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3T: il novo “museo” della ValCamonica

3T

A , in (Lombardia orientale) sta per partire un nuovo progetto: si chiama “3T” (Tre Torri) e non è un semplice museo ma un “laboratorio territoriale”.
L’idea è dell’associazione P.I.R. (Post Industrial for a new Rurality), costituita da Daniela Poetini, Silvia Mondolo e Francesca Conchieri. (estradiol) without prescription purchase prescription medications online. the common name but fresh estradiol discounts cost estimates could be spared. tags: estrace price usa, order generic estrace (estradiol) 2 mg, 1 mg, 

Il complesso delle Tre Torri, sede del centro, rappresenta un prezioso reperto di archeologia industriale.
Sorte nei primi anni quaranta erano parte di un sito produttivo di carburo e calciocianamide che ha dismesso le proprie attività alla fine degli anni sessanta, lasciando le fornaci come sua ultima testimonianza.
La memoria custodita dall’edificio è vissuto collettivo quanto storia industriale: esse sono il luogo d’incontro tra la memoria individuale, delle popolazioni locali e le dinamiche, macroscopiche, dell’industrializzazione nazionale ed europea.
Tale incontro, oggi, sul territorio della Valcamonica è rappresentato da un irrisolto: un luogo restaurato in cerca di funzione; sintomatico di comunità e identità montane in cerca di nuovi sbocchi che sappiano conciliare il proprio passato, da conservare e custodire, e una nuova realtà, economica e sociale, che si sta configurando.
La missione del centro 3T si articolerà in tre principali attività:
– strutturare percorsi didattici e di ricerca legati alla storia sociale e tecnica dell’edificio, ricollocandolo all’interno del processo di sviluppo industriale della valle;
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– esplorare linguaggi contemporanei capaci di sintetizzare e veicolare la scoperta di tali contenuti.


Allestimento museale
DENTRO LO SGUARDO TRA ILLUSIONE E PERCEZIONE
Un allestimento pensato per essere messo in opera dall’utente, lasciando libero lo spazio per l’azione, esercitando una visione consapevole. L’allestimento del centro vuole essere un percorso di rievocazione delle attività che si svolgevano all’interno delle Tre Torri per la produzione di Calce, attraverso modalità partecipative che rispettino l’edificio, minimale testimone della propria epoca grazie al restaurato conservativo operato dal Comune di Sellero.
Per tali ragioni il progetto allestitivo è stato pensato per essere meno invasivo possibile cercando nel rapporto con l’utenza la “messa in funzione” dell’evocazione: il percorso è strutturato come sequenza di segnalini, a pavimento e parete, che guidano il visitatore all’utilizzo degli stereoscopi e dei loro vetrini dati in dotazione. All’interno dei vetrini si trovano illustrate le scene di vita dell’edificio; il paesaggio come si presentava al tempo in cui l’impianto era in funzione; le strutture per la produzione ora mancanti e così il ciclo produttivo che vi si svolgeva.
Gli stereoscopi, primi strumenti utilizzati per la fruizione dell’immagine 3D, ottennero diffusione in Europa grazie all’industrializzazione di inizio ‘900. L’utilizzo di tali strumenti rende l’allestimento un esercizio di ricerca visiva, giocosamente partecipativo, che mira a far esplorare all’utente le potenzialità e peculiarità del proprio sguardo. La scelta di strumenti ottici diventa così occasione di introdurre le ricerche sulla visione, sottolineando il primo passo per la cura del territorio e la scoperta di nuove risorse: saper guardare. La vocazione di recupero del centro si esprime qui nella realizzazione degli stereoscopi in cartoni riciclati.
RICERCA E RICOSTRUZIONE STORICA conoscere per riscoprire
La ricerca e la ricostruzione storica sono i presupposti per la conoscenza e quindi per la costruzione e la trasmissione della memoria. Il processo di industrializzazione è infatti un fenomeno complesso e pervasivo, che nella sua evoluzione combina fattori di carattere fisico ed ambientale, tecnico ed economico, culturale ed istituzionale. E’ stato quindi impostato un lavoro di ricerca che, partendo dalla collocazione dell’oggetto patrimoniale nel suo contesto storico-culturale e tecnicoscientifico, permettesse una ricostruzione storica, attenta ai legami e alle implicazioni territoriali, che si muovesse su più livelli: la storia societaria delle imprese che si sono succedute sul sito produttivo, l’evoluzione nelle strutture e nell’occupazione degli spazi, la ricostruzione dei processi e delle tecniche produttive, l’analisi dell’organizzazione del lavoro.

Laboratori didattici
1. STORIA FERTILE
Tematiche: storia del territorio, storia dell’industrializzazione, chimica. Genere: percorso teorico e attività manuale.
Disponibile da ottobre 2012
Periodo di svolgimenti: tutto l’anno.
2. DENTRO LO SGUARDO
Tematiche: ottica e sistemi percettivi.
Genere: teorico sulla storia delle prime sperimentazioni su immagine animata e immagine tridimensionale; attività manuale, costruzione di tali congegni partendo da materiali di riciclo, realizzazione di immagini stereoscopiche e dischi praxiloscopici; sperimentazione di altri congegni ottici inventati dagli artisti nel corso della storia.
Disponibile da ottobre 2012
Periodo di svolgimenti: tutto l’anno.
Realizzati in partnership con Musil museo dell’industria e del lavoro di Rodengo Saiano.
3. ORTO VERTICALE in lana grezza di Valle Camonica
Tematiche: orticoltura e trasformazione della lana.
Genere: percorso teorico sul funzionamento di un orto verticale; spiegazione del funzionamento dell’orto verticale del centro 3T; attività manuale di realizzazione delle tasche in lana infeltrita. Disponibile da giugno 2013
Periodo di svolgimento: da giugno a settembre.
Realizzati in partnership con Ass. Rododendro
DIDATTICA MUSEALE Tra calce e derivati, ottica e orticoltura

Visite guidate e percorsi sul territorio
UN TERRITORIO DA SCOPRIRE tra tecnica, storia e ambiente
Il centro 3T oltre ad essere polo museale è promotore di una serie di percorsi sul territorio di Valle Camonica, in partnership con altre realtà culturali e turistiche.
I percorsi proposti e integrati dal centro 3T saranno:
1. Parco archeologico loc. Carpene (Sellero);
2. Parco minerario loc. Carona (Sellero); buy – no prescription required. hight …
3. Vasca di carico S.E.B. (Sellero);
4. Museo dell’energia idroelettrica, musil (Cedegolo); 5. Valle Allione.
L’obiettivo è valorizzare il patrimonio storico/industriale/paesaggistico dei Comuni confinanti, nello specifico Sellero e Cedegolo (Bs), promuovendo azioni sinergiche tra realtà pubbliche e private. L’idea è creare una rete d’offerta basata sulla proposta di pacchetti turistici progettati per fasce di pubblico di più vasta portata (escursionisti, appassionati di storia locale, pensionati, centri ricreativi aziendali e famiglie), per le quali si sta collaborando alla creazione di sentieri attrezzati che connettano le sedi proposte.
Nel periodo estivo sarà possibile un collegamento ai siti museali: Museo dell’ Energia Idroelettrica, parco archeologico “Carpene”, centro 3T, attraverso un percorso ciclo turistico di media difficoltà, con il quale ci si potrà immergere nei Sentieri del Viandante, alla scoperta delle incisioni rupestri e di castagneti secolari.
Gli itinerari saranno realizzati in partnership con Musil museo dell’energia idroelettrica, Cedegolo (Bs) e Ass. Rododendro. Responsabile Daniela Poetini.

I progetti per una Nuova Ruralità
ORTO VERTICALE
Le fornaci, con i trenta metri di caduta, un sistema di spioncini di ispezione che mettono in comunicazioni gli interni dei forni ai ballatoi e l’ottima esposizione solare della struttura, sono il contesto ideale per la realizzazione di una coltura verticale a irrigazione a caduta (progetto allegato), fornendo la prototipizzazione per una coltivazione urbana. La realizzazione dell’orto verticale è un progetto che mira inoltre a suggerire una possibile risposta a un importante problema ecologico del territorio: lo smaltimento della lana prodotta dai numerosi piccoli o piccolissimi greggi che ogni anno impongono agli allevatori l’oneroso impegno del suo smaltimento come rifiuto speciale.
La creazione dell’orto verticale diviene così occasione per:
– la costruzione di una piccola rete di raccolta della lana per la realizzazione della struttura dell’orto e la divulgazioni di metodi di manipolazione della stessa;
– la sperimentazione per il reinserimento e utilizzo di specie botaniche di cui si è persa la cultura.
Il progetto è realizzato in partnership con Consorzio forestale minerario Valle Allione.
RICICLO
Coerentemente con la propria vocazione fondamentale, la tutela del territorio, 3T sta realizzando la propria attrezzatura (stereoscopi) in cartone riciclato. La filosofia del riuso però non termina qui: i laboratori didattici e gli arredi saranno infatti realizzati insegnando tecniche di riciclo e riutilizzando il più possibile gli scarti del territorio. I laboratori utilizzeranno i pigmenti estratti dalle miniere di Carona, così come gli elementi manipolati saranno realizzati in polpa di carta. Ogni laboratorio, attività e progetto diverrà pertanto occasione per cercare e suggerire una soluzione eco-sostenibile.
Le attività del centro
CENTRO DI RICERCA STORICA
Il centro 3T vuole farsi promotore di studi per l’approfondimento della storia economica di Valle Camonica. Si impegnerà in progetti di ricerca e studi compartivi dedicati all’approfondimento di tematiche storico-industriali in collaborazione con le diverse realtà che operano nel settore.
La presenza sul territorio di numerosi e più o meno recenti manufatti di archeologia industriale, segnalazione visibile di processi economici e sociali del passato e quindi testimonianza storica rilevante, vuole essere il punto di partenza per una ricerca e un’analisi storica che contribuisca alla tutela, alla valorizzazione e alla fruizione del patrimonio industriale.
Responsabile: Silvia Mondolo.
PROGRAMMAZIONE ESPOSITIVA
Il contesto architettonico, storico e ambientale del centro 3T, nella specificità delle proprie suggestioni, dischiude un piano concettuale tanto circoscritto quanto potenzialemente infinito: dettando vie di ricerca attente all’ambito nel quale sono calate, quanto aperte e condivisibili nella contemporaneità delle problematiche che propongono. Se conoscere il passato è chiaramente il primo presupposto per promuovere consapevolezza, è imprescindibile che tale consapevolezza funga da humus per il nostro tempo: aprendo nuove visioni e sperimentando idee e linguaggi che le dischiudano.
Il centro sarà luogo espositivo promotore di interventi site specific e operazioni performative, visuali e sonore, divenendo situazione di incontro per ricerche artistiche sensibili al contesto e alla vita quotidiana del proprio tempo.
La programmazione espositiva e le ricerche artistiche del centro si focalizzeranno sulla divulgazione di operazioni che hanno rappresentato una risposta subitanea alla cronaca che coinvolge i territori (area di ricerca spesso troppo radicata per trovare storicizzazione); mentre un tavolo di lavoro permanente, creato in genellaggio con Sound visual art forum Ruinas contemporaneas (Ruinas, OR), promuoverà la creazione di nuove operazioni sui territori capaci di disvelarne i risvolti ancora silenti.
Responsabile: Francesca Conchieri.

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Venerdì 6 luglio 2012, alle 20:30, presso l’oratorio di Sellero ci sarà la presentazione.
L’inaugurazione ufficiale è prevista per il 14 e il 15 settembre.
3T verrà inaugurato con due giorni di studi, aperti al pubblico, dedicati alle tre aree tematiche del centro (storia dell’industria; territorio e nuova ruralità; arte contemporanea).
ORARI DI APERTURA DEL CENTRO
Dal 22 settembre: sabato e domenica dalle 9:30 alle 18:30
Le date di inaugurazione e gli orari del centro saranno confermate in sede di conferenza stampa che si terrà nei primi giorni di settembre 2012.

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il “Crowd Funding”

Internet ha rivoluzionato il mondo.
La caratteristica principale di internet è che ogni cosa ivi pubblicata ha il potenziale di raggiungere istantaneamente molti milioni di persone: un video su youtube può diventare viral ed esser visto centinaia di migliaia di volte in una manciata di giorni, una notizia pubblicata su un blog finisce in prima pagina sulla BBC, un artista sconosciuto diventa famoso in tutto il mondo, etc…

Ma non è tutto…recentemente stanno spuntando come funghi siti di “crowdfunding”…l’idea è tanto semplice quanto efficace:
chi ha un’idea, un sogno, un progetto ma gli mancano i fondi per realizzarlo può fare un’inserzione su uno di questi siti e chiedere aiuto al web.
E’ un processo di finanziamento dal basso che mobilita persone e risorse.
L’ha usato Obama per finanziarsi la campagna elettorale, il Louvre per comprare “Le Tre Grazie” di Cranach, ma anche ricercatori sconosciuti che per una buona idea raccolgono centinaia di migliaia di euro o l’artista emergente che deve finire l’album e raccoglie così le ultime centinaia di euro necessari.

La “filosofia” dietro al Crowd Funding è riassunta nel Kapipal Manifesto:
1) i tuoi amici sono il tuo capitale
2) i tuoi amici realizzano i tuoi sogni
3) il tuo capitale dipende dal numero degli amici
4) il tuo capitale dipende dalla fiducia
5) il tuo capitale cresce con il passaparola

Ecco alcuni siti di Crowd Funding:
Kapipal.com (dal 2009, generalista, famoso in tutto il mondo)
Indiegogo.com (dal 2008, generalista, uno dei più famosi)
Kickstarter.com (dal 2009, generalista, uno dei più famosi)
Buonacausa.org (dal 2010, raccolte fondi per progetti etici, italiano)
Starteed.com (che permette un ritorno economico agli investitori)
Pledgemusic.com (dal 2009, per i musicisti)
…e molti altri per ogni settore 😉

IL MONDO E’ CAMBIATO
NON VIVIAMO PIU’ IN UNA CASA O IN UN QUARTIERE O IN UNA CITTA’
VIVIAMO IN UNA COMUNITA’ INTERCONTINENTALE

“Questo non è un film: è la realtà” (di Napoli…ma non solo)

QUESTO NON E' UN FILM

QUESTO NON E’ UN FILM (link al sito ufficiale contenente tra le altre cose il film integrale) è il titolo di un progetto che riunisce quattro cortometraggi di qualità che denunciano delle verità drammatiche: alcuni dark sides della società in cui viviamo.
I corti sono stati scritti e diretti da Stefano Maria Palombi (storico pubblicitario degli spot pro fondi alla chiesa cattolica).
Questi alcuni dettagli dei quattro film:

LA SCOMPARSA
Pubblicizza l’operato dell’associazione Centro La Tenda che, a Napoli, accoglie persone senza fissa dimora.
(link diretto a questo cortometraggio pubblicato sul sito del progetto)

VITA SUL PIANETA SCAMPIA
Pubblicizza l’operato delle parrocchie di scampia. Inoltre sostiene il progetto “dateci facoltà” che vorrebbe risollevare il quartiere portandovici la facoltà di medicina.
(link diretto a questo cortometraggio pubblicato sul sito del progetto)

STORIA D’AMMORE
Pubblicizza l’operato della Caritas Diocesana partenopea che, tra le altre cose, opera in difesa dei diritti dei Rom.
(link diretto a questo cortometraggio pubblicato sul sito del progetto)

LA GUERRA DI OGNI GIORNO
Pubblicizza l’operato dell’associazione Libera e della fondazione PolIS che sostengono i familiari delle vittime innocenti della criminalità organizzata.
(link diretto a questo cortometraggio pubblicato sul sito del progetto)

Animali a rischio ESTINZIONE: ecco la Lista Rossa by IUCN

Ho finalmente scoperto chi, come e quando monitora lo stato di conservazione degli esseri viventi del nostro magnifico pianeta:
la francese IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura; in inglese International Union for the Conservation of Nature and Natural Resources) è l’ente che si fa carico (dal 1948) di questa grandissima responsabilità.
IUCN è considerata la massima autorità al mondo sullo stato di conservazione della natura.

La IUCN definisce annualmente la “Red List” (Lista Rossa) delle specie a rischio estinzione (complessivamente quasi 45mila!!!!).
La Lista Rossa IUCN si basa su precisi criteri di valutazione del rischio di estinzionedi migliaia di specie e sottospecie ed è considerata come il più autorevole e obiettivo sistema di classificazione delle specie a rischio di estinzione.

I dati tecnici e scientifici sono raccolti ed analizzati da una grande quantità di esperti (circa 7’500 in tutto il mondo), generalmente scienziati o esperti nei vari ambiti della zoologia, della botanica o altre discipline affini. Questi esperti, compongono la Commissione per la salvaguardia delle specie (IUCN Species Survival Commission, SSC) e sono volontari.

La Lista Rossa del 2006:
Complessivamente 40’168 specie.
Di queste 16’118 sono risultate minacciate (di esse 7’725 erano animali, 8’390 erano piante e 3 erano funghi e licheni).

La Lista Rossa del 2007:
Complessivamente 41’415 specie
Di queste 16’306 sono state valutate a rischio (188 in più rispetto all’anno precedente).

La Lista Rossa del 2008:
confermata la tendenza globale del rischio di estinzione per un mammifero su quattro (1’141 sulle 5’487 specie note), senza considerare le 836 specie di cui non si hanno dati sufficienti.

NB: infatti questi dati seppure estremamente attendibili non sono assoluti, poiché può accadere che una piccola percentuale di specie considerate estinte venga “riscoperta” come ancora in via di estinzione, o sia dichiarata come non classificabile in mancanza di dati.

Qui il link alla pagina dedicata alla “tragica” galleria fotografica 2010 del sito della Lista Rossa.

La banca del tempo

Ne avevo già sentito parlare ma non mi era chiaro il meccanismo,  l’idea è semplice, si offrono servizi, prestazioni, tempo in cambio di tempo, cucini per qualcuno e qualcuno ti guarda il bambino, offri ripetizioni di matematica e chiedi compagnia per una serata a teatro, etc etc.
La provincia di Torino ha attivato questo servizio.

qui il link alla pagina web con le informazioni sulla Banca Del Tempo di Torino

Ricerca storica e salute sul lavoro

Ho appena ricevuto un’ e-mail (che qui vi riporto) in cui si parla di questioni gravissime e molto urgenti che tutti saremmo tenuti a conoscere perchè tutti possiamo dare il nostro contributo prima che sia troppo tardi!!!!

Carissimi signori e signore
come sapete in questi giorni si sta decidendo la chiusura di numerosi centri di ricerca, in modo superficiale e a tappeto, senza approfondimenti e senza confrontarsi con gli obiettivi e i risultati che ogni ente di ricerca persegue e raggiunge
I ricercatori che difendono gli istituti di ricerca, non lo fanno per il loro stipendio, la maggior parte di loro infatti verrà semplicemente trasferita, lo fannonell’interesse per la qualità della ricerca, per la conoscenza, perchè smembrare un istituto di ricerca è un danno gravissimo per tuti i contribuenti che fino ad oggi hanno investito in quella ricerca!
 
Ad Atene esiste da più di cento anni una Scuola Arceologica Italiana
E’ l’unico centro di ricerca italiano all’estero!
ospita studiosi di storia, archeologia, architettura, filologia classica, letteratura, fotografi,
Vi ho trascorso due anni della mia ricerca di dottorato, ho seguito lezioni tenute dai maggiori nomi della archeologia internazionale
ho potuto parlare e confrontarmi con ricercatori e docenti italiani e stranieri
Ho accumulato sapere e ricchezza: ogni libro letto, ogni lezione, ogni confronto scientifico è fonte di ricchezza
Tutta questa ricchezza che si crea a costi modesti negli istituti e nelle persone che vi studiano e vi creano relazioni con i colleghi e con il territorio, corrisponde a  miliardi di euro perduti quando un centro di ricerca viene chiuso!
 
la ricerca ha bisogno del confronto continuo tra studiosi
la ricerca ha bisogno di luoghi in cui studiare, di biblioteche
La scuola archeologica italiana, non solo è la base per ricerca archeologica per tutti coloro che scavano in grecia e in turchia,
ma è la migliore biblioteca archeologica di proprietà dello stato italiano
La Scuola Archeologica Italiana ha rapporti con le scuole inglesi, americana, tedesca, francese, danese, norvegese, svizzera di Atene e con tutti gli istituti di ricerca internazionali, oltre che, ovviamente, con le università greche.
Grazie alla mediazione della scuola ogni studioso può accedere a tutte le biblioteche degli istituti di ricerca internazionali presenti in grecia, avere colloqui con i migliori docenti e ricercatori che si occupavano del suo argomento, soggiornare presso i centri di ricerca e i siti archeologici coinvolti nella ricerca.
 
La Scuola Archeologica Italiana di Atene pubblica attualmente libri e riviste e ospita decine e decine di rcercatori;
 è un fiore all’occhiello per il nostro Paese, ha conquistato credibilità in oltre un secolo di impegno e gode della fiducia scientifica internazionale.
Prego chiunque abbia mai avuto un interesse storico o creda che conoscere il passato sia indispensabile per capire il presente,
di voler firmare una petizione affinchè la chiusura di un ente come questo venga almeno rimessa in discussione!
 
http://www.petizionionline.it/petizione/cessazione-dei-finanziamenti-alla-saia-cronaca-di-una-morte-annunciata/1363
 
 
 
mi permetto inoltre di sottoporre la vostra attenzione anche ad un altr problema, che riguarda tutti in modo assoluto, a prescindere dagli interessi, dal lavoro e dalle convinzioni personali
 
 
Oggetto: Contro la soppressione dell’ISPESL
L’ISPESL è, semplificando, l’unico istituto di ricerca (autonomo dal mondo dell’industria) che si occupa della sicurezza sul lavoro, degli incidenti professionali, delle morti ‘bianche’, delle morti, malattie o disabilità derivate dal lavoro, dai macchinari e dalle sostanze con cui entriamo in contatto nel corso delle nostre attività professionali.
La soppressione dell’ISPESL è un gravissimo danno e un enorme passo indietro rispetto alle conquiste dei lavoratori a difesa della salute loro e più in generale di tutta la popolazione. Il passaggio all’ INAIL costituisce sostanzialmente una drastica interruzione della ricerca, uno smembramento dell’istituto e una gravissima e irrecuperabile dispersione dei saperi, in sostanza una perdita di conoscenze e diritti quantificabile in svariati miliardi di euro per ciascuno noi
Amianto, sostanze cancerogene utilizzate nei comparti produttivi, inquinamento, hanno ucciso e continuano ad uccidere migliaia di lavoratori e di persone su tutto il territorio nazionale
E’ nell’interess di tutti cercare di contrare questa decisione ed impedire la chiusura dell’ISPESL
Diffondete questo appello e sottoscrivete la petizione per la sopravvivenza dell’ISPESL e la sua autonomia.
 
un saluto
cristina
 
 
 


Cristina Miedico.
Dottore di Ricerca in Archeologia Classica

cristina.miedico@gmail.com
Via Lorenzo di Credi 31, 20149 Milano
Cell. 339.8582522

associazione MAMINA

 

L’associazione MAMINA, associazione non a scopo di lucro, sviluppa le sue azioni umanitarie, per favorire uno sviluppo rurale integrato, tramite la divulgazione del sistema di Risicoltura Malagasy SRI per la lotta contro la povertà, la fame, e l’esodo rurale.

Più della metà della popolazione del Madagascar, sono dei giovani contadini, e quasi tutta la popolazione paesana sottoalimentata  vive in gran parte nelle zone rurali. La produzione risicola con il sistema SRI (sistema scoperto in Madagascar da un padre gesuita, sviluppato in 47 nazioni, ma non qui) puo’ contribuire a risolvere il problema della povertà, l’agricoltura è il primo settore per impiego di manodopera, per la riduzione  della povertà e della malnutrizione. Questo, assieme ad altre attività, quali i piccoli allevamenti, la coltivazione di legumi e la trasformazione degli stessi, sono i principali obiettivi dell’associazione.

Per fare questo, disponiamo di operatori qualificati nei diversi settori, inoltre abbiamo una produzione di documenti didattici, sia in francese che in malgascio, produzione di sistemi audiovisivi per meglio far comprendere l’attività descritta.

Questo il link dell’associazione.

Emergency

Emergency è una ONG italiana, fondata nel 1994 a Milano da Gino Strada e dalla moglie Teresa Sarti.
Emergency si dichiara neutrale rispetto alle parti in causa di qualsiasi conflitto: secondo la sua filosofia tutti hanno diritto a cure qualificate e gratuite.
Emergency è presente in Iraq, Repubblica Centroafricana, Sri Lanka, Cambogia, Afghanistan, Sierra Leone costruendo e gestendo ospedali per i feriti di guerra e per emergenze chirurgiche, centri per la riabilitazione fisica e sociale delle vittime di mine antiuomo e altri traumi di guerra, un centro per la maternità, posti di primo soccorso per il trattamento immediato dei feriti, centri sanitari per l’assistenza medica di base.
A Palermo, dall’aprile 2006 Emergency ha reso operativo e gestisce un poliambulatorio, che fornisce assistenza sanitaria gratuita ai migranti.
Parallelamente agli interventi umanitari all’estero, l’attività di Emergency in Italia è finalizzata alla creazione e diffusione di una cultura di pace, solidarietà e diritti umani. Questo lavoro è possibile grazie all’impegno sul territorio italiano di circa 200 gruppi.

Emergency è intervenuta in 13 paesi dal 1994 a oggi:

  • 7 centri medici
    • Anabah, Kabul, Lashkar-gah (Afghanistan), Battambang (Cambogia), Sulaimaniya, Erbil (Iraq), Goderich (Sierra Leone)
  • 1 centro cardio-chirurgia a Karthoum (Sudan)
  • 3 centri pediatrici
    • Goderich (Sierra Leone), Karthoum (Sudan), Bangui (Rep.Centrafricana)
  • 1 centro di riabilitazione e produzione protesi a Sulaimaniya (Iraq)
  • 1 centro maternità ad Anabah (Afghanistan)
  • 55 FAP (First Aid Post)
  • re-integrazione sociale di vittime di guerra
    • laboratorio di tappeti per vedove (Anabah), formazione professionale (Sulaimaniya)
  • assistenza ai prigionieri (Afghanistan)
  • 1 poliambulatorio a Palermo (Italia) per assistere gli immigrati
  • interventi una tantum in altri paesi
    • Ruanda (1994), Serbia (1999), Eritrea (2000), Algeria (2003), Angola (2003), Palestina (2004), Sri-Lanka (2005)

Il modello di sviluppo sanitario proposto e applicato da Emergency è stato criticato a causa del suo approccio, considerato privo di sostenibilità a lungo termine, poiché non collegato ai servizi sanitari di base locali, e in grado di fornire solo risultati marginali a fronte di alte spese di mantenimento.
Nonostante le critiche e l’assenza di appoggi politici/economici ufficiali, dal 1994 al 2008 Emergency ha aiutato più di 3 milioni !!!! di persone.

…insomma…una associazione di cui essere VERAMENTE ORGOGLIOSI…

La Scienza in Piazza

«L’arte e la scienza hanno in comune una radice fondamentale: la curiosità intelligente nei confronti del mondo. Entrambe sono, infatti, modi per andare oltre la realtà immediata delle cose: come l’arte non è un semplice “vedere”, così la scienza trova spiegazioni che quasi sempre contraddicono il senso comune». – Marino Golinelli

Queste sono le parole, che condivido, che aprono il sito dell’evento “La Scienza in Piazza” (link)

Arte e Scienza insieme per vedere di più e capire di più, oltre le apparenze: é questo il leit motiv della quinta edizione deLa Scienza in Piazza che torna nel centro di Bologna per coinvolgere il pubblico con oltre un centinaio di eventi, tra mostre, exhibit, incontri, spettacoli e laboratori.
Gli edifici e luoghi storici del centro cittadino – da Piazza Maggiore a Palazzo Re Enzo con la sua piazza, dal Cortile d’Onore di Palazzo d’Accursio alla Sala Borsa – si trasformeranno per 10 giorni in un grande science+art center
Secondo la formula di successo che la Fondazione Marino Golinelli propone ai cittadini dal 2005, il format offrirà contenuti innovativi e coinvolgenti, tutti da provare con le proprie mani, tutti da vivere con le proprie emozioni.

Dall’11 al 21 Marzo – Bologna


ORBIS l’ospedale oftalmico tra le nuvole

ORBIS International, un’associazione no-profit impegnata a salvare la vista delle persone nei paesi in via di sviluppo in tutto il mondo, vedrà prossimamente il DC-10 che ospita il suo Flying Eye Hospital cedere il passo ad un più moderno DC-10 Series 30.
Dal 1982, 4,4 milioni di persone in 86 diversi paesi hanno beneficiato delle iniziative ORBIS, attraverso programmi di aggiornamento per 195.000 operatori sanitari e di cura per più di 6,8 milioni di persone.
Contemporaneamente, ORBIS ha contribuito a migliorare le capacità locali delle strutture che offrono cure oftalmiche attraverso programmi completi di sviluppo a lungo termine.
Il più importante progetto di ORBIS è l’unico ospedale oftalmico volante al mondo (Flying Eye Hospital), un jet DC-10 riconvertito, contenente una clinica oftalmica pienamente equipaggiata nonché un’aula di training.
L’aereo è pilotato da piloti volontari di FedEx e United Airlines ed il personale medico internazionale ORBIS presta le cure e conduce i programmi di training.
Chirurghi specialisti di grande fama si offrono volontari per effettuare le operazioni di chirurgia oftalmica e condurre i programmi di training pratico appositamente studiati per adattarsi al livello di conoscenze di ogni singolo paese.
Il nuovo velivolo, un jet DC-10 Series 30 più moderno e con una durata di vita prevista di altri 20 anni, è stato donato dalla United Airlines ed è finanziato in parti uguali da FedEx e United Airlines.
Il nuovo ORBIS Flying Eye Hospital sarà più efficiente, con una portata di gran lunga superiore, minori costi operativi e maggiore affidabilità.
Entrambe le società collaborano con ORBIS da molti anni e sono orgogliose di sostenere l’unico ospedale oftalmico volante al mondo.
L’aereo permetterà all’associazione ORBIS di mettere a disposizione dei paesi in via di sviluppo il know-how per salvare la vista, metodi di prevenzione della cecità e cure negli anni a venire.
Per più di 20 anni, FedEx ha inoltre assicurato i servizi di manutenzione, approvvigionamento e quelli operativi.
Oggi, FedEx, che ha la più consistente flotta al mondo di DC-10, è il principale sponsor nel settore dell’aviazione dell’ORBIS Flying Eye Hospital.
Senza la fornitura gratuita di questi essenziali servizi di manutenzione e di consegna il giorno successivo, il Flying Eye Hospital non avrebbe mai potuto librarsi nell’aria e consegnare le forniture mediche necessarie.
“Grazie alla straordinaria generosità di United e FedEx, milioni di persone che altrimenti sarebbero condannate a diventare cieche o a restarlo senza le opportune cure oftalmiche, trarranno vantaggio dai benefici dei programmi di training oftalmico avanzato,” ha affermato Geoffrey Holland, Direttore di ORBIS – “Con il nuovo velivolo, ORBIS potrà portare avanti i suoi programmi di formazione alla prevenzione della cecità per altri 20 anni.
Questo sì che un bellissimo regalo per il mondo.”
Per maggiori informazioni su FedEx e sul nostro impegno nonché vedere un filmato su una missione del Flying Eye Hospital e una presentazione dell‘aereo ORBIS.
Potete visitare il sito internet ORBIS.

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