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I ROM sono tutti ladri zingari…o forse no…

“È solo l’ignoranza a creare mostri o spauracchi: i nostri reali conoscenti sono tutti persone molto comuni. ”
[William Hazlitt]

Di seguito una freddissima lista di dati:

  • rom (parola in lingua romanì) identifica un gruppo etnico originario dall’India
  • in lingua romanì “rom” significa “essere umano”
  • in Italia ci sono 180’000 rom
  • 180mila (totale rom) su 60milioni (totale italiani) = 0.3%
  • 0.3% significa 1 ogni 300
  • nelle altre nazioni europee la percentuale di rom è più alta
  • i rom vivono nei “campi rom” solo in Italia: è una “scelta” politica italiana non una scelta dei rom
  • circa il 36’000 rom vivono nei campi = 1/5
  • circa 90’000 rom sono cittadini italiani; gli altri provengono dalla ex Jugoslavia o sono apolidi
  • il 90% dei rom dell’emilia romagna sono italiani
  • il 3% dei rom è nomade
  • il 77% dei rom hanno una vita “normale”
  • la parola zingaro ha origine imprecisata
  • anche per i rom “zingaro” è una offesa
  • ad oggi tutte le inchieste sui “bambini rapiti da rom” si sono rivelate falase

il sistema scolastico cubano: ottimo

cuba school kids

Il sistema di Istruzione di Cuba è uno dei migliori al mondo.
La spesa di L’Avana nell’istruzione si aggira intorno al 23,6% del Pil contro il 3/4% dell’Italia.
Non solo, negli ultimi 35 anni il governo rivoluzionario ha investito più di ogni altro in termini di fondi, strutture, elaborazione teorica e modernizzazione di metodi e programmi.

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Quando si parla di Cuba molti radical chic arricciano quasi istintivamente il naso.
Difficile dar loro torto, del resto, in quanto Cuba, con la sua stessa esistenza, rappresenta la prova vivente che è possibile organizzare un Paese in modo socialista avendo contro un nemico formidabile come gli Stati Uniti, e quindi come l’Occidente in senso lato.
Quando si parla di Cuba molti di questi radical chic faranno immediato riferimento a e alle sue accuse al governo castrista, peccato che sia stato proprio , definendola come una donna ambiziosa che inventava letteralmente le notizie per fare audience e creare il suo personaggio.

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Nonostante gli sforzi fatti da personaggi di grande levatura come Gianni Minà, che hanno disperatamente cercato di lumeggiare la vera realtà di Cuba all’assopito e borioso pubblico occidentale, in molti pensano ancora che Cuba sia una sorta di inferno vivente.
Sarebbe forse opportuno ricordare loro che Cuba è molto ma molto differente da quanto viene raccontato da una propaganda anticastrista sempre più rozza, e soprattutto che la vita a Cuba per molti è sicuramente meglio della vita di cui potrebbero fruire in molti dei paesi del mondo cosiddetto “libero”.
In pochi sanno però che Cuba è un paese che, come pochi, ha saputo combattere una guerra senza quartiere contro l’analfabetismo e la povertà e denutrizione infantili, battaglie che ha saputo anche vincere.
Solo per fare un esempio nel 1959, quando la Rivoluzione di Fidel trionfò, a Cuba viveva qualcosa come un milione e mezzo di analfabeti e almeno mezzo milione di semi analfabeti, senza contare le centinaia di migliaia di ragazzi non scolarizzati.
Visto che all’epoca Cuba contava poco meno di sette milioni di abitanti ecco che Fidel Castro e i suoi rivoluzionari dovettero porre rimedio a una situazione drammatica.
Nel 1959 il 23,6% delle persone non sapeva leggere nè scrivere, vi erano 10’000 maestri disoccupati e le aule non erano nemmeno sufficienti a ospitare i pochi studenti presenti.
Del resto proprio Fidel Castro prese il potere annunciando che uno degli obiettivi della rivoluzione sarebbe stato quello di garantire a tutti uno dei diritti dell’essere umano: ovvero il diritto ad apprendere e sviluppare le proprie idee.
Negli ultimi 35 anni Cuba ha portato avanti questo lavoro in modo indefesso, continuando a investire nel campo dell’Istruzione sotto ogni punto di vista. E Cuba non è certo la Svizzera dal momento che ha a che fare ormai da anni con gravissimi problemi economici, ma non per questo ha mai abbassato la spesa pubblica per l’istruzione, a oggi pari al 23,6% contro il 3-4% italiano! Strano visto e considerato che per molti radical chic Cuba è invece un esempio di un turpe e illiberale regime, un regime che però considera l’insegnamento un diritto dovere di tutti i cittadini, e che offre il sistema educativo completamente gratuito e democratico a tutti i cubani.
Non solo, non esistono distinzioni di razza, sesso, credo religioso, origine e stato sociale; noi in Italia e in Europa possiamo dire lo stesso?
Comunque non è finita qui: lo Stato cubano offre anche un ampio sistema di borse di studio per tutti gli studenti e fornisce la possibilità a tutti i lavoratori di accedere a qualsiasi livello di istruzione.

Attualmente il tasso di scolarizzazione è del 100% fino agli 11 anni, e il tasso di analfabetismo è sceso all’1,9% della popolazione compresa tra 10 e 49 anni.
Il dato assoluto della popolazione analfabeta è del 3,8%, uno dei più bassi al mondo, compresa l’area G8.
Il tasso di analfabetismo funzionale degli adulti è di circa il 10% (in Italia è del 65% circa).
I laureati universitari sono uno ogni 15 abitanti, dei dati che renderebbero Cuba tra i primi anche nell’avanzatissima Europa.
Se poi pensate che sempre a Cuba si trovano 2’111 centri di educazione e 46 centri universitari distribuiti in tutto il territorio, ben si comprende che stiamo parlando forse del sistema educativo migliore al mondo se si contestualizza la situazione di Cuba.

Secondo tutte le organizzazioni internazionali inoltre il governo di Cuba in questi ultimi anni nonostante versi in difficoltà economiche oggettive non ha mai fatto mancare alla popolazione i servizi fondamentali, compresa l’istruzione.
“Le risorse assegnate dallo stato insieme agli sforzi degli operatori del settore hanno permesso di non chiudere una sola scuola, asilo o università, né di lasciare un solo maestro o insegnante senza lavoro”, come ha spiegato l’Unità.
Come vanno invece le cose negli altri paesi considerati saldi alleati di Washington? All’opposto, in quasi tutto il mondo “occidentale” si tende ormai a privatizzare tutto il privatizzabile, col risultato di espellere sempre più persone dall’Istruzione.
Ma Cuba propone un modello da studiare attentamente anche per un altro motivo: il sistema educativo cubano combina studio con lavoro, una caratteristica che rappresenta sul piano metodologico uno dei risultati più importanti della pedagogia cubana.
A ispirare questo sistema lavoro-studio fu l’insegnamento dell’eroe nazionale che aveva evidenziato la necessità di combattere il divorzio tra la teoria e la pratica, tra lo studio e il lavoro.
In pochi sanno che Cuba oggi è riuscita a tenere aperte quasi 14’000 scuole frequentate da oltre tre milioni di studenti.
Cuba secondo varie rilevazioni internazionali si trova al primo posto, con molti punti di vantaggio, nel mondo latino-americano, al punto che secondo molti sarebbe alla pari con la Finlandia.
Il corpo docenti conta qualcosa come trecentomila unità tra maestri e professori, mentre per l’insegnamento alle elementari Cuba può già contare su 18’000 maestri con istruzione universitaria.
Cosa ancora più difficile a credersi, ma vera, gli studenti cubani oltre a ricevere una istruzione di primordine completamente gratis, ottengono gratis anche il materiale scolastico e tutto quello che concerne con l’istruzione, dall’alloggio all’alimentazione passando per il vestiario e uno stipendio per le spese. Spese che non servono a coprire il servizio sanitario dal momento che tutti già ricevono un’assistenza medica gratuita e, nei limiti delle possibilità, il diritto alla ricreazione e al trasporto dai propri luoghi di residenza, talvolta anche molto lontani dalle scuole di appartenenza.


Nella scuola primaria cubana recentemente è stato raggiunto il 72% degli alunni che frequentano il sesto grado con la modalità del tempo pieno (in Sicilia abbiamo meno del 3%!!).
All’inizio della Rivoluzione a Cuba l’81% della popolazione studentesca frequentava le elementari e solo il 2% l’università, oggi si ha un 40% della popolazione alle elementari, un 47% alle medie e un 12% all’ università.

Insomma, piaccia o meno ai radical chic e ai fan della “democrazia” nostrani, Cuba è uno dei primi paesi nel mondo per quanto riguarda gli investimenti procapite nelle attività scolastiche.
Vi era poi una leggenda radicata, ovvero che i maestri cubani riceverebbero uno stipendio infame essendo così costretti a fare altri lavoretti degradanti per sopravvivere. Niente di più falso dal momento che i maestri ricevono uno stipendio tra i più alti a Cuba e soprattutto oggi L’Avana conta quasi dieci volte di più il numero di medici che aveva nel 1959.
In Italia il rapporto tra alunni e maestri è di 1 su 26, un numero dignitoso ma che impallidisce rispetto alla proporzione di Cuba di 1 su 13, ma stranamente nessuno vi parlerà di questo aspetto.
E mentre da noi in Europa si taglia il tagliabile, anche alle persone in difficoltà, a Cuba ci sono 512 scuole per l’istruzione differenziata con 63’000 iscritti per 7 specializzazioni, scuole rivolte a bambini o giovani con limitazioni fisiche e mentali, difficoltà nell’apprendimento e problemi seri come disturbi alla vista, all’udito, alla parola, ritardo mentale acuto, impedimento fisico-motorio.
A Cuba il 100% dei bambini malati è completamente scolarizzato.

Insomma leggete questi dati e riflettete, pensate davvero che viviamo in un Paese e in una società che sia in grado di dare giudizi di valore su Cuba?
E soprattutto, pensate davvero che il nostro definirci “democratici” ci metta su un gradino superiore rispetto a Cuba?
I dati lascerebbero pensare di no.

test INVALSI: qual è il senso?

articolo copiaincollato da “link perso”:

invalsi

Come ogni anno da qualche anno, nelle scuole di ogni ordine e grado, a metà maggio rifiorisce la prova Invalsi. E si rianimano le polemiche e le proteste di studenti, genitori e insegnanti verso l’”Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione”, i suoi metodi e i suoi intenti.

In molti hanno boicottato le operazioni di somministrazione della prova e alcuni sondaggi di parte indicano che uno studente su tre ha messo i bastoni tra gli ingranaggi della verifica. Ma quest’anno la rete è stata invasa dalle fotografie fatte dagli studenti alle risposte date al proprio test. Risposte doppiamente ironiche, beffarde e sarcastiche, perché l’uso dei cellulari era severamente proibito.

Di più: quest’anno anche la disposizione dei banchi è stata studiata a quinconce, in modo che ogni alunno non avesse vicino a sé nessuno con le stesse domande, nessuno da cui, al caso, potersi far suggerire la risposta giusta.

Stratagemma eluso. Oltre ad aver cancellato il codice a barre per non essere identificati (il test “dovrebbe” essere anonimo) – dato che il questionario dello studente chiede informazioni personali e familiari -, i ragazzi scherzano sul tenore delle domande. Dicono che sono troppo semplici, dicono che è un insulto alla loro intelligenza.

E lo è. È sufficiente dare un’occhiata al purchase authentic fda-accredited cialis, at online drugstore. and save money! +discounts and bonuses. per rendersene conto. Eppure c’è poco da ridere.

Perché dietro a domande spesso banali e prevedibili, c’è un disegno preciso e per nulla rassicurante per il futuro della scuola e della cultura.

Dice : “Il superamento di test a scelta multipla celebra e premia una forma peculiare di intelligenza (…) apprezzata dai gestori e dalle imprese finanziarie (…) Questi test creano uomini e donne che sanno leggere e far di conto quanto basta per occupare posti di lavoro relativi a servizi e funzioni elementari (…) premiano chi rispetta le regole, memorizza le formule e mostra deferenza verso l’autorità.”

C’è da preoccuparsi a pensare che dai risultati Invalsi si voglia far dipendere la carriera degli insegnanti e i finanziamenti alle scuole.

C’è da preoccuparsi a pensare che dai test Invalsi dipenderà l’articolazione dei programmi scolastici e i mezzi per attuarli.
C’è da preoccuparsi a pensare che dalla scuola riformata e ricalibrata attorno all’Invalsi, e quindi al passaggio dalla prevalenza dei contenuti al dominio dei metodi, usciranno “buoni consumatori in questa società tecnologica” (sostiene ).

A ben considerare quanto dicono pedagoghi, psicologi e sociologi, i test Invalsi mettono da parte la “conoscenza” (quella che diventa coscienza critica e quindi originalità individuale) e valorizzano la “competenza” standardizzata, che determina un sapere elementare e immediatamente fruibile nei mercati. In altre parole creano buoni acquirenti e buoni esecutori.

Allora viene da porsi la solita domanda: a chi fa comodo tutto questo?

Una possibilità è la seguente: nel 1989, preoccupata dallo scarso sviluppo economico, la Tavola Rotonda Europea degli Industriali si accorge che l’istruzione e la formazione sono investimenti strategici vitali per il successo dell’impresa e dell’industria europea. Aggiunge che gli insegnanti non capiscono i bisogni dell’industria e hanno scarsa competenza in materia di economia, affari e profitto.

Era il momento in cui anche l’, pressata dalla recessione incipiente, comincia a considerare l’istruzione e la formazione come un settore cruciale di spinta allo sviluppo economico e inizia a svolgere ricognizioni e indagini comparative sulla scuola.

Ne deriva che la scuola non può rimanere in mano a incompetenti in fatto di alta strategia finanziaria (come gli insegnanti) se si vuole recuperare il ritardo della produzione e dei consumi nei confronti degli USA. Quindi inizia una pressione verso l’Unione Europea per condurre la scuola e il suo potenziale formativo nell’alveo dell’industria.

Attraverso Maastricht nel 1992, il “Libro bianco” della UE nel 1993, le ulteriori spinte della Tavola Rotonda nel ’95 e ’97, il vertice di Lisbona del 2000 e i documenti delle Commissioni UE del 2003 (etc. etc.) si delinea il percorso (dimostrabile) che conduce alla nascita dell’Invalsi che ha lo scopo di produrre, in Italia, le famose prove OCSE-PISA.

Il resto è noto e ci riconduce all’inizio, anche se ci sarebbe molto altro da dire.

Considerato che l’Invalsi è diventato obbligatorio con il Decreto semplificazioni del governo Monti, viene da chiedersi se sia finita, o stia per finire, l’epoca della scuola che raccoglie l’esperienza, la cultura e l’atteggiamento della tradizione umanistica e rinascimentale.

Un’ultima cosa: per chi non lo sapesse, la Tavola Rotonda Europea degli Industriali è un forum il cui attuale presidente è Leif Johansonn, a.d. della Eriksonn, che guida circa cinquanta tra presidenti o amministratori delegati delle principali multinazionali, come Vodafone, Tyssen Krupp, BP, Nestlè e via dicendo. Insieme, hanno un fatturato di circa 1’300 miliardi di euro all’anno e ne investono 51 in ricerca e sviluppo . Saranno troppi?

Albert Einstein e la politica

Durante tutta la sua vita Albert Einstein fu coerente nei presupposti fondamentali delle sue scelte politiche.
Fin da quando era studente in Svizzera era stato favorevole a politiche economiche socialiste, temperate da una forte propensione per la libertà individuale, l’autonomia personale, le istituzioni democratiche e la protezione delle libertà.
Nel 1949 scrisse un importante saggio per il numero inaugurale della rivista Monthly Review intitolato “Perché in socialismo?“.
Nell’articolo sosteneva che un capitalismo senza restrizioni produceva grandi disparità di ricchezza, alternanze cicliche di fasi di espansione e di depressione e livelli di sperati di disoccupazione.
Il sistema incoraggiava l’egoismo invece della cooperazione, la smania di arricchirsi anziché il desiderio di servire gli altri.
Le persone venivano preparate alla carriera piuttosto che all’amore per il lavoro e la creatività.
E i partiti politici tendevano a essere corrotti dai contributi finanziari dei possessori di grandi capitali.
Questi problemi potevano essere evitati sosteneva Einstein nel suo articolo, mediante un’economia socialista, purché ci si premunisse dalla tirannia e dalla centralizzazione del potere.
Un’economia pianificata, che equilibri la produzione e le necessità della comunità, distribuirebbe il lavoro fra tutti gli abili al lavoro e garantirebbe i mezzi di sussistenza a ogni uomo, donna e bambino.
L’educazione dell’individuo, oltre ad incoraggiare le sue innate capacità, si proporrebbe di sviluppare in lui un senso di responsabilità verso i suoi simili anziché la glorificazione del potere e del successo, come avviene nella nostra società attuale.
Aggiungeva però che le economie pianificate erano esposte al pericolo di diventare oppressive, burocratiche e tiranniche, come era accaduto nei paesi comunisti come la Russia.
Una economia pianificata potrebbe essere accompagnata dal completo asservimento dell’individuo.
A livello personale, politico e professionale provava repulsione per qualunque costrizione.
L’individualismo e la libertà erano necessari perché fiorissero l’arte e creativa e la scienza.
L’imperativo di proteggere i diritti dell’individuo era il più fondamentale principio politico di Einstein.

scuola svedese: colloqui con gli insegnanti

Articolo parzialmente copia-incollato dal bel sito web “genitoricrescono.com“.

Prima di tutto per il colloquio ci si prepara.
Circa una settimana prima, il Vikingo è tornato a casa con un foglio di domande a cui rispondere in preparazione per il colloquio.
Le domande erano di vari gruppi.
Alcune riguardavano lui, tipo come si trova a scuola, se gli piace, se si diverte, se trova difficili le materie di studio, se trova difficili i compiti a casa, eccetera.
Poi c’erano le domande sull’atmosfera in classe, se c’è confusione, se riesce a concentrarsi, se i suoi compagni di classe lo aiutano, e così via.
Poi le domande sulla situazione in giardino durante l’intervallo, se si sente solo, con chi gioca, a cosa gioca, se si trova mai in situazioni difficili, e poi ovviamente anche sulla mensa, sulla qualità del cibo, sulla durata del pasto, sull’atmosfera a mensa.
Insomma una panoramica generale sulla sua percezione della vita a scuola, e non solo dello studio.
Io e il VIkingo ci siamo messi insieme a leggere le domande e già grazie a questo semplice esercizio ho avuto molte informazioni dirette su come se la vive e come funzionano le cose lì.
Poi è arrivato il giorno del colloquio.
E qui abbiamo scoperto una cosa importante.
Il colloquio, della durata di una mezzora circa, che però per noi si è prolungato un po’, non è tra maestre e genitori, è tra la maestra e l’alunno, che essendo minorenne avviene in presenza dei genitori.
La maestra ha letto le risposte del Vikingo e ha discusso con lui ogni singolo punto. Ha mostrato interesse in ogni cosa che lui dicesse, soffermandosi maggiormente sui punti critici.
Non c’è mai stato in nessun momento un rimprovero nei suoi confronti, o un invito ad impegnarsi di più. C’è stata molta empatia, e molta voglia di capire le sue difficoltà per porre rimedio.
Ma anche moltissimo incoraggiamento per tutto ciò che riesce a fare bene, e tutti i progressi fatti.
La maestra ha mantenuto tutto il tempo il dialogo con lui, e praticamente mai direttamente con noi, se non per chiarire qualche riferimento specifico a una attività di cui noi non eravamo a conoscenza.
Sembrava quasi di essere di troppo.
Ovviamente questa è una esperienza con una insegnante, in una scuola specifica, in quel di Stoccolma, e quindi non vorrei generalizzare troppo, anche se ho parlato con altri genitori e sembra che questo sia più o meno per tutti il modo comune di procedere.
Il rapporto è tra l’insegnante e il bambino, e così facendo si dà al bambino stesso la responsabilità del suo andare bene o male a scuola.

Alla fine del colloquio maestra e allievo, discutono gli obiettivi da raggiungere nei prossimi mesi, e la strategia da adottare per raggiungerli.
E qui viene il bello, perché gli obiettivi sono individuali, non di classe.
Se un bambino ha difficoltà nella lettura il suo obiettivo sarà basato su questo, ad esempio dovrà leggere un po’ ogni giorno con lo scopo di arrivare dopo 2 mesi a riuscire a leggere un libricino di 10 pagine.
Se un bambino sa leggere bene ma ha problemi con la matematica, l’obbiettivo verrà fissato di conseguenza.

Le implicazioni di questo sistema sono incredibili.
– Il bambino non subisce confronti con il resto della classe ma impara a guardare ai suoi progressi personali e ai suoi obiettivi personali.
– Il bambino non si sente meno bravo perché qualcun altro fa qualcosa meglio di lui, perché impara sin dall’inizio che ognuno è bravo a fare qualcosa di diverso.
– Il genitore non si sente mai accusato di come va il figlio a scuola, o di come si comporta in classe. Quella resta una faccenda tra insegnante e alunno.
– Il bambino viene responsabilizzato rispetto ai suoi studi, ai suoi progressi, e al suo comportamento in classe e con i compagni.
Poi è chiaro che il genitore ha comunque il suo ruolo di controllo e guida, e soprattutto è utile essere presenti al colloquio per portare avanti la collaborazione con la scuola in modo efficiente.
Io finora non ho visto fattori negativi con questo sistema, se non una certa irrequietezza nostra, di genitori, che un po’ per il nostro background culturale, un po’ per l’ansia che ci contraddistingue, ricercheremmo volentieri il confronto con gli altri per avere una misura del livello di preparazione di nostro figlio.
Però stiamo imparando a rilassarci, e a goderci questo sistema che ha i suoi vantaggi.
E infatti quello che solo qualche mese fa ci impensieriva, si è risolto da solo nel giro di pochissimo tempo, grazie al fatto di rispettare i suoi tempi personali di sviluppo e di apprendimento, incoraggiando semplicemente la sua naturale curiosità.

la migliore Tavola Periodica del web

In fondo a questo articolo il link alla migliore Tavola Periodica degli Elementi ch’io abbia mai trovato sul web.
La trovo ben fatta e tanto notevole da segnalarla perché, oltre alle informazioni “standard”:

  • nome dell’elemento
  • sigla dell’elemento
  • numero atomico Z
  • numero di ossidazione
  • massa atomica A
  • gruppo
  • periodo

questa Tavola Periodica cliccabile mostra anche:

  • il numero di elettroni per ogni livello energetico
  • una rappresentazione grafica della forma degli “orbitali”!!
  • descrizione completa e molto facilmente controllabile della configurazione elettronica
  • tutte le proprietà fisiche come stato, temperatura fusione, temperatura ebollizione, elettronegatività, valenza, energia di ionizzazione, raggio, durezza, densità etc..
  • gli isotopi
  • per ultimo ma strabiliante: la lista (completa?!?) dei composti possibili, elemento per elemento!!

…quindi…
ECCO IL LINK A QUESTA TAVOLA PERIODICA STREPITOSA

vegetarismo: obiettivamente e scientificamente

mi trovo a ristudiare un testo di antropologia evoluzionistica per controllare quanto scritto ad un certo Alberto Nonno Meg Ravaioli qualche giorno fa. E ora non riesco più a fermarmi. È una parte della Scienza incredibilmente affascinante. Beh.. lo vedi che anche solo parlare d’essere vegani
Si parlava invece dell’opportunità della dieta vegetariana/vegana sulla base dell’anatomia e della fisiologia del nostro digerente, e si ragionava sulla nostra discendenza dalle protoscimmie arboricole frugivore. Sì che poi gli autralopitechi hanno iniziato a mangiar carne, ma il nostro digerente è molto più simile a quello degli erbivori che non a quello dei mammiferi carnivori o dei cosiddetti onnivori.
io sono scettico sul confronto con erbivori e onnivori… non sono troppo filogeneticamente distanti da noi? dovremmo restringere il confronto nell’ambito dei primati… o no?
Beh si… Però i caratteri più basilari si sono distaccati più lontano. Per esempio la lunghezza dell’intestino nei mammiferi carnivori è circa 3 volte il tronco e 10 volte più acido che negli erbivori, nei quali è fino a 20 volte il tronco. Questa come molte altre analogie fanno quantomeno pensare.
Dovrei cercare i dati, ho scritto quel che ricordo da studi di anatomia comparata. Altri elementi interessanti erano ovviamente la dentatura, gli enzimi digestivi, presenza/assenza di strutture atte a ricavare la carne dall’ambiente (tipo artigli anzichè unghie, cose che indicano attitudine carnivora o meno), e altro che non ricordo.
I problemi della carne e in genere di tutti gli alimenti di origine animale, così a memoria, stanno nella presenza dei grassi saturi, che tanti problemi ci creano a partire dall’arteriosclerosi, e nel processo di digestione ed assorbimento dell’alimento carne: i carnivori hanno intestini più acidi per demolire la carne e come dicevo più brevi per evitare stagnazione e la putrefazione a cui può andare incontro qualcosa che necessita tempi più lunghi per essere digerito. Gli enzimi proteolitici e pancreatici (misti ai succhi biliari) che abbiamo noi sembrano più adatti a lavorare sui trigliceridi vegetali o del pesce (eccetto oli di palma e cocco) [verificare]. Ci sono studi riguardanti l’assorbimento: una volta demolite, le sostanze passano dal lume intestinale al sangue attraverso processi selettivi che ovviamente non sono uguali per tutte le specie – il fatto che deriviamo direttamente da frugivori dovrebbe avere riscontro in una capacità di assorbimento selettivo più improntato su sostanze vegetali (anche se ridotte ai minimi termini i mattoncini delle proteine sono sempre quelli, così non è per gli acidi grassi) [verificare]; in tale direzione so anche di studi che riguardano l’associazione dei nutrienti in una corretta alimentazione, proprio in funzione dei processi di assorbimento.
Se a queste riflessioni si aggiungono altre che ora non ricordo, ed il fatto che con una equilibrata dieta vegetale si possono introdurre nel nostro corpo esattamente tutti i nutrienti (forse eccezioni tipo omega 3?) più vitamine e sali minerali (che nontroviamo nelle carni), appare sensato almeno porsi il problema del passaggio ad una dieta verde.
E poi c’è il maggior problema delle sostanze nocive nella carne, vuoi per processi industriali scorretti, vuoi per il fenomeno del bioaccumulo.
Infine la questione ecologica/sociale, degli equilibri ecosistemici violati per sostenere il consumo di carne di quella parte di mondo che se lo può permettere.
Quindi abbiamo intestino lungo e meno acido rispetto al carnivoro puro? Ok ma è “solo” così o abbiamo intestino lungo e ph COME le bestie vegane/vegetariane/frugivore?..
Come le bestie Veg, che non hanno un solo valore rispetto a lunghezza e ph, ma un range, in cui noi rientriamo.
Benché qui non sia nulla di ufficiale , sono ben riassunti alcuni dati significativi. Guarda lungh intestino e ph stomaco. Non trovo ph intestino, ma nel nostro il bicarbonato del pancreas e le cell epiteliali rendono più basico ciò che uscendo dallo stomaco già è meno acido rispetto al chimo carnivoro.
Più l’argomento nel complesso contempla anche la questione dei radicali liberi (tossine) e dell’acidificazione generale dell’ambiente cellulare che accelera invecchiamento.
Quasi tutti gli argomenti di anatomia fanno pensare che l’uomo sia più un erbivoro che un carnivoro. Tuttavia…ho alcuni dubbi: fra i carnivori alcuni orsi hanno una dieta con tantissimi vegetali e almeno sono onnivori (il panda credo abbia una dieta di soli vegetali, l’orso marsicano al 90% di vegetali); fra i primati ci sono moltissime specie che hanno una cospicua porzione di carne nella dieta); E poi l’uomo ha iniziato un’evoluzione culturale, con la costruzione di utensili, atti soprattutto alla caccia ed alla preparazione della carne… da oltre 2 milioni di anni! Forse da qualche parte nel mondo c’è qualche comunità di Panda che si sta chiedendosi, dietro ad un pc, se siano in realtà carnivori e che sarebbe meglio passare a mangiare carne? Forse sbagliamo la domanda? Ritengo più utile dire: con l’acquisizione di una dieta maggiormente carnivora, la fitness di Homo è aumentata in modo tale da rendere questa caratteristica evolutivamente vantaggiosa? Dato che forse l’evoluzione dell’anatomia (intestino, mandibole, ecc…) è lenta, ma quella culturale (Utensili) è più veloce, forse la risposta è sì. Ma questo, attenzione, non vuol essere un commento nè a favore nè contro l’alimentazione vegetariana, carnivora o onnivora…
I panda tecnologici eh eh… Sono completamente d’accordo con te! Il fatto è che, diversamente dagli orsi vegetariani o i babbuini onnivori, l’evoluzione culturale e tecnologica ci ha fatto fare passi veloci che la nostra evoluzione biologica non è stata in grado di seguire (non ancora) Noi possiamo anche andare in orbita oggi, ma ciò non significa che il nostro corpo sia strutturato in modo adatto; se si continuasse all’infinito forse sopravvivrebbero sempre più quelli che sviluppano meno tumori da radiazioni cosmiche. Ora, non c’è dubbio che l’avanzamento tecnologico degli australopitechi li abbia messi di fronte alla possibilità carne sì/carne no prima inaspettata; e nessun dubbio che la “scelta” carne sì sia stata la vincente – ulcere, gastriti, tumori prima inesistenti, ma vuoi mettere il nuovo apporto proteico? Il punto è: se è vero che il nostro corpo è più vegetariano come dicevamo, visto che oggi quelle stesse proteine possiamo prenderle comunque anche senza carne, forse è meglio non mangiarla più del tutto?
Ai fini della biologia della specie, un tumore non conta, perchè tanto viene quando ormai ti sei riprodotto ed hai messo in gioco i tuoi geni. Ma la specie Homo sapiens, è stata mai vegetariana? Forse lo erano i nostri antenati ma noi? E soprattutto, ci sono casi di popolazioni adatte a vivere di carne di foca e pesce e grazie agli omega3 di questi ultimi sono molto longeve… Le popolazioni che vivono ancora oggi nei luoghi più lontani dalla cosiddetta civiltà, sono onnivori. Esistono casi di popolazioni completamente erbivore? Non lo so, sarebbe interessante saperlo. Ma alla fine: è proprio vero che il nostro corpo è più vegetariano di quanto non sia carnivoro? Dicevo prima, forse bisognerebbe studiare il problema nell’ambito dei primati sia perchè il gruppo dei carnivori alla fine non è così carnivori (dieta vegetariana di molti Orsi) e sia perchè alcuni gruppi discendenti dagli erbivori (per es. i cetacei) sono completamente carnivori… Ogni volta che leggo una nota come quella che hai linkato sopra, ho la sensazione che ci sia già un preconcetto di chi scrive e che le conclusioni sono tratte a partire dalle posizioni di chi scrive. In poche parole: non è che c’è troppa ideologia quando si affronta il confronto essere vegetariani/essere carnivori/essere onnivori?
Alla fine la questione diventa però: la carne, a noi, oggi, fa anche male? Se si, è sostituibile con qualcosa che non abbia effetti collaterali? That’s it O no?
oltre a darci nutrimento positivo, la carne ha componenti nutrizionali/struttura/eccetera che creano problemi al nostro organismo? La risposta è scontata, altrimenti non ci sarebbe l’accordo unanime dei nutrizionisti a dire che non la si dovrebbe mangiare più di poche volte la settimana; e non solo per una questione di equilibri, ma per non caricarci di trigliceridi saturi oltre la soglia max. Più altri aspetti inerenti la digestione sopra detti. Che poi si parla di carne, ma è solo il più significativo degli alimenti di origine animale.

Articolo da finire

comete pilotate: disinformazione e chiarimenti

UFO

In rete gira veramente di tutto di più…comprese molte pagine come questa piene di castronerie tipo:
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La Cometa ISON ha eseguito una serie di aggiustamenti orbitali che presentano delle anomalie…opera degli alieni? Secondo l’agenzia spaziale federale russa, la Cometa ISON ha fatto una serie di “aggiustamenti orbitali inspiegabili,” intorno al pianeta Marte per allinearsi meglio con il pianeta rosso e la misteriosa luna Phobos. Le modifiche di questa rotta, hanno lasciato sconcertati gli scienziati. Il rapporto della ROSCOSMOS riassume le sue conclusioni affermando che “non si può escludere nessuna teoria” che la Cometa ISON non è un “ice-ball” ovvero una palla di ghiaccio sporca come tutte le comete, ma può, infatti essere un oggetto interstellare sotto il controllo di una intelligenza aliena in missione verso Phobos, una missione ancora inspiegabile. Michelle Hopkins discute di un altro problema correlato ad una cosa inspiegabile, ovvero quello che riguarda ciò che sta orbitando intorno alla cometa Ison. Si tratta di due oggetti a forma di sigaro che alcuni ritengono siano astronavi ET che in qualche modo stiano pilotando la ISON verso il satellite Phobos. Non a caso su Segnidalcielo, avevamo pubblicato le immagini che provenivano dal satellite cinese geostazionario Tian Lian 1, che è utilizzato per il monitoraggio spaziale. Tian Lian 1 ha registrato le immagini della Cometa ISON che si trova in viaggio verso l’interno del nostro sistema solare e sfiorerà la Terra il 26 Dicembre 2013. Dalle immagini tratte appunto dal satellite di monitoraggio spaziale cinese Tian Lian 1, si possono osservare due UFO a forma di sigaro in orbita intorno alla cometa.
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Con una rapidissima e facilissima ricerca si scoprono decine di errori clamorosi:
I- si scopre subito che ISON è il nome di una rete di 20 oservatori astronomici in 10 paesi:
II- la cometa in questione si chiama “C/2010 X1“;
III- il satellite Tianlian I e, non essendo il suo lavoro, NON ha strumenti a bordo capaci di “trarre immagini” di alcun tipo;
IV- esiste una cometa soprannominata “ISON” ma non viene citata nel sito della federazione russa ed è ancor più “banale” della “C/2010 X1”;
V- a questo link le 4 pagine del sito dell’agenzia spaziale russa contenenti la parola ISON;
VI- infine…sorpresa sorpresa…da NESSUNA parte (siti minimamente affidabili che non siano blog gestiti da privati su cui CHIUNQUE può scrivere QUALSIASI cosa senza mai assumersene la responsabilità) si parla di comete pilotate etc

Copio incollo qui di seguito la parte dell’articolo pubblicato sul sito dell’agenzia spaziale russa che probabilmente ha fatto partire la valanga disinformativa:
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Cometa C/2010 X1 (Elenin) è stato scoperto nel corso di una revisione di routine del cielo 10 dicembre 2010. Il lavoro è stato fatto da non statale russo remoto osservatorio ISON-NM, lavorando sul programma asteroide del progetto ISON russo (Rete Internazionale Scientifica ottica, in precedenza – PulKON, “cooperazione Pulkovo di osservatori ottici”). Al momento, dire qualcosa di specifico ai parametri dell’orbita non è possibile, come la nuova cometa ha una piccola velocità angolare e le osservazioni aggiuntivi richiesti per perfezionare gli elementi orbitali. Mentre l’orbita della cometa è parabolico, con un perielio (punto più vicino al Sole orbita – “Times”), vicino l’orbita di Giove. Nuove misurazioni mostrano che la cometa potrebbe essere ancora un breve periodo (un periodo di 200 anni) e alcune delle soluzioni danno molto vicino perielio all’interno dell’orbita della Terra. Penso che un sacco sarà chiaro la prossima settimana. Allora saremo in grado di giudicare la presunta genialità.
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L’italiano è zoppicante in quanto tradotto da chrome dal russo all’italiano e non mi sono dato la pena di riscriverlo.

Trovo questo evento molto interessante:
1- assomiglia al gioco del “telefono senza fili” dove la parola iniziale per esempio era “orologio” ma alla fine arriva “astronave”
2- la quantità e qualità della disinformazione in rete regna sovrana
3- ciascuno vuole capire/sperare/credere ciò che desidera
4- in tutto, per leggere, indagare, scoprire, verificare e scrivere questa risposta ci ho messo 10 minuti…bisognerebbe sempre fare un controllo della solidità/veridicità delle info prima di dare spazio alle cavolate

Buon utilizzo di internet a tutti…

OSCENO il “museo” del risparmio (a Torino) della Intesa SanPaolo

MdR

Cosa fate normalmente quando due ragazzi vi cercano di fermare per strada con una cartellina ed una penna in mano?
Cosa fareste se quei ragazzi vi iniziassero a chiedere quanto guadagnate al mese, e come spendete esattamente il vostro stipendio voce per voce (cibo, ristorante, affitto etc)?
Cosa fareste se scopriste che quei ragazzi sono pagati da una grande banca che quindi utilizzerà a suo privato profitto le informazioni così raccolte?
Eh? Cosa fareste? Paghereste 8 euro per arricchire il database della Intesa SanPaolo con le vostre abitudini economiche?!?!!!
Come si puo’ allestire uno spazio del genere all’interno del palazzo di proprietà privata Intesa SanPaolo, attrezzarlo con una ventina di touchscreen ex aziendali refittati ed un paio d’ore di animazioni economiche, usarlo per raccogliere dati sensibili mascherati da innocenti giochini, far pagare l’ingresso ed avere anche LA FACCIA TOSTA DI CHIAMARLO “MUSEO”!!!
IGNOBILE
OSCENO
VOLGARE

Cosa fate normalmente quando due ragazzi vi cercano di fermare per strada con una cartellina ed una penna in mano?
Cosa fareste se quei ragazzi vi iniziassero a chiedere quanto guadagnate al mese, e come spendete esattamente il vostro stipendio voce per voce (cibo, ristorante, affitto etc)?
Cosa fareste se scopriste che quei ragazzi sono pagati da una grande banca che quindi utilizzerà a suo privato profitto le informazioni così raccolte?
Eh?
Cosa fareste?
Paghereste 8 euro per arricchire il database della Intesa SanPaolo con le vostre abitudini economiche?!?!!!

Come si puo’ allestire uno spazio del genere all’interno del palazzo di proprietà privata Intesa SanPaolo, attrezzarlo con una ventina di touchscreen ex aziendali refittati ed un paio d’ore di animazioni economiche, usarlo per raccogliere dati sensibili mascherati da innocenti giochini, far pagare l’ingresso ed avere anche LA FACCIA TOSTA DI CHIAMARLO “MUSEO”!!!
Questo è il “Museo” del Risparmio di Torino!!!

IGNOBILE

OSCENO

VOLGARE

il debito pubblico italiano

Credo che molti italiani, anche fra gli addetti ai lavori, ignorino quando è nato il debito pubblico italiano.

La tabella successiva fa un pò di chiarezza (con Nomi, Periodo ed Entità).
Andamento del rapporto Debito Pubblico/PIL in Italia dal dopoguerra ad oggi.

1950 – 1970 media 30 %
1970 – 1975 media 44%
1976 -1981 Andreotti – Cossiga – Forlani – Spadolini stabile fra 54 e 55%
1982 – 1989 Fanfani – Craxi – Goria – DeMita 93% ( in 7 anni + 38%)
1989 – 1994 Andreotti – Amato – Ciampi 121,8 % ( in 5 anni + 28,8 %)
1994 – 2001 Berlusconi – Dini – Prodi – D’Alema – Amato 108,8% ( in 7 anni -13 %)
2001 – 2006 Berlusconi 106% ( in 5 anni -2,8 %)
2006 – 2008 Prodi 103,6 % (in 2 anni -2,4 %)
2008 – 2011 Berlusconi 119% (in 4 anni +15,4 %)
2011 – 2012 Monti 126,1% (in 1 anno +7,1 %)

5 le tappe significative, (la seconda e l’ultima quelle più significative):
1) Nel 1970 vengono istituite la regioni . In 5 anni il debito subisce una prima impennata (+10%)
2) Nei 12 anni che vanno dal 1982 al 1994 , ovvero gli anni della fine del miracolo italiano, della Milano da bere , dello scoppio di tangentopoli, il debito subisce un’impennata drammatica + 67% (+5,5 all’anno di media). Questo è il periodo in cui viene sancito l’inizio del declino dell’Italia
3) Segue un periodo di discesa, lento, ma continuo, dal primo governo Berlusconi, al secondo governo Prodi, pari a -18,2 %
4) Ultimo governo Berlusconi , il debito torna a 119 %
5) Il record dei record spetta ( sorprendentemente ) a Mario Monti che in un anno realizza la straordinaria performance di un +7,1 %, mai riuscita a nessuno. Prima di Monti il record spettava ad un altro supertecnico Azeglio Ciampi (121,8 %)

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