Categoria: Buone Abitudini Pagina 3 di 7

DJ ICE “Ga El Suv”

LaSettimanaDelBaratto.it

Segnalo il sito La Settimana Del Baratto.
E’ incominciato con l’offrire una settimana ben precisa di novembre del 2009 -da parte di alcuni bed and breakfast-la possibilità di avere ospitalità cioe dormire e prima colazione barattando anziche pagando ! ma da lì si è poi camminato e proseguito nella strada onde per cui ora in questo sito si possono tranquillamente visualizzare tutti i bedandbreakfast d’Italia che accettano l’opzione di baratto al posto del pagamento e non solo ..avrete modo guardando la lista dei desideri del gerente del bb di sapere con anticipo cosa desidera o cosa sta cercando o se è disponibile a tutte le offerte e anche di vedere dove si trova ,delle caratteristiche del locale e delle sue camere ,dei servizi compresi o offerti,della località e delle possibilità di svago e quant’altro! quindi se state organizzando di andare via x Pasqua o x le prossime vacanze estive dateci una occhiata!
ciao paola

ECOPSICOLOGIA. Alla riscoperta della nostra Cittadinanza Terrestre

Sempre dal sito LifeGate, ho trovato interessante, questo articolo.
Buon fine settimana a tutti, possibilmente a contatto con la splendida natura! 🙂

I parchi puntano sull’ecopsicologia

“Occorre aprire l’anima all’amore per questo pianeta”… ma come si fa? Questo è il campo dell’ecopsicologia e tre parchi italiani si stanno attrezzando per rispondere a una esigenza non solo didattica ma anche psicologica di natura.

L’antica e profonda tradizione contadina ancora viva in Italia – per cui è ancora molti annoverano tra i loro ricordi le passeggiate nei campi coi nonni o coi genitori, i giochi nelle campagne, le avventure sugli alberi e i giochi nell’acqua dei ruscelli – hanno preservato per qualche decennio in più la popolazione italiana dalla Sindrome di Deficit di Natura.

Così viene definita nei manuali psichiatrici più aggiornati (NDD – Nature Deficit Desorder) quell’insieme di insicurezza, iperattività, piccole fobie, incapacità di concentrarsi, difficoltà a socializzare, che  – principalmente negli Stati Uniti, ma sempre più frequentemente anche in altre aree ad alto tasso di urbanizzazione nel mondo – caratterizza un numero crescente di persone, in particolare giovani.

Questa è la denuncia, dati alla mano, che lo psicoterapeuta Richard Louv fa nel suo libro L’ultimo bambino dei Boschi (Rizzoli, 2006), ed è la premessa sulla quale, già all’inizio degli anni ‘90 ha preso vita in California l’Ecopsicologia, un movimento che vede uniti psicologi, counselor e guide naturalistiche con un obiettivo comune:
– lenire la sofferenza esistenziale individuale riportando le persone a contatto con la natura, per aiutarle a ritrovare una relazione più autentica con se stesse
– e lenire il degrado ambientale riportando le persone a una maggior consapevolezza delle profonde connessioni, a livello individuale e di specie sapiens sapiens, con la natura, risvegliando il senso di appartenenza al pianeta.

Ormai, anche in Italia, i bambini che crescono giocando liberi sui prati e nei boschi, che si costruiscono i costumi da indiani cucendo tra loro le foglie dei castagni e passano le ore a cercare personaggi immaginari nelle cangianti forme delle nuvole sono sempre meno, e sono sempre di più i genitori che non permettono loro di sporcarsi, di prendere la pioggia, di toccare animaletti sconosciuti e a volte neppure quelli conosciuti. Insegnanti di scuole materne  denunciano sempre più frequentemente il disagio dei bimbi più piccoli nel contatto con quel poco di natura che ancora è possibile incontrare in un nido standard, e agli educatori ambientali vengono richiesti sempre più spesso interventi soltanto didattici in cui il gioco, l’avventura, il contatto diretto con gli elementi (che equivale, inevitabilmente, a sporcarsi) devono essere evitati…  per non dare adito alle proteste dei genitori.

E, allora, è arrivato anche in Italia il momento di correre ai ripari e di creare nuovi progetti ricreativi che abbiamo anche una valenza formativa e permettano agli adulti a alle famiglie, adulti e bambini insieme, la possibilità di ritrovare il perduto equilibro e di venire accompagnati nel ritrovare un rapporto amichevole e di contatto diretto con la  natura.

I Parchi e le aree protette sono gli ambiti ottimali per attivare questo processo di riconnessione tra individuo e ambiente naturale, attraverso attività che non soddisfino solo la curiosità intellettuale – il nome del fiorellino o dell’animaletto – ma che sappiano evocare emozioni e valori, consapevolezza e riflessioni.

La sfide è quella di creare una rosa di esperienze in grado di:
– ridestare lo stupore davanti a un mondo che è molto più ampio e interessante di quanto crediamo
– invitare all’incontro e al dialogo con creature altre, animate e inanimate
– stimolare l’innata sete di bellezza che risiede nel cuore di ogni figlio dell’uomo
– favorire la creazione di relazioni più autentiche, con il mondo, con gli altri e anche con se stessi
– far scoprire il potere del silenzio e il dialogo con diversi elementi con la natura, come occasione di dialogo più profondo con se stessi.

Una sfida che l’ecopsicologia accompagna ad affrontare. E un consorzio di Parchi dell’Emilia Romagna ha deciso di puntare in questa direzione per la formazione delle sue guide e per la realizzazione di un programma coordinato di offerte di visita nei Parchi e nelle Riserve Naturali con la duplice valenza – locale – di promozione dl territorio e – globale – di sensibilizzazione ed educazione al risveglio del senso di appartenenza e compartecipazione al mondo naturale e al pianeta Terra.

Il progetto nasce nell’ambito del Parco dei Sassi di Roccamalatina e interessa il territorio protetto di media collina e montagna modenesi comprendendo anche il Parco dell’Alto Appennino Modenese e la Riserva Naturale di Sassoguidano. E’ iniziata a ottobre 2009 la prima fase di aggiornamento professionale delle guide del Parco con l’obiettivo di mettere a punto un ampio programma di attività rivolte al pubblico tra la primavera del 2010 e al primavera 2011.

Il progetto prevede la creazione di una serie coordinata di appuntamenti per arricchire il turismo verde tradizionale con momenti guidati di sperimentazione pratica di alcune delle tecniche dell’Ecopsicologia volte a creare un maggior senso di connessione e coinvolgimento nei confronti dell’ambiente. La sperimentazione potrà anche essere condotta in piena autonomia seguendo un prontuario di pratiche ecopsicologicamente orientate nei Parchi – che verrà pubblicato all’inizio del 2010 e distribuito gratuitamente (sarà scaricabile anche on line) – con consigli e suggerimenti per mantenere più vivo il rapporto con la natura anche in città e con esercizi pratici da svolgere all’aperto, da soli, in gruppo o in famiglia.

Un ulteriore passo verso la consapevolezza della nostra cittadinanza terrestre.

DrunkSimulator

E’ in atto un progetto di sensibilizzazione nei confronti dei giovani che troppo spesso bevono senza poi avere “il coraggio” di rinunciare alla guida. Dico coraggio perchè purtroppo ci siamo passati tutti nei vent’anni e sappiamo quanto sia difficile fare la voce fuori dal coro, essere quello diverso che non beve la birra perchè ha la macchina o che ammette di non essere in grado di reggere all’alcohol. Per fortuna ora qualcosa sta cambiando ed inizio a vedere il venerdì sera al Pub gruppi di neopatentati con il guidatore designato che beve succo e si diverte con gli altri.

Il progetto Braindrive mira a raccogliere testimonianze di giovani (e non) per mettere tutti di fronte al problema della guida in stato di ebrezza.

Ecco il sito del progetto http://www.braindrive.it/

Ecco il simulatore di ciucca http://www.braindrive.it/guidare-con-la-testa-allunga-la-vita/drunk-simulator/

la spesa la metto nello zaino

Sono giovane e in forma e la spesa la trasporto con lo zaino.
Risparmio sacchetti, mi rimangono le mani libere, uso l’autobus o la bicicletta comodamente e si fa moolta meno fatica con lo zaino rispetto ai sacchetti.
Sì certo devo “programmare” gli acquisti e uscire di casa apposta con lo zaino vuoto.

Provateci, vedrete che differenza!!!

il frigo aprilo poco

Mi sembra banale ma volgio ricordarlo: APRITE POCO IL FRIGORIFERO

Quando un frigorifero viene aperto:
l’aria fredda contenutavi “casca fuori” (sì sì, casca proprio perchè è più pesante quindi cade subito tutta sul pavimento).

Quando un frigorifero viene chiuso:
l’aria dentro al frigo si ri-raffredda
questo succede in una frazione di secondo (avete presente l’effetto “ventosa” di un frigo che appena chiuso non si riesce a riaprire?…beh…questo è causato dall’aria che dentro si è raffreddata mandando “sotto vuoto” il frigo che quindi non si vuol fare aprire finchè la pressione interna non si pareggia con quella della cucina (dalle guarnizioni infatti passa comunque qualche spiffero))

Detto questo…energeticamente raffreddare la nuova aria costa veramente pochissimo…diciamo tranquillamente quasi niente
però
è la superficie della roba che c’è dentro al frigo che rischia di riscaldarsi se lo sportello rimane aperto a lungo
e questo, oltre a non far bene al cibo, inizia a essere più costoso (dovrà attaccarsi il compressore per riabbassare la temperatura)
quindi

I CONSIGLI per far consumare il meno possibile al frigo:

  • oraganizzatelo bene, ordinatamente…il formaggio sta sempre lì…la pentola là etc…così non dovete “cercare”
  • quando mettete via la spesa, organizzate prima tutte le cose che van via e poi aprite il frigo una volta sola
  • potendo, per esemprio in Italia in inverno, è ottimo far raffreddare le cose che vanno in frigo mettendole prima in balcone
  • prediligere i congelatori a pozzetto…l’aria non casca 🙂
  • prediligere i frigoriferi con più sportelli
  • controllare la perfetta tenuta delle guarnizioni degli sportelli
  • ascoltate il frigo…se il compressore “parte” troppo spesso c’è qualcosa che non va
  • VIETATISSIMO mettere dentro al frigo cose calde…il frigo impazzirà per raffreddare il pentolone di minestra…e l’altra roba nel frattempo va fuori temperatura
  • mettete l’elettrodomestico più al freddo possibile…quindi…lontano dal termosifone…lontano dai fornelli…magari in cantina…perfetto sarebbe d’inverno in balcone e d’estate in cantina

Chiudo facendo notare una questione altrettanto semplice e banale:
il frigorifero è un contenitore che consuma energia per tenere la temperatura interna a circa 5°C
le case sono dei contenitori che consumano energia per tenere la temperatura a circa 20°C
d’inverno in Italia fuori ci sono circa 5°C
….NON SO SE MI SON SPIEGATO
🙂 🙂 🙂

carta sprecata per i pacchi regalo

Purtroppo ho fatto tardi e Natale è già passato ma…
non vi sembra anche a voi uno spreco immorale e insensato confezionare i regali con della bella (e spesso costosa) carta da regalo?!?
…serve per circa 10 secondi!
…cioè…ma che senso ha?!?…
(per capire quanta roba è basti notare i cassonetti dell’immondizia le notti del 24 e 25 dicembre…basti sapere che i camion che raccolgono i rifiuti a Natale devono fare dei giri in più apposta per ritirare tutte queste confezioni!!!)

Non sarebbe moooooolto più sensato confezionare i regali con carta di giornale (per esempio)?!?
…in famiglia quest’anno abbiam fatto così…è stato bello uguale…il Natale 🙂

Ascensori: da usare il meno possible

Gli ascensori sarebbe opportuno usarli poco poco poco…quasi quasi direi…mai!
🙂
…voglio dire…se siete sani, a meno che “fare le scale” non vi faccia male…allora è meglio andare a piedi…
Insomma…che fa bene al cuore, alle gambe e bla bla bla è talemente patetico ripeterlo che evito…diciamo così…risparmiate la macchina…si usura di meno…
🙂
…andate a piedi!!

Mira la CACCA

Quando fate la cacca, se imparate a “prendere la mira”, troverete un “angolo di seduta” ottimale tale per cui la cacca và dritta dritta in acqua, senza toccare le pareti del WC.
Ne consegue un risparmio di:

  • acqua: uno sciacquone basterà sempre
  • tempo: non dovete sfregare sfregare
  • smorfie: non dovendo sfregare sfregare farete meno smorfie
  • soldi: non dovendo sfregare sfregare lo spazzolone durerà in ETERNO

No shopping for one year

Si può dare un calcio al consumismo e rinunciare per un intero anno a comprare vestiti, scarpe, borse… vizi e vezzi di tutte le donne??
Se guardiamo nei nostri armadi non potremmo essere in grado di vestirci degnamente per un anno senza ricorrere ai negozi?
Molte delle cose che siamo indotti a comprare non sono assolutamente inutili?
Ci pensavo da un pò e ho deciso di intraprendere questo progetto – No shopping for one year – e a condividerlo con tutti voi.
E’ vero forse che niente è più utile del superfluo però possiamo rinunciare a spendere soldi per un pò per cose delle quali potremmo fare assolutamente a meno e vedere come cambiano le nostre priorità.
Io ci provo, 1 anno di assenza dai negozi per comprare l’ennesimo paio di jeans, orecchini, cappotti, scarpe (aimè) e altro.

In questo lungo anno di dieta potrò spendere solo per beni di prima necessità che x me sono: cibo, biglietti (aerei, treni, spettacoli, cinema),cd, musica, carta da culo e affini.
La mia idea si chiama riciclo e creatività.
Comprerò solo quei materiali che mi consentono di dare una nuova vita alle cose che già ho e che altrimenti non userei…semplice.
Sarà dura ma dopo essermi resa conto di aver speso nel 2009 i soldi che mi avrebbero fatto fare quel viaggio in Argentina e quel viaggio in Africa che vorrei tanto fare mi sono resa conto che posso rinunciare allo shopping compulsivo per indirizzare le mie risorse verso cose più utili.
Ciao a tutti e non dimeticate di lavarvi…

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