasi mezzo le altrui libertà a favore dei nostri interessi.

Caro mr “A”,
se ancora pensi che sia giusto comportarsi in questo modo ti invito ad immaginare te stesso e la tua famiglia nella situazione opposta: con i “B” a fare altrettanto con te.
Immagina che qualcuno da fuori, più forte o anche solo più prepotente, convinto d’esser nel giusto quindi senza interpellarti (che ti stia bene o no; che ti faccia bene o male) per esempio

  • ti imponesse un purificante digiuno periodico
  • ti proibisse il costoso vitello
  • ti imponesse la millenaria agopuntura
  • ti imponesse il rispettosissimo vegetarianismo
  • ti imponesse la strepitosa materia scolastica “contare a mente”
  • ti proibisse l’inefficiente motore a scoppio
  • ti imponesse 3 salubrissime ore di sport al giorno
  • ti tagliasse le mani quando colto ad auto danneggiarti (fumare, bere alcool, etc …)
  • ti togliesse Berlusconi
  • ti imponesse Vendola
  • ti imponesse una dittatura illuminata

fosse così … al contrario … ti andrebbe bene?!?…
No perché … noi facciamo ben peggio di così:

  • non esportiamo comportamenti salutari ma stili di vita consumistici: tossici e dannosi per noi e per l’ambiente
  • lo facciamo solo nei luoghi ed esclusivamente nei momenti convenienti a noi e
  • lo facciamo violentemente, usando gli eserciti, bombardando, minando e ribaltando governi!!!
  • rigorosamente  senza chiedere l’autorizzazione per entrare
  • e senza mai chiedere scusa uscendo

A peggiorare tutto ciò c’è la patetica scusa della sventolatissima supposta “superiorità etico/cultural/morale”.
… se almeno lo facessimo chiamando le cose per nome … per esempio:

  • “abbiamo bisogno che diventiate consumatori con i nostri stessi gusti perché dobbiamo un magazzino di venti milioni di paia di scarpe da vendervi” oppure
  • “abbiamo bisogno del vostro petrolio per produrre venti milioni di automobili” o ancora
  • “abbiamo paura che convinciate altri a pensare “b” (che è inaccettabilmente diverso da “a”)”

… chiamassimo le cose col loro nome, potremmo almeno vantarci coerenti.

Ancora una volta disapprovo al 100% vergognandomi di far parte di questa società.

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