Mese: Maggio 2009 Pagina 2 di 3

ITALIA: come si diventa giornalisti

Come si diventa giornalista in Italia? forse questo potrebbe aiutarci a capire molte cose!
Ho avuto il piacere di frequentare personalmente molti giornalisti italiani durante la stesura del mio primo libro intitolato “ Ma come sono gli italiani”. Li frequento ancora per vari motivi. La mia osservazione è preoccupante!!! Infatti, quasi la metà dei giornalisti italiani non hanno una laurea; nove giornalisti su dieci parlano solo la lingua italiana; Nove giornalista su dieci non hanno mai fatto una scuola di giornalismo!!! la stragrande maggioranza dei giornalisti italiani ( 9 casi su 10 ) hanno avuto il loro titolo giornalistico scrivendo degli articoli sui giornali compiacenti schierati sia a destra, sia a sinistra o appartenendo ad un partito politico, solo dopo un certo numero di articoli pubblicati (minimum 80), l’aspirante giornalista potrà iscriversi all’ordine e diventare giornalista pubblicista, tutto ciò senza avere veramente imparato i trucchi del mestiere. Chi vuole può proseguire facendo questa volta il praticantato sempre all’interno di un giornale a suo piacere e ciò per due anni. Solo dopo dovrà superare un esame per diventare giornalista professionista. Per chi sa come funzionano gli esami e i concorsi in Italia, può già farsi un’idea!!! Inoltre, per coloro che sono veramente bravi, vivono l’inferno nelle redazioni giornalistiche o direttamente con loro editori. Ecco il lato oscuro del mestiere del giornalismo italiano. Purtroppo, nella maggior parte dei casi, si diventa giornalista non perché uno ha delle capacità, ma perché uno ha delle conoscenze!!! Qualcuno lo chiamerà semplicemente: Raccomandazione. Cosi nel bel paese, si vedono per esempio ex calciatori, show girl, commesse, badanti, camerieri, idraulici, muratori, calzolai dichiararsi giornalisti! Cosa ci si può aspettare dalle loro notizie? Niente, proprio niente!!! Forse la mia osservazione non vi convince? Ditemi voi!

Jivis Tegno

AFRICA: Ellen J. Sirleaf presidente regolarmente eletta della Liberia

Ricca par la sua trazione, la Liberia è uno tra i paesi più poveri del pianeta nonostante disponga della più grande piantagione mondiale di caucciù, materia prima che serve per lo più, alla realizzazione delle ruote delle vetture. La Liberia e l’Etiopia, sono le uniche nazione africane a non aver subito la colonizzazione. Inoltre, la Liberia fu la prima nazione africana ad aver l’indipendenza nel 1847. La nazione fu creata dopo la fine della schiavitù, quando alcuni filantropi americani decisero di finanziare il ritorno in Africa degli schiavi liberati. Cosi venne scelto quel territorio per il ritorno di migliaia di ex-schiavi. Fu l’inizio di un rapporto difficile tra la popolazione autoctona e gli “americani liberiani”.
Il nome Liberia proviene dell’Inglese “Liberty”, cioè liberta, da cui il nome del paese Liberia. Dal 1847, anno della sua indipendenza, fino al 1980, il paese fu sempre governato dagli “americani liberiani”. Il 12 aprile del 1980, un golpe portò al potere, il sergente capo Samuel Kanyon Doe, un autoctono che mise fine a più di un secolo di dominazione degli “americani liberiani”. Samuel Doe fu un vero despota e crudele Capo di Stato. Durante il suo regno, la Liberia cadde in una sanguinosa guerra civile che causò più di 500.000 morti. Doe venne ammazzato nel 1990. Il suo successore Charles Taylor, dirigerà il paese con il pugno di ferro tra guerre civili e crimini politici. Oggi, l’uomo è prigioniero in Olanda dove aspetta il suo processo alla Corte penale internazionale. Di fronte al caos politico, l’Unione africana (UA) e l’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), organizzarono le elezioni presidenziali nel 2006 dove i liberiani furono chiamati ad eleggere il loro presidente. Ventidue candidati si presentarono. Solo due di loro avevano il favore dei sondaggi: Ellen Johnson Sirleaf economista, ex responsabile della Banca Mondiale e Georges Weah ex star internazionale del pallone e del AC Milan. Al primo turno delle elezioni che si svolsero in ottobre, Weah ottenne 28,3% contro 19,8% della Johnson. Al secondo turno un mese dopo, le cose si capovolsero e venne eletta Ellen Johnson Sirleaf con 54,4% contro il 40,6% di Weah. La Johnson è tuttora Presidente.

Jivis Tegno

AFRICA: la Cina “compra” il Congo

La Cina ha fatto un prestito di 9,2 miliardi di dollari alla repubblica democratica del Congo; soldi che verranno restituiti con materie prime. Infatti il paese africano permetterà alla Cina di estrarre dal suo sottosuolo di 10,6 milioni di tonnellate di rame e 620 mila tonnellate di cobalto.

Jivis Tegno

AFRICA: poco internet

Con 10 milioni di abbonati su una popolazione di circa 150 milioni, la Nigeria è il primo paese africano per diffusione della rete internet. Poi ci sono: l’Egitto con 8 milioni, il Marocco con 7 milioni, mentre il Sud Africa conta solo 2,7 milioni di abbonati. Nel 2000, il paese di Nelson Mandela era il primo paese africano nella diffusione di internet con 2,4 milioni di abbonati. Purtroppo, il Sud Africa ha perso il suo leader per non avere liberalizzato il settore delle telecomunicazioni. Lo Stato rimane tuttora l’unico operatore.

Jivis Tegno

AFRICA: tante persone, poca economia

Il 1 gennaio 2009, la popolazione africana ha raggiunto il miliardo di abitanti, vale a dire il 15% della pianeta. D’altronde, l’Africa non pesa ancora molto nell’economia mondiale. La sua economia rappresenta soltanto 2,5% del prodotto interno lordo(PIL) mondiale, mentre le sue esportazioni solo 3,6%.

 

Jivis Tegno

Los Angeles bus

Gli autobus di Los Angeles (CA – USA) hanno una quantità di “trucchetti” niente male rispetto a quelli di Torino che uso tutti i giorni:

  • invece dei pulsanti per prenotare la fermata c’è una cordicella lungo tutto il bus…così si può “suonare” la fermata da qualsiasi sedile…non solo dove c’è il pulsante.
  • gli autobus rossi (quelli che fanno tanti chilometri e poche fermate) hanno a bordo uno strumento radio che fa scattare i semafori…risulta che l’autobus “becca” sempre tutti verdi e ci mette molto meno… (questo “gadget” fichissimo ce l’hanno anche i mezzi di soccorso e la polizia)
  • di notte gli autisti sono autorizzati a fare le fermate “personalizzate”…quasi ti accompagnano a casa…questo bellissimo il servizio è inteso soprattutto per evitare alle donne di fare tanta strada a piedi (dalla fermata a casa) magari in quartieri non proprio raccomandabili.
  • gli autisti ti aspettano! Non esiste che l’autista se ne va mentre tu stai arrivando di corsa col braccio alzato. Cosa che qui invece succede SEMPRE ed è veramente “antipatico”.

Pacific Trash Vortex: un mare di immondizia

Nell’oceano pacifico settentrionale si sta accumulando da anni una quantità GIGANTESCA di immondizia.


Ormai si tratta di una immensa isola galleggiante composta da spazzatura ovviamente prodotta dall’uomo (principalmente plastica lentissima a decomporsi). Si chiama “Pacific Trash Vortex” o “Great Pacific Garbage Patch”.
Questa spazzatura finisce inevitabilmente nella pancia di pesci, mammiferi marini ed uccelli che, forse, non ne sono proprio entusiasti.
Clicca qua per saperne di più sul Trash Vortex (wikipedia).

NB: il problema ovviamente non è circoscritto al solo pacifico del nord bensì ormai esteso ad ogni oceano, fiume, lago, foresta, isola, ghiacciaio… 🙁

e qui trovi centinaia di altri video sull’argomento

guscio d’uovo in lavatrice

Mia mamma dice che per lavare i capi in lavatrice si posson mettere i gusci d’uovo nel cestello!!!!

…qualcuno ha mai provato?!?…

:-)))

semafori francesi duplicati ad altezza ciclista

ieri sono stata in Francia con amici ed ho notato con estremo piacere un’intelligente e semplice particolare:

sul palo dei semafori, ad altezza “occhi di ciclista”, c’è attaccato un piccolo semaforo che duplica l’indicazione.

Mi sembra una cosa semplice e economica che facilita e rende + sicuro il traffico…non solo per i ciclisti e pedoni ma anche per le automobili ferme in “pole position”…

Huffington Post

informazione alternativa

huffingtonpost.com

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